1. Benvenuto/a sul forum di Tennis-Tavolo.com! Iscriviti è GRATUITO!
    Iscrivendoti con il pulsante qui a destra potrai partecipare attivamente nelle discussioni, pubblicare video e foto, accedere al mercatino e conoscere tanti amici che condividono la tua passione per il TennisTavolo. Cosa aspetti? L'iscrizione è gratuita! Sei già registrato/a e non ricordi la password? Clicca QUI.
  2. Clicca QUI per risparmiate sugli acquisti con le offerte di Amazon.it

"Parossismo" nelle categorie paralimpiche?

Discussione in 'Chiacchiere sul Tennis Tavolo' iniziata da eta beta, 12 Mar 2011.

Status Discussione:
ATTENZIONE! - L'ultima risposta a questa discussione ha più di 365 giorni!
Valuta se potrebbe aver senso aprire una nuova discussione sull'argomento o se il tuo intervento possa essere utile ad essa.
  1. eta beta

    eta beta Pnaftalin Balls

    Categoria Atleta:
    5a Cat.
    Squadra:
    TT Ossola 2000 Domodossola
    Mi sembra giusto che si sgomberi il campo dall'ipocrisia anche quando si parla di Sport Paralimpico.

    Ora io vedo in questo proliferare di categorie paralimpiche un certo eccesso.

    Circola la voce che un noto giocatore italiano di 2a categoria, Guido Aliberti, parteciperà alle qualificazioni paralimpiche in vista di Londra 2012 perché gli sarebbe stato riconosciuto un disturbo nervoso che lo affligge da anni ma in forma discontinua. Ma quando sta bene mi sembra un fior fior di giocatore senza handicap alcuno. Al massimo manifesta alcune intemperanze nelle pause di gioco o al termine della partita. :)

    Ora io dico: quando mi prendono gli attacchi di cefalea dovuti alla mia artrosi cervicale aggravata da una protrusione tra la 4a e la 5a vertebra cervicali, con conseguente rettilineizzazione del rachide, vivo in uno stato di malessere tale da non essere in grado nemmeno di stare alla luce, del sole o artificiale che sia. Posso aspirare anch'io al riconoscimento paralimpico?

    Niente di personale col "Conte" che é una persona simpaticissima e gioviale ma non si sta esagerando con questi riconoscimenti e conseguenti allargamenti del settore? Già si sentono racconti di giocatrici cinesi in carrozzina che stufe di aspettare la fila al bagno attrezzato al'uopo, si alzavano per raggiungere, a piedi, il bagno comune.. ma se andiamo avanti di questo passo... saremo tutti paralimpici.

    Se é una strategia di integrazione per dimostrare che nessuno é perfetto e che tutti abbiamo un handicap fisico o psichico con cui dobbiamo convivere e accettare mi sembra una buona iniziativa. Un buon modo per far capire a tutti che nessuno può ghettizzare nessun altro.
    Ma allora quante categorie si dovrebbero creare?
    :confused:

    Confesso di non conoscere a fondo tutte queste dinamiche, le mie sono considerazioni da uomo della strada. Sarei contento se mi si facesse cambiare idea con argomenti concreti.
     
  2. Dr.Pimple

    Dr.Pimple Sminellatore

    Categoria Atleta:
    Promozionale
    Eugenio caro, qua si parla di partecipazione in classe 11 ovvero disabilità relazionale ...:rolleyes:

    Con l'handicap fisico ...che c'azzecca?
    Se poi parliamo di estendere il movimento a fior di giocatori con mignoli slogati per avere maggiore visibilità internazionale ...be questo è un altro discorso
     
  3. eta beta

    eta beta Pnaftalin Balls

    Categoria Atleta:
    5a Cat.
    Squadra:
    TT Ossola 2000 Domodossola
    Chi ha parlato di handicap fisico? Le categorie paralimpiche comprendono disabilità di vario tipo, fisiche e psichiche e ci azzeccano tutte. Io intendo il termine "handicap" come "svantaggio".

    Trovo solo un pelo eccessivo comprendere disabilità che non inficiano la prestazione nel momento in cui la si presta. Certo, un episodio acuto può avvenire in qualsiasi momento, quindi anche durante la gara... proprio come la mia cefalea. Se anche fossi capace di arrivare in finale ad un torneo non potrei sostenere l'affaticamento al collo per troppo tempo. Dovrei giocare sotto antiinfiamatorii. Se però allargiamo anche alle cefalee... non ci fermiamo più.

    Disabilità relazionale permanente può essere l'autismo. imho
     
  4. rotex

    rotex arrotiamo!!!

