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Si può insegnare la "CAZZIMMA"?

Discussione in 'Allenamento e Tecniche di Gioco' iniziata da ricsco, 18 Ott 2023.

  1. ricsco

    ricsco Utente Noto

    Nome e Cognome:
    Riccardo
    Qualifica Tecnico:
    Tecnico di Base FITeT
    Categoria Atleta:
    5a Cat.
    What is CAZZIMMA? :eek:
    E cosa c’entra col ping pong?, C’entra, C’entra eccome.
    Diciamo che ormai in allenamento sapete eseguire gli schemi, avete padronanza dei colpi, block, topspin, servizio, risposta. Abbiamo capito che i “compitini a casa” li sapete fare, ma adesso iniziano le vere sfide: campionato regionale e primi tornei.

    Siete insomma classificati come ATLETI AGONISTI, si dico a voi, non importa se imberbi adolescenti scattanti e in forma oppure quarantenni e oltre gli “anta” in sovrappeso: siete in ballo e bisogna lottare, perché voi volete vincere, vero? Non ho mai conosciuto nessuno che in uno sport di competizione ama perdere: se volete solo fare esercizio fisico per smaltire le tossine del” logorio della vita moderna” fatevi la corsa al parco, non venite a farci perdere tempo in palestra, perché qui vogliamo COM-PE-TE-RE.

    Non mi importano le vostre motivazioni che possono più o meno essere valide e nemmeno i vostri obiettivi. Gli obiettivi li definirete strada facendo: D3-D2-D1-C1...B.. A2-A1 Olimpiadi e oltre, chi può saperlo?

    Intanto siete in D3 e cercate di iniziare bene con la vostra squadra, aiutatevi e supportate il gruppo, scambiatevi consigli, ascoltate sempre chi è più bravo e poi cercate di applicare.

    Ok, tutto giusto, ma eravate abituati ai compitini; qui adesso nulla è regolare, bisogna improvvisare, cambiare gioco e adattarsi all'avversario, mica davanti avete uno sparring che vi tira le palline tutte belle ordinate secondo lo schema. Eh no, vi piacerebbe!

    Certo se non sapete la tecnica di base, difficile farsi strada, ma se oramai questo livello di principiante lo avete superato, adesso dovete saper applicare la grammatica per costruire se non delle poesie, quantomeno delle frasi sensate con le parole (=i colpi del tennistavolo) che avete a disposizione.

    Lo rispiego per chi non avesse capito. Le tecniche che avete appreso, i colpi che avete imparato durante gli allenamenti costituiscono la grammatica e gli elementi che dovete utilizzare e ORGANIZZARE in partita; li dovete comporre in modo sensato per creare il vostro gioco, il vostro stile personalizzato.

    Certo che poeti (super-campioni!) bravi come ad esempio uno come Jan-Ove Waldner ne nascono uno ogni cinquanta anni; voi aspirate certo ad essere come lui, ma oltre alla fatica, ci vuole un immenso talento e FORZA MENTALE robette non proprio alla portata di tutti. Intanto però avete già un modello a cui ispirarvi che è un buon inizio: studiate e analizzate le sue partite in dettaglio, non solo lui, anche i suoi avversari mentre ci siete.

    Iniziate a fare le prime partite da agonisti e vi sorprendete di come male giocate, di come non riuscite ad esprimere quanto di buono espresso coi compitini di cui sopra. Il vostro gioco, messi sotto pressione, è un insieme di robe disordinate, senza un filo logico, qualche colpo ogni tanto vi riesce, ma troppo spesso sbagliate e vi trovate a testa bassa a raccattare mesti mesti la pallina dal vostro lato del tavolo.

    Eppure negli allenamenti e anche nelle partitelle tra pari ve la cavate e vincete spesso, come mai adesso che la posta in gioco è reale e il punteggio conta, stentate così tanto?

