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La "cura Costantini"

Discussione in 'Chiacchiere sul Tennis Tavolo' iniziata da eta beta, 1 Lug 2013.

Status Discussione:
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  1. manteman

    manteman Utente Noto

    Categoria Atleta:
    2a Cat.
    Nannoni, di napoli, manneschi, bisi, costantini, spinicchia...
    La storia secolare italiana evidenzia tanti giocatori magari talentuosima non certo bombardieri...

    Mondello piacentini yango gia' piu' bombardieri hanno ottenuto maggiori risultati a livello internazionale..

    Ha ragione costantini ma anche all'epoca della sua presenza in nazionale A non si vedevano giocatori con caratteristiche "cinesi".

    Io credo che il principale problema sia correlato alla diminuzione di interesse in europa del TT. E di minori sbocchi economici per giocatori e allenatori.

    L'arrivo di cinesi "a basso costo" ha impattato anche qui dove magari un giocatore tedesco tipo Prause mi costa di piu' di un ventenne cinese che vale altrettanto.

    Inoltre gli allenatori sono pagati poco rispetto ai giocatori e questo fa si che il livello medio degli allenatori sia basso.
    Se volete vedere lo stesso costantini che va negli emirati o in USA e' perche' la' si guadagna e qua meno?!?!

    Tornando all'europa in svezia l'interesse e' calato e se tralasciamo waldner prima anche i perrson, appelgren, karlson, lindth eran giocatori di ottimo livello, ora i tesserati sono 10000 rispetto i 25000 precedenti.

    In francia gatien, eloi, chila, legout eran signor giocatori, poi assenze di programmazione fan si che solo ora rispuntano giovani potenzialmente validi ma han perso decenni.

    I vari schlager, samsonov, primorac, saive, creanga son i reduci degli anni 90 che non han seguito in termini di qualita' e agonismo.

    La germania resta poco dietro perche' ha volume di giocatori e di allenatori di maggior spicco e poi il nulla.

    una federazione che volesse veramente investire dovrebbe cercare allenatori di qualita' anche all'estero e formare una patina di giovani ottimamente impostati e perche' no mandarli anche in cina a "crescere" non farebbe male.

    Studio del cinese al mattino e allenamento pomeriggio e sera e tornerebbero giocatori di qualita' che sanno anche il cinese per il loro futuro.
    Il giappone in passato ha investito su amiciz tecnico di assoluta qualita' e ora i risultati si vedono, il giappone seppur perdente contro la cina per logiche differenze numeriche e storiche e' all'altezza nel panorama mondiale.

    Vi allego la valutazione di mario amiciz sul perche' l'europa non va e condivido praticamente tutto.

    http://www.vttl.be/trainer/Interview%20Amizic.pdf

    saluti manteman
     
  2. MATADOR

    MATADOR Utente Noto

    Nome e Cognome:
    DARIO CIOFFI
    Qualifica Tecnico:
    Tecnico di Base FITeT
    Categoria Atleta:
    4a Cat.
    Squadra:
    ASD TT MEDITERRANEO BUSETO-TP
    Scusate tutti l' OT.... argomento strainteressante..... ma a mio modesto avviso, malgrado le ragioni del grande Massimo, cosa sarebbe il Tennis Tavolo senza Joo See Hiuk...Matsushita......o il recente giapponesino 27 enne che ha sorpreso il mondo ai Japan open.....è vero l'allround e la difesa ad altissimi livelli soccombono quasi sempre, ma regalano tanto bel tennis tavolo ai nostri palati...avere tanti robottini super addestrati a restare al tavolo a fronteggiare sempre piu' velocemente i cinesi forse ci potrà regalare prima o poi un potenziale campione, ma quanti incontri spettacolari scomparirebbero? Già il nostro è uno sport difficilmente comprensivo per i profani così...figuriamoci ad impiombare al tavolo 2 giocatori avendo incontri tutti sulla stessa falsa riga....credo sia una condanna di morte alla sua diffusione......
    non me ne voglia nessuno....è solo il mio pensiero.
    EL MATA.
     
