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Tecniche di allenamento mentale

Discussione in 'Allenamento e Tecniche di Gioco' iniziata da emilio68it, 16 Giu 2021.

Status Discussione:
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  1. emilio68it

    emilio68it Utente Noto

    Nome e Cognome:
    Emilio Arbasino
    Categoria Atleta:
    5a Cat.
    Ciao a tutti
    dopo qualche ricerca su internet e tanti spunti recuperati da Accademie varie di tennistavolo, vi chiedo se avete mai approfondito l'argomento e messo in pratica qualche tecnica.
    Mi accorgo che, una volta sistemata la tecnica, per riuscire ad avere qualche risultato serve la testa.
     
  2. Cecio

    Cecio Utente

    Categoria Atleta:
    4a Cat.
    La "testa" è fondamentale. Io, personalmente, cerco di svuotarmi da qualsiasi pensiero quando inizio le partite, sia in allenamento che in competizioni, perchè anche la testa va allenata a reggere l'impatto della competizione e della pressione delle partite
     
  3. emilio68it

    emilio68it Utente Noto

    Nome e Cognome:
    Emilio Arbasino
    Categoria Atleta:
    5a Cat.
    Verissimo! Ho letto un pochino in giro e il "trucco" starebbe nello riuscire ad entrare in quello stato che viene chiamato "flusso", dove tutto riesce senza pensieri, diciamo la "trance agonistica" delle telecronache di anni fa. Ma per riuscire ad entrare in questo stato si dovrebbe lasciar perdere l'ansia, l'irrigidimento dei muscoli, la paura di vincere e quella di perdere.....
     
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  4. Milocco Ettore

    Milocco Ettore Utente Noto

    Nome e Cognome:
    Ettore Milocco
    Categoria Atleta:
    5a Cat.
    Squadra:
    TT FIUMICELO
    ...una volta sistemata la tecnica...(/Quote)
    E' bene ricordarcelo ancora una volta,se non basta:"La tecnica non è mai sistemata una volta per tutte e poi per sempre.Pura illusione.Cammin facendo si modifica e si modifica,una caterva a seguire di sconfitte e umilianti figuracce ci richiamano sull'urgenza di modificare qualcosa nel nostro gioco.Chiamala tecnica se vuoi.A meno che il tennis tavolo sia solo una scusa per muovere a mulinello le braccia,e c'è chi si accontenta di muovere uno solo,tanto basta per fare un po' di ginnastica,chiuso o all'aperto che sia.Non sara' questo uno dei motivi per cui ci appare il tennis tavolo fermo e statico, sensazione purtroppo condivisa da gran parte dell'opinione pubblica,che certo non ci aiuta granché a rinnovare quadri,entusiasmo e giocatori praticanti,in special modo quelli più giovani?
    ettore
     
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  5. emilio68it

    emilio68it Utente Noto

    Nome e Cognome:
    Emilio Arbasino
    Categoria Atleta:
    5a Cat.
    Allora, mi sono guardato quasi tutte le dirette da Riccione, pur nella pochezza dei mezzi tecnici messi in campo, una idea me la sono fatta. Sesta e quinta categoria, piene di giocatori con gomme fantasiose e di una certa età, gioco abbastanza statico, quarta categoria, una via di mezzo con terza e seconda, dove il livello si alza e si vede cosa è davvero il TT. Ovviamente il continuo apprendimento della tecnica aiuta anche ad avere una mentalità vincente alimentando la confidenza nei propri mezzi.
     
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  6. off-ready

    off-ready Meglio un sedere gelato che un gelato nel sedere

    Nome e Cognome:
    Pier Offredi
    Categoria Atleta:
    4a Cat.
    Squadra:
    TT Aquile Azzurre
    Direi che è fondamentale. Qualche anno fa ho fatto qualche seduta con una mental coach di Milano, Aurora Puccio, Bei Facebook anmelden, che mi è stata molto utile
     
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  7. emilio68it

    emilio68it Utente Noto

    Nome e Cognome:
    Emilio Arbasino
    Categoria Atleta:
    5a Cat.
    Infatti sarei interessato, "basterebbe" apprendere qualche tecnica di rilassamento da poter poi applicare al momento giusto.
     