    “TESTA- TEES-TAAA” vi gridano dall'angolo, ma che vuol dire?

    The next level.

    Qui inizia la seconda fase dell’evoluzione di un giocatore e mi rivolgo a te che mi leggi e hai iniziato da poco il tuo percorso: se vuoi competere ad un livello decente devi capire che il tennistavolo necessita della parte psicologica, oltre che della parte tecnica. Forse lo sapevi già, qualcuno te ne aveva parlato, ma adesso subisci questa cosa e non sai cosa fare, anche perché la psicologia nello sport è roba seria, troppo preziosa per lasciarla solo ai semplici psicologi.

    Se vuoi vincere devi saper dare il meglio di te non solo da un punto di vista tecnico, ma anche dal punto di vista mentale. Questa seconda parte è la più difficile da acquisire e da sviluppare perché mica è facile insegnarla come l’apertura del topspin su palla tagliata. Il cervello è l’organo più complesso dell’universo, ci sono più neuroni nel cervello umano che stelle nella nostra galassia (oddio, magari qualcuno non ne possiede così tanti...!), mentre giochi il tuo cervello deve fare un sacco di cose per tenerti in vita: far battere il cuore, respirare, depurare il sangue attraverso i reni e altre cosucce del genere.

    Ma ancora visto che sei lì proprio per questo: il tuo organo più prezioso deve dare i comandi per azionare i tuoi muscoli e articolazioni (piedi-gambe-braccia-mani, ecc...) e calcolare al millisecondo i tempi di impatto racchetta/pallina proprio nel modo in cui vorresti come quando hai esercitato durante i compitini.

    Ad alto livello c’è una professione specifica che si chiama “mental coach” e ha come scopo quello di mettere l’atleta nelle migliori condizioni mentali affinché l’atleta esprima il massimo del suo potenziale.

    All'inizio, al basso livello da cui tutti iniziamo, (ebbene si, anche i campioni sono partiti da zero come tutti) bisogna farci crescere dentro quello che i miei amici napoletani chiamano “CAZZIMMA”, termine che può avere sfumatura positiva o negativa.

    “La cazzimma comprende mix di concetti che vanno dall'audacia, all'astuzia, all'autorità, ma anche un pizzico di malvagità, e magari di perfidia ai danni di qualcuno, al fine di ottenere un proprio tornaconto.

    Ma ancora, se ad un nostro collega di lavoro o anche ad un nostro amico, vorremo consigliare (nella speranza che ce lo abbia chiesto lui e non ci staremmo facendo beatamente i fatti suoi) di prendere di petto la situazione, di rispondere alle accuse o alle offese di qualcuno, di reagire finalmente ai soprusi di un partner o del proprio capo, potremo dire: “Tu devi cacciare un po’ di cazzimma” . Qui, la parola si colora anche di attributi positivi, non tanto di crudeltà ma di scaltrezza, di sicurezza di sé e capacità di cavarsela.

    Se avete notato, cambia anche il verbo che accompagna il sostantivo. Se la si “caccia”, il significato nascosto è che la natura della persona cui si riferisce sia buona, docile e che però, ad un certo punto nella vita, si renda necessario tirare fuori gli artigli e difendersi.

    Se la si “tiene”, allora è meglio non fidarsi tanto della persona cui si sta riferendo, la quale per proprio tornaconto potrebbe facilmente approfittarsi di noi.”

    (cit. dal sito: La Cazzimma spiegata a chi non è di Napoli).

    Ovviamente io auspico che tu tirerai fuori la cazzimma positiva, quella che ti fa vincere il punto col topspin di dritto dopo aver spiazzato l’avversario, non quella che prende lo spigolo o la retina, quella infatti ha un altro nome.

    Già, ma se uno la cazzimma non ce l’ha, come fa a cacciarla fuori?

    Si può farla crescere a poco a poco. Qualcuno per talento personale oppure perché ha incontrato dei bravi insegnanti che hanno saputo annaffiare la piantina, farla crescere a poco a poco fino a farla germogliare.