    Ultima modifica da un moderatore: 13 Lug 2013
    A TT Quadrifoglio e filiberto50 piace questo messaggio.
  3. Riccardino

    Riccardino Utente

    Qua ti sbagli eta beta. Un thread ad hoc aperto dall'interessato potrebbe non essere sufficiente. L'apparire evidentemente conta (booo). Guarda un pò tu, nei giorni in cui si fanno i campionati italiani se ne vanno a fare uno stage in Ungheria, a preparare cosa? (booo). Per avere conferma su ciò che sa? (mmaaaaa).
    Chi vuole conferme partecipa ai campionati italiani, solo che lì oltre la teoria bisogna mostrare un po di pratica.
    Mi ricorda un vecchio detto popolare: chi non trova un altro che lo lodi fa bene a lodarsi da se.
     
  4. enzopacileo

    enzopacileo Utente Noto

    Nome e Cognome:
    vincenzo
    Categoria Atleta:
    Fuori Quadro
    Aggiungo alla tua più che esaustiva disamina che in Belgio il numero 1 è ancora Saive a 50 anni con Toth Gabor qualche giorno fa si facevano le stesse riflessioni penso che il discorso non faccia una grinza :approved: :approved:
    --- Messaggio Unito Automaticamente, 2 Lug 2013 ---
    Anche questo deve far riflettere, la spettacolarità è fondamentale e l'esasperazione tacnica è vero la limita penso solo sia una questione di percentuale tra i robottini e i non, poi diversi stili credo siano essenziali l'importante è che tutto sia impostato in maniera professionale imho
     
    Ultima modifica da un moderatore: 13 Lug 2013
  5. eta beta

    eta beta Pnaftalin Balls

    Categoria Atleta:
    5a Cat.
    Squadra:
    TT Ossola 2000 Domodossola
    Attenzione, Mata, il Costante non è un detrattore della difesa. Fare una disamina del gioco dell'Italia calcistica non significa escludere i portieri e la difesa, e Massimo non lo fa coi difensori nel tt.... ma ci sono i difensori perché ci sono gli attaccanti, e qualcuno deve fare goal per vincere. :)
    Un ragazzo su cento (purtroppo) viene iniziato alla difesa. La sciagurata gestione Quarantelli del settore giovanile ha trascurato gli unici difensori di livello che siano apparsi negli ultimi anni: Michel Page (allievo di Vova Lutsenko) e un ragazzo del Kras, Tom Fabiani. Potevano essere utili al movimento giovanile, nisba, neanche considerati.
    Quasi tutti vogliono fare gli attaccanti, proprio come nel calcio, e quando un buon allenatore trova un ragazzo predisposto per la difesa (buon atleta, buon movimento di gambe, riflessivo, magari introverso, intelligente ma pacato) lo inizia a quella tecnica, oppure lo indirizza verso un collega specialista.
    Ma non si può pensar di trovare una "Europe way of tabletennis" impostando tutti sulla difesa. Non sei d'accordo?

    @enzopacileo: sul forum se ne sono dette di tutto e di più, quindi ci sta anche enzopacileo e/o bertagenio ma è innegabile che la tua entrata nel thread abbia avuto come tema centrale ciò che ti quoterò più sotto. Francamente mi sembra tu sia un piccolo Diogene che sta cercando l'uomo.. che lo strapazzi. ;)

     
    Ultima modifica: 2 Lug 2013
  6. gspix

    gspix Utente Noto

    Squadra:
    A.S.D. ASTRA
    Ma porco il mondo che c'ho sotto i piedi, Costantini scrive un'articolo della madonna, da cui potremmo prendere spunti a non finire per parlare per giorni ed invece finisce a tarallucci e vino.:bash:

    La parte che mi ha colpito di più e che forse sintetizza meglio il suo concetto di abilità che crea disabilità, è quello che segue:

    "Uno dei più grandi maestri dell’abilità di gioco, se non il più grande di sempre è J.O. Waldner, un talento unico capace di tutto, tanto invidiato quanto emulato da moltissimi seguaci. Se da una parte Waldner ha fatto scuola, dall’altra ha creato le condizioni per una crescita tecnica e mentale anomala rappresentando un modello di gioco distante da quello che oggi è il concetto vero del pingpong ossia lo scambio rapido e la sua continuità."

