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Tecniche di allenamento mentale

Discussione in 'Allenamento e Tecniche di Gioco' iniziata da emilio68it, 16 Giu 2021.

Status Discussione:
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  1. ricsco

    ricsco Utente Noto

    Nome e Cognome:
    Riccardo
    Qualifica Tecnico:
    Tecnico di Base FITeT
    Categoria Atleta:
    5a Cat.
    Mia personale spiegazione. Lupo poi non ti arrabbiare se sbaglio:p.
    Nel biliardo prima di tirare il colpo, silenzio assoluto che neanche nell'albergo sotto la neve di "Shining", tutta la concentrazione di tutti fissa sul giocatore e sull'unico punto sulla punta del bastone. (Mi viene il sudore freddo solo a pensarci! Vedo già le due gemelle che si avvicinano a me e mi cago sotto...!)
    Nel ping pong, ampio spazio in palestra, rumore di fondo presente quasi sempre. Chi lavora in catena o in luoghi rumorosi capisce cosa vuol dire e ormai ci ha fatto il callo; chi invece lavora in ufficio ed è distratto anche solo da una mosca, soffre in silenzio.
    Io che ho lavorato per diversi anni sia in sala prova motori che in ufficio, sono vaccinato per entrambi i casi, ma patisco di più il rumore se è eccessivo e inaspettato, tipo urlo di Tarzan del distruttore di Ma Long mio vicino.
    R.
    --- Messaggio Unito Automaticamente, 21 Dic 2021, Data originale: 21 Dic 2021 ---
    N.B. Lupo se d'ora in avanti ti verranno gli incubi ogni volta che tirerai di biliardo e penserai a quella scena famosa del film "Shining" di quel genio di Kubrick, ben ti sta, così impari a citare numeri a casaccio nella mia precedente conversazione: "Ho visto una cosa orribile..."
    Se devi insultarmi o ringraziarmi (magari sono riuscito a sbloccarti!) adesso usa il tasto inizia conversazione, come ho spiegato stamane:p, così non annoiamo gli altri utenti.

    gemelle.jpg
    Grazie!
    R.
     
    Ultima modifica: 21 Dic 2021
  2. lupo alberto

    lupo alberto a tempo a tempo, chi sà sà e chi un sà su' danno

    non sbagli, è la stessa conclusione cui ero arrivato anch'io

    non ricordo i miei sogni, non mi sveglio mai sudato e tremante, non amo gli horror :p

    quali sarebbero? (puoi rispondermi anche in privato dato che ti ho appena tolto dalla lista "ignora")

    non è mia abitudine sprecare insulti per il pingpong però, guarda bene, io sono fin troppo sbloccato, lo sono sempre stato (anche a mio scapito) persino sul lavoro che pure era un ambiente piuttosto "ingessato"
     
    A ricsco piace questo elemento.
  3. Cecio

    Cecio Utente

    Categoria Atleta:
    4a Cat.
    Un metodo che ho imparato a gestire (in realtà a volte mi riesce e a volte meno) è quello di giocare tutti i punti come fossero il primo della partita, al di là del risultato, anzi, meno guardo il punteggio e più riesco ad astrarmi e a giocare il punto con la mente vuota.
    Se riesco a vuotare la mente, a non pensare, sono quasi sicuro di fare una buona partita a prescindere dal risultato.

    firmato
    un semi-urlatore a corrente alternata ;)
     
    A emilio68it, off-ready e ricsco piace questo messaggio.
  4. skevros

    skevros Utente Noto

    Categoria Atleta:
    Fuori Quadro
    Squadra:
    ASD TT Campomaggiore Terni.
    per me l'ansia durante le partite ha costituito sempre un grande limite anche sul piano tattico. Sembravo dottor Jeckyl e Mister Hyde : in allenamento un giocatore, in gara un'altro.
     
    A emilio68it piace questo elemento.
  5. ricsco

    ricsco Utente Noto

    Nome e Cognome:
    Riccardo
    Qualifica Tecnico:
    Tecnico di Base FITeT
    Categoria Atleta:
    5a Cat.
    Grazie @skevros, questa è la cosiddetta ansia da prestazione, chi più chi meno, moltissimi la sentono.
    Non per nulla il mestiere del mental coach è sempre più importante oggigiorno (per i professionisti, ovvio).
    Per gli amatori come noi, se hai letto prima, anche altre conversazioni qua e là qualcuno ha suggerito il training autogeno (io non lo conosco, quindi non mi pronuncio sulla sua effettiva efficacia), ma soprattutto io suggerisco allenamenti più mirati ed efficaci funzionali alle partite.
    Tonnellate (ore) di scambi dritto e rovescio, anche no (a parte 10 minuti iniziali di riscaldamento , ok).
    Esercizi cesto si, mirati sui punti deboli, almeno venti minuti/mezz'ora ogni sessione di allenamento , schemi ben fatti con obiettivi oggettivi di miglioramento, 15 minuti di servizio e risposta al servizio, partite con punti contati solo se guadagnati sui propri punti deboli. 15 minuti di partite tirate solo alla fine.
    E poi altre cosette!
    Il programma di allenamento va poi personalizzato e verificato caso per caso in funzione di obiettivi, stili di gioco, età in primis.

