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Tutto sullo spin e le puntinate maledette!!!

Discussione in 'Chiacchiere sul Tennis Tavolo' iniziata da fnlr, 12 Gen 2007.

Status Discussione:
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  1. fnlr

    fnlr Nuovo Utente

    Come promesso inserisco la prima parte del documento che ho "recuperato" via Google. Non e' che mi sia proprio chiarissimo, ma ci credo abbastanza...

    Traiettorie e spin
    Le leggi della meccanica ci insegnano che le traiettorie ideali dei corpi in prossimità di un campo gravitazionale sono delle curve note come coniche: si tratta di iperboli, parabole, ellissi (caso particolare: circonferenza). Se i corpi sono in movimento a velocità inferiore alla velocità di fuga, cioè non possono "entrare in orbita", essi si muovono esclusivamente secondo traiettorie paraboliche.
    In presenza di atmosfera, e quindi di attrito con il fluido "aria", i corpi si muovono, in prima approssimazione, secondo traiettorie cubiche (fig.1); ciò a condizione che i corpi stessi non siano in rotazione e che la loro velocità non sia particolarmente elevata.
    [​IMG]
    Figura 1



    Nel caso in cui il corpo che si muove in aria sia una pallina, e che essa possa ruotare su se stessa, la situazione è più complessa. Esaminiamola da un punto di vista qualitativo. Quando la pallina possiede uno spin che la fa ruotare in modo concorde alla direzione del suo moto (che è la rotazione naturale di una ruota che avanza), si parla di "top-spin". Viceversa, se la pallina ruota in senso inverso si parla di "back-spin", di "chop" o "taglio". In figura 2 sono illustrati i due casi descritti. Non verrà qui esaminato il caso di spin laterale (o trasverso), anche se i risultati possono essere estrapolati da quanto verrà esposto nel seguito.
    [​IMG]
    Figura 2

    Cosa accade ad una pallina che avanza in top-spin? Le forze di attrito agiscono su di essa esercitando punto per punto sulla pallina una spinta tanto più intensa quanto maggiore è la velocità di quel punto, ed in direzione ad essa inversa. Poiché, a causa della rotazione, la parte superiore della pallina avanza a velocità maggiore della sua parte inferiore, si ha una spinta frenante risultante che tende a:
    • rallentare la rotazione della pallina;
    • rallentare l'avanzamento della pallina;
    • spingere la pallina ulteriormente verso il basso, accorciandone tanto più la traiettoria quanto maggiore è lo spin stesso.

    Quanto detto è noto empiricamente a tutti i giocatori agonisti, in quanto ciò spiega il fatto che giocando in top-spin si riesce a tenere in campo con enorme facilità anche palline scagliate con notevole violenza e da posizioni di impatto piuttosto basse.
    Viceversa, se la pallina avanza in back-spin, per lo stesso fenomeno di attrito ma alla luce del fatto che la parte inferiore della pallina avanza a velocità superiore rispetto a quella superiore, la spinta frenante risultante tende a:
    • rallentare la rotazione della pallina;
    • rallentare l'avanzamento della pallina;
    • spingere la pallina verso l'alto, sostenendola più a lungo in aria ed allungandone tanto più la traiettoria quanto maggiore è lo spin. Per inciso, questo fenomeno è quello che genera la forza che in aeronautica è chiamata portanza, e che è alla base del volo degli aeromobili (nel caso precedente esso spiega la funzione stabilizzante verso il suolo dell'alettone posteriore delle automobili da corsa).
    In figura 3 è riportato uno schema semplificato delle forze di attrito agenti nei due casi. In figura 4 sono schematizzate le due diverse traiettorie, in caso di spin opposti, a confronto con una traiettoria di pallina priva di spin.
    [​IMG]
    Figura 3

    [​IMG]
    Figura 4


    Per il momento mi fermo qui. Appena ho un po' di tempo riaggiusto la parte sull'angolo di attrito e quella sulle puntinate trattate e le metto sul forum.
    Ma fatemi sapere se secondo voi ne vale la pena, altrimenti mi risparmio questa rogna!!!

    Ciao a tutti!
     