    Secondo me è un concetto veramente pesante (se lo avesse epresso un comune mortale lo avremmo linciato) che però esprime la nuda e cruda verità, penso però che, voler copiare il modello asiatico per colmare il divario possa essere fortemente utopistico, non possiamo superarli su un percorso in cui ormai sono anni luce avanti, bisogna trovare qualcosa di diverso.... magari ci stanno riuscendo i Francesi con un modello che sembra un ibrido fra l'esasperazione dell'abilità unita a quel pizzico di aggressività in più di cui sente la mancanza Costantini.
     
  7. mcdaniel

    mcdaniel Nuovo Utente

    Categoria Atleta:
    Fuori Quadro
    guardando la superleague cinese io non mi annoio affatto........i controtop non sono proprio uno schifo da vedere e la velocità di gioco garantisce lo spettacolo. Poi parliamoci chiaro.....un cinese se deve andare in difesa alta ci và eccome.....ma non ne fà la prerogativa su cui impostare il proprio gioco. E' vero quei tre giocatori di cui parli Mata....sono spettacolari.......ma lo sono anche perchè all'improvviso ti sferrano degli attacchi di dritto impressionanti, tecnica che conoscono e che applicano con perfezione e tatticismo.....quindi direi che sono molto attivi mentalmente e fisicamente.....caratteristiche non remissive. Oppure no ? Secondo me il max sostiene questo tipo di gioco che è una sorta di messaggio del tipo : il migliore attacco è la migliore difesa.......una difesa che mette in difficoltà l'avversario e sulla palla giusta lo buchi alla grande.......
     
  8. superciuk

    superciuk Si fa Giorno e cala la notte.

    Sono d'accordo senza alcun dubbio.
    Negli ultimi 15 anni abbiamo visto tutti quale modello si è rivelato vincente e mi fa specie che Costantini lo debba spiegare al mondo professionistico.
    Ad una prestazione fisica enormemente superiore corrispondono maggiori e più performanti varianti tecniche che sfociano in una "più normale" propensione fisica e mentale al gioco aggressivo.


    Per tutti? Anche per chi non dimostra le caratteristiche necessarie?
    Dobbiamo considerare ogni bambino/ragazzino un potenziale fenomeno?
    Dobbiamo essere disposti a perderlo se non si vuole assoggettare ai dettami della filosofia vincente?

    Una domanda che mi sono posto più volte riguarda i figli dei campioni o dei tecnici.
    Perchè ve ne sono così pochi che riescono ad eccellere?
    Forse perchè non si è molto disposti a lavorare con i propri figli con "metodi cinesi" ed è molto più facile chiederlo (o pretenderlo) con quegli degli altri?


    E' probabile ma mi rifacevo a quanto scritto dal D.R. quando parlava di interesse che va scemando anche in Cina nei confronti del TT.
    D'altra parte a "giocare da soli" prima o poi si perdono motivazioni sia come atleti che come sponsorizzazioni. Non è un bene per il TT ma potrebbe essere una possibilità di rilancio in occidente. :azz:


    @enzopacileo: mi permetto di intervenire per dirti che uscire dal forum non serve a nulla. Penso che invece potresti cambiare il modo di porti.
    Sapere che sei stato ad uno stage in ungheria, senza renderci partecipi dell'esperienza e degli scambi di conoscenze che ci sono stati, ci serve a poco.
    In alcuni casi a me dai l'impressione di ricercare una legittimazione (da parte di chi poi ?!? :mumble:) piuttosto che portare le tue conoscenze ed esperienze.
    Forse in qualche caso la scelta delle modalità di comunicazione andrebbe rivista.
    Prova a pensarci. ;)
    @mcdaniel: idem con patate (per la prima frase).
    Ho letto la diatriba relativa alla finale dei 5° cat.
    Credo che nessuno contesti la validità dei tuoi suggerimenti ma che in molti ritengano un diritto del giocatore di scegliere il proprio modo di giocare... modo che alla fine l'ha visto perdente. E questo anche per lui sarà un motivo di riflessione.
    La domanda però è: cosa ci faceva un UFO (ranking 866) in quella categoria?
     