    Ho iniziato qualche conversazione prima dove ho indicato qualche mia idea. Niente di trascendentale, ma qualche cosa su cui meditare.
    Il gap di sensazioni tra allenamento e partita passa anche attraverso lo studio e applicazioni di tattiche varie.
    Il mondo del ping pong è tanta roba, più si sale di categoria e si studia più si scoprono cose nuove ed interessanti.
    Scorciatoie o pillole magiche non esistono.
    Intanto per cominciare facciamo degli allenamenti più efficaci.
    In bocca al lupo.
    R.
     
    Ultima modifica: 22 Dic 2021
    A Mikiol, cianghe e emilio68it piace questo messaggio.
  6. off-ready

    off-ready Meglio un sedere gelato che un gelato nel sedere

    Nome e Cognome:
    Pier Offredi
    Categoria Atleta:
    4a Cat.
    Squadra:
    TT Aquile Azzurre
    Il cervello fa brutti scherzi anche agli atleti più allenati: lo sciatore Giorgio Rocca è uno dei tanti iper allenati che ha cambiato radicalmente le sue prestazioni solo dopo aver sperimentato il mental coaching.
    Quindi, secondo me, ci si può allenare 6 ore al giorno, 7 giorni alla settimana (e più ci si allena meglio è), ma se non si allena la mente ogni sforzo è vano per superare l'ansia da prestazione e le sue parenti strette
     
  7. ricsco

    ricsco Utente Noto

    Nome e Cognome:
    Riccardo
    Qualifica Tecnico:
    Tecnico di Base FITeT
    Categoria Atleta:
    5a Cat.
    Grazie @off-ready della tua osservazione. Ti faccio tuttavia notare che c'è una importante differenza tra Sci da discesa e Tennistavolo:
    -Sci è uno sport di prestazione
    -Tennistavolo è uno sport di situazione.

    Sono comunque d'accordo che la mente deve lavorare in perfetta simbiosi col fisico, altrimenti ogni sforzo è vano (sia di mente che fisico, presi ciascuno separatamente).
     
  8. off-ready

    off-ready Meglio un sedere gelato che un gelato nel sedere

    Nome e Cognome:
    Pier Offredi
    Categoria Atleta:
    4a Cat.
    Squadra:
    TT Aquile Azzurre
    Interessante: non ho mai sentito questa distinzione. Per me tutti gli sport agonistici si basano su una prestazione da effettuare in una specifica situazione.

    Si dice che il tennistavolo sia una partita a scacchi giocata correndo i 100m (per cui l'emotività gioca un ruolo importante), ma anche per uno sciatore non deve essere semplice gestire le emozioni in uno slalom di 60 secondi, specialmente quando magari è in testa e deve fare la seconda manche gestendo un vantaggio centesimale: quando li guardo in TV mi si chiude lo stomaco per l'emozione
     
  9. emilio68it

    emilio68it Utente Noto

    Nome e Cognome:
    Emilio Arbasino
    Categoria Atleta:
    5a Cat.
    La cosa che mi spiazza è che dopo tanto tempo sono finalmente arrivato a qualche prestazione piacevole (almeno al mio livello), di queste partite ricordo pochissimo, come se fossi in trance...e poi basta una partita storta e si ritorna indietro di mesi...
     