    La cazzimma positiva serve a far superare gli esami a scuola, serve a non subire troppo nel mondo del lavoro, a farsi strada nella vita insomma, mica solo nel ping pong. La cazzimma la riconosci nei vincenti, quelli che lottano su ogni punto. Quelli che sanno creare le debolezze nell'avversario, che lo spiazzano con la posizione, che lo confondono con la variazione dello spin, che alternano frequenze e ritmi diversi (anticipo/timing). Quelli che sanno applicare le strategie sulla terza e quinta palla, quelli che cercano di attirarti nelle trappole e non farti giocare come vorresti tu (tu, metronomo appassionato mero esecutore di schemi regolari!).

    Quelli che sanno rispondere al tuo servizio in modo sorprendente con un misto di sidespin-push corto che ti costringono ad alzare la pallina e ti flippano in faccia la quarta palla mentre tu volevi schiacciare con la tua terza.

    Tutte questo insieme di astuzie e tecniche servono ripeto a metterti nelle migliori condizioni per esprimere il massimo del tuo potenziale.

    Per prima cosa bisogna arrivare alla partita sgombri di mente da tante cose che ci affliggono quotidianamente (colleghi str**i, fidanzate/i mogli/mariti qualche volta petulanti, soldi, affitto, ecc...) e pensare solo alla PARTITA. Il vostro universo è li’ quello in pochi metri quadrati verdi che mentalmente ti sei preparato prima ad affrontare (se non lo hai fatto peggio per te!).

    Il tavolo, tu e l’avversario, STOP. Tutto il resto non esiste almeno per quei pochi minuti in cui dura la partita. Concentrati sul punto in diretta che stai giocando, il punto passato ormai è andato, al successivo ci pensi dopo.

    Ce l’hai una tattica, una strategia di gioco? Non mi dirai che giochi a caso? (Questa considerazione da sola merita una serie di post a parte, ne riparlerò tra qualche tempo.)

    Ma come, il tuo colpo migliore è il topspin di dritto e ti trovi a giocare nell'angolo di rovescio? Applica le tecniche che hai imparato. Ma soprattutto: “CAZZIMMA”, cambia gioco, fai qualcosa contro il tuo avversario. Concentrati e non mollare mai, FINO ALLA FINE!

    Quante volte hai recuperato da 0-2 a 3-2? Hai registrato le tue sensazioni di quei momenti? Hai sentito l’adrenalina scorrerti nelle vene? Hai saputo chiedere sinceramente scusa all'avversario quando tu hai preso lo spigolo? Hai saputo mantenere la calma quando lui ha preso la retina? Lo hai odiato con tutte le tue forze? Hai desiderato batterlo oppure ti sei impietosito e gli hai concesso chance, sbagliando, perché è più vecchio, più grasso di te e ti fa pena?

    In partita devi mettercela tutta e finire contento per le tue prestazioni sia fisiche che mentali. Esplora i tuoi limiti, e sappi che i tuoi limiti mentali sono sempre più grandi di quelli fisici.

    Se raggiungi questa consapevolezza sei a buon punto, sai su cosa maggiormente lavorare. Inutile insistere sui soliti schemi ripetitivi, prova qualcos'altro, cambia partner durante gli allenamenti, prova ad attaccare se sei un difensore, a difendere se sei un attaccante, questo aiuta a cambiare punto di vista sulle cose. Sei un giocatore vicino al tavolo, impara a giocare anche da lontano quando serve. Sei un difensore? Prova ad attaccare e sorprendere l’avversario tutte le volte che puoi.

    Insomma non specializzarti, soprattutto all'inizio della tua carriera. Nel gioco cerca di essere SORPRENDENTE, FANTASIOSO e ricerca il MIGLIORAMENTO CONTINUO, solo così ne trarrai il massimo giovamento.

