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Secondo voi sarebbe importante una "scuola"

Discussione in 'Chiacchiere sul Tennis Tavolo' iniziata da mago, 3 Mag 2015.

Status Discussione:
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  1. mago

    mago Professionista

    Nome e Cognome:
    Erich Schuster
    Categoria Atleta:
    3a Cat.
    Squadra:
    Sarmeola Padova
    ...italiana di TT (tecnica) e come sarebbe da sviluppare e gestire in modo che tutti gli allenatori di club nelle varie regioni lavorino meglio e nella stessa direzione...tecnica?
     
  2. rico60

    rico60 gaula

    Nome e Cognome:
    federico bacci
    Categoria Atleta:
    Fuori Quadro
    Costantini, se ci sei, batti un colpo.
     
  3. superciuk

    superciuk Si fa Giorno e cala la notte.

    La prima domanda che mi viene è: la scuola italiana insegnerà tecnica italiana?

    Cmq. sì penso che c'è bisogno. C'è bisogno di un indirizzo tecnico comune, seppur non obbligatorio.
    Penso però che prima di insegnare una tecnica sia necessario fare cultura tecnica, cioè spiegare che nel tempo ci sono state tecniche diverse, che ognuna aveva il suo motivo di esistere. Ed aveva dei pro e dei contro.
    Penso che contestualmente alla tecnica sia necessario insegnare a giocare, a stare in campo.
    Vedo parecchi giocatori bravi, con buona tecnica ma (a parere mio) non sanno perchè stanno giocando. Si muovono, anche bene, ma nella loro testa non c'è l'idea di una situazione di gioco da sviluppare e portare a conclusione.
    Penso anche in un dato periodo storico la tecnica vincente in genere è una e ben definita, ma non per questo deve essere imposta a chi dimostra di non possederne i requisiti per applicarla. In questi casi preferirei insegnare tecniche e modi diversi di stare in campo perchè ognuno deve essere aiutato a raggiungere il massimo delle proprie possibilità.

    Se a questo punto state pensando ai nazionali o agli internazionali state sbagliando tutto.
    Non sono loro che hanno bisogno di una scuola (sarebbe grave non l'avessero già) ma la base, i 5°-4°-3° categoria.
     
    A senigallia e Ortensio piace questo messaggio.
  4. andras

    andras Utente Noto

    Nome e Cognome:
    Riccardo Belli
    Categoria Atleta:
    4a Cat.
    Squadra:
    T.T. MONDOVI'
    il tennistavolo ha bisogno
    1) una federazione a livello mondiale che faccia il suo lavoro e non vada dietro solo agli sponsor.
    2)un bel giro di vite sui materiali di ogni tipo.
    3)regole che facciano diventare quello che sembra sempre più un gioco uno sport.
    POi si portà parlare di scuole impostazione tecnica /tattiche preparazione e tutto il resto così come siamo ridotti ora facciamo solo ridere.:(:(:(
     
    Ultima modifica: 3 Mag 2015
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  5. John Locke QDL

    John Locke QDL Fondatore Gruppo Rinco

    Categoria Atleta:
    Non Tesserato
  6. mago

    mago Professionista

    Nome e Cognome:
    Erich Schuster
    Categoria Atleta:
    3a Cat.
    Squadra:
    Sarmeola Padova
    Si, lo so che c'era una discussione analoga pero' di anni fa e tutto sommato gli argomenti ritornano periodicamente , vedi le ossessionanti puntinate...:) e' difficile proporre cose nuove , magari puo' essere un bene....le situazioni le persone cambiano e cosi' le soluzioni e forse utenti nuovi hanno idee nuove magari anche tu. Chiaro che dopo anni abbiamo ... sviscerato quasi tutto. quello che c ' e' di sempre fresco...di giornata sono polemiche e battibecchi italiani purtroppo :)
     
