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Un allenatore racconta...

Discussione in 'Allenamento e Tecniche di Gioco' iniziata da Max, 17 Giu 2021.

Status Discussione:
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  1. Max

    Max Utente Noto

    Squadra:
    TT Aquile Azzurre - Milano
    Durante un cambio di campo un mio giocatore, che si preparava a giocare la bella, mi chiede che gioco poteva fare per ottenere la vittoria. Il ragazzo mi sembra un po' contratto. All'improvviso gli dico: "Perchè non fai una bella risata?" e aggiungo: "Il gioco che stai facendo va bene". Il giocatore ride, forse più per la sorpresa che per la necessità di distendersi. Va al tavolo e vince.
    La vittoria non era dovuta solo alla risata, che aveva il compito di tranquillizzare il mio giocatore. Questa aveva gettato nella preoccupazione l'avversario, che non riusciva a capire chissà quale diavoleria tattica gli avessi detto.

    Enzo Pettinelli, da "Mutamenti"
     
    A lupo alberto, emilio68it, VUAAZ e 2 altri utenti piace questo messaggio.
  2. emilio68it

    emilio68it Utente Noto

    Nome e Cognome:
    Emilio Arbasino
    Categoria Atleta:
    5a Cat.
    Leggendo qualche testo sull'allenamento mentale degli sportivi, al di là di tante ovvietà spacciate per grandi segreti, uno mi è rimasto impresso: nella partita "aleggia" un 100% di energia, sta a te coglierne quanta più possibile perchè se non lo fai tu, lo fa il tuo avversario. Per farci capire che in molti casi, chi abbiamo di fronte ha le stesse "paure" e insicurezze nostre.
     
    A Cecio, filiberto50 e Max piace questo messaggio.
  3. ricsco

    ricsco Utente Noto

    Nome e Cognome:
    Riccardo
    Qualifica Tecnico:
    Tecnico di Base FITeT
    Categoria Atleta:
    5a Cat.
    Vero @emilio68it, facile a dirsi, ma difficile a farsi, come per la maggior parte dei consigli dati o letti in giro qua e là...
     
  4. lupo alberto

    lupo alberto a tempo a tempo, chi sà sà e chi un sà su' danno

    le componenti non strettamente tecniche sono importanti, si chiamino stato d'animo, convinzione, voglia di vincere, tranquillità, energia, consapevolezza delle altrui fragilità e quant'altro.
    Una volta un giocatore che era stato anche tra i primi 50 nel mondo, alla fine di un set che, sul 4-4 decisivo per i playoff per la promozione in c1, avevo perso 11-3, mi disse:
    tu non puoi perdere da lui, è scarso
    come no ci riesco benissimo ma se lo dice lui... e vinsi 3-1
     
    Ultima modifica: 16 Dic 2021
  5. emilio68it

    emilio68it Utente Noto

    Nome e Cognome:
    Emilio Arbasino
    Categoria Atleta:
    5a Cat.
    Alla fine è ancora più banale al mio livello, non contano i punti e come un avversario ti appare quando gioca o si riscalda, si può vincere relativamente con tutti e si può perdere con tutti.
    Come mi disse un allenatore: dimentica le menate, gioca, su ogni punto. Se esprimi bene il tuo gioco vinci e se perdi vuol dire che l'avversario è davvero superiore e non ti puoi rimproverare nulla.
     
    A filiberto50 e vg. piace questo messaggio.
  6. ricsco

    ricsco Utente Noto

    Nome e Cognome:
    Riccardo
    Qualifica Tecnico:
    Tecnico di Base FITeT
    Categoria Atleta:
    5a Cat.
    Sono solo parzialmente d'accordo con te, questa volta. Dentro la parola "menate" ci sta un mondo, altro che menate...
     
    A emilio68it piace questo elemento.
  7. emilio68it

    emilio68it Utente Noto

    Nome e Cognome:
    Emilio Arbasino
    Categoria Atleta:
    5a Cat.
    Assolutamente vero, però, come dicevo prima, se non impari a lasciarle in panca, è veramente difficile esprimere quello che si è imparato in allenamento. Si deve ricercare, ognuno al proprio livello ovviamente, quell'attimo di trance agonistica nel quale tutto sembra entrare, anche le schiacciate su palla alta e in controbalzo..... :)
     
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