  2. tspbamboo

    tspbamboo W la PIZDA

    Nome e Cognome:
    Tsp e Bamboo
    Squadra:
    Toro
    Innanzitutto i miei complimenti per il materiale raccolto; didatticamente è uno spasso! credo che anche gli altri siano del mio stesso parere.:approved:
     
  3. hard

    hard Utente Attivo

    Nome e Cognome:
    Carmelo Noto
    Categoria Atleta:
    3a Cat.
    :confused: :confused: :confused: :confused: :confused: :confused: :confused: :confused: :confused: :confused: :confused: :confused: :confused: :confused: :confused: :confused:


    P.S:forse lo capirò fra qualke anno...:rotfl: :rotfl: :rotfl:
     
  4. tspbamboo

    tspbamboo W la PIZDA

    Nome e Cognome:
    Tsp e Bamboo
    Squadra:
    Toro
    :eek: :sisi: :eek: :rotfl: :eek: :eek:
     
  5. iam2007

    iam2007 Non Attivato

    ...cioè..è meglio il taglio sopra o il taglio sotto ?:D
     
  6. Alexander

    Alexander Utente Noto

    Qualifica Tecnico:
    Tecnico di Base FITeT
    Categoria Atleta:
    4a Cat.
    :confused: :confused: :confused: :confused: :confused: :confused: :confused: Se dovessi pensare a tutte queste cose prima di fare un top spin sono sicuro che non vincerei più neanche un singolo! Aspetto la seconda parte sui puntini quello mi interessa:mad:
     
  7. Matt++

    Matt++ Utente

    :approved: :approved: :approved: molto interessante... io studio ing. meccanica e giocando a tennis tavolo non potevo non chiedermi quali fossero "fisicamente" gli effetti subiti dalla pallina e come potessero influenzarne la traiettoria. Mi ero fatto un'idea anche sulla puntinata (lunga) ma da quando la uso mi sono venuti dei dubbi, gli effetti che faccio ritornare (su palline che mi arrivano con uguali rotazioni) sono spesso diversi. Mi farebbe molto piacere sapere nello specifico cosa succede nel caso delle puntinate!!!
     
  8. fnlr

    fnlr Nuovo Utente

    Ahime', io NON studio ingegneria meccanica!! Magari dopo che metto tutto online, tu lo commenti piu' terra terra e ce lo fai capire bene!

    a presto :banana:
     
  9. lucioping

    lucioping Utente Attivo

    Categoria Atleta:
    Non Tesserato
    Squadra:
    non gioco
  10. rjazz84

    rjazz84 Utente

    Squadra:
    G.S.G. Regaldi Novara
    Quoto in pieno! Veramente molto interessante! Mi chiedo solo perchè in questa analisi siano trascurate, forse perchè la massa della pallina è talmente piccola che anche se imprimessimo un'accelerazione assurda la forza risultante sarebbe quasu nulla rispetto i fenomeni in gioco (e e questa volta Waldner o kong non centrano!!).Aspetto con ansia la seconda parte di questa ricerca
     
  11. lele

    lele Table tennis for ever !

    Categoria Atleta:
    Non Tesserato
    Nella mia deformazione professionale, sembra quasi l'andamento di un titolo borsistico !
     
  12. fnlr

    fnlr Nuovo Utente

    Purtroppo non faccio in tempo a postare il resto adesso. Spero di sintonizzarmi domattina e mettere on line la seconda parte.
    Nel frattempo, qualcuno mi ha identificato? Al primo che ci riesce faro' vincere un set (invece dei 3 che vincerebbe giocando normalmente...).

    A domani :banana:
     
  13. BigAlto

    BigAlto El Cauboi

    Squadra:
    tt aquile azzurre
    tutto molto bello...caspita se avessi visto uno studio così dettagliato circa 7 mesi fa, la mia tesina per il diploma di liceo scientifico l'avrei fatta sicuramente sul tennistavolo:
    1) fisica (e questa è fisica pura)
    2) ginnastica, come intro generale a questa fantastica diciplina olimpica
    3) storia, con la famosa "diplomazia del pingpong"
    4) matematica, la parte riguardante le parabole

    ...sarebbe andata meglio della mia banale tesina su "l'infinito" :azz:
     
  14. longpimple

    longpimple Non Attivato

    5)psicologia: passione e attaccamento morboso, dipendenza da tennistavolo;
    6)psichiatria: megalomania, mania di protagonismo, reazioni rabbiose incontrollate urlanti, raptus, reazioni aggressive contro avversari per un puno di retina o per una parola sgradita.
    :D :rotfl: :clap:
     
  15. fnlr

    fnlr Nuovo Utente

    Eccomi qui con la seconda parte: nonstante l'attrito io ho cominciato a scivolarci su...