  7. Dream_is_Reality

    Dream_is_Reality Dreaming is the way

    Nome e Cognome:
    Marco G
    Categoria Atleta:
    5a Cat.
    Secondo me, qui in Italia, parlare di "scuola tennis-tavolo" alla stessa stregua di "scuola calcio" è prematuro.
    Quanti ragazzini sanno che il tennis-tavolo è uno sport?
    Quanti genitori sarebbero disposti a pagare un tot al mese per far andare il figlio a una scuola di tennis-tavolo?
    La risposta a entrambe le domande secondo me è: pochi.
    Secondo me prima bisogna fare un passo indietro, che è quello della divulgazione.
    Andare nelle scuole a parlare di tennis-tavolo, organizzare eventi, tornei, ma spesso non 1 volta ogni decade... e soprattutto far uscire sto benedetto tennis-tavolo dalle palestre.
    Mettiamo dei tavoli all'aperto, al parco, nelle spiagge, dove ragazzini e adulti possano giocare senza impegno.
    Perché ci sono campi da tennis, basket, calcio, beach volley... all'aperto... mentre per giocare a tt devi per forza rinchiuderti da qualche parte?
    La mia idea sarebbe: prima facciamo avvicinare le persone, facciamo conoscere lo sport e non il ping-pong, e poi se c'è abbastanza interesse parliamo di una scuola.
     
    A mendmax e rico60 piace questo messaggio.
  8. natashia rebaudenko

    natashia rebaudenko Bannato

    Nome e Cognome:
    natasha rebaudenko
    Categoria Atleta:
    2a Cat.
    Squadra:
    bielokramstrad a.c.
    Ci vogliono + donne in questa scuola
     
    A beozio e Mr. Hero piace questo messaggio.
  9. Mr. Hero

    Mr. Hero Retinologo

    Nome e Cognome:
    ジョン
    Categoria Atleta:
    Fuori Quadro
    Squadra:
    hell's tt
    Per "allenare la mente..", l'approccio psicologico...
     
    A beozio piace questo elemento.
  10. natashia rebaudenko

    natashia rebaudenko Bannato

    Nome e Cognome:
    natasha rebaudenko
    Categoria Atleta:
    2a Cat.
    Squadra:
    bielokramstrad a.c.
    Sporcaccione
     
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  11. Mr. Hero

    Mr. Hero Retinologo

    Nome e Cognome:
    ジョン
    Categoria Atleta:
    Fuori Quadro
    Squadra:
    hell's tt
    E no.., si deve fare esperienza, usare la propria testa il prima possibile, per evitare il rischio dell'eterna sudditanza al Maestro, impara la tecnica, ed usa la tua testa, e non sbagliare spogliatoio ....
     
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  12. senigallia

    senigallia Domenico Ubaldi

    Nome e Cognome:
    Domenico Ubaldi
    Categoria Atleta:
    Non Tesserato
    Squadra:
    Tennistavolo Senigallia
    Condivisibile! Una "scuola tecnica" presuppone allenatori e si ha l'impressione che questi siano visti come nemici quando non ignorati completamente.
     
  13. Mr. Hero

    Mr. Hero Retinologo

    Nome e Cognome:
    ジョン
    Categoria Atleta:
    Fuori Quadro
    Squadra:
    hell's tt
    L'ultimo bando fitet (corso per tecnici di base) mi sembra fatto bene, ed anche lunghissimo, per cui.., non resta che "responsabilizzare" le società, per un inquadramento più "tecnico" già da subito, proporzionando i "tecnici" a seconda del numero dei tesserati per società (es. 1 tecnico di 1° livello ogni 20 tesserati, 1 tecnico di 2° livello per campionati nazionali, per cui dalla C1 in su). Ma le soluzioni possibili sono infinite (o quasi ..).
     
    A eta beta piace questo elemento.
  14. senigallia

    senigallia Domenico Ubaldi

    Nome e Cognome:
    Domenico Ubaldi
    Categoria Atleta:
    Non Tesserato
    Squadra:
    Tennistavolo Senigallia
    Il programma dei corsi segue gli indirizzi del CONI sulla qualificazione dei tecnici sportivi, strada dalla quale non si tornerà indietro nel futuro anche per le implicazioni civilistiche e penali legate alla figura dell'allenatore.
    Si tratta di capire quanto la figura dell'Allenatore sia considerata strategica nel nostro ambiente e meritevole di investimenti.
    Ragioniamo sotto il profilo dei costi. Un partecipante è impegnato sette giorni e mezzo più spese di vitto ed alloggio più 100 euro di iscrizione. La federazione spende per il viaggio, soggiorno e compenso del docente riscuotendo la tassa di iscrizione. Il disavanzo è minimo.
    La sede dei corsi è stata fissata in anticipo e questo è un errore. Se l'obiettivo è di formare il maggior numero possibile di allenatori la sede si sceglie in base alla domanda, distribuendo la localizzazione in modo tale da annullare le spese di soggiorno agli aspiranti Allenatori. Sostenendo un costo maggiore? Sì, se si pensa che sia un progetto strategico.
    C'è chi pensa che far l'Allenatore sia un'attività economica e che quindi sia giusto che sia pagata dagli interessati. Se la logica sottointesa dovesse essere generalizzata si potrebbe sostenere (paradosso) che la scuola pubblica dovrebbe essere a pagamento dal momento che serve poi a trovar lavoro.
     