    Lotta durante tutta la partita. Quando perdi non serve arrabbiarsi, ma cerca di analizzarti e capire il perché:

    Perdi contro i più forti, perché sbagliano di meno loro oppure perché ti impongono il proprio gioco?

    Hai sbagliato tu, ma perché? Dopo ogni incontro sia vinto che perso segnati perché è andata bene o male e ripassa spesso queste tue note per gli allenamenti futuri (fisici e mentali).

    Non sai fare il flick di dritto?, allora migliora questa specifica tecnica.

    Pensavi alla guerra in Ucraina? Puoi farci qualcosa? Se no, allora cerca di arrivare con la mente sgombra dai brutti pensieri: RESET, respira tre volte, trattieni il respiro quattro secondi e poi riparti. Usa bene il time-out e le pause varie non solo per rifiatare, ma anche per pensare alla tattica da adottare per utilizzare i tuoi colpi migliori.

    Se questa auto-analisi non l’hai mai praticata sarebbe meglio che iniziassi a pensarci, magari con qualcuno più esperto che ti conosce, dirti come fa lui per concentrarsi e liberare la propria CAZZIMMA. Offrigli una birra ogni tanto e senti i suoi consigli preziosi.

    Filmati durante le partite e riguardati. Meglio ancora: riguarda le tue partite con un esperto che ti fa notare cosa serve per migliorare.

    Se sarai fortunato e saprai cogliere l’occasione, magari questa strada qualcuno potrà insegnartela, la CAZZIMMA dentro di te ti auguro di trovarla e farla crescere, ma le gambe e la “TEES-TAA” però, mi spiace ma queste devi mettercele tu.

    Questo post, insieme ad altri, lo potete trovare anche qui sul mio blog:
    https://riccardott.blogspot.com/2023/10/si-puo-insegnare-la-cazzimma.html

    (Questo post è dedicato a tutti i miei ex allievi/e che hanno iniziato la D3 nel campionato regionale piemontese 23/24. In bocca al lupo!)

    R.
     
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  2. vg.

    vg. seguace gruppo rinco

    Categoria Atleta:
    1a Cat.
    L'utente da lei cercato non è al momento raggiungibile.... Si prega di riprovare. Grazie.

    :birra::D
     
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  3. paolom

    paolom Moderatore Staff Member

    Nome e Cognome:
    Paolo
    Categoria Atleta:
    Non Tesserato
    Tutto condivisibile, ...ma anche no.
     
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  4. Milocco Ettore

    Milocco Ettore Utente Noto

    Nome e Cognome:
    Ettore Milocco
    Categoria Atleta:
    5a Cat.
    Squadra:
    TT FIUMICELO
    TESTA- TEES-TAAA” vi gridano dall'angolo, ma che vuol dire?
    Quando non si sa che pesci pigliare,quando in certi schemi,colpi l'avversario è nettamente superiore,quando si cerca di cambiare qualcosa tatticamente, ma non ci si riesce,quando gli aiuti,suggerimenti dal proprio angolo, non modificano di una virgola l'andamento della gara,ormai compromessa, allora si è soliti addebitare il tutto a problemi di testa. Così è più facile dirlo,che cambiare le sorti della partita.
    ettore
     
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  5. takashikon

    takashikon Utente Noto

    Nome e Cognome:
    Fabio Colombo
    Categoria Atleta:
    4a Cat.
    Squadra:
    TT Varese/TT Lugano
    Davvero un bell'articolo, Riccardo, quindi complimenti. Da storico ed assiduo lettore (nonché scrittore) del tennistavolo consiglio questo bel libro, scritto per i nostri "cugini" tennisti ma che fa molto anche al caso nostro:
    W.Timothy Gallwey - Il Gioco Interiore Del Tennis
     
