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Quanti di voi sono pongisti autodidatti...?

Discussione in 'Chiacchiere sul Tennis Tavolo' iniziata da mago, 10 Mar 2012.

Status Discussione:
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  1. mago

    mago Professionista

    Nome e Cognome:
    Erich Schuster
    Categoria Atleta:
    3a Cat.
    Squadra:
    Sarmeola Padova
    perlomeno per i primi anni, o mesi e dopo magari hanno avuto un allenatore, anche non professionista... tanto per capire come si sta sviluppando tecnicamente il nostro sport...:)
     
  2. pong73

    pong73 dr.evil

    Nome e Cognome:
    gabriele fabris
    Categoria Atleta:
    4a Cat.
    Squadra:
    Fiumicello-C2
    giocavo da ragazzino a scuola ed a casa poi ho lasciato.da adulto ho ripreso in una societa´dove ero un po' seguito da un tecnico di base,ma devo dire che ha comunque fatto il suo lavoro.sará che avevo voglia di imparare.....non che adesso sia una cima,ci mancherebbe
    saluti
     
  3. politiz29

    politiz29 attaccante... nà volta!

    Nome e Cognome:
    Tiziano Poli
    Categoria Atleta:
    Non Tesserato
    ho cominciato "seriamente" nella sala giochi del papà di un mio amico (non ricordo l'anno) avevano messo un bel tavolo della Donic e buon materiale come racchette e palline, il "gioco" riscosse tanto successo nei frequentatori del posto.
    Decisero di invitare per una dimostrazione l'allora tecnico del Molfetta (un coreano che aveva vinto a Seoul la competizione a squadre) e da li si aprì un nuovo mondo.
    Il mio amico si iscrisse subito da loro in palestra... io praticavo già Hockey a livello agonistico, ma le lezioni private del mio amico sono servite parecchio lo stesso ;)
     
  4. anakin

    anakin Utente

    Ho cominciato sul tavolo della cucina di casa mia con dei libri come rete e due racchette stiga ed una pallina skildkrokt mi sembra si chiamasse....poi per tre o quattro anni in una societa'con una squadra in D1 e poi in C2....ma che io sapessi nessuno aveva un "brevetto" da allenatore....erano comunque molto bravi e pazienti con noi ragazzi.
     
    A Antani piace questo elemento.
  5. paolom

    paolom Moderatore Staff Member

    Nome e Cognome:
    Paolo
    Categoria Atleta:
    Non Tesserato
    Quello che ho fatto: a 8 anni un po' di oratorio, lasciato presto; dai 10 ai 15, con un tavolo in casa, mio padre che giochicchiava (chissà dove aveva imparato), i compagni del liceo: sempre in regime autogestito con risultati decenti. A 45 anni iniziare veramente, con un corso tenuto da un giocatore professionista e cogliere, assaporandoli, aspetti mai percepiti o ragionati. Un altro modo di giocare, per tecnica e materiali, la stessa voglia. Circondato da persone che -in linea di massima- si mostrano disponibili a scambi di pareri e palline, nonostante il divario. Credevo di saper giocare decentemente, mi accorgo di essere ancora solo davanti alla scala.
    Quello che vedo: il giovanotto di casa e altri suoi coetanei che vengono inseriti in un contesto serio, con l'insegnamento dei fondamentali e l'abitudine alla competizione (non importa se perdi, importa l'impegno) e che forse ovviamente non capiscono il vantaggio di imparare da subito quello per cui io ho aspettato tanto :).
     
    Ultima modifica: 10 Mar 2012
  6. mago

    mago Professionista

    Nome e Cognome:
    Erich Schuster
    Categoria Atleta:
    3a Cat.
    Squadra:
    Sarmeola Padova
    Eh... già. Quando allenavo in Germania, ricordo allenavo la prima squadra, si stava in belle palestre, tavoli nuovi, altri allenatori.. per i ragazzini, per i principianti... c'era il robot, poi un cinese che faceva solo cesto. Avevamo ogni giorno la palestra disponibile 4-5 ore, squadra ricca, quasi ogni anno magliette, tute, borse a josa, gomme in regalo per i più bravi.

    E arrivavano ragazzini con poca voglia di giocare, che non avevano tanta voglia di soffrire, che quando non riuscivano a fare i colpi facevano i cappriccetti e l'espressione stizzita invece di lottare e intestardirsi a cercare di correggersi.