    A Mr. Hero piace questo elemento.
  15. Giando

    Giando Sognatore

    Nome e Cognome:
    Giando
    Categoria Atleta:
    3a Cat.
    Squadra:
    ASD NEPTUNUS - TENNIS TAVOLO PINARELLA DI CERVIA

    Ciao mago, non credi che avendo una stessa e unica "direzione tecnica" sia il male di questo sport?
    Renderebbe tutti i giocatori dei robot-macchine uguali, quando una delle cose più belle di questo sport è la varietà di tanti tipi di gioco, stili, e una grande soddisfazione che può avere anche l'auto-didatta?
     
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  16. eta beta

    eta beta Pnaftalin Balls

    Categoria Atleta:
    5a Cat.
    Squadra:
    TT Ossola 2000 Domodossola
    Ciao Giando! Ben ritrovato!

    Premesso che nello sport c'è spazio per tutti e anche un autodidatta può divertirsi e fare risultati e si può giocare senza un "titolo di studio" , la tua domanda fa capire che dobbiamo ancora capirci sul concetto di Scuola.

    A grandi linee il concetto astratto di scuola è composto da:

    1) materie di insegnamento
    2) metodo di insegnamento.

    Le materie essenzialmente sono i colpi da eseguire per ottenere il risultato massimo possibile con gli strumenti e gli attrezzi di cui disponiamo; la strategia e la tattica applicabili per raggiungere gli scopi prefissi.

    Lo strumento è il corpo umano, le sue leve e le sue articolazioni; la mente per applicare la strategia e le tattiche di gioco (semplifico grossolanamente perché altrimenti dovremmo citare occhio , cuore, polmoni vasi sanguigni e tutto il resto).

    Gli attrezzi sono la racchetta e la pallina usati in relazione col tavolo, la rete, e tutto ciò che compone strumento e attrezzi avversari.

    Il metodo di insegnamento provvede invece a organizzare il modo più efficace per dotare lo strumento atleta delle conoscenze necessarie.

    Quindi:

    in relazione ai materiali attuali ci sono tutta una serie di colpi efficaci e una scuola deve proporre un metodo valido per insegnarli, farli comprendere, applicarli e allenarli; come e quandi inserirli nel bagaglio tecnico dell'atleta.

    Ciò non toglie che l'autodidatta possa essere in grado di raggiungere da solo tutto ciò ma se consideriamo che per costruire un campione sia necessario partire da un giovanissimo e che la sua competitività debba essere graduale ma il più possibile rapida allora comprendiamo bene che ottenere un campione da un bambino autodidatta sia improbabile e che l'insegnamento e il suo metodo siano una priorità per una federazione.

    Ora, per quanto riguarda le "materie" : si può variare l'esecuzione dei colpi (per esempio top di dritto a braccio disteso o a braccio piegato) ma la tecnica progredisce per gradi insieme coi materiali, difficile inventarsi qualcosa.

    Dove invece si può innovare in maniera originale è nel METODO.

    Per questi motivi sarebbe bello codificare una Scuola Italiana.

    imho.
     
    Ultima modifica: 7 Mag 2015
    A MATADOR, Mr. Hero, Facini e 2 altri utenti piace questo messaggio.
  17. mago

    mago Professionista

    Nome e Cognome:
    Erich Schuster
    Categoria Atleta:
    3a Cat.
    Squadra:
    Sarmeola Padova

