Pippo, Ture, Aldo ed io.

E' stato detto tutto e di più.
Rimarrebbe loro solo da prendersi, a rotazione, l'incarico di presidente.
Buon divertimento e W la passione.
E... a chi la tocca, la tocca.

 

Ho smesso di giocare dopo l'infarto ed il medico sportivo non mi ha rinnovato il certificato. Adesso abbiamo un atleta in meno e un arbitro in più...

 

Non proprio....un SIGNOR arbitro in più.....

 

Ebbi il primo infarto il giorno del mio quarantesimo compleanno: di li' a qualche giorno sarebbe dovuta cominciare la mia carriera di nuotatore agonista. Facevo intorno ai 30 netti nei 50 stile ed il podio ai Regionali Master era il mio obiettivo.
Finita la convelescenza, ma non volendo abbandonare il mondo dello sport agonistico, avevo due strade: o facevo l'arbitro di qualcosa oppure il cronometrista. Dopo profonda riflessione optai per il cronometro.
Perche' da che mondo e' mondo, per definizione, l'arbitro e' cornuto !

 

Caccio Ortensio, mi avrebbe proprio fatto piacere conoscerti.
peccato tu non sia potuto salire a Torino, ti avrei anche presentato quel cornuto, ma simpaticone, del Renaga.
ma ci sará occasione!

 

troppo gentile...!

 

potrebbe aver sbagliato
ho avuto la fortuna di giocare un pò di anni insieme a un ex primario del "S.Chiara" di Pisa il quale sosteneva, anche in convegni, che il tennis tavolo era l'attività fisica ideale per i post infartuati,
ovviamente senza forzare, ovviamenti non i cesti (ma per quelli non serve l'idoneità)