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  9. MATADOR

    MATADOR Utente Noto

    Nome e Cognome:
    DARIO CIOFFI
    Qualifica Tecnico:
    Tecnico di Base FITeT
    Categoria Atleta:
    4a Cat.
    Squadra:
    ASD TT MEDITERRANEO BUSETO-TP
    Ok....capisco l'interpretazione che sia tu che Eugenio fornite sull'articolo di Costantini.... ma il mio pensiero è che il gap è molto più determinato dal sacrificio fisico che si è disposti ad investire in questo sport dalle nostre parti che nel modo di affrontare la partita piu' o meno attivamente....
    c'e' chi è maledettamente predisposto a giocare lontano dal tavolo....è il suo mondo...perchè deve avvicinare? Il punto sarebbe quanto potrebbe diventare invece maledettamente cinico per essere un JOO SEE HIUK ITALIANO O ALMENO EUROPEO???? non credo il coreano sia un fuggiasco dell' Area 51 che per vendicarsi di anni e anni di clausura si sia rifugiato dall'altro capo del pianeta......piuttosto sia il frutto di un progetto che ha funzionato e non credo fosse incentrato sullo stare attaccato al tavolo, bensi' sull'esaltare le sue doti naturali sulle quali dei tecnici hanno saputo creare un progetto vincente....
    Perchè i figli dei nostri tecnici non emergono oltre il nazionale??? Qualcuno ha preceduto questa osservazione, che ho trovato molto interessante...riflettiamoci un attimo...e non ditemi perchè sui figli è difficile lavorare...nell'ambiente c'e' sempre chi ad alte sfere nazionali puo' curare il figlio di un ex atleta di spessore.....forse una delle poche eccezioni è STOYANOV PADRE E FIGLIO.....ma anche lì in termini di paragone europei se non addirittura mondiali finiamo nel POZZO DI SAN PATRIZIO....fermo restando il mio rispetto per 2 atleti meravigliosi....ma pur sempre espressione delle nostre limitazioni......come per dire in tutta franchezza "MENO SCARSI"......
    In sintesi ci possiamo anche "INCATENARE" al tavolo, unirci col DNA di una piovra in maniera da avere 8 braccia tutte in grado di giocare con la racchetta in egual modo e trapiantarci gli occhi del falco "PELLEGRINO" .... WANG HO e company probabilmente avrebbero qualche piccola difficoltà in piu'....ma alla fine sarebbero ricercati dalla protezione animali......per aver sparato palline su specie in via di estinzione.........
    Se non si parte da un cambio RADICALE del metodo di allenamento fisico che non avverrebbe dall'oggi al domani tutti i discorsi tattici sono strainteressanti, ma restano un maraviglioso palazzo di cristallo con le fondamenta di MARZAPANE.
    Naturalmente questa è una goccia in un oceano di pensieri degni della mia massima attenzione.
     
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  10. Riccardino

    Riccardino Utente

    ....non basta una rondine per fare primavera. I figli di padri eccezionali hanno bisogno di tutto un movimento alle spalle per poter diventare grandi sul serio. In Italia ognuno pensa al proprio orticello, che oggi è curato soltanto nelle note realtà nordiste. E la federazione che dovrebbe amalgamare, invece sfascia. Basta osservare ciò che è accaduto a Riva e la volontà di escludere il sud dal progetto centri federali. Max ha ragione, cambiare mentalità si può soltanto volendo e cominciando dal basso.
     
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  11. MATADOR

    MATADOR Utente Noto

    Nome e Cognome:
    DARIO CIOFFI
    Qualifica Tecnico:
    Tecnico di Base FITeT
    Categoria Atleta:
    4a Cat.
    Squadra:
    ASD TT MEDITERRANEO BUSETO-TP
    eggià caro Riccardino....e non abbiamo neanche la scusa di avere come presidente un signore di nome MASSIMINO , che una volta durante una transferta del pullman col CATANIA calcio quando il suo allenatore gli disse: " Presidente il nostro guaio è che ci manca l' AMALGAMA"....egli rispose:
    "QUAL'E' IL PROBLEMA? QUANTO COSTA ? LO COMPRIAMO SUBITO !!!!!"
    almeno nell'ignoranza quest'uomo aveva LE SUE IDEE CHIARE..... qui in Italia non si hanno chiare neanche le proprie perchè c'e' sempre qualcuno pronto a farti dubitare di tutto quello che tu pensi....
     