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  6. ricsco

    ricsco Utente Noto

    Nome e Cognome:
    Riccardo
    Qualifica Tecnico:
    Tecnico di Base FITeT
    Categoria Atleta:
    5a Cat.
    Persino al corso tecnico di base insegnano che non è proficuo urlare frasi come queste in direzione dell'atleta seguito. Il lavoro di preparazione tecnica, ma soprattutto mentale bisogna farlo PRIMA di un incontro. Se l'atleta arriva ben preparato, le pause servono come "reset" e l'allenatore/compagno/amico al massimo serve per incitare o al limite suggerire una tattica da applicare durante le pause di fine set oppure al timeout. Ovvio che parlo per le serie che conosco fino alla C. L'incitamento "TEESTA TEESTA" e simili se lo devono dare da soli gli atleti, meglio se in silenzio dentro la propria testa. Detesto sentire (e subire, forse lo fanno apposta) urla e motti vari prima e dopo i punti, anche se noto che purtroppo questa usanza si sta diffondendo ovunque, magari ci sono state sempre, questo non lo so. Invece gli autoincitamenti moderati sottovoce, ci stanno e servono.

    Agli incontri di A ho solo assistito come spettatore, però ho sempre notato molta calma e potuto intuire poche parole e sintesi all'angolo, come infatti deve essere.

    Invece i gesti degli atleti a livello campioni del circuito WTT che sconfinano fino a diventare veri propri tic nervosi, mi incuriosiscono e mi fanno pensare.
    I tre rimbalzi della pallina precisi e sempre uguali al tavolo di Fan Zhendong prima di ogni servizio, le infinite asciugature della fronte, movimenti di ciglia sopracciglia e boccacce di Hugo Calderano mi ipnotizzano quasi, e fanno riflettere su quante ora di allenamento ci sono dietro per la ricerca di studi di riti e sequenze sempre uguali per richiamare concentrazione e tensione al top ogni volta. Avendo tempo e voglia di studiare e analizzare si potrebbe fare un bel video sui riti di preparazione di ogni atleta di livello Top... Ma attenzione, questi riti servono se sono personalizzati; se copiati sono inconcludenti e basta.
    Domanda: voi che riti usate come Reset e concentrazione? ;)
    --- Messaggio Unito Automaticamente, 19 Ott 2023, Data originale: 19 Ott 2023 ---
    Grazie Fabio, la psicologia applicata allo sport è un tema per me affascinante a cui mi sono avvicinato da poco. Terrò conto del tuo suggerimento e a seconda dell'interesse che avrà questa discussione magari ci ritroviamo tra un po' di tempo. Magari mi torna la voglia di tornare in biblioteca e studiare, l'odore della carta ingiallita e dell'inchiostro dei libri mi manca effettivamente da un po'...
     
  7. Tsunami!

    Tsunami! Moderatore mercatino Staff Member

    Categoria Atleta:
    5a Cat.
    Squadra:
    ASDTT tennistavolo Parabiago
    Il silenzio, prima durante e dopo l'incontro. Questo ho appreso in oltre 50 anni di sport agonistico (basket, sci di fondo, corsa, calcio e tennistavolo, come atleta, dirigente o allenatore), seppure a livello basso.
     
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  8. eta beta

    eta beta Pnaftalin Balls

    Categoria Atleta:
    5a Cat.
    Squadra:
    TT Ossola 2000 Domodossola
  9. ricsco

    ricsco Utente Noto

    Nome e Cognome:
    Riccardo
    Qualifica Tecnico:
    Tecnico di Base FITeT
    Categoria Atleta:
    5a Cat.
    Grazie, non conoscevo nè il sito nè il Mondy come coach a questi livelli, a testimonianza che la mia cultura pongistica è assai limitata. Curioso che io abbia postato l'inizio di questa discussione 24 ore circa fa e che il Mondy abbia postato il suo 18 ore fa! Il suo video cita la Cazzimma su Facebook tratta la questione e sottolinea l'importanza della psicologia applicata al TT. Arrivare alle stesse conclusioni per vie e soprattutto esperienze diverse è assai significativo. Se il Mondy per caso avesse tratto spunto dal mio per fare il suo, sarebbe per me un grandissimo orgoglio!
    Ma è più probabile sia stata una coincidenza! (Vero Mondy?;))

