Schiavi del regolamento = schiavi della società

Salve a tutti, volevo presentarvi uno dei (tanti) casi che rappresenta le contraddizioni del regolamento per quanto concerne il tesseramento degli atleti. Siamo due fratelli di 20 e 14 anni, pertanto siamo soggetti al volere della società che ci ha tesserato per il quadriennio olimpico in corso. Per farvi comprendere meglio la situazione partiamo dall'inizio. Due anni fa abbiamo iniziato ad avvicinarci a questo sport che ci appassionava tanto già a livello amatoriale, presso una società della penisola sorrentina (noi abitiamo in penisola). I risultati sono stati notevoli e questo sport ci coinvolgeva sempre maggiormente (mio fratello vinse il titolo regionale ragazzi e rappresentò la Campania alla Coppa delle Regioni). A fine anno, i rapporti con il presidente si sono deteriorati in seguito ai disagi tecnici (non avevamo un tecnico nè tantomeno degli accompagnatori) e alla mancanza di disponibilità da parte del presidente nonostante i miei genitori rappresentassero l'unico sponsor, grazie al quale la società sopravviveva. A quel punto decidemmo di cambiare aria, ma il presidente ci ostacolò fin da subito per la concessione del nulla-osta; e dopo ripetute raccomandate ci fu concesso solo in via provvisoria per un anno a stagione già iniziata. La stagione presso quest'altra società napoletana (a 50 km da casa) è stata molto soddisfacente (vinto il titolo regionale Allievi e molte partite nei tornei nazionali). A fine anno si è riproposto il problema del tesseramento che ci è stato subito negato con decisione alla prima richiesta. Dopo innumerevoli raccomandate tra noi, il presidente, il comitato regionale e la federazione nazionale non abbiamo avuto nessun riscontro positivo. I rapporti umani e sportivi con la società che detiene il cartellino sono del tutto irrecuperabili, e, tra l'altro si allenano senza una guida tecnica in una palestra sottoposta che contiene a stento due tavoli. Possibile che per un anno non possiamo fare attività agonistica per l'invidia di uno pseudo-presidente????

 

Spiace, specialmente quando sono dei ragazzi a scriverlo direttamente.
Possibile che ci siano (gravi ??) motivi di disagio tecnico ed ambientale ?

Non so se gravi motivi, ma il disagio ambientale penso ci sia sicuramente.

Consiglierei un'attenta lettura dell'art. 15 del regolamento organico.

...poi ci possono essere altri ostacoli .... ( ma questa è un'altra storia).

AUGURI DI CUORE e DURISSSSSSSSSSIMI !

PS non ci sono grandi contraddizioni nel regolamento.
Ve ne sono di più tra chi lo interpreta, chi deve o dovrebbe gestirlo ed applicarlo.

 

Dato che siete "giovani" consiglio di far interevenire papà.

PS: L'anno corrente sportivo (o cmq l'anno prossimo) sarà anno olimpico quindi cercate di tenere duro e poi gli date un bel due di picche allo ******* che vi tiene fermi. Sì sì...l'è proprio 'mbecille!

 

in questi casi una norma che dovrebbe tutelare le società che investono nel vivaio, diventa un arma di ricatto nelle mani di chi, probabilmente, punta solo a spillare soldi ai genitori, ...è come un rapimento legalizzato

 

Ricodue in materia è un esperto!

 

infatti. Certo è che di queste porcherie ce ne saranno ancora molte...il mio vecchio allenatore/padrone ho dovuto menarlo (e non scherzo) per farmi andare via.

 

sono già intervenuti i nostri genitori ed è lì che i rapporti si sono chiusi inderogabilmente

---------- Messaggio aggiunto alle 12:16 ---------- Il post precedente era delle 12:06 ----------

Hai fatto bene...quello è l'unico modo in cui c'è sicuramente un riscontro positivo

 

Tennistavolo in Penisola: “Lo sport è di tutti!” La sventura di due pongisti sorrentini.
Questo è un articolo che riporta quanto successo....fortunatamente questo lungo anno di stop volge al termine

 

Un regolamento stupido per uno sport gestito spesso stupidamente. Una regola che tutela solo le società, ma non si sa per cosa. Questo è una simpatica regola che serve solo a far passare la voglia di giocare ai giovani, quando hanno la sfortuna di tesserarsi in società dove presidente e consiglio si credono dio in terra. Ma non è più intelligente lasciare andare i giovani, specie in casi come questo, dove effettivamente i problemi ci sono e non sono risolvibili? non è meglio interrompere consensualmente il rapporto, che magari, chi lo sa, in futuro potrebbe ricominciare? Certi colleghi presidenti, in casi come questo, dove non ci sono le condizioni per permettere ai ragazzi di migliorare, dovrebbero solo scusarsi per non essere in grado di fare di più, ed invogliare il ragazzo a fare meglio altrove, dove ci sono mezzi e persone. Capitasse a me? io ho un gran bravo ragazzo in squadra con me, che sta facendo passi da gigante, che quest'anno mi ha dato grande soddisfazione in campionato e non solo. Se mi dicesse "posso andare a giocare da un'altra parte, dove c'è un allenatore ed un progetto serio", dato che noi un allenatore non l'abbiamo, potrei solo fargli i miei migliori auguri, ma che senso avrebbe dirgli "no, stai qui controvoglia a fare la muffa"? . Io posso solo offrire l'appoggio della società, un ambiente sereno e famigliare, gli schemi in allenamento, qualche set... e poco altro oltre alla nostra C1. Nessuna persona con un po' di buon senso potrebbe pensare di negare il nulla osta ad un ragazzo che si è sempre impegnato e si è comportato con correttezza ed impengo.
Quando succedono queste cose, ovviamente, bisognerebbe sempre sentire entrambe le parti, ma partendo dal fatto che tu possa avere ragione al 100%, il comportamento del tuo presidente denota solo invidia per quello che non può offrirti. Per fortuna la tua pausa è quasi finita, il fatto sai qual'è? che chi ti ha fatto star fermo sarà convinto di essere nel giusto. Ecco perchè la regola va cambiata, ma, per qualche motivo, a Roma non ci pensano nonostante abbia dato adito a diverse situazioni come la tua negli ultimi anni...

 

ci vorrebbe una riforma radicale perchè questo sport è mal gestito a livello nazionale. Gli organi competenti sono incredibilmente inutili. Mi hanno fatto spendere solo un sacco di soldi in raccomandate per poi dirmi (per telefono) che non c'è soluzione perchè la federazione non è in grado di prendere una decisione in una diatriba interna ad una società e non c'è altro organo che può farlo fatta eccezione per una causa alla giustizia ordinaria.