  8. off-ready

    off-ready Meglio un sedere gelato che un gelato nel sedere

    Nome e Cognome:
    Pier Offredi
    Categoria Atleta:
    4a Cat.
    Squadra:
    TT Aquile Azzurre
    Non è una semplice tecnica di rilassamento: per quello basterebbe il training autogeno, semplice da apprendere e comunque utile. Il mental coaching insegna una tecnica più raffinata e approfondita, per imparare ad avere una maggior sincronia tra mente e corpo, ad utilizzare in modo più efficiente i propri punti di forza, ad impiegare meglio le proprie energie mentali ecc. ecc.
     
  9. emilio68it

    emilio68it Utente Noto

    Nome e Cognome:
    Emilio Arbasino
    Categoria Atleta:
    5a Cat.
    Grazie, allora è esattamente quello che vorrei provare.
     
  10. Max

    Max Utente Noto

    Squadra:
    TT Aquile Azzurre - Milano
    Personalmente ho trovato utilissima la lettura di Winning Ugly (Vincere sporco) scritto da Brad Gilbert, tennista arrivato al numero 4 della classifica mondiale e successivamente personal coach di Andre Agassi. I concetti che ho importato nel mio tennistavolo sono due:
    1. Quando devi giocare, soprattutto a squadre, entra mentalmente in partita a casa prima di andare, concentrati su ogni gesto e entra "in the zone" mentre fai colazione, mentre prepari la borsa, mentre vai in palestra. Questo si traduce spesso nel giocare i primi punti meglio dell'avversario, che è ancora un po' "freddo" di concentrazione, e portare a casa un primo set che spesso si rivela decisivo.
    2. Vai sempre al tavolo con un piano in testa, qualunque sia, anche approssimativo, centrato sul tuo gioco o sul gioco del tuo avversario, ma vacci con un piano. E sii pronto a cambiarlo continuamente, avendo ben presente, alla fine di ogni singolo punto, chi sta facendo cosa a chi.
    Cancella inoltre dalla mente qualsiasi idea di perfezione, di bellezza, e il relativo senso di inadeguatezza o peggio frustrazione perchè non lo sei. Per vincere non devi essere perfetto e bello, devi essere meglio del tuo avversario.
     
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  11. emilio68it

    emilio68it Utente Noto

    Nome e Cognome:
    Emilio Arbasino
    Categoria Atleta:
    5a Cat.
    Per me è più una questione di ansia e di mancanza di scioltezza più che della mancanza di un piano, ma ha senso comunque.
     
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  12. Milocco Ettore

    Milocco Ettore Utente Noto

    Nome e Cognome:
    Ettore Milocco
    Categoria Atleta:
    5a Cat.
    Squadra:
    TT FIUMICELO
    Per vincere non devi essere perfetto e bello,devi...(/Quote)
    Né si deve dimenticare che la bellezza è sintesi,forma
    ideale di pensiero,che va di pari passo, e assieme alle esperienze sensoriali di ciascuno.A volte irraggiungibile,ma per progredire non basta vincere la prossima di Campionato,o superare di un punto,due chi ci sta di fronte oggi.
    Va beh,ho capito.Non si può mangiare beccaccia,accompagnata da vin Nobile ogni giorno,poi ci si accontenta.E come no?
    ettore
     
  13. emilio68it

    emilio68it Utente Noto

    Nome e Cognome:
    Emilio Arbasino
    Categoria Atleta:
    5a Cat.
    Ammetto di non aver capito, ma lascio qui questo testo da internet che spiega un poco di cosa parliamo.
     

