Stranieri italiani ?

Eh..se sapessi il nome potrei forse dirtelo, almeno il cognome..
Fortissimo, però, non deve essere perchè il migliori Boll, Suss, Hielscher, Fejer-Konnert sono tutti del centro-nord e Steger è di Regensburg. Ciao.

 

Bad Aibling ha ancora società importanti?
Non ci vado da allora

 

Campione Bavarese giovanile nel '94.
Forse potrebbe aiutarci nella ricerca (Perry Mason Docet).

P.S.
Nr 69 d'italia t ricorda niente?

 

1. Bundesliga
2.Bundesliga
3.Regionalliga
4.Oberliga ...qui è Bad Aibling; se tieni conto che ci sono circa due leghe di differenza, sarebbe una A2. Poi ha altre 4-5 squadre in leghe minori. Ci ho giocato un'anno e mezzo fa, ho vinto con Leidel, una specie di Guerrini e perso con Wiltschka n.6-7 Slovacchia. Si gioca 6 contro 6.

 

Hai giocato nel Bad Aibling o in oberliga?

P.s.
Quanto mi piacerebbe incontrarti 1 giorno
Chissà quante dritte potresti darmi...

 

Io ho giocato fino alla 2. Bundesliga come n. 5, diciamo una A1 secondo tavolo, allenandomi da professionista e con professionisti 4 ore al giorno e poi preparazione atletica.
Ho giocato a Monaco di Baviera e in altre squadre, contro Bad Aibling. Ma siamo amici e mi allenavo lì, ogni tanto, non è lontano da dove abitavo e Gindl ha un negozio di tennistavolo. Leidel è un mio "clone"..eheheh

 

A monaco sei mai stato in quel negozietto simpatico ad Altperlach?
Higra si chiama credo.
Piccolo ma ben attrezzato.

 

Sta nella Pfanzelplatz.....Io ho fatto corsi di tennistavolo in tutta la Germania e in Croazia per la Higra. (Wolfang HInterdobler e Walter GRAbner)
Adesso è stato rilevato da altri.

Io lavoravo di più come consulente da Rotzer ttshop a Monaco centro.

www.gr-tischtennis.de

ciao.

 

Io li ho conosciuti.
Loro si che me li ricordo anche xchè il loro nome è su tutti i cataloghi nella prima pagina.
Persone simpaticissime e disponibili.
Hai altri negozi da consigliarmi a monaco?
Io ci vado spesso almeno 1 volta l'anno e mi piacerebbe sapere se c'è qualcos'altro.

 

penso che tutto sommato nel dna degli italiani il tennistavolo sia considerato ancora un gioco

 

Da quanto Wolfi e Walter non ci sono più. non ci vado; c'è un ...non simpatico Wetzl, che tra l'altro ce l'ha con le puntinate, anzi le odia...eheheh e poi in Monaco centro è più comodo.
Gottfried Roetzer, Westendstr. come vedi nel sito che ti ho scritto.
Tra l'altro è uno sbevazzone, furbo e simpatico che ha sempre bottiglie di Augustiner e Augustiner Gold Label nel ripostiglio...Portati un respiratore, perchè fuma come due turchi.
Ciao.

 

Ci andrò soprattuto x l'Augustiner
Non so se hai letto la discussione Birra o Tecnica.
Guarda quale birra ho messo al 1o posto?

 

Secondo me non è poi cosi difficile capire il perchè . Inparte fa- rin lo ha gia detto sono tutti di nazionalita'dove c'è piu la cultura della fatica ,cina bulgaria, romania.Se ci facciamo caso anche altri sport o la danza che hanno tanto bisogno di fatica perchè attivita dove la tecnica raffinata la fa da padrona vengono bene in questi paesi,Quindi oltre al fatto che hanno genitori forti che piu che il dna gli insegnano a giocare è anche un problema culturale.Nel nostro sport non si puo' sopperire alla tecnica con la prestanza fisica come avviene in altri sport Materazzi è nel calcio un esempio poca tecnica tanto fisico ed è camp del mondo.PS per mago ho visto nel tuo sito una foto col grande appelgren ancora gioca?

 

Secondo me la verita' è un misto di quello che avete detto. Questi 'stranieri' hanno scuola e cultura differente che, applicata al contesto italiano, si sposa bene nel senso che da noi, visto come ci alleniamo, si trovano con una specie di 'vantaggio'.
Pensate, ad es.,come è duro per un cinese emergere nel suo paese con una concorrenza agguerrita e feroce; per lui quindi bastera' un livello,considerato mediocre in patria, per emergere decisamente in Europa e vivere, semi permettete, con un po' di 'rendita'.

