Raccontiamo il punto più bello della nostra vita!

Espungi tutti i dati sensibili.

 

Non sarebbe sufficiente... è un punto troooooppo "conosciuto".

 

Dai superciuk non essere alcolicamente scorretto.... racconta!!!

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--- Messaggio Unito Automaticamente, 28 Gen 2014 ---

casomai correggi il correggibile modificando qualcosa ma non ti ESTRAGNARE DALLA LOTTA!

 

Vi racconto un mio punto, ma solo perché non è nel mio diario segreto che forse un giorno, se vi comportate bene e se mi scongiurate, vi farò leggere.

Torneo di 4a a Poggibonsi, gioco nel girone contro un ragazzo che ha la metà dei miei anni e il doppio dei miei punti, particolari che come potrete intuire mi arrecano un certo fastidio.
E' un attaccante con due lisce, con un gran dritto naturale e un rovescio molto migliorato nell'ultimo anno.
In poche parole non ho la minima idea di dove mettere la palla.
Sono sotto di due set a zero, ma non sto giocando male.
Però sono troppo passivo e se continuo così non ho speranze, quindi decido di giocare il terzo set in maniera ben più aggressiva.
Faccio un sacco di punti aprendo a giro sul suo rovescio e chiudendo forte sul suo dritto.
Non sbaglio un colpo, faccio cose che stupiscono me stesso ancor più che il mio avversario e conduco per tanto a uno.
Sono talmente in controllo che apro ancora sul suo rovescio, ma quando lui si aspetta la solita chiusura incrociata, tiro ancora sul rovescio.
Lui è sorpreso e deve arretrare leggermente.
Io tiro di nuovo, sempre sul rovescio.
Sto mettendo dentro una serie di topspin niente male e li sto infilando esattamente dove voglio. Fenomeno.
Lui è costretto ad alzarmi un po' la palla, solo che me la mette un po' troppo corta e un po' troppo stretta sul dritto per i miei gusti.
Io non mi sento di chiudere forte, ma siccome sono un fenomeno, faccio un appoggio (col movimento tipico del servizio tomahawk, per capirci) che incrocio esterno sul suo dritto.
Immediatamente realizzo che no, non sono un fenomeno, perché il colpo che nei miei piani doveva essere risolutivo è in realtà una mezza schifezza, ma sembra comunque ben angolato e se ho fatto bene i miei calcoli lui non ci arriverà.
Ho fatto male i miei calcoli: lui è un gatto.
Schizza dalla parte opposta del tavolo, si piega fino quasi a toccare terra e lascia partire un missile in side che si stacca dalla sua racchetta a 30 centimetri dal suolo e si schianta sul tavolo dalla parte del mio dritto.
Ma ricorderete che questo è il mio set da fenomeno, quindi niente di più facile per me che murarlo con un tocchettino leggero lungolinea che stavolta risulta davvero e finalmente imprendibile.
Il palazzetto applaude.
Chissà che bel punto che hanno fatto nel tavolo accanto.
Come? Gli applausi sono per noi? Veramente? Ma dai.
Vinco il set concedendo un solo punto, poi, per tranquillizzare il pubblico, torno subito in me e mi faccio definitivamente schiantare 3-1.

 

Mitico sette... la classe... il sangue...l'acqua....insomma quelle cose li!!!
Ma manca all'appello ancora ortensio superciuk seguso e tanti altri....
Coraggio

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Allego una foto che non c'entra niente ma piace ai giovani!!!​

 

Ti ho scoperto! Sei Waldner!!!

Sette Nobel subito!

 

Nobel sabato!

 

Naaaaa...
dovrei parlare di un fantastico cambio mano
oppure
raccontarvi di quella volta che in finale nazionale....
e ancora
di quell'altra che nel doppio ho giocato la pallina 3 volte consecutivamente e l'arbitro... ronf ronf ronf!

In tutte e tre le situazioni ci sono elementi di verità che non raccontano la verità.
No no più di così non posso dire.

Waldner... chiiii????

--- Messaggio Unito Automaticamente, 28 Gen 2014 ---

Ti prendi i tuoi tempi, eh?