    A Mikiol e Cecio piace questo messaggio.
  10. Milocco Ettore

    Milocco Ettore Utente Noto

    Nome e Cognome:
    Ettore Milocco
    Categoria Atleta:
    5a Cat.
    Squadra:
    TT FIUMICELO
    Prestazione o situazione?
    Per tutti gli sports professionistici l'aspetto prestazionale è quello che conta,cui dare maggior importanza e risalto,sia come attenzione mentale nell' applicazione maniacale e feroce ai particolari,sia nel mettere in condizione gli atleti ad esprimersi al meglio delle loro capacità fisico-atletiche.Non è forse questo il leit -motive,pane e companatico di ogni novello professore di educazione fisica appena fresco di studi e di ogni preparatore atletico di singole società sportive,tutte...tutte, chiamato per ricavare il massimo dalla prestazione fisica dai propri atleti che ha in cura e,se possibile spingersi ancor un po' più in là?
    Temo,più che altro constato,che l'aver dato carta bianca totale e quindi aver messo le redini della conduzione del nostro movimento di punta in mano ai preparatori fisico atletici, ex scuola Isef del tempo che fu,abbia rallentato non poco l'evoluzione e l'immagine del nostro tennis tavolo come è maturato fin adesso.Questo è sotto gli occhi di tutti,comprovato dai risultati non certo brillanti ottenuti,ma diciamo pur fallimentari sia di squadra che individuali nelle manifestazioni che contano,mancata qualificazione,difficoltà ad entrare in tabellone per giocarsela,stagnante presenza o addirittura scivolamento ancor più giù nel Ranking ITTF,sia mondiale che europeo e or più dilungarsi non ha senso.Si spera con il rinnovamento di Quadri tecnici nazionale,appena iniziato in previsione delle prossime Olimpiadi,ma non certo ancor completato,si volti pagina nella ricerca di qualificati allenatori ed esperti navigati tecnici,di dichiarata e più lunga esperienza internazionale,che sappiano andare direttamente al nocciolo e ricavare il meglio da ogni situazione e fase di partita,sequenziando,rivoltando e ricostruendo ogni momento di gioco giocato,secondo canoni e standard moderni e più attualizzati,alla maniera di chi lo fa meglio.Magari affiancando gli esperti di gioco giocato e situazioni più ricorrenti,quelle che contraddistinguono il tennis tavolo internazionale,dalle più semplici,che semplicistiche mai non sono,a quelle più varie e complesse, e lì siamo carenti,a delle figure professionali di altro tipo,le solite che mi sembra,allo stato attuale,non mancano e già disponiamo.Di solito i preparatori fisico atletici dovrebbero curare la parte che è di loro competenza in funzione delle direttive del gioco che si andrà a promuovere sul campo.....se poi s'invertono e si confondono i due ruoli,che dovrebbero rimaner distinti,quello del preparatore atletico e quello più specifico del tecnico vero conoscitore del nostro gioco,si ritorna punto e a capo.
    ettore
     
  11. lupo alberto

    lupo alberto a tempo a tempo, chi sà sà e chi un sà su' danno

    in poche parole suggerisci meno enfasi a preparazione fisico-atletica e lavorare di più su tattica e atteggiamento mentale? (essendo, io credo, la tecnica un pò in mezzo tra i due aspetti)
     
    Ultima modifica: 23 Dic 2021
    A emilio68it piace questo elemento.
  12. Milocco Ettore

    Milocco Ettore Utente Noto

    Nome e Cognome:
    Ettore Milocco
    Categoria Atleta:
    5a Cat.
    Squadra:
    TT FIUMICELO
    No,nel caso del tennis tavolo,la tecnica primeggia sugli altri fattori da te considerati.
    1)Se disponi di più colpi,dritto,rovescio,tagli,top... e quant'altro,puoi diversificare meglio e di più in fatto di tattiche e strategie.
    2)Sai eseguire bene una battuta,un top,non tentenni,non ti crea problemi mentali al momento dell'esecuzione,non ti trema la mano,neppure sul 10 pari.
    3)Un giocatore che predilige fare un top solo con palle che scendono farà una preparazione fisico atletica diversa rispetto a chi predilige ed esegue top piatti,con altro movimento ancora.
    ettore
     
  13. vg.

    vg. seguace gruppo rinco

    Categoria Atleta:
    1a Cat.
    Tecniche di allenamento mentale : penso che sia un argomento estremamente personale, ogni persona agisce e reagisce in modo diverso alle diverse situazioni.
    Per quanto mi riguarda "me medesimo" la situazione è esattamente al contrario di quello che dice Ettore.
    Nel mio tennistavolo l' enfasi totale è sulla preparazione fisico-atletica.
    Il mio training autogeno è training e basta; Se sono giu di condizione atletica mi vengono tutte le paranoie possibili. Ma quando sono su di preparazione fisica automaticamente va a zero qualsiasi timore reverenziale verso chiunque, e la mano non trema neanche sul 20 a 20 :D
     
  14. off-ready

    off-ready Meglio un sedere gelato che un gelato nel sedere

    Nome e Cognome:
    Pier Offredi
    Categoria Atleta:
    4a Cat.
    Squadra:
    TT Aquile Azzurre
    Hai colto l'essenza del mental coaching: "La totale padronanza del gesto tecnico e fisico, anche se si realizza attraverso la ripetizione senza fine, è il necessario tirocinio affinché l'appreso diventi inappreso, per essere un atleta degno di questo nome. Durante la competizione, non hai il tempo - non devi averlo - di pensare alla tecnica del gesto atletico."