 

Eheheh Lorè, fai il bravo, era qualcosa di interessante anche per gli altri, tutto sommato....ooopppssss..eheh
Si, esperienza, ma io sono convinto che anche di tecnica i papà spiegano qualcosa di più della grande scuola italiana..

 

Vero, anche se la Stefanova è da sempre in Italia, il papà le avrà dato qualcosa, sia a livello di carattere sia a livello tecnico..

 

Certo, se capisci bene il tono del post, è chiaro che non è difficile capire il perchè, normalmente, ma vedi anche che dico che non puoi dire più di tanto 'ste cose, men che meno ai diretti interessati (Fitet...); loro non riconoscono queste cose, la scuola italiana è forte....
Il grande Miki gioca, tra una birra e l'altra.....

 

Direi che il mago sta "prendendoci un po' in giro".
Il motivo è semplice: non è mai esistita e non esiste una scuola italiana di tennistavolo perlomeno per come la si può definire dal punto di vista della definizione terminologica.
Una scuola viene definita da un insieme di concetti e pensieri che prendono forma codificandosi e dando luogo ad un "dogma" o "vangelo" a cui gli appartenenti (tecnici) si uniformano.
Questo in Italia non è mai esistito. Non è detto che un paese non avendo mai avuto una scuola non decida di crearla. In effetti circa 25-30 anni fa una "commissione" apposita cercò di attingere dalle varie scuole asiatiche (cinese), europea, russa (di rovescio) le tecniche esecutive per crearne una italiana che ne fosse la summa.
Venne creata quindi una progressione tecnica di insegnamento e costruzione dei colpi. Fu un periodo di grossa conflittualità tra i propugnatori della scuola asiatica e quelli europeisti. Il problema a monte è che non si può trasportare pedissequamente una progressione, dei criteri di allenamento, ecc. ecc. senza tener conto delle diverse caratteristiche fisiche, antropologiche e psicologiche dell'atleta europeo rispetto all'asiatico e dell'ambiente.
Il modello cinese è inapplicabile se trasportato a piè pari.
La dedizione, la costanza, il rigore, il rispetto e l'autorevolezza nei confronti del tecnico (vero e proprio padre precettore) sono cose che in Italia non esistono. L'ingerenza di genitori, dirigenti, ecc. ecc. sono al contrario all'ordine del giorno.
La fame poi in alcuni paesi è una ulteriore molla!
Se guardiamo al tennis vediamo la stessa situazione.
Si arriva ad un certo livello (Mondello, Piacentini, Costantini, Bosi, Bisi Giovanni, ecc. ecc.) magari bravi in età giovanile che poi a livello assoluto non esistono più. Manca il salto di qualità. E' dovuto all'incapacità dei tecnici o ad un problema psicologico dei nostri atleti?
Manca la voglia del sacrificio ulteriore? Non è un caso che i migliori siano "stranieri d'Italia" come anche che i loro genitori siano il più delle volte i loro allenatori e che di alcuni degli italiani il loro allenatore sia stato uno straniero. E' un dato di fatto! Che poi i nostri paghino le faide tecniche accadute negli ultimi 20 anni è un altro dato di fatto.
Caro mago che tristezza.......

 

Ecco, penso che questo sia molto giusto, purtroppo. L'unica cosa non vera, è che voglio prendere in giro, lo dico solo in senso ironico e preoccupato.
Ironico, perchè, scusate, senza presunzione, (ma semmai la presunzione viene da un 'altra parte), come dice boomerang, la scuola italiana non esiste; in compenso esiste chi crede che in Italia ci sia una grande scuola e che i risultati siano i figli della medesima. No, mi sembra che i risultati non siano figli di una scuola, non esistendo la scuola, i risultati sono figli degli stranieri che hanno già scuola e maroni (non castagne), di italiano c'è solo il sacrificio e i talento di qualche stoico, ammirevole giocatore a cui vanno tutti i miei complimenti; il lavoro in un ambiente dove di sensazionale c'è solo la vanteria, è difficile. Ah..dimenticavo..i cinesi ? Hanno lavorato per anni e, come dappertutto in Europa, non funzionano con la mentalità e la biomeccanica europea; in più, come dice il mio amico Liang, ti dicono le cose solo quando sono sorpassate tecnicamente. Io ho una grande stima anche umana per Tiao, poi meno....