    Vai a spiegare che noi giocavamo in oratorio, all'aperto, in sale giochi, in accademie di biliardo con angolo (non cottura, ma quasi) ping-pong strettissimo...con l'unica dotazione del club: una maglietta di terza mano usata da altri giocatori prima di te, lisa, certo non di marca...che ci pagavamo i tornei da soli, 600 km, primo turno, doccia e a casa (non c'erano i gruppi). Vai a far capire che "allenatore" era una persona tipo UFO, se ne sentiva parlare, ma pochi l'avevano visto, che non sanno cos'hanno.

    Diciamo che noi apprezziamo di più certe cose, molto di più e tutto quello che abbiamo raggiunto è perchè si copiava, si guardava i più bravi (allora Bosi, Malesci, Triulzi, Pellizza) quindi... l'unico vantaggio che hanno i vecchietti è la soddisfazione di avere tutto il merito o quasi di quello (poco spesso) che abbiamo raaggiunto.
     
  7. Rari Nantes

    Rari Nantes da poco...Defender

    Categoria Atleta:
    4a Cat.
    Squadra:
    Lag artigianelli
    Per quanto forse il Mago voleva conoscere esperienze più "attuali", anch'io ho cominciato sul tavolo di casa a circa 10 anni, purtroppo per tanti anni lessi solo sui giornali le gesta dei mitici pongisti di allora, Bosi, Bisi, poi Costantini...senza riuscire ad avvicinarmi di più a questo sport, il primo vero contatto lo ebbi a 21 anni, alla sestese, epoca Bosi, dove seguii per qualche mese i corsi tenuti da Stefano Bosi, frequentavo l'università ed avevo però poco tempo da dedicare allo sport, poi interruppi per il militare e cominciai a girare l'Italia per lavoro, prima a Milano con breve esperienza pongistica al dopolavoro aziendale, poi Versilia con ancor più breve esperienza a Massa. Dal 2001 iniziai seriamente, una volta trasferito a Firenze, cercando sempre un allenatore o comunque giocatore di un certo livello che potesse seguirmi, prima Simone Cini, poi Falcucci e di recente Christian Ghelardi. Devo dire che 25 anni fa, quando ebbi il primo contatto, forse per i giovani le cose erano più facili, almeno a Sesto c'era una realtà consolidata ed anche un principiante qual'ero io ebbe occasione di incrociare la racchetta con Bosi, Errigo, ed altri forti pongisti dell'epoca, frequentare i loro corsi garantiva l'acquisizione di un bagaglio tecnico importante. Quando nel 2001 invece mi avvicinai seriamente a questo sport, notai come molte cose fossero cambiate, la popolazione pongistica era variata, pochissimi giovani, tanti anziani anche scarsi, e seguito da un bravo giocatore come Cini feci buoni progressi fin dai primi due/tre anni ottenendo qualche buon risultato a livello regionale.
    Adesso noto che il livello tecnico sta nuovamente salendo, i ragazzini impiegano veramente poco tempo ad imparare e diventare irraggiungibili, nel 2000 non imparavano mai, impiegavano anni per migliorare tecnicamente,almeno nelle realtà che potevo seguire più da vicino, adesso non è più così, merito dei nostri tecnici e delle società che magari cominciano a capire come sia più importante spendere due euro per avere un buon tecnico per formare giocatori piuttosto che dare gli stessi due euro per ingaggiare due giocatori magari anzianotti per fare una C/1 o una B/2......
     
  8. mago

    mago Professionista

    Nome e Cognome:
    Erich Schuster
    Categoria Atleta:
    3a Cat.
    Squadra:
    Sarmeola Padova
    No, no, anzi. Tu sei stato ancora fortunato... vedi la Toscana è sempre stata un'isola abbastanza felice del tennistavolo, mentre da altre parti proprio non c'era nè allenatore nè giocatori bravi da cui copiare. Poco o niente. L'unica vera scuola era quella di Pettinelli, infatti i suoi erano gli unici avere una tecnica valida e moderna e facevano risultati, avevano vantaggi rispetto agli altri. In Toscana già negli anni '70 c'erano i migliori giocatori con buona tecnica, Bosi, Malesci, ma mi ricordo anche giocatori buoni tecnicamente della Glove Giovani viola, Panerai, Silvestrini, Alterini, poi Provvedi, Sardelli. Per il resto c'era poco, da noi a Trieste Cossutta (quello che ha portato il top spin in Italia) stava piano piano mollando per dedicarsi al tennis, Peterlini, Renni, Floreani avevano tecnica molto personali, autodidatti anche loro. A Modena Guido Bisi è stato il...capostipite, era uno dei pochi che faceva un top di dritto decente e l'ha "passato" alle generazioni successive, che l'hanno ancora migliorato, in Lazio Migliarini era l'unico con buona competenza, al Sud non c'era molto, mi ricordo Sanzio col suo "toppone", Moro di Taranto con buona tecnica, qualcosa in SIcilia e poi la Sardegna che in seguito ha sfornato buoni giocatori a partire da De Giorgi... Serra, Urpis, Murgiano, Casu, Mareddu etc.
     