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  12. superciuk

    superciuk Si fa Giorno e cala la notte.

    Scusa enzo ma mi devo essere spiegato male.
    Non ti chiedo di cambiare i toni (la forma non è mai stata una mia preoccupazione) ma piuttosto i contenuti.
    Fai valere la forza delle conoscenze e delle esperienze piuttosto che quella delle frequentazioni e delle relazioni.
    --- Messaggio Unito Automaticamente, 3 Lug 2013 ---
    Mai letto un OT più OT di questo. :birra:
     
    Ultima modifica: 3 Lug 2013
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  13. senigallia

    senigallia Domenico Ubaldi

    Nome e Cognome:
    Domenico Ubaldi
    Categoria Atleta:
    Non Tesserato
    Squadra:
    Tennistavolo Senigallia
    Scrive Massimo: "Noi europei siamo scaltri, conosciamo la tattica e conosciamo la tecnica, abbiamo fantasia e inventiva, non abbiamo bisogno di queste cose, ce le abbiamo già. Con il passare del tempo le abbiamo addirittura affinate, ma abbiamo perso il senso del gioco e la sua dignità, la sua fluidità, l’armonia e la bellezza".
    Se dall'Europa passiamo all'Italia gli schemi hanno preso nel tempo il sopravvento sulla tecnica e hanno favorito lo spezzettamento del gioco in tanti colpi scollegati tra loro. Se la partita è un "discorso" con l'avversario, più "parole" si hanno a disposizione più sarà possibile avere la meglio, se le parole sono collegate tra loro e non buttate lì casualmente.
    Fluidità, armonia e bellezza nascondono un discorso di pura tecnica che considera l'insieme del gioco e del giocatore. Lo schema non pone il problema dell'insieme ma solo del particolare e mette al centro dell'attenzione il risultato contingente. La tecnica invece dà al giocatore una chiave di lettura dell'incontro e dell'avversario e quindi offre gli strumenti per primeggiare.
    E qui diventa centrale la figura dell'allenatore, prima ancora di quella del giocatore, perché dall'esterno può "vedere" che cosa non va nel gesto tecnico che determina l'errore. Per questo si ritiene che non investire sugli allenatori (l'organizzazione attuale dei corsi di 1° livello ne offre una testimonianza) e su una scuola nazionale sia una scelta contraria all'interesse del nostro movimento.
     
    Ultima modifica da un moderatore: 13 Lug 2013
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  14. superciuk

    superciuk Si fa Giorno e cala la notte.

    Condivido quanto scrivi ma faccio fatica metterlo in relazione a quanto esposto da Massimo.
    Mi sembra che lui sia un passo avanti.
    Data per scontata la tecnica in ogni suo ordine e grado ci dice che questa non è più sufficiente. Tergiversare, traccheggiare, metterla sulla furbizia tecnica non basta (più).
    Per raggiungere i livelli più elevati è necessaria una preparazione atletica ed un coinvolgimento mentale pari o superiore alla tecnica stessa.
    A me pare che lui consideri fondamentale la "convinzione mentale" nel giocare ogni punto al massimo "del rischio", senza remore. Alzando semmai sempre più l'asticella della consapevolezza e della convinzione che è possibile aumentare il livello del proprio gioco partendo dall'idea di essere forti e che pertanto non va mai ceduto neanche un millimetro del nostro tavolo.
    Da un punto di vista del risultato un punto perso dopo 10 scambi vale quanto uno perso alla terza palla.
    A nulla servono i virtuosismi tecnici lontano dal tavolo se, per inferiorità fisica o per "incapacità psicologica a reggere la pressione", finiamo per perdere il punto.
    I giochi si decidono vicino al tavolo pertanto è necessario allenare e migliorare le capacità che permettono di non indietreggiare: tecnica, fisico e testa.
    Spero di non aver scritto delle perfette castronerie.