 

Seee... un cambio mano....
Seee... una finale nazionale....
Seee... tre palle... (oddio forse a una storia con 3 palle ci posso anche credere, ma meglio non saperla)

 

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la storia delle tre balle la sappiamo già!!!​

--- Messaggio Unito Automaticamente, 28 Gen 2014 ---

Forse è meglio che ci racconti quella del cambio di mano.... non si sa mai!
Ma si dai CAMBIO DI MANO, CAMBIO DI MANO!!!

 

Ti ringrazio per l'invito ma stavolta devo saltare il giro: frequento l'ambiente da troppo poco tempo e ancora non ho fatto punti dei quali fare menzione. Ma tranquillo... dalla prossima settimana il mio campionato di D2 entra nel vivo e se mai mi dovesse capitare qualcosa di "epico" ci costruiro' sopra il mio bel panegirico !

 

Allora un paio di episodi indimenticabili (da me......)........

il primo risale agli anni 2006/07....Torneo NC di Livorno....direi non è proprio un punto indimenticabile ma la partita sicuramente si.......ultima partita del girone (o primo turno del tabellone....adesso non ricordo bene....).....sono in svantaggio 2-1 e nel quarto set parto per recuperare.....niente la palla sembra non voler stare in campo, commetto errori incredibili......in breve vado sul 10-1 per il mio avversario....., gliela do' vinta , penso, non rispondo neanche al servizio, poi invece al servizio, sul rovescio, rispondo stizzito tirando un missile in rete a posta per perdere......incredibile....il missile invece che in rete va in campo....10-2.....servo io , risposta sul rovescio.....tiro ancora un missile in rete per dargliela vinta....niente....passa anche quella....10-3......mi gratto la pera e servo ancora ......riuscirò a dargli questo benedetto punto.....risposta sul rovescio....ancora missile in rete....ancora punto.........in preda ad un attacco isterico comincio ad urlare......"Non è possibileeeeee, oggi non mi riesce nienteeeeee, neanche perdereeeeeee....." l'avversario è inevitabilmente attonito.....comunque continua a giocarmi imperterrito sul rovescio , ed io continuo a chiudere di rovescio fino al 10-10 e poi al 12-10 per me.....inutile dire che poi vinco anche la bella.....

siccome ogni situazione ha la sua nemesi......la cosa si ripresenta puntuale dopo un cinque/sei anni.....gioco una semifinale di un torneo regionale a Firenze.....contro un giovane di ottime speranze, anche se ancora non con una grande esperienza.....sicuramente non sono favorito, anche perchè lui ha 12/13 anni ed io 47 e sono veramente alle pompe.....comunque gioco bene e mi porto sul 2-1 per me, nel quarto set il ragazzo è sotto stress, deve recuperare, io gioco molto attento.....di tocco e sensibilità, e vado sul 8-2 per me.......Qui gioco penso uno dei punti più belli della mia carriera pongistica.....in quanto l'avversario mi bombarda di topspin sia dal dritto, sia dal rovescio, alla fine mi prende in controtempo passando dal mio dritto al centro tavolo con l'ennesimo missile, riesco a rispondere tenendo in campo ma frano per terra, complice il pavimento scivoloso....a questo punto il ragazzo mi finisce con un tocco corto che esce di lato (dal mio rovescio)a 30 cm di distanza dalla retina.....la palla cade lentamente a terra.......troppo lentamente.....non vedo la palla (sono a terra) ma dal gesto dell'avversario intuisco l'angolazione e la sua forza.....mi tuffo (non so come......ero a terra e c'era il tavolo in mezzo.....forse mi rialzo boh.......) riesco a recuperare la palla a dieci centimetri dal pavimento....e incredibile...la rimetto ancora in campo......poi chiaramente sono disteso e non mi rialzo più.....l'avversario , che si era già allontanato dal campo pensando di aver ottenuto il punto......torna sui suoi passi precipitosamente.....troppo precipitosamente, come spesso succede, colpisce in corsa e la palla va lunga......9-2......

si scatena un putiferio......il giovane avversario si innervosisce a tal punto che si prende con l'arbitro, il quale prima lo ammonisce....vociando, poi minaccia ulteriori provvedimenti....chiedo la calma....poi alla fine la panchina avversaria chiama il time out.....2-1 9-2 per me....

si rientra in campo.....l'avversario non sbaglia più niente.....io non metto più una palla in campo....11-9 per lui......2-2, poi, distrutto nel fisico e nel morale, perdo 3-2, facilmente........