  9. giangi91

    giangi91 Utente

    Nome e Cognome:
    Luigi Pedrini
    Squadra:
    Pol. Cavernago
    Ho iniziato quattro anni fa nella piccola società del mio paese, nata grazie a un gruppo di pochi appassionati. Adesso contiamo 17 tesserati e nessuno ha mai avuto un allenatore. Dobbiamo fare tesoro di tutti i consigli di chi "ne sa qualcosa" tra tornei e qualche stage estivo e di giocatore un pò più forti, che molto raramente sono di passaggio in palestra per qualche sera.
     
  10. TableT.maniac

    TableT.maniac The Spin Machine

    Squadra:
    di solito uso il righello
    Ho iniziato molto tardi a giocare 36 anni!
    Quando chiesi a chi allenava i ragazzini di dedicarmi un pò di tempo con qualche cestino mi disse senza molti giri di parole sei troppo grande per imparare quindi non posso perdere tempo con te.
    Una risposta del genere avrebbe abbattuto pure un toro, ma io caparbio più o meno risposi per le rime stile Cetto LaQualunque:"'nto culo a te e a tutta la famiglia".:p
    Son passati quattro anni e da autodidatta a differenza di moltissimi che hanno iniziato nel mio stesso periodo ma ora sono spariti, mi diverto e gioco spesso proprio con quel allenatore con cui ormai siamo in più che buoni rapporti
     
  11. Chicco

    Chicco superiperappassionato

    Nome e Cognome:
    eric
    Squadra:
    TTBiella
    da piccoli si giocava decisamente di più;solo per una semplice ragione: non ti sporcavi ,a ping pong, e c'era solo quello per le giornate fredde o piovose...
    E' vero si "copiava" tanto dai più bravini... ma tecnici di un certo livello... manco a parlarne.
    Autodidatta ,si, ma caparbiamente appassionato,ricominciando dopo quasi 20 anni ho avuto la voglia di reimpostare i colpi Grazie al paziente lavoro di un tecnico di secondo liv). Qualcosa ne è scaturito ma niente di più del minimo che serve a divertirsi.
    Proprio per questo ,una volta conosciuta la società ,mi son adoperato per migliorare la situazione mettendomi a disposizione: dare la possibilità,oggi,a ragazzini di 6-8 anni di cominciare "col piede giusto" (e non da autodidatti), è un risultato che mi da grandi soddisfazioni, é l'unica strada percorribile, per ora.Ma è sempre più difficile mantenere queste condizioni,lo sappiamo tutti.
     
  12. Il nuovo simonspin

    Il nuovo simonspin Utente

    Nome e Cognome:
    Simone Presicce
    Qualifica Tecnico:
    Nessuna Qualifica
    Categoria Atleta:
    5a Cat.
    Squadra:
    A.s.d. utopia sport
    io ho 17 anni e gioco da 5 anni...io ho ancora l'età per migliorare...tutto quello che ho imparato lo fatto quasi da solo..ho avuto un allenatore di basso livello che mi ha fatto arrivare ai colpi base, ma ora non riesco più a migliorare, sono molto dispiaciuto di non avere un allenatore e lo sto cercando insieme agli altri ragazzi della mia squadra... siamo in questa situazione perchè siamo nati come società oratorio e non abbiamo mai avuto un vero allenatore..abbiamo diversi ragazzi di livello da serie D e da soli è davvero difficile migliorare... stavo pensando anche ad uno stage o altro..
     