    Però voglio concludere con una frase alla "superciuk":ricordiamoci che alla fine dei giochi per quanto tutti bravissimi ci sarà sempre un vincente ed un perdente. :p
     
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  15. senigallia

    senigallia Domenico Ubaldi

    Nome e Cognome:
    Domenico Ubaldi
    Categoria Atleta:
    Non Tesserato
    Squadra:
    Tennistavolo Senigallia
    Analisi condivisibile, corretta, lucida.
    Massimo si è riferito all'Europa nel suo insieme mentre io ho ho ingrandito una parte della cartina geografica. Le varie nazioni europee hanno avuto nel tempo campioni di livello mondiale e se ora devono recuperare un gap lo fanno da una distanza colmabile, anche se potrebbero impiegare anni. Magari devono trovare un nuovo equilibrio ma padroneggiano tutti i fondamentali. Sotto questo punto di vista l'Italia non è Europa e deve recuperare prima almeno il gap con questa. Principalmente nella tecnica perché gli schemi si copiano, la convinzione mentale si può raggiungere ma la tecnica la si impara anche quando i geni sono predisposti.
    Nella sequenza di importanza "tecnica, fisico e testa" invertirei gli ultimi due ma quando ci arriviamo siamo già un bel pezzo avanti. L'analisi di Costantini potrebbe essere un'occasione interessante per il settore tecnico nazionale per farci conoscere la strada che vuole precorrere. Quando arrivarono i primi CT cinesi in Italia portarono schemi ed aggressività tattica senza insegnarci però la tecnica (a partire dal movimento dei piedi nel servizio dall'alto). Purtroppo per il nostro movimento non è stato un bene.
     
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  16. eta beta

    eta beta Pnaftalin Balls

    Categoria Atleta:
    5a Cat.
    Squadra:
    TT Ossola 2000 Domodossola
    A ttsenigallia chiedo: tu pensi si possa aprire un dibattito, anche in separata sede, tra le migliori teste pensanti del tt italiano o il Verbo altrui è sempre negletto? Senza perifrasi intendo : tra Massimo, Patrizio, Enzo (Pettinelli), Maurizio... ecc.
     
    Ultima modifica: 4 Lug 2013
  17. superciuk

    superciuk Si fa Giorno e cala la notte.

    Grazie per la spiegazione, ora mi è più chiara la relazione fra quanto scrive Costantini e quanto scrivi tu.
    Non posso che condividere.
    :)
     
  18. senigallia

    senigallia Domenico Ubaldi

    Nome e Cognome:
    Domenico Ubaldi
    Categoria Atleta:
    Non Tesserato
    Squadra:
    Tennistavolo Senigallia
    Sì, penso che si possa. Anzi, si debba.
    Racconto una breve storia. Abbiamo conosciuto Sciannimanico circa tre anni fa a Senigallia. Abbiamo parlato di un progetto ambizioso, portare un italiano in finale europea nel giro di dieci anni. Un lavoro che sarebbe dovuto partire con un convegno nazionale degli allenatori per gettare le basi di una scuola tecnica nazionale. A seguire un radicale cambiamento dell'organizzazione. Trenta in tutto, giocatori e allenatori importanti degli ultimi quarant'anni. Italiani. Ma una FITeT senza soldi non poteva permettersi un investimento così esorbitante e allora avremmo pagato noi il conto dell'albergo a Senigallia. Tutto pronto, prenotazione effettuata, pronta la proposta di apertura basata sulla copartecipazione e confronto, la riunione fondante della Scuola si trasforma (a nostra insaputa) in uno dei convegni con il DT francese di allora. Lettere spedite non so a chi. Abbiamo rinunciato. Avevamo dato disponibilità ad avviare un discorso sulla scuola nazionale insieme a tutti gli altri, non ad uno show per buone relazioni internazionali.
    Ho raccontato la storia (penso che Sciannimanico fosse in buona fede ma anche che i suoi consiglieri tecnici fossero terrorizzati da un progetto del genere) per la convinzione assoluta che solo mettendo insieme le "migliori teste pensanti del tt italiano" possiamo costruire qualcosa. Di italiano.
     
