Quanto costa una lezione con un istruttore qualificato ?

Molto contento per te e soprattutto per tuo figlio. Che bello trovare persone come il ragazzo che adesso allena tuo figlio, che in pratica fa quasi un servizio di volontariato (10 € un ora e mezza sono 6.666... l'ora). Si vede che ha visto le potenzialità e la voglia del ragazzo e ha deciso di dedicarsi a lui; credo ne avranno entrambi molta soddisfazione

 

Credo che nemmeno Ma Long al massimo del suo splendore riesca a tirare in fila 15 top di rovescio di potenza ma rende bene l'idea dei progressi.Il prezzo praticato dall'allenatore penso sia di puro favore, in genere i colleghi viaggiano tra i 12,00 e i 25,00 euro l'ora a seconda se sono lezioni singole o di gruppo.Auguro le meglio cose al tuo figliolo.

 

tu quanto prendi?

 

Posso chiedervi come giudicate se un allenatore (e non sto parlando di giocatore) è qualificato o meno?

 

Come in tutte le cose si va per sentito dire, per conoscenza e per fiducia personale (parlo da ex allenatore di pallavolo, anni e anni di esperienza, studi, risultati, ma nessun attestato. Poi, chiaramente, ci sono le varie attestazioni che rilasciano gli organi competenti, in questo caso la Fitet. Quelle sono le qualifiche formali, probabilmente necessarie se devi rivestire qualche carattere ufficiale: devi avere dei requisiti, fai il corso, sostieni l'esame ad alla fine hai la qualifica.
Ma la capacita' di insegnare (non parlo solo del tennis tavolo) e' innata; con il tempo puoi costruirla, ma "saper trasmettere" e' una cosa che si ha gia' dentro. E li' non c'e' qualifica che tenga.
In fondo quanti asini conosciamo che si vantano di avere un paio di lauree ?

 

Diciamo che "qualificato" è chi ha una qualifica.
"competente" è chi ha la competenza.

Catalano docet. Ma ora si pone il punto: cosa ci serve di più? Uno qualificato.. uno competente.. o tutt'e due? Io direi la 3a... ma per risparmiare va bene anche la 2a.. purchè non ci sia di mezzo la salute. Un buon tecnico qualificato e competente è stato formato per lavorare sui ragazzi senza fare danni fisici pensando di tirare fuori il massimo da loro. imho. Non dimentichiamo la forte asimmetricità del tt. Si possono fare danni notevoli sul fisico in crescita (scheletrici, muscolari, articolari).

 

Per un tecnico del settore giovanile solo 2 parametri:
-Qualità di gioco dei suoi allievi
-Risultati dei suoi allievi

Tutto il resto è un continuo bla bla bla per farsi credere competenti e qualificati. (E molti ci abboccano)


A John Locke QDL non piace questo elemento

 

D'accordo. Ma ci sono allenatori che hanno seguito questi ragazzi magari per qualche anno e che erano già stati formati da altri. Non tutti fanno l'excursus completo con lo stesso allenatore. Come giudicare un allenatore se non ha formato lui il ragazzo e magari ha raccolto i frutti di altri? Si possono fare molti esempi.

Ma la salute dei ragazzi viene prima di tutto. Un allenatore potrebbe portare ad esempio i risultati e il gioco di alcuni suoi ex allievi: e se questi avessero oggi dei problemi articolari, vertebrali.. o altro? Ci sono giocatori cinesi sfruttati all'osso e che hanno avuto buoni risultati. Ma che ne è di loro dopo dieci/quindici anni di attività?

Ortensio è un genitore, e da genitore non posso soffermarmi solo su :risultati e qualità di gioco.

Una formazione adeguata del tecnico deve prendere in considerazione l'aspetto sanitario. Ecco perché ad una buona competenza viene rchiesta anche una decente qualifica. Se invece si tratta di distribuire attestati di partecipazione.. allora lasciamo perdere.

P.S.: JLQDL, pleased to come back to read You!

 

Veramente io ho risposto a Milano di Fabio

 

E quindi anch'io intanto che rispondo a te.. rispondo a lei. (a tutta Milano, cioè. )

 

Rispondi anche a ortensio che altrimenti si offende!!

