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Rischio ripetitività nell'allenamento

Discussione in 'Allenamento e Tecniche di Gioco' iniziata da Chicco, 13 Gen 2013.

Status Discussione:
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  1. Chicco

    Chicco superiperappassionato

    Nome e Cognome:
    eric
    Squadra:
    TTBiella
    L'assimilazione del gesto tecnico è sicuramente una parte fondamentale nell'apprendimento del TT (e di tutti gli Sport). Credo che mai come nel TT saper fare bene un colpo tecnico significhi che possa risultare efficace sempre, anzi...
    Negli ultimi anni ho visto ragazzi super allenati che ti massacrano nel gioco di scambio ma poi crollano non appena si trovan di fronte un gioco un pò diverso.
    Ora ,fino a che punto la ripetitività dell'allenamento o l'infinita ripetizione di determinati gesti risulta portare risultati se ,ad esempio di fronte si esegue l'esercizio con la solita o le solite persone "più brave" che ti mandano palle sempre "pulite" ,sempre uguali...
    In realtà le situazioni-gioco sono completamente diverse.
    Se so fare un top spin tecnicamente ineccepibile ma sul solito tipo di palla ( necessità per l'allenamento ripetitivo) quando la situazione cambia (avversario,velocità,effetto,angolazione) quale sarà il risultato? Ci si saprà "adattare" ? Come allenare l'adattabilità, esternare la fantasia ,sviluppare le caratteristiche intrinseche di un atleta?
    Anche gli "schemi" possono esser ripetitivi allo stesso modo e potrebbero risultare alla fine noiosi. Quanti allenatori se ne saran resi conto.... che tipo di azione intraprendere per evitare ciò?
     
    A kinoEotto e TechLab piace questo messaggio.
  2. Hitman

    Hitman Utente

    Squadra:
    Villaggio Sport sez. TT A.D.
    Mi sembra un'ottima domanda, anch'io sono molto interessato alla questione.
     
  3. Thv

    Thv Utente Attivo

    Categoria Atleta:
    Fuori Quadro
    La tua domanda, in realtà, racchiude in sé due questioni diverse: la capacità di variare il proprio gioco e la capacità di adattamento alle variazioni di gioco avversario.
    La prima appartiene al regno del talento: riuscire a fare con movimento più o meno identico servizi, top e chop più o meno carichi è patrimonio veramente di pochi, che generalmente riescono a fare la differenza.
    La seconda consiste nel sapersi adattare agli avversari più disparati e ai loro giochi, implica anch'essa una tecnica, un'esperienza e una sensibilità superiori, per poter essere messa in pratica.
    Quello che molti sembrano dimenticare è che in questo sport, in primo luogo, occorre saper SCAMBIARE. Per scambio, intendo il saper tenere la palla in campo con estrema sicurezza senza dare a essa alcun tipo di spin.
    Questa IMHO è la base per potersi adattare a qualsiasi gioco.
    Mai pensare che il top possa sostituire lo scambio, essendo semplicemente una variante più evoluta di esso: il primo puntinaro marcio che si incontrerà nel proprio percorso, farà brutalmente cambiare idea in tal senso.
    Quindi, consiglio, almeno all'inizio, di passare ore e ore a scambiare piatto, piuttosto che a tirare top, per quello ci sarà tempo.
    In secondo luogo, per sapersi adattare occorre sviluppare un'altra dote che contraddistingue i giocatori forti: la lettura del gioco altrui.
    Senza una corretta lettura, indipendentemente dal tipo di materiali che si usano, non si va da nessuna parte e senz'altro non è possibile quell'adattamento che si invoca nel 3D.
    Poi, c'è la duttilità tattica, ma questa è un'altra storia ancora, che risiede nell'intelligenza di gioco di ognuno.
     
  4. superciuk

    superciuk Si fa Giorno e cala la notte.

    Sono dell'idea che nella fase dell'apprendimento la ripetitività sia necessaria per dare sicurezze ed un buon movimento tecnico.
    Quindi uno sparring molto regolare aiuta.
    Una volta che ritengo ragionevolmente acquisiti i movimenti preferirei lavorare con uno sparring/allenatore bravo ma che non mette palline tutte uguali e sempre negli stessi 5 cm di tavolo.
    Non mi piacciono i robottini mentre apprezzo molto coloro che sanno in ogni momento quel che stanno facendo e prendono posizione corretta sulla palla indipendentemente da come arriva.
     