    Essendo un campione, il simpatico Mondy forse sottovaluta la fatica per arrivare ad un livello decente di tecnica. In realtà, a mio modesto parere e con la mia pochissima esperienza ritengo che non tutti gli allenatori sono uguali come dice nel suo video "persino mio zio che mi ha visto giocare per vent'anni può spiegare ad un bambino come si tira il dritto". Non è facile soprattutto correggere gli errori e le cattive impostazioni. (Poi magari si scopre che suo zio è un altro campione come lui, vabbè...)

    All'inizio è importante l'empatia, stabilire un buon collegamento emozionale con l'allievo, mettersi allo stesso livello per raggiungere un obiettivo minimo e da poi qui migliorare. E aggiungo anche: indipendentemente dalla materia che si insegna. Se l'insegnante si pone in alto, su un piedistallo, difficile andare lontano insieme.

    E' comunque vero, penso, che la differenza tra i primi la faccia molto la tenuta mentale, però il fisico a quei livelli deve reggere, non ci sono scorciatoie.
    E non abbiamo parlato dei fisioterapisti che ci sono dietro, anche questi meriterebbero di essere citati per come riescono a curare le diverse patologie dei campioni.
    >>>>>>>>>>>>>>>
    Avevo velocemente notato la partenza del corso qui:
    Le 6 serate Psicopongistiche
    ma non sapevo chi ci fosse dietro e inoltre ero già impegnato quelle sere.
    Magari lo contatto e gli chiedo se rende poi disponibili successivamente le lezioni off line.
    --- Messaggio Unito Automaticamente, 22 Ott 2023, Data originale: 22 Ott 2023 ---
    Per i pochi interessati all'argomento oltre a @takashikon informo che mi sono procurato e ho letto il libro.
    Ho ricavato da esso alcune considerazioni e insegnamenti che considero utili. Spero quindi che vogliate seguirmi qui sul mio blog:
    Il gioco interiore nel Tennis...tavolo! ~ APPUNTI DI TENNISTAVOLO DEL TECNICO RICCARDO
    e magari farmi avere lì le vostre osservazioni.
    Ringrazio ancora Fabio per la segnalazione.
     
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  10. eta beta

    eta beta Pnaftalin Balls

    Categoria Atleta:
    5a Cat.
    Squadra:
    TT Ossola 2000 Domodossola
  11. Milocco Ettore

    Milocco Ettore Utente Noto

    Nome e Cognome:
    Ettore Milocco
    Categoria Atleta:
    5a Cat.
    Squadra:
    TT FIUMICELO
    Simpatico paradigma...
    Almeno lui si dimostra aperto,ammette i suoi limiti e si dichiara pronto a imparare.Quanti così?:bash: :azz: :) :p
    Poi si,dovremmo interrogarci anche sui maestri,cerrto:mumble: :LOL::eek: :rotfl:
    ettore
     
  12. ricsco

    ricsco Utente Noto

    Nome e Cognome:
    Riccardo
    Qualifica Tecnico:
    Tecnico di Base FITeT
    Categoria Atleta:
    5a Cat.
    "The more you teach, the better you learn".
    Richard Feynman
     
    Ultima modifica: 23 Ott 2023
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  13. eta beta

    eta beta Pnaftalin Balls

    Categoria Atleta:
    5a Cat.
    Squadra:
    TT Ossola 2000 Domodossola
    The more You learn, the better You teach.

    Eta Beta.

    Poi.. si può ribaltare come si vuole :

    "Più mangio.. più ingrasso ; più ingrasso.. più mangio".
     