    Angolo di attrito
    Diamo adesso una spiegazione elementare semplificata del concetto di "angolo di attrito". Dato un corpo poggiato su di una superficie orizzontale regolare, sollecitiamolo tramite spinta (forza) orizzontale allo scopo di metterlo in movimento. In generale il corpo non si muoverà finchè la spinta orizzontale F non diventi maggiore di un certo valore. Tale valore dipende in generale dalle caratteristiche della superficie del piano di appoggio e del corpo, oltre, naturalmente, a dipendere dal peso del corpo stesso. Entro un ampio margine di peso e spinta, per superfici regolari, la spinta minima capace di mettere in movimento il corpo è proporzionale al peso del corpo stesso. E dunque il rapporto tra tale spinta minima F ed il peso P del corpo è una costante dipendente solo dalle due superfici, e che è la tangente trigonometrica dell'angolo alfa, detto angolo di attrito (fig.5).
    [​IMG]
    Figura 5

    Va da sé che se uno dei due corpi è fissato (la pallina standard da ping pong), l'angolo di attrito dipenderà solo dalla superficie del rivestimento della racchetta. Generalmente ciascuno di noi effettua una misura empirica dell'angolo di attrito di una gomma da gioco ogniqualvolta effettua la manovra di pressare leggermente la pallina sulla gomma stessa, ed allo stesso tempo tenta di spostarla orizzontalmente (in altre parole, strofina la pallina sulla gomma!); in tal modo si esercita una spinta perpendicolare alla superficie della racchetta (P) ed una ad essa parallela (F). Dall'intensità della resistenza incontrata in tale manovra ciascuno di noi si rende empiricamente conto del tipo di attrito (grip) che la gomma presenta.
    La misura dell'angolo di attrito di un rivestimento può essere effettuata con apposito strumento (purchè disponibile), ed il valore dell'angolo di attrito è discriminante per stabilire se un rivestimento è regolamentare o meno (vedi regolamento federale).

    Pallina su rivestimento ordinario
    Andiamo adesso ad esaminare quello che accade in seguito ad un impatto passivo (cioè dove il giocatore si limita a posizionare la racchetta sulla traiettoria) tra una pallina ed un rivestimento ordinario "liscio". Una tale gomma presenta un elevato valore dell'angolo di attrito, che fa sì che, salvo condizioni particolari, la pallina che impatta non abbia scivolamento sulla gomma. A causa di ciò si verificano due effetti:
    • la direzione di moto trasversale si inverte;
    • la direzione di rotazione si inverte (figura 6).
    Quanto della velocità e della rotazione originarie venga conservato dipende dalle caratteristiche di elasticità (alla compressione e trasversa) del rivestimento e della sottostante gommapiuma, dall'elasticità e flessibilità del telaio. La caratteristica della palla di ritorno presenta dunque una grande variabilità in funzione della racchetta e dell'inclinazione, ma il tipo di traiettoria è univocamente determinato dal valore elevato dell'angolo di attrito.
    [​IMG]
    Figura 6- Impatto in top-spin su gomma liscia ordinaria (a); arresto della pallina, inclusa la rotazione (b); inversione di traslazione e spin, e traiettoria di ritorno ancora in top-spin (c).

    La conclusione che si può trarre è dunque la seguente: se l'impatto passivo su una gomma liscia ordinaria è in top-spin, la palla di ritorno sarà ancora in top-spin; se l'impatto è in back-spin, anche la palla di ritorno sarà in back-spin. Ovviamente, com'è noto a tutti i giocatori agonisti, in caso di impatto non passivo il giocatore che riceve può eseguire un colpo atto a neutralizzare e modificare il tipo di rotazione della pallina di ritorno, ed il tipo di traiettoria conseguente ad un tale colpo è palese ed è diretta conseguenza del movimento effettuato.