--- Messaggio Unito Automaticamente, 16 Giu 2014 ---

Provocazione:

Mai sentito un genitore dire: "Mio figlio non ha mai vinto una partita e ha una tecnica orribile MA GUARDA CHE SCHIENA DRITTA CHE HA!!!!"

 

Mio padre, buonanima, lo diceva sempre!

 

Quando si fanno questi discorsi la tendenza a generalizzare, e quindi a banalizzare, e' sempre dietro l'angolo.

Qualifica o competenza ? Sicuramente meglio la seconda, anche se spesso la prima ti serve per poter dare una spiegazione logica a cio' che fai. Un po' come il campagnolo con l'agronomo: il primo conosce la terra nella pratica, sa cosa deve fare perche' sa che se lo fa avra' i suoi buoni frutti. E sa cosa fare quando il tempo non e' buono. Il secondo sa dare una spiegazione scientifica a tutto cio' che fa il primo, conosce per filo e per segno tutti i componenti della filiera, sa indirizzare le coltivazioni, ma se devo scegliere tra l'uno e l'altro mi fido piu' del campagnolo !
D'altra parte e' risaputo che il miglior ingegnere e' quello che aveva il padre muratore e fin da piccolo andava in cantiere !

Lateralita'. Il tennis tavolo e' uno sport asimmetrico, e' vero, ma non "cosi' asimmetrico" ! Tennis o lancio del giavelloto, giusto per portare due esempi, lo sono molto di piu' ! E' naturale che anche nel tennis tavolo andrebbe fatta, accanto alla lezione tecnica, la seduta di ginnastica correttiva, ma dobbiamo dare ad ogni cosa il giusto peso: cinque-sei ore settimanali di carico blando possono pregiudicare il naturale e armonioso sviluppo di ragazzini in eta' puberale ? Ma allora i tennisti cosa dovrebbero dire ? Anche a livello amatoriale e' evidente la differenza di circonferenza tra il braccio che tiene la racchetta e l'altro, cosa che nel tannis tavolo manco si nota !

Risultati. La scorsa stagione con le ragazze della pallavolo abbiamo perso tutte le partite. Proprio l'altro ieri ho incontrato due delle ragazze che mi hanno chiesto se l'anno prossimo le allenavo di nuovo, dato che quella con me e' stata l'annate nella quale si sono divertite di piu' facendo i migliori progressi. Era il risultato, consederata il materiale umano a disposizione, che volevo ottenere !
Qui si tratta di portare un ragazzino a colmare il divario che alla fine di questa stagione lo separa dai primi due in ambito regionale. Ci possono riuscire come non ci possono riuscire, ma se decidono (parlo di figlio e allenatore) di farlo ci devono provare davvero, anche solo per una prova di carattere.
E se son rose fioriranno.

E alla fine di tutto 'sto papello, che ho detto ? Che le cose devono seguire il loro giusto corso, lasciando che le cose importanti restino importanti e quelle secondarie secondarie. E cio' che ha da essere... sia !

 

Concordo pienamente.Il problema sta anche nel fatto che si tende a prendere un giocatore forte come allenatore ma non e' in grado di trasferire praticamente niente,a volte neanche la tecnica pur essendo,magari,la sua "specialità".Non parliamo poi dei mercenari a cui non frega nulla di niente e di nessuno.E come la mettiamo sul fatto che l'allenatore viene in palestra in settimana poi in gara non e' presente perché ha la sua gara da fare?Condizione necessaria per il settore giovanile e' scegliere un allenatore che possa ANCHE sedere in panchina in campionato e nei tornei.

--- Messaggio Unito Automaticamente, 16 Giu 2014 ---

Età ma hai presente come vengono formati i tecnici di tennistavolo(almeno al primo livello)?E la maggior parte dei tecnici (che lavorano)non sono neanche formati ma lo fanno perché bravi giocatori.Ci vorrebbe almeno una laurea breve in scienze motorie.