    Come per le prestazioni fisiche, anche quelle mentali richiedono un allenamento costante
     
    A Max e Mikiol piace questo messaggio.
  15. skevros

    skevros Utente Noto

    Categoria Atleta:
    Fuori Quadro
    Squadra:
    ASD TT Campomaggiore Terni.
    su di me l'ansia incide a più livelli, sia dal punto di vista tecnico che da quello tattico, infatti divento compulsivo e perdo di lucidità nel gioco e nell'approccio all'avversario che ho di fronte, regalo un sacco di punti, molti banalmente, praticamente faccio tutto io, per l'avversario basta avere un minimo di regolarità ed è fatta....
     
  16. Milocco Ettore

    Milocco Ettore Utente Noto

    Nome e Cognome:
    Ettore Milocco
    Categoria Atleta:
    5a Cat.
    Squadra:
    TT FIUMICELO
    Ecco,allora il problema se di problema si tratta, è di arrivare a giocare con un minimo,via siamo prodighi stavolta, diciamo con sufficiente regolarità.Potrebbe addirittura bastare,vero?Ma come si fa?Non occorrono mental coach,bisogna sentire meglio la racchetta in mano e,tramite le dita,esercitare maggior controllo su di essa.Sono disposto a suggerire alcune modalità, per farti sentire meno insicuro,però dovrei almeno sapere quali colpi impieghi per la maggiore,dove gli altri ti fanno pesare titubanze,imprecisioni e li' vanno a colpire.Su tutto il fronte?No,vero?Dato che i miei suggerimenti sono banali alquanto,pure suscettibili di critica da parte di chi ha sempre fatto diversamente e anche ostracismo per chi non ha mai avuto di questi problemi,sei disposto persino a modificare qualcosa nella presa(poco!) e render conto in poche righe se ci sono miglioramenti nel tempo?allora si'che potrebbe essere di qualche utilità per giocatori che,similmente a te e improvvisamente,non si sa "perché", perdono il controllo delle proprie azioni...
    Per iniziare,prima di ogni allenamento,palleggiare a un rimbalzo con un tuo compagno vicino alla rete,tanti tocchi leggeri e rimandare la palla di là,ad una distanza di non oltre 30 cm,prima dritto,poi rovescio,infine alternato.Ad inizio allenamento la mano e'troppo rattrapita,troppo dobbiamo fare in modo di sciogliere i muscoli ,alleggerire i movimenti...Hai provato?
    Il resto la prox volta.
    ettore

    ettore
     
  17. skevros

    skevros Utente Noto

    Categoria Atleta:
    Fuori Quadro
    Squadra:
    ASD TT Campomaggiore Terni.
    Thanks :)
     
