Si può insegnare la "CAZZIMMA"?

Purtroppo non riusciamo nemmeno a metterci d'accordo sul termine "divulgazione" .
Provo con un esempio cosa intendo per divulgazione : secondo te, Piero Angela, divulgava i risultati di scienziati delle varie discipline o "i propri pensieri e le proprie considerazioni" (cit.) ?

Riguardo la "quinta categoria" non credo sia limitante per sentirsi autorizzati a scrivere sulla tecnica. Il limite piuttosto sta nel farsi un esame di coscienza e capire quando si ha abbastanza "bagaglio" da trasmettere agli altri. Altrimenti dalla timidezza alla presunzione è un attimo.

 

Sono molto d'accordo sullo stigmatizzare le urla dell'allenatore all'atleta, anche se questo fosse un giovane timoroso.

Sui tic di Calderano o Nadal , per fare due esempi, farei un distinguo rispetto la ritualità dei 3 rimbalzi o la detersione della fronte di Fan Zhendong. Nel secondo caso è evidente lo scopo di stimolare la concentrazione. Nei primi due casi temo (anche se è solo una mia opinione) si tratti di veri e propri problemi nervosi da stress correlato allo sport professionistico individuale.
Su quest'ultimo aspetto mi piacerebbe conoscere l'opinione di @Marchese F.

 

Il Punto è capire: chi sono gli Altri,con cui mettersi in relazione?
Diciamo un giocatore di 5a categoria, oggi anche 6a, che esperienze ha maturato? Si, insomma di cosa è/...viene ritenuto capace di fare? Poi certo, fin dove e quanto desidera migliorare? "Quanto gli serve davvero? Per fare che?
E così nell'incertezza che gli "insegniamo"? Probabilmente quanto "Basta" per poter giocare con tutti, il più celermente possibile, approviggionandoLo della "necessaria" racchetta per poter limitare i danni, o i primi insuccessi iniziali.
Certo poi che età ha colui che sulla carta sta...o si dichiara disponibile ad imparare? Comprensibilmente,per dire,il matusa over 45 non si mette nei panni del giovincello che poco sa, ma tutto vuol apprendere, con tanta molla interiore e sconfinata volontà a progredire (c'è n'è,c'è n'è!), oltre al tempo che gioca a suo favore.
E chi vuole cimentarsi,qui pure,in qualche proposta con intendimenti didattici,lo fa per confrontarsi con gli altri,o ancora più di lui esperti. A me sembra che di risposte esaustive ce ne siamo date fin troppe, ma alquanto lacunose stando ai risultati fin qui esperiti e strada ancora in salita e tutta da percorrere.Venga pure il Nuovo, che vuole confrontarsi,quello che arrischia pure qualche magra figura per portare avanti le sue proposte metodologiche,a priori mica da scartare senza le dovute controprove.E se dovessero funzionare?
Non è di questo che abbiam bisogno?
ettore