Storie di tutti i giorni.

Bellissima questa...da paperissima

 

we palermitanino mio così sembra che a catania siamo tutti ubriachi, appena ti piglio...

 

a vederti nn è difficile sospettarlo!!!

 

Guarda purtroppo al torneo giovanile non verrò...
ma appena ti becco:sterb:...
preparati!!!

 

cavolo avrei pagato per esserci ahahahah

 

anke xkè mi sa ke ti è rimasto poco di giovanile....ahahahahah

 

Certamente, in quei video vince tutti gli incontri sempre imponendo il suo gioco spesso chiudendo la terza palla ed aprendo la seconda...

 

Questa me l'hai raccontata un po' di tempo fa...è pazzesco...il classico...DETTO FATTO.
Io l'ho visto due annetti fa, era passato alla Playa a fare 2 palle con i ragazzi del Circolo Catania e che palle.
Un block spaventoso nonostante non giocasse da una vita.
Che classe...peccato che abbia smesso

 

Nei miei primi anni da pongista (1982 e dintorni) abitavo a Prato e giocavo nella Capp Plast, che aveva nella squadra di A1 Bosi e Giontella.

Mi ricordo di aver visto un ungherese, Janos Fahazi, mi sembra giocasse nel Molina e Bianchi Vigevano, completamente fuori di testa... bruttarello, piccolino rotondetto e pelato, faccia da pappone, durante il riscaldamento prepartita, mentre i suoi compagni palleggiavano, lui palleggiava... con un pallone da basket, destro sinistro, destro sinistro testa, quasi un quarto d'ora senza mai farlo cadere, finchè a un certo punto se lo alza a campanile e colpisce di tacco, dietro la schiena... facendo canestro!
Commento a voce alta di un suo compagno: "Ci risiamo, è impazzito l'ungherese".
Anni dopo amici mi hanno detto che in quel periodo era spesso al Vigorelli e si allenava con Pelizzola. Ricordo anche che era talmente pazzo che... bastonò un attonito Costantini attaccandolo senza ritegno su ogni palla. Sembrava che non gliene fregasse nulla e fosse lì per puro caso ma anche con la racchetta faceva delle robe da esibizione... peccato che fosse in partita!

Un altro veramente stupendo, che ha giocato a Prato qualche anno, era Vitomir Vidovic, per tutti "Vito". Una volta, contro la Canali Parma campione d'Italia in carica, incontra Nisavic, altro difensore, quattro puntinate a legno in due, e ci si mette a palleggiare a oltranza, senza tirare mezza palla. La partita dura un tempo pazzesco e durante una sosta Magni (allenatore del Prato) gli chiede perchè non attacca. Lui, con il suo caratteristico accento veneziano: "Non ti preoccupare, xè lui che xè vecio, no io!". E vinse, 2 a 1.

Durante un'altra partita, in Coppa contro una squadra francese (mi pare il Levallois dove giocava un altro personaggio niente male, Elbaz, forse il Mago sa chi è), mentre Vito sta giocando mi scappa ad alta voce: "Tienilo sul rovescio Vito!" Magni si gira e mi fulmina, lui arriva da me fermando il gioco e facendosi tutto il tavolo e sorridendo a Magni dice: "Lui mio compagno de escola!"
GRANDE VITO!

 

Grazie Max rispolverando questo thread mi hai dato la possibilità di leggere un sacco di aneddoti bellissimi. Grande.

 

A REDS...ringrazia Fa-Rin!! E l'ha rispolverato lui!! E poi anche Max! Ovvio!

 

Secondo me va ringraziato chi gioca a ping pong, a tutti i livelli... Ho praticato agonisticamente anche altri sport (calcio, pallavolo) ma solo noi pongisti (perchè alla fine un pongista sono sempre stato) siamo capaci di creare certe situazioni!

 

Oppssssss. grazie anche a Fa-Rin allora! da spattacarsi dalle risate!!!!!