 

Un raccontino per voi frutto solo della fantasia ,tutta fantasia tutt'altro che fantasia!!!

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Era 1988 le racchette erano per la maggior parte Stiga come la mia e le puntinate sul rovescio erano la scelta più intelligente per la maggior parte di noi. Io mi accingevo a scendere in campo per disputare i 256° di finale contro un giovane ragazzo, più giovane di me, estremamente teso e concentrato, con il padre vicino che lo incitava continuamente dicendogli a bassa voce ( ma facendo in modo che io sentissi) frasi del tipo:- dai che questo lo distruggi! Te lo mangi a colazione! Ecc.

Al mio fianco c’era il mio di padre, silenzioso, burbero, ex pugile (neanche tanto ex) con il naso schiacciato e due occhi azzurri che ti tagliavano a fettine al solo tentare di sostenere lo sguardo. Non mi diceva niente per il semplice fatto che non c’era niente da dire, capivo esattamente tutto quello che avrebbe voluto da me!

Iniziamo a giocare e intuisco subito che è una giornata di quelle che la palla va' esattamente dove vuoi tu. Dritto sempre preciso rovescio tagliente battute sempre più velenose e più andavo avanti più prendevo sicurezza delle mie possibilità e il mio avversario sembrava quello ideale per esaltare le mie caratteristiche di gioco fino al punto che, al termine della partita mi sentivo quasi dispiaciuto di aver giocato così bene e aver deluso un ragazzetto un po’ più giovane di me con un padre cosi…… bè lasciamo perdere!

Il turno seguente il destino era pronto a presentarmi il conto mettendomi di fronte un arzillo vecchietto con uno spiccato accento simpaticissimo del nord che impugnava la racchetta a penna. Fu lui stesso a dire a mio padre che era stato in gioventù convocato in Nazionale e che il suo nomignolo era “IL MURO” ma lo diceva quasi scusandosi , lasciando presagire che sarebbe stato un incontro difficile.

Fin dalle prime battute ho avuto modo di apprezzare la raffinata tecnica difensiva del “vecchietto” ma sarà stato a causa di quegli improvabili occhialoni quadrati (anni ’70), sarà stato a causa della scarsa mobilità sulle gambe che aveva oppure a causa di quella pallina che non faceva “male” ma che tornava sempre indietro insomma, pensavo che l’avrei spuntata anche questa volta dando una bella soddisfazione al mio papà.

Le cose andarono diversamente da come le avevo immaginate. Il match era bello, spettacolare io facevo tanti punti ma sbagliavo anche tanto e il divertimento era tale che persi completamente il controllo del punteggio.

Mi rendevo conto che giocavo da tanto tempo ma non ero stanco e tutte le mie energie mentali si concentravano su quel colpo malefico che il mio avversario ,con impugnatura penhold , eseguiva spesso colpendo la pallina dall’alto verso il basso (come un piccolo colpo di zappa) e facendogli fare una parabola altissima che però terminava nel mio campo subito dopo la retina e carica di effetto tornava immediatamente indietro nel campo del mio avversario non dandomi modo di colpirla.

Insomma giocava al gatto con il topo e il topo ero io. Il mio avversario si divertiva e mi lasciava divertire ma nei momenti importanti il punto era suo.

Quando fini l’incontro ero soddisfatto, avevo perso contro un bel personaggio e mi ero divertito e stringendogli la mano ero veramente sereno fino a quando non ho di nuovo guardato gli occhi di mio padre.

Erano occhi dispiaciuti, tristi quasi smarriti. Il suo sguardo pulito lasciava intuire che non aveva capito la superiorità del mio avversario e la sua incapacità di darmi il consiglio giusto per portare a casa un vittoria aveva lasciato in lui un senso di impotenza, lo vedevo timido e deluso non da me ma da sé stesso, quasi imputandosi la colpa di non conoscere lo sport del tennistavolo e di conseguenza sentiva il peso del mancato aiuto che non era riuscito a dare a suo figlio.