    Caro Giandomenico, mi fa piacere rileggerti, è passata una vita dal mio corso a Cervia e dal tuo ultimo intervento nel forum. E' una domanda lecita e intelligente cui rispondo così: un mio vecchio amico, un certo Ugo Luccio che tu non hai probabilmente conosciuto ma che era un allenatore anche della nazionale, molto bravo e intelligente, mi ha detto tanti anni fa che la base dell'allenamento, della tecnica, deve essere la stessa per tutti. Poi come puoi capire, se io alleno dieci ragazzini per 5 anni, tutti allo stesso modo e con la stessa gestualità, alla fine dei 5 anni non ho mai 5 giocatori uguali, ognuno fa risaltare ed evidenzia le sue peculiarità fisiche, mentali, ognuno è diverso per conformazione fisica, tipo di muscoli, di articolazioni, capacità di coordinazione, feeling, uso del polso etc. Quindi già così puoi immaginare che il robot non esiste in ogni caso. Poi, la scuola che si intende proporre, deve essere il risultato di una "pensata"...tecnica, intendo dire che se insegni braccio corto, o lungo uso dell'avambraccio, percentuale di colpi di dritto e quanto devi imporre il rovescio, colpi a gambe parallele anche per il diritto (oppure no) etc. tale decisione è soggetta al concetto, all'idea che si ha su quale deve essere la tecnica migliore, in quel momento o per il futuro. Ora, se io penso che il TT deve essere giocato , per es, col top alla..cinese, il rovescio un po' ampio alla Kreanga, gambe...sfalsate, è coerente se questa scuola la faccio seguire a tutti, certo non posso in alcune regioni o in alcuni club proporre un'altra tecncia che magari considero inferiore, capisci? Se credo che la tecnica migliore sia "quella"...quella insegno. Inoltre la tendenza su tanti gesti tecnici, per esempio, del il flip ...storto di rovescio (che come vedi al giorno d'oggi fanno tutti) segue una direzione abbastanza precisa e comune, su tante cose si va verso una omologazione, diciamo ...globalizzazione, fino a quando qualcuno non trova qualche...novità tecnica (vedi il top di rovescio dei penholder) che farà tendenza a sua volta e potrà essere seguita o no. Le differenze ci potranno comunque essere, ma tra nazioni causa mentalità, tradizioni e punti di vista diversi e in ogni caso ogni giocatore può lasciare libero spazio alla sua fantasia e modificare colpi secondo suo estro, usare di più certi sistemi di gioco anzichè altri. La scuola unificata ha il vantaggio che se tu in Sardegna, in Val d'Aosta o in Abruzzo prepari un ragazzino talentuoso, se questo sarà convocato in nazionale l'allenatore proseguirà semplicemente sulla falsariga del lavoro dell'allenatore di club, per il fatto che la scuola è la stessa. Ti posso dire che qualche decennio fa abbiamo avuto grossi problemi con allenatori cinesi sostituiti da un certo Stencel (tutti bravi per carità) che ha cambiato completamente l'impostazione di certi giocatori causando un caos tecnico che ne ha probabilmente impedito ulteriori e maggiori successi.

    Poi, se uno vuole giocare a modo suo coi gesti tecnici che preferisce o con puntinate, anti, corte, medie e movimenti suoi...liberissimo. Ti saluto e salutami Giacomo e il fratellino. :)
     
    Ultima modifica: 7 Mag 2015
    A Daniel86, Sartori Giovanni, MATADOR e 3 altri utenti piace questo messaggio.
  18. enzopacileo

    enzopacileo Utente Noto

    Nome e Cognome:
    vincenzo
    Categoria Atleta:
    Fuori Quadro
     
    Ultima modifica: 7 Mag 2015
  19. senigallia

    senigallia Domenico Ubaldi

    Nome e Cognome:
    Domenico Ubaldi
    Categoria Atleta:
    Non Tesserato
    Squadra:
    Tennistavolo Senigallia
    di Enzo Pettinelli, pubblicato su FB il 03/05/15

    FUGA DA NERONE
    E’ ora di pensare ad un centro studi per il nostro sport. E’ ora di mettere le basi per capire come deve giocare un italiano a ping-pong. Ogni anno assistiamo alle gare dei campionati italiani giovanili. Nel panorama, emergono sempre dei giovani talenti. Con il passare del tempo molti si perdono. Chi resiste sceglie di andare all’estero. E’ una storia vecchia, se non sbaglio il primo è stato Montemagno. Che è andato in Germania a giocare la terza divisione. Dopo qualche anno tutto è finito. La storia è continuata e continua ancora. Siamo senza una struttura tecnica. Manca lo studio scientifico. E’ come se la Ferrari non avesse un ufficio tecnico e dei progettisti. Ci sono alcuni incaricati. Non conosciamo il loro pensiero tecnico. Non conosciamo a cosa stanno pensando. Pescano dalle società i migliori giovani,li bruciano e poi li sostituiscono con altri giovani. Sembra la politica di Nerone. Poi chi resiste và all’estero. Per la Fitet è un fallimento, per i giocatori è un umiliazione. Se si mandano in Germania, devono essere pronti per giocare nella prima divisione. Altrimenti è inutile. E’ un ‘ammissione del fallimento.
     
Status Discussione:
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