 

Ho un po' l'impressione che sottovaluti alcuni aspetti: se è vero che non si nota un eccessivo ipertrofismo del braccio e avambraccio, non è così per il fascio lombare. Ciò può condizionare un corretto sviluppo della colonna nella fase di crescita adolescenziale . Un tennista scarica sulla palla una forza adatta a mandare di là una pallina più pesante. Ma per eseguire un top spin il pongista deve scaricare una grossa quantità di energia che va in velocità per la rotazione più che per la spinta di avanzamento della palla: spalla, schiena e bacino fanno un lavoro pargonabile a quello del tennis, solo con spostamenti più brevi.
E molti ragazzi hanno problemi alle ginocchia e alla muscolatura delle gambe per la repentina crescita ossea. Tutte cose che il tecnico deve saper riconoscere perché è sua responsabilità stabire il giusto carico di lavoro. imho.

Ho conosciuto atleti molto bravi i cui problemi sono stati sottovalutati anche da qualificati ex tecnici della nazionale. Potrei farti il nome di uno in particolare che giocava con mio figlio ma non mi sembra il caso (solo per questioni di privacy).

 

Qualità di gioco nel senso di completezza e naturalezza dei colpi , risultati dei suoi allievi non come aspetto primario nei primi due anni di attività, il rischio è di creare dei "ribbuttini" che tagliano e bloccano con continuità senza attaccare, quando cresceranno troveranno avversari più potenti fisicamente e l'atteggiamento tattico sopra descritto non basterà più....
Sono d'accordo con eta beta sull'attenzione da porre alla preparazione fisica nella direzione di una crescita armonica del fisico, quanti giovani pongisti hanno spalle inesistenti e chiuse in avanti ? (vedi Rossi), e aggiungo un lavoro motivazionale , in collaborazione con i genitori ; se dovessero smettere di giocare almeno gli avrei lasciato dei messaggi positivi su come dovrebbe essere coltivata la passione per lo sport e come affrontare le situazioni di difficoltà e stress; sicuramente gli rimarrebbe più impresso nel tempo un certo tipo di formazione, piuttosto che l'aver vinto un torneo di tennis tavolo.

 

Ma credo che un forum sia il posto giusto dove.... auspicare.
Io auspico. E tu?

Chiedevi come si valuta un (buon) allenatore.

Il giocatore invece... si vede dal coraggio... dall'altruismo (non nel tt) ... dalla fantasia..

 

Trovare un buon tecnico non è cosa facile... figuriamoci trovarne uno che sia competente anche a livello di preparazione fisica.
Tralasciare o trascurare la parte relativa alla preparazione fisica può essere un grosso errore, un ragazzo che progredisce tecnicamente sottopone il proprio corpo ad esercizi e sforzi crescenti nel tempo. Il carico sopportato oggi potrebbe diventare insopportabile domani.... e un'infortunio non è mai una bella cosa.
Nel caso di Ortensio, come in tutti quei casi dove la parte atletica, per un motivo o per l'altro, è tralasciata durante gli allenamenti di tennis tavolo, sarebbe cosa buona fare andare il ragazzo in palestra a fare un po' di attività specifica seguito da un istruttore qualificato. Sicuramente perderà qualche ora di allenamento al tavolo ma nel lungo periodo potrebbe ricavarne un grande giovamento.

 

La cosa assurda è che molti ragazzi vanno in palestra a fare potenziamento muscolare.. accrescendo i carichi anzichè armonizzarli.
Farebbero meglio a fare un po' di vasche in piscina dopo la pratica al tavolo invece di bombare i muscoli, sovraccaricare lo scheletro e .. perdere in sensibilità nel gioco.

Il tecnico non ha sempre il ragazzo sotto la propria ala quindi potrebbe anche solo favorire questo tipo di scelte con consigli condivisi coi genitori.

 

Il grosso rischio dei nostri tempi, pur apprezzando l'utilità che spesso si ricava nel visionare filmati su YOUTUBE, è quello di dare applicazione a quanto visionato senza averlo analizzato e fatto proprio. Esempio : Vedendo una tipologia di esercizio addominale proposto da un istruttore a pongisti di 8/10 anni , e cercando di fargli capire che il movimento non era adatto a loro, lui mi ha risposto : "ma è il filmato della Tibhar ", domanda "che età avevano gli atleti del video ?" " sopra i 18 anni "