Il viaggio di ritorno da Siena fu senza parole se non quelle indispensabili e arrivati a casa la racchetta finì buttata lì in un cassetto del comodino sepolta da una montagna di sensazioni difficili da elaborare ma che oggi mi diverto a riviverle ad occhi chiusi sentendo l’umido delle lacrime che scendono e abbracciando idealmente forte al petto quell’uomo che un papà non l’ha mai avuto ma che è stato un papà cosi grande!

 

Cavoli dopo 23 anni è dura ricordarsi i punti più belli.. Adoro quando riesco a tirare di dritto lungolinea passando dal fuori della rete senza far rimbalzare la pallina, ma un anno ai C.I. ho fatto di meglio, e in semifinale per giunta.. Dopo tipo 10 controtop mi ritrovo completamente fuori campo sulla destra, così devo controtoppare di rovescio dal fuori del dritto, e mi riesce di rovescio quel che dicevo prima di dritto, palla lungolinea passando di lato dalla rete e palazzetto in visibilio.. ed eravamo tipo 12pari al quinto.. La forza della trance agonistica..

L'anno scorso invece in doppio a novara un avversario prende la retina e la palla cade proprio dietro la rete ma sul fuori ed esce di lato.. Io mi tuffo tipo pallavolista e tocco la pallina con la racchetta rasopavimento, continuo la scivolata e con la schiena tiro giù il tavolino e il segnapunti, rimango a terra ma non c'è bisogno di rialzarsi perchè la palla sale quanto basta per arrivare al tavolo e scivolarci sopra, senza nemmeno rimbalzare.. Incredulità generale e arbitro che mi dice " se mai avessi immaginato che potevi fare una cosa del genere avrei sollevato di peso il mobiletto per toglierlo.."

Il più vecchio che mi ricordo invece risale agli albori della mia carriera..
Palla alta io vado per schiacciare e la manco clamorosamente, faccio tipo la giravolta e prima che la palla cada me la ritrovo davanti e a cucchiaio la butto a mala pena di là..
L'avversario ferma la palla convinto che sia successo qualcosa di irregolare, tipo doppia o cosa, e tra le risate generali passiamo 5 minuti buoni perchè si convinca che era punto mio.. Anzi forse dopo tanti anni ancora non ne è sicuro..

Enjoy..

 

Torneo CSI a Bernareggio (Monza), una decina d'anni fa, contro Aldo Totaro. Lui attacca sul mio rovescio, dopo due o tre chop di puntino da fuori mi cambia angolo e mi schiaccia piatto sul dritto, io mi allungo e la aggancio con la punta della racchetta rimandandola di là alta, a parabola, senonchè nell'allungarmi scivolo e finisco lungo disteso per terra. Il buon Aldo, giustamente convinto di aver fatto il punto, la rimanda di là appoggiandola; io, ancora sdraiato per terra, mi vedo arrivare la pallina sopra alla faccia e le do una spadellata a campanile alla viva il parroco, che torna ancora di là altissima; a questo punto Totaro, che stava già prendendo l'asciugamano, si rifà sotto al tavolo ma la manca!!

 

Ridimensioniamo subito il buon Semola:

1) "10 controtop" significa 5 lui e 5 l'altro.

2 ) "lungolinea di rovescio dalla parte del dritto" è una roba che a solo immaginarla ti si attorcigliano i neuroni.

3) i "5 minuti buoni di discussione sul punto dubitato dall'avversario" significa una gazzarra indescrivibile durata almeno mezz'ora.

 

"10 controtop" significa in tutto il palazzetto.

 

Ma no.. 5 li tira... ma poi si incricca.

 

Se non vedo...

 

Settembre 2005, a castel Goffredo in un torneo NC regionale lombardo (gli attuali quinta cat). Ottavi di finale contro la testa di serie numero uno del torneo. 2 set a 1 per lui...il punto, tutto, non lo ricordo...ricordo che finì con io che mi difendevo in lob, dopo un po' la tirai altissima scavalcando le transenne dietro di me...lui, anziché appoggiare schiaccia ancora..la pallina finisce nei miei pressi (sempre dietro le transenne nel "corridoio" non adibito a campo da gioco) e faccio una contro schiacciata all'incrocio del tavolo. Poi vinsi la partita arrivando in finale. In finale persi