  5. andras

    andras Utente Noto

    Nome e Cognome:
    Riccardo Belli
    Categoria Atleta:
    4a Cat.
    Squadra:
    T.T. MONDOVI'
    il tennistavolo ha necessità di una immensità di ripetizione diversi motivi:
    1) il gesto tecnico è talmente tecnico (scusate il gioco di parole) da non essere mai tecnicamente privo di errori nemmemo a livelli mondiali figuriamoci a livello di appassionati o amatori di buon livello.
    2) il gesto tecnico non è mai singolo vale a dire lo si impara singolarmente ma poi lo si deve integrare con gli altri movimenti del corpo e con gli altri colpi e anche all'interno del proprio gioco.
    3) Il tennistavolo è tropo veloce e tecnico per pemettere fantasia vera e proprio a si può tirare fuori dal cilindro il colpo fuori dal comune ma NON è quel colpo che ti farà vincere tutti i set necessari a portare a casa la partita, i movimetni vanno eseguiti senza pensare devono risultare automatici.
    4)se non riesci a fare un top valido in partita il motivo è che lo hai allenato male o che non lo si esegue bene come si crede, nella maggior parte l'errore risiede nella gambe che non riescono a posizionare il corpo in una posizione ottimale da per mettere l'esecuzione del colpo come avviene in allenamento, in pratica sei fermo con le gambe e sei in ritardo sulla palla con il risultato di cambiare il movimetno per recuperare tempo e il colpo perde di efficacia.
    5) Se ti tornano palle strane che non sai gestire torniamo al fatto che non hai implementato il top o un altro colpo con il tuo gioco.
    esempio pratico: io personalmente non me la cavo male sui servizi ma so che su certi servizi che eseguo non posso tirare come sembra xchè la pallina che torna ha ancora molto spin residuo dal mio servizio quindi sono costretto a variare l'esecuzione del top (meno carico-+ veloce + side ecc..ecc.. o fare un altro colpo).

    6) di schemi ce ne sono talmente tanti che non vedo come poter stufarsi magari se il tuo problema è la partita prova ad allenare maggiormente situazioni che aprtono da un certo servizio con i primi 2-3-4 colpi predeterminati e poi gioco libero.
    (se tu servi back spin sul rovescio avversario con il secondo rimbalzo sul tavolo o giù di lì non è che possono tornarti tante palline strane parti da situazini di gioco di questo tipo 1 poi evolvi gli schemi in base a i tuoi colpi)
     
    A sacramen e butterfly95 piace questo messaggio.
  6. Chicco

    Chicco superiperappassionato

    Nome e Cognome:
    eric
    Squadra:
    TTBiella
    @ andras: al punto 3 la fantasia cui mi riferisco non è quella di "inventarsi " un improbabile colpo strano (anche se qualcuno a volte lo tira fuori dal cilindro) bensì alla fantasia TATTICA che potrebbe non esser esaltata da schemi troppo chiusi.
    Per il resto ,il quesito che intendo porre è quello riguardo al dare una certa impostazione allo sviluppo negli allenamenti non la ricerca di cose da correggere. Almeno non ora.
     
  7. sacramen

    sacramen Utente Noto

    Nome e Cognome:
    Riccardo
    Quoto completamente Andras :sisi:
    Le parte fondamentali sono 4: precisione tecnica, gambe, gambe e... gambe.
    Il segreto innanzitutto è riuscire a riprodurre i colpi senza dover fare quelle correzioni dovute ad un errore di timing o ad un errato posizionamento della palla. Questo si risolve con un allenamento costante a livello fisico per mantenere le gambe in grado di fare gli spostamenti necessari (e non parlo solo dei lunghi spostamenti ma anche -e sopratutto- quelli molto corti, tipo quando ci arriva una palla nei punti morti) cercando allo stesso tempo di ridurre all'essenziale l'esecuzione dei colpi, senza aggiungere movimenti secondari (che possono determinare imprecisioni tecniche->errori). Ma non solo... Serve anche una certa varietà negli schemi e sopratutto una varietà nello sparring. Se ci si allena con il solito compagno di squadra con il tempo (neanche tanto) ci si adatta ai suoi servizi, al suo gioco ed ai suoi punti deboli o palle indigeste. Tendenzialmente in quel caso si ha sempre la tendenza a livellare i valori dei 2 ma si arriva ad un certo punto in cui non si migliora. A quel punto si dovrebbe cambiare sparring...
    L'unica soluzione è allenarsi con sparring con giochi differenti: topspinner, bloccatori, difensori puntinari/antitoppari e come bonus con dei mancini.
    In sostanza l'ideale durante l'allenamento è allargare lo spettro delle casistiche di gioco che si potrebbe trovare di fronte durante un torneo (in campionato è relativamente più semplice se si conoscono gli avversari con i quali ci si deve scontrare). Per questo molto spesso hanno più successo giocatori con tante ore di allenamento rispetto ad altri con buona qualità d'allenamento: le ore giocate ti mandano in palla, più giochi e più tutto ti sembra più semplice; la qualità invece è quello che magari ti permette di affrontare in maniera più "tattica" uno scontro magari impari contro un avversario stra-allenato (basta vedere sfide contro giocatori tipo Maze, Samsonov oppure -scomodando leggende viventi- un Waldner che ti va a battere Ma Lin e Boll alle olimpiadi quando sulla carta doveva essere asfaltato come la Salerno-Reggio Calabria). Purtroppo nel 90% dei casi le ore giocate diventano determinanti sia in termini di velocità di gioco espresse che in lucidità mentale nelle varie fasi di gioco...