  13. ale_morris

    ale_morris Utente Attivo

    Nome e Cognome:
    ALESSIO MORRONE
    Categoria Atleta:
    4a Cat.
    Squadra:
    TT CATANZARO
    adoro questo sport , sono quasi 3 anni che mi ha risucchiato nel suo vortice... vi dirò...
    leggo , rileggo , ascolto...in silenzio senza mai intervenire... cose assurde secondo me...
    ad esempio... " be, ho questa gomma da 1 mese ... è rovinata.... , oggi mi sento stanco, la battuta non è regolare..."
    vi dirò , cari amici... secondo me , nello sport bisogna essere umili e caparbi... senza la buona volontà nn si va da nessuna parte...
    io gioco con 2 gomme che hanno 9 mesi.... mi alleno 4 giorni a settimana ... abbiamo poche transenne , pochissimi tavoli.... siamo una squadra poverissima....
    ma abbiamo anche una cosa che gli altri non hanno... l umiltà e un cuore grande... abbastanza grande da capire che nn è il materiale o il pavimento a fare la differenza...ma la grinta e la voglia che si trasmette per fare qualcosa...
    piano piano... nonostante i miei 18 anni suonati , sto crescendo.... non ho fretta, sia chiaro...
    ognuno di noi dovrebbe fare un esame di coscenza e chiedersi ... ma sto agendo nel modo giusto?
     
  14. paolom

    paolom Moderatore Staff Member

    Nome e Cognome:
    Paolo
    Categoria Atleta:
    Non Tesserato
    :clap. :clap. :clap. :clap. :clap. :clap.
    :clap. :clap. :clap. :clap. :clap. :clap.
    :clap. :clap. :clap. :clap. :clap. :clap.

    Ottimi spunti di riflessione.
    Questo è un gioco con tante sfumature e non c'è solo il gesto atletico... e poi ci sono i matti :)
     
  15. mago

    mago Professionista

    Nome e Cognome:
    Erich Schuster
    Categoria Atleta:
    3a Cat.
    Squadra:
    Sarmeola Padova
    Non rispondi veramente alla domanda, ma meriti una citazione lo stesso, perchè parli con... lingua dritta :)

    Magari potremmo mettere un post anche su questo atteggiamento dei giocatori, sarebbe interessante. Sai quante volte io ho visto comportamenti apparentemente giusti e corretti, in realtà opportunisti e ipocriti ? Per esempio... giochi con uno e vince il primo set...e sta zitto. Il secondo set perde e comincia ad inveire contro il tuo servizio irregolare, contro il pavimento scivoloso, la luce, i tuoi colpi che giudica improvvisamente "casuali" o "fortunosi". Poi il terzo set vince e non apre bocca, di colpo tutto è regolare...nel quarto è in svantaggio e comincia la solfa... se poi all'ultimo set perde, ti a mano come se stringesse un pesce marcio e ti dice "se non avevo le scarpe sbagliate, se i servizi... se non ti entrava quel colpo...etc"... mentre se vince ride a bocca larga e urla una decina di "ciò" di felicità che ti fanno capire che il problema era solo che la partita era dura e rischava di perdere e di tensione e paura cercava scuse.

    Bravi, è la giusta mentalità, continuate così e avrete soddisfazioni sportive e umana; vedrai che, specie negli sport individuali, toverai scuse da tanti che perdono sempre... perchè non sono allenati, perchè l'altro ha fatto la partita della vita...per un riflesso, perchè fa male la spalla..da riempire un libro...
     
  16. pong73

    pong73 dr.evil

    Nome e Cognome:
    gabriele fabris
    Categoria Atleta:
    4a Cat.
    Squadra:
    Fiumicello-C2
    vero,bisogna essere onesti con se stessi e con gli altri.se l'altro é stato piú bravo bisogna ammetterlo
     
  17. mago

    mago Professionista

    Nome e Cognome:
    Erich Schuster
    Categoria Atleta:
    3a Cat.
    Squadra:
    Sarmeola Padova
    Bisognerebbe... soprattutto dire che si perde perchè l'altro è più forte, oppure perchè in quel giorno hai giocato male, o perchè in quel giorno l'altro ha giocato meglio. Tutto qua. Questi sono i veri motivi, di solito.

    Poi se uno sta male, non ha dormito, o non si è potuto allenare, servizio, certo, è pure comprensibile se sono cose vere...ma sono le cose che vengono prese come scuse , di solito. Tavolo, luce, pallina e pavimento scivoloso, invece... di solito sono per tutti e due i giocatori, non è che ad uno mettono la cera o puntano un fanale in faccia...
     
Status Discussione:
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