    Pallina su rivestimento "trattato"
    Diversa è la situazione qualora si utilizzi un rivestimento a ridotto angolo di attrito (gomme puntinate), e nel caso in cui l'angolo di attrito sia davvero piccolo (gomme "trattate") la situazione diventa paradossale. Esaminiamola in dettaglio.
    Utilizzando rivestimenti ad angolo di attrito ridotto, la pallina di ritorno inverte (ovviamente!) la sua direzione di moto, mentre la rotazione della pallina viene in genere smorzata, risultando nulla o quasi. Ciò è in genere riferito in termini di "palla morta", che tipicamente viene restituita da gomme puntinate utilizzate dai difensori. Anche qui c'è una notevole variabilità legata ad elasticità, flessibilità (incluse quelle dei puntini) e soprattutto alla tecnica utilizzata dal giocatore.
    Il paradosso che nasce in presenza di gomma "trattata" è invece generato dall'angolo d'attrito piccolissimo, virtualmente nullo. Come si ottiene una superficie di questo tipo? Ciò che in genere fanno gli appassionati di tale tecnica (perlopiù scorretti, in quanto non regolamentare) è cospargere i puntini del rivestimento con lacche, vernici trasparenti o, di estrema efficacia, con resine cianoacriliche (leggasi: Super Attak). Il rivestimento assume consistenza vetrosa, di qui il termine "vetrificata" ed il suo angolo di attrito si riduce drasticamente.
    In seguito ad un impatto con la pallina quest'ultima, ancora una volta, inverte la sua direzione di moto trasversale ma, a causa del ridottissimo angolo di attrito (la palla scivola perfettamente sulla superficie del rivestimento) mantiene lo stato di rotazione precedente all'impatto. Questo comportamento, schematizzato in figura 7, è indipendente dal colpo effettuato dal giocatore: proprio in virtù del ridottissimo angolo di attrito, chi utilizza una gomma "vetrificata" non può influire sullo stato di rotazione della pallina. Dal punto di vista delle rotazioni il giocatore è dunque totalmente passivo, e gli unici suoi gradi di libertà sono il tempo dell'impatto e l'intensità della spinta di rinvio.
    [​IMG]
    Figura 7 - Impatto in top-spin su gomma "vetrificata" (a); inversione di traslazione, lo spin si mantiene (b); traiettoria di ritorno in back-spin (c).

    Cosa avviene alla traiettoria? Una palla che incide in top-spin tornerà indietro in back-spin, viceversa una palla che incide in back-spin tornerà indietro in top-spin. In altre parole, il tipo di traiettoria si inverte in seguito all'impatto, e ciò indipendentemente dal colpo effettuato dal giocatore che utilizza la gomma in questione.

    :banana: :banana: :banana:

    Beh ragazzi, adesso viene il bello: c'e' un altro breve capitolo, che si chiama "Tecniche di gioco e contromisure". E' quello che sono riuscito a capire, dopo tutte le chiacchiere su angoli, coefficienti, rotazioni etc. etc.

    Spero di metterlo in onda piu' tardi. State allerta e sintonizzatevi sul forum... :cool: :banana: :cool:
     
  16. iam2007

    iam2007 Non Attivato

    ...se un principiante vede questo si spaventa ....:D
     
  17. Vins

    Vins Omae wa mō shindeiru

    Nome e Cognome:
    Perdenzo Ramaioli
    Qualifica Tecnico:
    Nessuna Qualifica
    Categoria Atleta:
    Fuori Quadro
    Squadra:
    ASD GSTT San Salvatore
    Anche se lo vedesse Waldner :king:
     
  18. paolo1969

    paolo1969 Utente

    infatti io............... :mumble: :mumble: :azz: :azz:
     
  19. curl t.

    curl t. Utente Noto

    Categoria Atleta:
    4a Cat.
    Squadra:
    tt lugo
    lol dubito che durante un punto uno si metta a calcolare le parabole...nn ci riesco io in 2 ore di verifica a scuola :muro::azz: !!
    cmq sempre meglio la pratica agli studi nel ping pong!
     
  20. fnlr

    fnlr Nuovo Utente

    Bravo merlo! Tu sorridi, esattamente come ho fatto io all'inizio. Poi ho letto la parte finale (che allego qui sotto), e anche se non ho capito una cicca di parabole e altre sordide maledizioni fisico-matematiche, mi si sono aperti gli occhi. Ho provato e funziona!!!