    Files Allegati:

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  14. Max

    Max Utente Noto

    Squadra:
    TT Aquile Azzurre - Milano
    Per quanto riguarda l'ansia anch'io ero uno che sentiva tantissimo la partita, soprattutto da ragazzo; se può esserti utile ti rivelo cosa ha funzionato con me, senza ovviamente la pretesa che possa essere di validità generale.

    Invecchiando, come succede a tantissimi di noi (praticamente tutti credo, quindi mi ritengo tutt'altro che speciale), il mio cammino di vita al di fuori del tennistavolo è passato attraverso varie situazioni diciamo piuttosto ansiose, finchè un giorno mia moglie, che quella volta era venuta a vedermi, forse per fare una battuta con amici comuni presenti in palestra disse che finchè uno al Sabato pomeriggio è lì in tuta con un borsone a tracolla pronto per giocare non c'è nulla di veramente irreparabile. Lei lo disse quasi per scherzo ma per me fu una sorta di epifania: ho iniziato a concentrarmi su questo aspetto e ogni volta che vado a giocare sono talmente felice a prescindere di poterci essere che l'ansia per il gioco come d'incanto sparisce.

    C'è un momento, un attimo prima di uscire dallo spogliatoio, in cui mentalmente rivolgo gratitudine per essere lì in salute a giocare e mi impegno a ricambiare divertendomi e facendo stare bene gli altri. Poi perdo uguale, sia chiaro, ma senza essere limitato dall'ansia e godendomela tutta.
     
    A ERNESTO BALDASSARRE, Frollino, claudioping e 8 altri utenti piace questo messaggio.
  15. emilio68it

    emilio68it Utente Noto

    Nome e Cognome:
    Emilio Arbasino
    Categoria Atleta:
    5a Cat.
    Grande!
     
    A Max piace questo elemento.
  16. off-ready

    off-ready Meglio un sedere gelato che un gelato nel sedere

    Nome e Cognome:
    Pier Offredi
    Categoria Atleta:
    4a Cat.
    Squadra:
    TT Aquile Azzurre
    Condivido al 100%: io ho un braccialetto, l'unica bigiotteria che porto sempre, con incisa la scritta "Ridimensionare!"
     
    A Frollino, emilio68it e Max piace questo messaggio.
  17. eta beta

    eta beta Pnaftalin Balls

    Categoria Atleta:
    5a Cat.
    Squadra:
    TT Ossola 2000 Domodossola
    Lo hanno regalato anche a Rocco Siffredi. Ma lo ha buttato.
     
    A ERNESTO BALDASSARRE, vg., emilio68it e 2 altri utenti piace questo messaggio.
  18. Milocco Ettore

