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Discussione in 'Chiacchiere sul Tennis Tavolo' iniziata da tabletennislover, 2 Apr 2012.

Status Discussione:
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  1. tabletennislover

    tabletennislover Utente

    Categoria Atleta:
    Promozionale
    Con questo post col titolo leggermente accattivante, vi propongo di discutere riguardo a quali sono secondo voi, gli elementi che "fanno la differenza" in maniera preponderante tra un giocatore ed un altro. Mi spiego meglio, riferendomi alla classifica italiana per esempio: il numero 1000 d'Italia in cosa è davvero più carente rispetto al 500 d'Italia? E il 500 d'Italia in cosa davvero è più carente rispetto al 100 d'Italia? E il 100 d'Italia in cosa è davvero più carente rispetto al 5 d'Italia? Il 5 d'Italia, in cosa davvero è più carente rispetto al 5 del mondo?

    Insomma un excursus per cercare di sentire la vostra riguardo a quali sono secondo voi gli elementi principi che caratterizzano un buon giocatore, o meglio per darvi modo di esplicare quali, secondo voi, sono quelli che vanno a pesare di più sul gioco globale, quegli elementi che in un senso o nell'altro, vanno a fare la differenza...:)
     
  2. Max

    Max Utente Noto

    Squadra:
    TT Aquile Azzurre - Milano
    Per me l'elemento che fa la differenza, ad ogni livello, è uno ed uno solo e si chiama preparazione, intesa nel senso più ampio del termine: tecnica, tattica, fisica, mentale. I primi giocatori del mondo sono dei professionisti certosini, che lavorano costantemente e non solo sul tavolo (alimentazione, sviluppo della capacità di concentrazione ecc.).

    Parlando a livelli decisamente inferiori, ho visto diverse persone diventare dei forti terza da mediocri NC che erano dal momento in cui hanno avuto la possibilità e la voglia di allenarsi seriamente con un istruttore preparato, dedicando tempo e fatica molto più di quello che facevano prima e soprattutto guidati da una persona esperta che ha insegnato loro non solo come giocare ma soprattutto come allenarsi.
     
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  3. nimrounder

    nimrounder Utente

    Nome e Cognome:
    Diego Ric.
    Squadra:
    A.S.D. Cral Dipendenti Comune di Roma
    Credo che un ottimo allenamento sia il fondamento principale (tecnica, tattica, concentrazione, resistenza)...ma questo fino ad un certo livello...già dai 3a alta entra in gioco un secondo fattore il cui possesso è relativo alla persona: dote atletica (sensibilità, tocco di palla, forza fisica, etc...), fantasia, carattere e imprevedibilità...il secondo fattore è determinante per fare il "grande salto" verso i 2a e ancora più su...
     
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  4. sacramen

    sacramen Utente Noto

    Nome e Cognome:
    Riccardo
    La differenza fra un giocatore mediocre ed un buon giocatore sta nella capacità di imporre il proprio gioco o di riuscire a creare "alternative" qualora l'avversario riuscisse a bloccarlo. Ovviamente più alto è il livello e maggiore devono essere le doti fisiche a livello di potenza/velocità/riflessi/capacità di elaborazione.
     
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  5. defender

    defender In cerca di identità

    Nome e Cognome:
    sergio
    Categoria Atleta:
    Promozionale
    Squadra:
    avellino tt
    Ci sono giocatori che si allenano molto di più di altri ed hanno 1.000 posizioni di differenza. Quindi al primo posto metto la dote naturale, ed al secondo l'allenamento...
     
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  6. tabletennislover

    tabletennislover Utente

    Categoria Atleta:
    Promozionale
    O forse questi si allenano non davvero su quello che dovrebbero correggere? Penso alla fine questo sia la cosa fondamentale: non hai un buon movimento di gambe, allena quello. Non hai buone risposte ai servizi, concentrati su quello. Ma quanti hanno la possibilità e la vera intenzione di soffermarsi sulle proprie debolezze? Quanti possono contare su persone preparate che anche se non più ragazzini, cerchino di farli allenare su cosa davvero serve? Pochi... Quanti invece effettuano la solita routine, continuando a sbagliare su ciò che si sbaglia, continuando a non saper fare quello che non si sa fare...secondo me è il punto è principalmente lì...di talento si può parlare per fare davvero la differenza ad alto livello forse, ma a basso livello chiunque penso(cone medie capacità atletiche) se fosse seguito in maniera ottimale da minimizzare ciò ceh sbaglia, farebbe un gran passo avanti, ma il fatto è che pochi possono disporre di un ambiente, di persone, di situazioni del genere...Tutto questo IMHO.
     
  7. sacramen

    sacramen Utente Noto

    Nome e Cognome:
    Riccardo
    Parlando di bassi livelli, una costante è il servizio completamente slegato al tipo di gioco che si vuole esprimere o al tipo di avversario... Se ne vedono a valanghe di giocatori che contro puntinari partono con servizi veloci e superiori per attaccare direttamente sul block... Per non parlare di attaccanti che partono con servizio in backspin e attaccano subito sulla risposta avversaria...
    Poi c'è la fase iniziale del punto dopo il servizio, dove si tende a buttare la palla di là (a volte senza senso) invece che "costruire" il punto spostando l'avversario... Risposte lunghe al servizio quando nel 90% dei casi la soluzione migliore è una risposta corta...
    Non è solo questione di fisico o tecnica o materiali... E' tutto l'insieme di queste caratteristiche ragionate e applicate ad un giocatore (che non sono mai uguali) che alla fine determina la tattica di gioco.
     
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