In partita come in allenamento

Buonasera amici, come vedete dall'assiduità della mia frequentazione odierna (che quasi inficia il trono di Eta Beta.. -ah, Prezzemolino Beta, sto' a scherza', eh - ), non ho una mazza da fare e, come tutti quelli che non hanno una mazza da fare, rimugino e siccome a rimuginare da solo m'annoio, rimugino in compagnia (e chi vuol esser lieto sia).

Il problema è annoso e credo affligga molti altri atleti (atleti... per dire...):

Perché in allenamento sembro Ma Lin e in partita Mongo Lin?
E soprattutto: come posso riuscire a rendere in partita come in allenamento?

So che la questione è difficile e che forse solo Vins può rispondermi.. ma tentar non nuoce.

P.s. Per migliorare sono disposto a tutto, anche ad allenarmi!

 

purtroppo c'è poco da fare....il problema principale è la concentrazione (ne so qualcosa)
poi la voglia matta di fare bene è nostra nemica (ne so qualcosa)
la tensione della partita ti fa diventare con il braccino contratto (ne so qualcosa)
si potrebbe risolvere con lo yoga o altre discipline di meditazione.
però poi si va a giocare e scatta la molla "dell'omino del cervello" ed è tutto come prima

 

Semplice: telaio troppo veloce.

E' un classico. In allenamento, con chi conosci, va bene. Appena non conosci l'avversario, non hai margine.

Pensa che io sono arrivato a enunciare questa legge, che potremmo chiamare "la seconda legge di seguso": se in allenamento, con chi ti conosce bene, perdi, va tutto bene. Se invece vinci, il telaio è troppo veloce.

 

Vedo con piacere che c'è gente che sta male quanto me, ma ciò non mi consola del tutto.
Due risposte, due approcci totalmente diversi:

1) Il problema è nella tua mente, ci sono varie soluzioni da provare, ma non risolvono niente. "La risposta che cerchi è dentro di te, però è sbagliata" direbbe qualcuno.
2) Il problema è il materiale. Se vinci hai vinto, se perdi hai perso, se hai un telaio veloce prima vinci, ma poi perdi, se hai un telaio lento prima perdi e poi probabilmente anche.

Avete rapito la mia attenzione, vi prego: continuate.

p.s. Seriamente: c'è probabilmente del vero in tutto quello che dite.
p.p.s. Seguso, ci terrei a conoscere anche la "prima legge", se non ti scoccia enunciarla.

 

Non mi ricordo bene, era qualcosa sul blocco...

Forse era questo: "se devi bloccare, vuol dire che hai sbagliato qualcosa prima. (nel colpo precedente)"

 

Non so se mi piace di più la legge in sé, o il fatto che l'ideatore stesso non se la ricordi.

 

Che dire caro Sette....
Uno ch

Che dire caro sette......
Uno che in allenamento si paragona a MA-LIN puo' finire in partita solo da "MA-LIN in PEGG-IN"
magari se ti paragonavi a SAMSO-NOV... ti riducevi solo a .......SANSO-SETTE......

 

Eh... che dire... ehm... ehm... non fa una grinza... grazie del pensiero... non dovevi....


(Miii.. come cappero sta anche questo?!?)

 

A mio avviso il segreto sta nel rapporto tra ore di allenamento C.D. Didattiche (cioè spese ad imparare/perfezionare nuovi colpi, tattiche, strategie ecc) e ore di allenamento C.D. Partita (cioè spese ad ottenere la max performance).
Vista in questo senso appare chiaro che se privilegi un aspetto (la didattica) trascuri l'altro (la partita).
Per fare un esempio pratico nel nuoto ( so che Sette mi capisce) imparando gli stili si privilegiano gli esercizi che poi via via diminuiranno (ma non scompariranno mai) per lasciare spazio alle fasi A1, A2, B1,B2 ecccc.
Il compito dell'allenatore è proprio questo miscelare sapientemente ore per l'apprendimento/perfezionamento dei fondamentali e ore di ottimizzazione della prestazione il tutto in funzione di obiettivi che per noi "diversamente giovani" devono essere più realistici possibile.

P.S.- Che fatica parlare seriamente per un Kazaco come me..

 

Quello che dici è parzialmente vero.
Mi permetto di dire "parzialmente" perché rispetto a sport come il nuoto o l'atletica, dove la gara altro non è che la ripetizione di quanto fatto in allenamento, nel TT i gesti tecnici appresi devono essere applicati alla strategia, all'adattamento verso un avversario sconosciuto etc.
Per questo potrebbe non risultare utile nemmeno privilegiare la "partita" in allenamento, perché giocare sempre contro i soliti 2/3 avversari che conosci a memoria, non ti aiuta a risolvere il problema di cui parlavo.

Continuando a rimuginare, mi vengono in mente queste problematiche/considerazioni, provate su me stesso:

Problema di adattamento all'avversario sconosciuto: ti capitano servizi che non hai mai visto, un gioco a cui non sei abituato, un blocco diverso dal solito, una palla più bassa di un mm o più corta di un cm etc.. e non riesci a ripetere i gesti noti con la stessa sicurezza. Da qui, a cascata, ritardo sulla palla, errore, perdita di fiducia e così via.
L'unico rimedio che mi viene in mente è l'esperienza, perché se è vero che siamo tutti diversi, è anche vero che chi ha tanta esperienza, magari non avrà mai visto quell'avversario in particolare, ma ne avrà visti altri 10 simili e di conseguenza non si troverà del tutto impreparato.

Blocco psicologico: la tensione, il senso di responsabilità nelle gare a squadre etc, unite al punto di cui sopra creano un blocco psicologico che ti impedisce di essere sciolto come in allenamento, di muoverti allo stesso modo, di avere la stessa sicurezza etc.. traducendosi in un blocco fisico. Considerate che io il giorno dopo un allenamento di 3 ore non ho un dolore, mentre dopo un torneo o anche solo 3 partite di campionato, ho tutta la parte destra (addominali, braccio, spalla, dorsale) in fiamme. Evidentemente sono molto più contratto e rigido.

 

Par

 

In effetti il mio post era pertinente solo nella parte dell'allenamento generico o meglio chiamiamola preparazione atletica valida per tanti sport.
Per quel che riguarda il pingiopongio stendo il velo pietoso e torno nelle vesti di Kazaco che è meglio.!

 

Parole sante. Concordo in toto.

 

Ma no, mi piaci anche quando fai la seria...

--- Messaggio Unito Automaticamente, 27 Nov 2013 ---

ok, mi fa piacere che concordiate tutti, ma.... LE SOLUZIONI??????????

 

​

Quanno ce vo' ce vo'! .​

 

Una birra da 33 cl prima della partita.
Rimani lucido e reattivo,ma piu spensierato.

 

Beh, al grappino pre partita ci avevo pensato anch'io.. ma è il primo passo verso l'alcolismo!

 

Seguso scuote la testa con tristezza...

 

Seguso non ti intristire.... bevici su!

 

Seguso, no, restami spensierato come un bambino innocente che corre nei prati fioriti, fiero delle sue crocs.

Se te la senti e se pensi che siamo mentalmente pronti, puoi enunciare la terza legge.