    Milocco Ettore Utente Noto

    Nome e Cognome:
    Ettore Milocco
    Categoria Atleta:
    5a Cat.
    Squadra:
    TT FIUMICELO
    Proviamo allora con una piccola aggiunta.
    C'è chi sostiene :"Per vincere non devi essere perfetto e bello, devi essere meglio del tuo avversario."
    Non mi si dica,allora che occorre molto e poi molto e chi sa che cosa ancora,certe volte,ma anche più spesso basta mirare a qualche punto debole,a qualche insicurezza altrui e si porta a casa il risultato.
    Se in una palestra,piccola o grande che sia,ci si accontenta di limitare il gioco o vincere facile contro il prossimo avversario di categoria,che tanto basta,sai come va a finire?Gioco al risparmio,tatticismi,tutti san bloccare e rallentare il gioco di tutti,e basta poco,ricerca quasi nulla di varianti d'attacco,partite su partite e solo partite in allenamento,cura della tecnica praticamente ridotta ai minimi termini,quando non azzerrata del tutto,perchè mancano i riferimenti o gli obiettivi quelli alti e faticosi,per cui valga la pena sacrificarsi ed abbassare quel top di rovescio,che viene sì benino,ma troppo flaccido e lento, nessuno incoraggiato a spingersi oltre,che effettivamente è più difficile,insomma va a finire che ci si accontenta,con gioco medio livellato verso il basso da parte di molti,tutti?In tempi epidemici può essere senz'altro una soluzione,ma senza spiragli di migliorare,alla prima difficoltà c'è voglia di rilassarsi,rimandare gli impegni di allenamento,o anche,perchè no?abbandonare il nostro gioco per un altro Sport.Perchè no?Se le mire equivalgono a quelle di una salutare passeggiata,o una corsetta all'aria aperta nel parco vicino,preferibile che non sudare in quella botte di sauna estiva delle nostre piccole palestre,ci vuole poco a capire la nostra situazione e perchè ci si livella non certo verso ideali alti di bellezza e di gioco,ci si accontenta semplicemente.A cosa serve poi il mental coach,fosse anche dei migliori in circolazione?
    So che a Formia,nel Centro Federale che accomuna molti Sports, c'è questa figura,molti sportivi si sono avvalsi della sua consulenza,per vincere titubanze e crisi di ogni genere....anche personali.Oggi chi non è in crisi? Ma lo Sport stesso mette davanti a sè ideali,motivazioni,dà un alta percentuale di ottani puri, come spinta e carica a superare se stessi,per migliorare prestazioni personali e di squadra,nuovo carburante e fiducia nel darsi da fare per ben figurare, lì e nella vita di ogni giorno.A patto che le mire assieme all'ambiente in cui si vive e si pratica sport,non abbiano prospettive livellate e rassegnate,sappiano guardare all'insù.Poi equilibrio si crea,con o senza coach.
    ettore
     
    A Max e emilio68it piace questo messaggio.
  19. Max

    Max Utente Noto

    Squadra:
    TT Aquile Azzurre - Milano
    Ettore, quello che scrivi mi trova d'accordo: bisogna sempre ricercare il miglioramento, non intendevo dire che uno si deve fermare e quando ha battuto l'altro va bene e chissenefrega, perchè se ti fermi tra l'altro non vinci. Sicuramente mi sono spiegato male.

    Provo a spiegarmi meglio. Agassi era al numero 143 del mondo e in procinto di smettere, arriva Gilbert e gli dice: basta con questa tua ossessione per la perfezione, basta voler tirare un vincente a tutti i punti, ti fai solo del male. Tieni in campo quella palla, fai muovere quella dannata palla e lascia che sia il tuo avversario a perdere.

    Risultato? 8 tornei del Grande Slam vinti, 101 settimane al numero uno del mondo, unico tennista della storia a realizzare il Golden Slam in carriera (i 4 tornei del Grande Slam, l'oro olimpico, la Coppa Davis e il Masters). Secondo te perchè? Trascurava la tecnica in allenamento?
     
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  20. emilio68it

    emilio68it Utente Noto

    Nome e Cognome:
    Emilio Arbasino
    Categoria Atleta:
    5a Cat.
    Esattamente! Nessuno, spero, crede realmente nella possibilità di usare delle tecniche di rilassamento solo per vincere una partita in più. L'importante sarebbe cercare di dare sempre il massimo in quel momento, fisicamente e mentalmente. E' questione di atteggiamento, di raggiungere l'epifania citando @Max o in qualsivoglia altro modo.
    Un esempio, partita di D2 contro un giocatore che conoscevo (e conosco) benissimo, e sapevo di essere più forte, infatti 2 set a 0 e gioco e che fluisce bene, poi arrivano in palestra altri amici della stessa società (e amici miei) e basta....cambia tutto, perdo due set non riuscendo più ad essere fluido, me la gioco alla bella e la vinco, ma solo per far capire l'importanza dell'atteggiamento. Mi sono visto in minoranza, come se l'appoggio dei compagni potesse dargli un vantaggio che, a livello gioco, non aveva.
     
    A claudioping e Max piace questo messaggio.
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