    Ultima modifica: 25 Ott 2023
  14. Giorno

    Giorno Amministratore Staff Member

    Nome e Cognome:
    Li trovi in firma
    Categoria Atleta:
    4a Cat.
    Squadra:
    EverPing ASD
    @ricsco grazie mille per l'articolo molto interessante, quante partite ho perso perchè non ho cacciato la cazzimma. :piango:

    Secondo me non è proprio vero, altrimenti i campionissimi sarebbero automaticamente tutti ottimi allenatori/insegnanti e più ad alto livello sei arrivato e più bravo saresti ad insegnare. Sappiamo bene che non è così.

    L'inverso invece è compatibile anche con i campionissimi che non sono capaci di insegnare, più provano a farlo e più capiscono quanto è diverso da quel che già sanno fare e più imparano a farlo capire agli altri. (sempre se non hanno la testa di marmo o perdono la pazienza prima)

    The more you teach, the more you learn, the better you teach if you don't have a marble head. :D
    Giorno

    Pensa che ad un corso all'acqua acetosa c'era uno degli allenatori della nazionale giovanile di volley maschile. Diceva che per insegnare a schiacciare prima facevano schiacciare fortissimo e solo in un secondo momento si interessavano che la palla cadesse nel campo avversario. Facendo il contrario si erano accorti che avevano schiacchiatori precisissimi non abituati a tirare forte e quindi praticamente inutili.

    Il prima scrivo e poi imparo penso sia un ottimo metodo per attivare "il fare" evitando la trappola della perfezione che porta a procrastinare con il rischio di abbandonare. Basta scrivere al proprio livello senza farsi passare da super esperti.
     
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  15. Milocco Ettore

    Milocco Ettore Utente Noto

    Nome e Cognome:
    Ettore Milocco
    Categoria Atleta:
    5a Cat.
    Squadra:
    TT FIUMICELO
    Si può...?
    Si può imparare la "cazzimma"? A spanne tradotto come " furore ardente",quello che serve in battaglia,senza mai arrendersi e studiarle tutte per non darla vinta all'avversario di fronte,piuttosto ...uno si mangia la racchetta,mai comunque e dopo mai cedere un punto o arretrare di un cm.
    La combattività e una certa dose di aggressività più o meno controllata viene sicuramente rinforzata vivendo in certi contesti abituati da sempre a resistere a tutte le avversità,forse non potendo attingere ad altri mezzi e doti altrettanto importanti per emergere.Ben ricordo gli improperi,le urla prima di passare quasi ad effettive vie di fatto, o anche oltre, solo perché la riserva,giovane ed inesperta,mal si assoggettava alle direttive e non riusciva a mettere in pratica i "suggerimenti" ritenuti necessari per giocarsi l'importante partita di un infuocato Campionato Nazionale per non retrocedere.Tale da incrinare i rapporti anche fra stretti congiunti, tipo padre e figlio,madre e figlia troppo coinvolti nei rispettivi ruoli di giocatori e allenatori,pur in certi casi improvvisati.
    In tali ambienti è più immediato e automatico crescere con la "giusta" dose di "cazzimma",rispetto a giocare semplici partitelle di routine o per puro divertimento.
    Il "max " di "cazzimma" da me osservato l'ho riscontrato nei difensori puri,quelli praticamente sprovvisti di tutti i colpi,ma con ben chiara l'unica idea di ribattere tutto quello che capita a tiro e rincorrere tutte le palle,a cominciare dal riscaldamento e pure quelle che finiscono oltre le transenne,o sotto il tavolo.
    Difensori "di una volta", quelli che s'affidano ad una sola gomma,confidano in un solo e unico colpo ed esprimono
    ( esprimevano?) una sola tattica:"io la ributto di là,poi vediamo!?" e quasi non se ne vedono più.
    Quanta e quale "cazzimma" occorre oggi per emergere? Quella che indefessamente,ostinatamente si mette nella cura dei fondamentali tecnici in allenamento.Poi in partita,con l'esperienza che gradualmente aumenta,il resto viene da sé.
    ettore
     