  18. Milocco Ettore

    Milocco Ettore Utente Noto

    Nome e Cognome:
    Ettore Milocco
    Categoria Atleta:
    5a Cat.
    Squadra:
    TT FIUMICELO
    Tecniche di allenamento mentale,fare più affidamento su preparazione fisico-atletica o tecnica tout court?meglio tutte due?
    --- Messaggio Unito Automaticamente, 24 Dic 2021, Data originale: 24 Dic 2021 ---
    Tecniche di allenamento mentale,fare più affidamento su preparazione fisico-atletica o tecnica tout court?meglio tutte due?
    Beh,sì, è indubbio,più uno si sente in forma,più si sente sicuro delle proprie azioni e nello sfoggiare il gioco migliore di cui è capace.Già questo può essere sufficiente per garantire partite interessanti e dare il meglio di se stessi in ogni(quasi)occasione.
    Ma da cosa nascono le tante insicurezze e passaggi a vuoto qui denunciati?Ora tralasciamo per un momento i problemi derivanti dallo stress e dalla vita quotidiana,un buon training autogeno e un po'di Yoga potrebbero servire,averne il tempo....comunque il riscaldamento,se fatto bene prima della partita,con progressione lenta,aiuta molto a rilassarsi e trovare la concentrazione necessaria,grazie anche all'ipnotico ritmo e ballonzolare della pallina,su cui far convertere l'attenzione e ritrovare i propri abituali movimenti,scanditi a tempo.
    Dalla mia pluriennale esperienza,debbo dire,ho osservato che molti giocatori ancora non hanno
    sviluppato appieno le doti di cui sono capaci,ovverossia praticano un gioco poco,o ancor meno, adatto alle loro potenzialità,per cui arrivati ai momenti topici della partita,manifestano tutta la loro insicurezza.
    Ora il tennis tavolo,sport veramente completo,non perdona chi gioca solo parzialmente,compreso quelli che coprono solo una parte del tavolo,trascurando il resto,quelli che giocano solo i colpi spinti a polso duro e si trovano in difficoltà nei colpi di semplice appoggio con polso più libero e sciolto,o anche viceversa,quelli che giocano a un solo braccio,con l'altro che non sanno cosa fare come tenessero la mano in tasca,quelli che.... non vediamo giocatori assai bravi a spalancare le braccia e rinviare tutto,tutto,ma di fronte a una palla corta non sanno avanzare con passo leggero sotto il tavolo e cincischiano?in partita certe manchevolezze non tardano a venire scoperte,prima o dopo e, se non vengono debitamente rimosse in allenamento,ciò aggiunge tremore su incertezza,incertezza su tremore e si paga dazio.
    Sgomberiamo per un momento il campo da problematiche simili.Vediamo ciò che succede negli altri Sports in quei frangenti,dai contenuti ad alto tasso tecnico.Nel calcio,ad esempio,dove pur tutti sono necessari e indispensabili per il buon esito della partita, gli allenatori chi mandano a tirare il calcio di rigore decisivo?e perchè,nelle finali,si mettono le mani nei capelli,se tocca ad un terzino,pur di forte e lunga leva,corsa decisa e legnata esplosiva?
    Scelgono il giocatore dotato di più tecnica,quello che sa dominare tutti gli atti pre-tiro,appoggio della palla con le mani sul dischetto,facendo attenzione alle zolle sottostanti,sguardo all'arbitro,ai giocatori accanto a sè, financo al pubblico amico o avversario,alitante sugli spalti dietro la porta,conta i passi all'indietro,si mette le mani sui fianchi per non partire involontariamente,aspetta rilassato e concentrato il fischi dell'arbitro,s'inarca,pensa intanto su quale soluzione principale adottare,tenendo in caldo una in alternativa,o anche due in serbo,nel caso in cui il portiere intuisca dove andare a parare,si concentra molto sulla lunghezza dell'ultimo passo necessario per misurare la potenza del tiro (se corto,il tiro risulterà debole).In casi estremi,decisi all'ultimo istante,intanto continua a guardare negli occhi il portiere avversario,tiene in caldo come ultima risorsa la finta,o il cucchiaio,anche se è meglio non eccedere.....ecco l'ideale tiratore di un calcio di rigore,non è lui la persona più adatta a tale incombenza?quello più freddo, e calcolatore,quello che porta in dote maggior tecnica e sa fronteggiare più situazioni anche impreviste, con possibilità aggiunta di successo?poi magari sbaglia anche lui.....(vedi cosa ti combina quel tal Jorginho,giocatore italo brasiliano...)
    Voi chi scegliereste per tirare il calcio di rigore?Bonucci a parte,un terzino qualsiasi?son pur preparati fisicamente e atleticamente,tutti in modo ottimale?
    ettore
     
    Ultima modifica: 24 Dic 2021
  19. Mikiol

    Mikiol Utente Attivo

    Categoria Atleta:
    6a Cat.
    Squadra:
    Trieste Sistiana
    Questa situazione che descrivi è comune anche a me durante la performance, ma man mano che registro le partite e me le riguardo riesco ad arrivare ad essere più presente anche durante il match stesso. Bisogna davvero imparare a domare la bestia mentale!
     
  20. lupo alberto

    lupo alberto a tempo a tempo, chi sà sà e chi un sà su' danno

    eccheccatzo Ettore, lo vuoi far tirare 'sto rigore!!? fra poho finisce la partita e mi scoce la pasta:D

    io comunque ero terzino, scarsissimo sennò non giocavo a pingpong (ecco uno spunto: prendiamo molti scarti di altri sport?), non un rigorista, quindi non studiato dai portieri per cui quelle poche volte che avevo da tirare un rigore tiravo un missile centrale

    ma torniamo noi prima che mi cazziano.
    errori nella tecnica, nel portare i colpi si correggono con l'allenamento (importantissimo e un pò sottovalutato: rivedersi)
    errori tattici e da "braccino" secondo me sono ben più ostici da rimediare
     
    Ultima modifica: 24 Dic 2021
Status Discussione:
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