Sono disperato: durante il fermo Covid ho smarrito il dritto

Ciao a tutti, sono sempre stato più forte di dritto. Soffrendo troppo sul rovescio (riuscendo solo a bloccare passivamente o a tagliare) senza MAI attaccare, infatti il coach Eliseo Litterio una quindicina di anni fa mi consigliò la Butterfly Super Anti che uso ancora (proprio quella gomma, mai cambiata).
Devo dire che quella gomma mi ha cambiato la vita; ho cominciato a divertirmi veramente sviluppando dei vantaggi tattici importanti:
- più sicurezza nella risposta ai servizi;
- possibilità di alternare palle molto lunghe a palle molto corte, angolare a dx e sx;
- maggiore probabilità di indurre in errore l'avversario;
- rallentare il gioco dei giovani attaccanti;
- costringere l'avversario a giocarmi più palle sul dritto e chiudere con quello.
Poi recentemenete, negli ultimi mesi prima del Covid avevo cominciato a perfezionare molto il rovescio:
- riuscendo ad uscire dal palleggio spingendo piatto e lungo restituendo quelle palle "morte" che risultavano difficili da controllare, oppure
- aprendo tutte le palle tagliate (soprattutto corte/medie) con un movimento da flip/topspin di rovescio per poi chiudere di dritto.
Ero molto contento per avere conquistato una sicurezza col rovescio mai provata prima, pensando di aver aggiunto un'arma determinante e funzionale al gioco di dritto.
Dopo il fermo Covid, ho ripreso gli allenamenti (chiamiamoli così, nel senso che adesso non abbiamo più un coach) che consistono nel giocare col mio capitano (un quarta molto forte) con cui facciamo praticamente solo "partitelle", ma...
... Ma andando avanti mi accorgo che non riesco ad entrare di dritto come pochi mesi fa: senza dritto, sono costretto a forzare ulteriormente il gioco dal rovescio. Adesso faccio più punti col rovescio che col dritto, col quale non riesco proprio ad entrare in palla. Non c'è modo. Questa insicurezza condiziona tutto il gioco, avendo paura ogni volta che devo giocare il dritto. Per esempio: non sono mai stato un fulmine di guerra col top su palla tagliata, ma adesso non parto nemmeno col movimento (rotazione del torso indietro, spalla braccio e racchetta in basso) e finisco col mandare la palla in rete. Prima almeno lo mettevo dentro con una discreta rotazione e mi preparavo al top su palla liscia con cui ero molto più a mio agio.
Non capisco e penso all'età che avanza (vado per i 66) e ai chili che anche grazie al Covid ho messo, magari perché il gioco d'attacco di dritto è più dispendioso dal punto di vista muscolare. In questo caso, sarei molto preoccupato, in quanto ho molta voglia di giocare, e oltre che divertirmi, vorrei migliorare e salire nel ranking. Ho tempo per farlo, nel senso che fino ai 99 penso di continuare e che nella settimana ho tempo sufficiente per gli allenamenti.
Avete qualche considerazione, o qualche consiglio?

 

Se ti può consolare l'esperienza di un tuo quasi coetaneo, durante il lockdown primaverile, che ho trascorso giocando solo con un robot, avevo inspiegabilmente perso quasi completamento l'uso del dritto: riprendendo gli allenamenti con vari giocatori tutto è tornato alla normalità

 

ti sei trovato male con il robot? una volta ne avevo anch'io uno ma se in allenamento andava tutto bene poi nel gioco reale sbagliavo tutto, mi sono trovato molto meglio con una return board

 

Lo uso da anni e mi sono sempre trovato bene, soprattutto per la possibilità di impostare diverse rotazioni, velocità e frequenza della pallina.

Non ho mai avuto problemi a tornare nel "gioco reale", ma nella scorsa primavera l'ho usato in modo intensivo ed è stata traumatica l'improvvisa incapacità di usare il dritto (pensavo seriamente di avere un problema neurologico, del tutto anomalo visto che il rovescio funzionava benissimo...) che evidentemente mi ha causato un blocco psicologico, fortunatamente scomparso del tutto quando sono tornato al "gioco reale".

 

Si, mi hai consolato molto. Anch'io avevo pensato ad un blocco psico-motorio: una cosa strana.
Comunque, nel frattempo è tornato anche un giocatore fermo da dieci anni. Sta avendo problemi a recuperare il dritto, mentre col rovescio è messo abbastanza bene. Adesso mettiamo un segno al centro delle metà campo e giochiamo un po' solo di dritto e vediamo che succede.
Anch'io ho un robot, ma nell'ultimo periodo post-covid essendo ridotte le ore possibili per allenarsi, ho preferito giocare col mio capitano. Ma appena c'è la possibilità, tornerò ad aggiungere agli allenamenti in presenza quelli col robot e spero di recuperare quel dritto "micidiale" di prima.

 

A parte il bloccho psico-motorio, che consideravo un'esperienza metafisica, prima di sperimentarla sulla mia pelle (anzi nel mio cervello), esiste un problema puramente motorio, accentuato dall'età.

Tutti i pongisti, col passare degli anni, diventano inevitabilmente più lenti e quindi il dritto è il colpo che risente di più di questo rallentamento, richiedendo un maggior movimento complessivo, che coinvolge più parti del corpo.

Vedo molti veterani che, non riuscendo più a tirare il dritto in modo efficace, si "rifugiano" nel rovescio, che giocato "da fermo" risente molto meno del calo di prestazioni

 

Idem ... ho poi realizzato che il problema principale (probabilmente non l'unico, ma il principale) era aver perso il giusto timing. Dopo qualche settimana dalla ripresa degli allenamenti, il problema è scomparso.

 

Quando ero giovane e giocavo in Toscana uno dei più forti della allora terza regionale era un mio caro amico di Lucca, dotato di un dritto da categoria superiore, preciso e variato. Lo giocava da tutte le posizioni, con grande efficacia.

Passano 20 anni e lo rivedo giocare in Lombardia a un nazionale di quarta, esibendo un top e uno scambio di rovescio che, almeno a memoria, non gli riconoscevo. Dopo i saluti di rito mi complimento con lui per quel rovescio, diciamo così, sorprendente, e lui: che vuoi che ti dica... a una certa età, di rovescio si fa meno fatica!

 

Sono confortato dalla condivisione, meno dalla motivazione, perchè avrei dovuto perdere il timing anche col rovescio, che invece non mi ha mai dato problemi.

Io ho realizzato che la mia mente, molto razionale e di solito molto controllata, a volte si prende delle libertà del tutto irrazionali...

 

Non so nel tuo caso, nel mio si spiega benissimo ... l'apertura del rovescio è minima, quella del dritto troppo ampia (risente del fatto che giocavo a tennis, immagino) ... e, quanto più ampia l'apertura, tanto più facile perdere quella frazione minima che determina il punto corretto dell'impatto.

 

Sei semplicemente fuori allenamento.
Ovviamente, più vai avanti con l’età più è difficoltoso rientrare in piena forma.
Non impossibile, ma difficile.
Non scoraggiarti.

 

avete guardato nei cassetti, sotto i mobili.

 

L' avea 'n bocca un cane

 

verissimo

--- Messaggio Unito Automaticamente, 8 Nov 2020, Data originale: 8 Nov 2020 ---

Grazie, tengo duro