  16. ricsco

    ricsco Utente Noto

    Nome e Cognome:
    Riccardo
    Qualifica Tecnico:
    Tecnico di Base FITeT
    Categoria Atleta:
    5a Cat.
  17. eta beta

    eta beta Pnaftalin Balls

    Categoria Atleta:
    5a Cat.
    Squadra:
    TT Ossola 2000 Domodossola
    Stai confondenfo il Know How col How to Teach. Il problema del grande campione può risiedere nel fatto che egli sappia come si fa ma non abbia gli strumenti didattici per insegnarlo. Io parlavo d'altro.

    E in effetti dimenticavo di essere un boomer ed essere cresciuto in un epoca nella quale prima di insegnare bisogna imparare.
    Adesso funzionano di più i paradossi : catturano l'attenzione essendo più potenti di una ovvietà pur essendo l'altra faccia della stessa medaglia.

    O forse ci stiamo confondendo con il fatto che un insegnante può imparare qualcosa dai propri allievi? D'altra parte non si smette mai d'imparare. Ma qui non vedo interazione tra docenti e e discenti.
     
    Ultima modifica: 26 Ott 2023
    A enzopacileo, g.c. e Milocco Ettore piace questo messaggio.
  18. ggreco

    ggreco Arrotatore di dritto, picchiatore di rovescio.

    Nome e Cognome:
    Giovanni Greco
    Categoria Atleta:
    5a Cat.
    Squadra:
    CUS Torino
    Mai sentito parlare di training on the job, in ambito professionale? A volte l'approccio top-down non sembra essere molto performante...
     
  19. eta beta

    eta beta Pnaftalin Balls

    Categoria Atleta:
    5a Cat.
    Squadra:
    TT Ossola 2000 Domodossola
    Stiamo parlando di situazioni diverse.

    Io parlo di scrittura. Scrivi un saggio quando sei esperto o quando sei ancora all'oscuro di nozioni base? Nessuno nega la possibilità di farlo, sia ben chiaro.

    Cosa diversa è la divulgazione. La parte di divulgazione che c'è negli scritti di @ricsco (come è in questo caso) può essere interessante.
     
  20. ricsco

    ricsco Utente Noto

    Nome e Cognome:
    Riccardo
    Qualifica Tecnico:
    Tecnico di Base FITeT
    Categoria Atleta:
    5a Cat.
    Esattamente, almeno ci provo dal mio livello attuale di quinta bassa.

    Tutti, a qualsiasi livello, possono almeno provare a divulgare i propri pensieri e le proprie considerazioni, poi sta a chi legge valutare la bontà o meno delle affermazioni, confrontarle con altre, soppesarle e metterle in pratica se ritengono il caso.

    Utilizzare ciò che è utile e criticare con spirito costruttivo quello che si ritiene sbagliato, evitando di azzuffarsi come capita spesso in questo forum poco moderato...

    Il confronto è sempre costruttivo e dovrebbe essere un obbligo morale per chi ne sa di più (perché è più bravo e/o perché ha studiato o ha più esperienza), correggere e proporre miglioramenti, ma sempre con garbo, perché altrimenti molti timidi per paura delle critiche eviteranno di esprimere il proprio pensiero.

    Io ritengo in questi due anni da quando sono iscritto di aver imparato molto da tutti gli utenti di questo forum, anche da quelli che ho deciso di ignorare, e cerco di trasmettere questi insegnamenti agli altri (principianti in primis).

    Se anche una sola frase delle tante che ho scritto qui e sul mio blog è servita a qualcuno a migliorare un poco il proprio tennistavolo (o la cultura sul tennistavolo), sarei contento.
     
    A Giorno piace questo elemento.

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