    Tecniche di gioco e contromisure
    E adesso arriviamo al punto fatidico: come giocare contro un avversario che utilizza un rivestimento "trattato" del tipo sin qui discusso? Ecco una possibile strategia (non l'unica) di gioco, per la quale è bene rimarcare alcune considerazioni.
    • Il giocatore "vetrificato", quando colpisce la palla con la superficie "trattata", è totalmente passivo. Le uniche varianti che gli sono possibili sono il tempo e l'intensità dell'impatto.
    • Se egli colpisce da lontano aspettando la pallina (colpo ritardato), lo spin iniziale si smorza parecchio per attrito con l'aria, e dunque il risultato non differisce molto da quello che si ottiene con una gomma puntinata ordinaria da difesa. Ecco perché i giocatori "vetrificati" giocano molto spesso d'anticipo, perché è in tale maniera che si produce il massimo disturbo.
    • Il movimento effettuato durante il colpo serve soltanto ad ingannare l'avversario, poiché, come detto, non viene impartito alcuno spin alla pallina: lo spin è quello impartito da noi nel colpo precedente. E poiché il tipo di traiettoria si inverte, l'insieme dei tre aspetti (anticipo, movimento ingannevole, inversione di tipo di traiettoria) genera un effetto di illusione ottica: le caratteristiche effettive di spin e di traiettoria non sono corrispondenti a quelle che in maniera automatica la nostra esperienza ci fa desumere da ciò che vediamo. Ecco perché si ha la sensazione che la pallina sbandi, e soprattutto si va quasi sempre fuori misura poiché la traiettoria risulta sistematicamente più lunga o più corta di quello che occhi e cervello suggeriscono.

    Preso atto di quanto sopra, la conclusione diventa logica. Se si invia una palla in back-spin sulla gomma "trattata" del nostro avversario, la palla di ritorno sarà in top-spin, anche se cortissima. Tanto maggiore la rotazione in back da noi impartita, tanto maggiore la rotazione in top di ritorno. Su tale palla di ritorno si potrà facilmente scambiare, schiacciare o eseguire un violento top-spin, avendo cura di chiudere notevolmente l'inclinazione della racchetta. Qualora il nostro avversario rimandasse la pallina, stavolta essa sarà in back-spin e dunque bisognerà aver cura di giocare a nostra volta in back (avendo cura di aprire parecchio l'inclinazione della racchetta). La palla successiva tornerà indietro nuovamente in top, e così via di seguito.
    Ovviamente il nostro avversario cercherà di disturbarci alternando l'uso dei due rivestimenti, e dunque bisogna mettere molta attenzione a giocare i colpi naturali quando il nostro avversario utilizza il rivestimento liscio, e a praticare la tattica dell'inversione di traiettoria nel caso egli colpisca con l'altro rivestimento. Le prime volte sarà necessaria un po' di concentrazione, dopodichè tutto diventerà molto più facile.
    Conclusioni
    Non si tratta di una ricetta magica: se il nostro avversario è capace di utilizzare la gomma liscia per attaccare, bisogna giocar bene e mantenere concentrazione e nervi saldissimi. E chiudo con due ulteriori suggerimenti.
    1) E' inutile accanirsi tentando sequenze di violenti top-spin. Più è violenta la rotazione in top che impartiamo alla pallina, più sarà violenta la rotazione in back-spin della palla di ritorno, e ciò senza il minimo sforzo da parte del nostro avversario. Viceversa, se piazziamo un potente "taglio", la palla di ritorno sarà allettante per chiudere il punto con una poderosa schiacciata in top-spin.
    2) Evitare accuratamente di giocare colpi in side-spin: valgono ancora le considerazioni precedenti, ma tutto diventa estremamente più complicato.

    Che dire adesso? Vorrei capire se funziona anche a voi, o se per me e' stato solo un effetto psicologico (non credo, i topspin dopo il taglio entravano a meraviglia, altro che psicologia...). Non vedo l'ora di provare in partita ufficiale.

    Fatemi (anzi fateci) sapere se ci provate e che risultati avete.

    A presto
     
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