 

Ancora su Tibor Klampar: un allenatore federale di Prato, autore anche di libri sul tennistavolo, che è stato il mio primo maestro mi raccontò che per una manifestazione di tennistavolo (non mi ricordo se un torneo open o un corso o stage) aveva fatto un lungo viaggio in treno attraverso l'Europa e nella sua carrozza viaggiava la delegazione ungherese. Un dirigente della federazione ungherese, vestito molto elegante e con una bella giacca, è da un po' in piedi nel corridoio, guardando fuori dal finestrino. La porta di uno scompartimento si apre ed esce Klampar, apparentemente per sgranchirsi un po' le gambe in corridoio, che con assoluta nonchalance si avvicina al dirigente, apre la patta del jeans, lo tira fuori e gli piscia nella tasca della giacca. Dopodichè, sempre con assoluta nonchalance se lo rimette dentro e torna a sedersi nello scompartimento.

 

Ci ho fatto una bella risata

 

Della serie se non sono matti non giocherebbero a ping pong........ma la reazione del dirigente? non lasciarmi così sulle spine!

 

Ah, giusto Reds, dimenticavo... da quello che mi raccontò il mio istruttore il dirigente, assorto nei suoi pensieri, sul momento non si accorse di nulla; quando poi si vide il lago addosso e Klampar che rinfoderava l'arnese ebbe sì un moto di disappunto ma anche di accettazione "fatale" della cosa, come se a certe prodezze di Klampar ormai fossero abituati.

Del resto, anche quella che il Mago ha raccontato all'inizio... te prova a pensare uno che di punto in bianco, nel bel mezzo dell'allenamento, scoppia a piangere e urlando "VOGLIO LA MAMMA!!!" si riveste e scappa via...

 

Che manicata di scoppiati!

Bellissimi tutti gli aneddoti, anche quello della grande Edith......uno dei migliori!

Ci sono alcuni personaggini nel bolognese, che poi si sono messi a fare i comici (GIUSTAMENTE ), che ne potrebbero raccontare di belle.....ma forse saremmo nell'ambito del "v.m.18 anni"! ..........

 

Visto che siamo in tema, proseguiamo con la grande Ungheria.

Flavio "The King" Maietti, noto pongista lombardo tuttora in attività, si recò ad assistere, come spettatore, a una partita della nazionale ungherese. Durante il riscaldamento si avvicina a Istvan Jonyer, del quale è un grande fan, e gli chiede se è possibile avere una sua maglia, ci terrebbe tanto. Jonyer gentilmente gli risponde che sì, si può fare, ne ha una da parte, se si fa vedere dopo la partita gliela dà senz'altro.
A partita finita il buon Maietti si reca a ritirare la sua maglia, senonchè Jonyer si è dimenticato e la maglia che aveva da parte l'ha già data via a un'altra persona. Scusandosi, il campione ungherese dice a Maietti che, se vuole, gli dà la sua, ovvero quella che ha addosso, con cui ha appena finito di giocare; lui ovviamente accetta e Jonyer si sfila la maglia, intrisa di sudore e puzzolente, e la consegna appallottolata nelle mani di un felicissimo Maietti.

Da quel giorno, in tutti i tornei Maietti aveva la maglia dell'Ungheria di Jonyer... si dice che non l'abbia mai lavata, ma qui la realtà diventa leggenda...

Per Reds: parli forse dei mitici Trioreno? Mi facevano ribaltare, li adoravo, poi non li ho più visti...

 

Nel 1969 mi sono trasferito a Malta e giocavo lì. Nel '70 la nazionale maltese mi porta ai giochi del Commonwealth.
Mentre faccio qualche scambio prima del primo incontro (so di essere lì per guardare, e non per giocare: avevo pochi anni, quindici, ed ero contento di esserci), il mio coach si avvicina e mi dice di andarmene. Non è arrivato il passaporto e risulti italiano, dice lui.

Beh, mi sta ancora qui, questa storia, tra il mento e il cuore, a mezz'asta.