    A Riccardino e eta beta piace questo messaggio.
  19. Lostboi

    Lostboi Utente Noto

    Nome e Cognome:
    Andrea B
    Qualifica Tecnico:
    Nessuna Qualifica
    Categoria Atleta:
    4a Cat.
    Squadra:
    TT Athletic Club - Genova

    Scusa Senigallia, ma se leggessi che in Cina, la federcalcio Cinese, organizza un convegno, per mettere assieme il meglio del calcio Cinese e creare la scuola di Calcio Cinese, non penseresti che forse, farebbero meglio a prendere per 5-10 anni, Capello, Ferguson o qualcuno del genere e farsi insegnare qualcosa da chi di calcio ne mastica da tanto?
    Da più parti, vedo questa specie di orgoglio italiano, che tende a denigrare gli altri europei e fantasticare di "menti del tennis tavolo italiano".
    Rendiamoci conto, che a parte per alcuni episodi fortunati e il determinante apporto degli oriundi (YangMin,Stefanova,Tan W etc.), non abbiamo mai fatto NULLA neppure a livello europeo.
    Chi dovrebbe insegnare cosa, per colmare il gap con tanti paesi europei che ci stanno davanti?

    Se, come ha scritto, qualcuno, i tecnici Cinesi, forse, sono troppo avanti e perseguono obiettivi tecnici e tattici non importabili in Italia, non sarebbe meglio prendere qualche tecnico che i risultati li ha fatti sul campo? Penso a Peter Sartz, che ha fatto ottimi risultati in un paese senza tradizione e piccolo come la Danimarca oppure Ferenc Karsai che dopo aver portato Werner Schlager al top, sta facendo rendere anche giocatori modesti come Robert Gardos, meglio di qualsiasi italiano,mai apparso nel pro tour, per non parlare dei tanti ex top player, che non si fila nessuno (Waldner e Appelgren hanno dichiarato da poco che sono stupiti che nessuno li chiami ad allenare ad alto livello)... Da noi invece si guardano gli altri con occhio critico... Maze fa troppe palle alte..i Francesi sono messi male...etc etc. Vediamo le "nostre migliori menti" dove ci portano in 10 anni...
     
    A TT Quadrifoglio, SIDESPIN, MATADOR e 2 altri utenti piace questo messaggio.
  20. eta beta

    eta beta Pnaftalin Balls

    Categoria Atleta:
    5a Cat.
    Squadra:
    TT Ossola 2000 Domodossola
    Beh ma il punto è proprio questo: "cos'hanno questi che non non possiamo avere?". Credi veramente che tutti quelli che hai citato qui da noi farebbero i miracoli che Deniso o Costantini non saprebbero fare?
    Mica si tratta di andare ad insegnare il calcio italiano ai cinesi! C'è qualcuno che può insegnre il tennistavolo a Pettinelli??
    I miracoli non li fa nessuno. La stagione dei tecnici stranieri da noi cosa ha portato? Sarà stata pure colpa della politica, che si serve dei tecnici di grido come specchietto per le allodole (oggi Deniso.. forse un tempo Stencel, Cai Zenhua e altri) ma i risultati sono venuti anche col Signor Deniso from Varese in panchina. Quando dico " migliori teste pensanti" non ci metto nulla di sciovinista, infatti nessuno ha parlato di menti.. tantomeno eccelse.

    Credo che anche ascoltare cosa avesse da raccontarci Gadal sarà stato interessante, ma non è con un convegno che si intraprende una strada lunga e tortuosa.. e men che meno necessitiamo imprescindibilmente dal dover assoldare altri tecnici stranieri, pur bravi e blasonati. imho

    Perdona se mi sono intromesso tra te e TTSenigallia ma mi sono sentito chiamato in causa perché il quesito sulle "teste pensanti" glielo avevo posto io.
     
    Ultima modifica: 5 Lug 2013
Status Discussione:
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