    E qui non ci si scappa, a qualunque livello. E lo dico perchè lo sto vivendo sulle mie spalle... :azz:
     
    Ultima modifica: 15 Gen 2013
  8. andras

    andras Utente Noto

    Nome e Cognome:
    Riccardo Belli
    Categoria Atleta:
    4a Cat.
    Squadra:
    T.T. MONDOVI'
    Gli schemi di gico non sono chiusi ma dipendono dai tui colpi viene da se che se hai un dritto che "spacca" giocherai x usarlo il + possibile e allenarai schemi che finalizzano a quel colpo, a livelli normali è già difficle giocare benino seguendo i dettami + classici cercare variazioni particolari e avere il tempo di allenarle rischia di essere controproducente.
    Il problema resta sempre avere dei buoi fondamentali xchè è su quelli che si fà la partita, una delle cose che a bassi/medi livelli si lascia spesso perdere è la risposta al servizio che invece regala gioie e dolori quasi come un buon o un cattivo servizio, ecco sulla risposta ai servizi credo sia uno dei punti dove si può variare maggiormente il gioco ma ci vuole mano e capacità tecnica tattica di lettura del servizio e e qeste cose te le regalano sempre e solo ore e ore di gioco e allenamento.
     
  9. Chicco

    Chicco superiperappassionato

    Nome e Cognome:
    eric
    Squadra:
    TTBiella
    In questo ti do pienamente ragione: in effetti è ormai risaputo che il punto medio è di 2,6 scambi. Servizio e risposta rappresentano il 70-80% del punto.
    Introduciamo allora obbligatoriamente schemi sempre con partenza da servizio e risposta, anche per schemi di "regolarità" e movimento.
     
  10. SIDESPIN

    SIDESPIN Utente Noto

    Qualifica Tecnico:
    Tecnico di Base FITeT
    Categoria Atleta:
    4a Cat.
    Squadra:
    ssd ciatt firenze
    beh oltre che schemi e cesto diciamo che un discreto allenatore dovrebbe saper usare discretamente anche un puntino lungo o corto che sia (senza eccellere si intende) nell'uso di gomme diverse da quelle che adotta normalmente, ho l'esempio tecnico di un ottimo maestro che da noi ha lavorato recentemente e che sapeva (con i puntini) choppare da dietro...bloccare al tavolo e poi tirare logicamente con le lisce, il tutto per dare un inquadramento tecnico tattico in praticamente tutte le situazioni di gioco che si posson presentare all'allievo,
    il curare oltre il servizio come dicevate prima, son fondamentali le gambe per essere incisivi con 2° 3° e 4° palla ...oltre queste il gioco libero e' fondamentale altrimenti si creano solo robottini, nel mio piccolo imposto gli allenamenti in questo senso
    :)
     
  11. Fabio di Milano

    Fabio di Milano Utente Noto

    Nome e Cognome:
    Fabio Roveda
    Qualifica Tecnico:
    Tecnico di Base FITeT
    Squadra:
    POL. S. GIORGIO LIMITO
    Io sono un fautore della semi-ripetitivita';sono convinto che il cesto serve molto ma sono anche propenso a fare dell'allenamento un po' piu' libero.Poi,dipende dal periodo (il sabato c'e' campionato?) e dal soggetto che sto allenando.
    Sono anche favorevole ad un allenamento "personalizzato" nel senso che se un mio allievo e' carente su alcuni colpi ci lavoro molto di piu'.Oltre a questo,per esempio durante gli schemi,cerco sempre di variare la pallina che arriva al mio allievo(ogni tanto si puo' fare un bel blocco "sotto",si puo' rallentare o velocizzare).
    Reputo assolutamente importanti allenamenti che,nella seppur mia breve esperienza,ho visto fare poche volte come per esempio allenare il palleggio corto o il blocco spinto di rovescio lungolinea cosi' come reputo fondamentale allenare il servizio ed il movimento delle gambe.
    Se poi si parla di adattabilita' penso sia difficile da allenare in settimana;questa e' una cosa che un allenatore bravo deve fare durante le partite ufficiali.
     
  12. Chicco

    Chicco superiperappassionato

    Nome e Cognome:
    eric
    Squadra:
    TTBiella
    Beh dagli interventi mi sembra di capire che non esiste una ricetta,ma diverse visioni di come si dovrebbe impostare un "percorso": effettivamente tante posson esser le strade ma una cosa rimane imprescindibile: le ore di allenamento.
    Ora, dobbiamo pure fare i conti con le nostre realtà dove purtroppo questa condizione diventa irrealizzabile per quasi tutti limitando tantissimo le azioni possibili.Impossibile inoltre metter a disposizione 10 sparring di livello (più o meno variabile) per i 10 ragazzini che frequentano ,magari 2 o al max 4 volte per quasi 2 ore (spesso meno) gli allenamenti. Sperimentare sì ma cosa... come, nei confronti di chi?Rischiare...e poi?
     
Status Discussione:
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