    Qualifica Tecnico:
    Tecnico di Base FITeT
    Categoria Atleta:
    4a Cat.
    il fatto è che in classe 11 il livello è proprio di ottima seconda categoria. Il problema "relazionale" deve essere stato diagnosticato la prima volta entro i 18 anni di età, anche se discontinuo viene riconosciuto come invalidante! Se il regolamento lo permette e Aliberti abbia i requisiti non vedo perchè non dovrebbe provare a qualificarsi.
     
  5. eta beta

    eta beta Pnaftalin Balls

    Categoria Atleta:
    5a Cat.
    Squadra:
    TT Ossola 2000 Domodossola
    Ma certo. Se gli si presenta un'opportunità fa più che bene a coglierla. Mi sono riferito ad un fatto specifico perché, come dicevo, volevo sgombrare il campo da ogni ipocrisia. E' stata l'attualità a farmi pensare alla questione e siccome Guido é una persona di spirito, so che avrebbe capito il senso del mio intervento.

    Quindi il punto non é questo. Il punto é che c'é una marea di patologie invalidanti. Le cervicalgie, le cefalee a grappolo..., giusto per fare alcuni esempi. Siamo tutti "svantaggiati", chi più, chi meno, soprattutto dopo una certa età. Basta questo a far proliferare categorie paralimpiche in modo che mi sembra esagerato, se non proprio surrettizio come lascia intendere Dr.Pimple? La categoria 11 é recente o c'é sempre stata? E ad una 11 seguirà una 12?

    Però, mi viene anche in mente un disegno che descrive l'evoluzione umana dall'australopiteco, passando per neanderthal e sapiens per finire con un uomo moderno in carrozzina. Se il concetto che si vuole far passare é che tutti abbiamo una qualche disabilità e lo Sport di domani, superando l'athlon dell'antica Grecia, l'atleta eroe, e il principio nietzchiano di superuomo, approderà ad uno sport parcellizzato in una moltitudine di categorie paralimpiche... cosicché non ci siano più ghetti ma tante peculiarità fisio/psico/atletiche... allora sono d'accordo con una nuova impostazione del principio agonistico.
     
  6. rotex

    rotex arrotiamo!!!

    Qualifica Tecnico:
    Tecnico di Base FITeT
    Categoria Atleta:
    4a Cat.
    come scritto prima, se i disturbi vengono diagnosticati entro il 18esimo anno di età possono essere considerati come disturbi invalidanti , sta poi ad una commissione stabilire se classificare l'atleta o meno.
    Probabilmente si tende ad alzare il livello delle gare e riconosco che la classe 11 sia piuttosto controversa, non a caso fino alle ultime paraolimpiadi era solo promozionale. Giocano insieme ritardi mentali considerevoli e lievi disturbi del comportamento, purtroppo la tendenza è quella di accorpare le varie categorie di disabilità. Ad esempio nel tt si vocifera sull'unione di classi 1-2 e 4-5 nelle carrozzine e 7-9 e 9-10 per quelli in piedi con una ovvia disparità per chi si trova realmente nella classe inferiore accorpata. Nel nuoto disabili ad esempio le categorie sono solo 3 (se non ricordo male) con ovvie disparità all'interno di una stessa categoria
     
  7. eta beta

    eta beta Pnaftalin Balls

    Categoria Atleta:
    5a Cat.
    Squadra:
    TT Ossola 2000 Domodossola
    Grazie per la spiegazione. Invero sono molto ignorante in tema di classi paralimpiche e di questa classe 11 non avevo ancora sentito parlare. Quindi da quel che capisco, ci sono nuove classi ma non si può parlare di proliferazione visti i tentativi di accorpamento.

    Come giudichi la mia idea di pan-abilità secondo la quale tutto lo Sport potrebbe pian piano abbandonare lo slogan decoubertiano "Più veloce, più in alto, più forte" per avvicinarsi al marxista "... da ciascuno secondo le proprie possibilità" ? Forse, per adesso, qualsiasi cosa si definisca marxista, non é troppo di moda, che ne dici? Però con questa filosofia si avvicinerebbero allo sport tutte quelle persone che pensano sia una cosa solo per gente "sana", mentre lo sport aiuta tutti a vivere meglio e nessuno può dirsi "integro" fino in fondo, non credi?

    E sempre per restare nello Sport in generale, si arriverà prima ad una categoria unica, mista m&f, oppure vedremo affiancate alle categorie "maschi" e "femmine" anche la categoria "transgender" ? Quante incognite riserva il futuro?

    Come vedi l'argomento paralimpico é poco partecipato perché c'é molto pudore e paura di sconfinare nel politicamente scorretto. Con questa ultima provocazione vediamo se smuovo un po' le acque. ;)
    Grazie a te e al Dottore per aver risposto senza indugio, né ipocrisia.
     
  8. etnick

    etnick Appassionato Nauseato

    Nome e Cognome:
    Carlo Pandolfini
    Categoria Atleta:
    4a Cat.
    Squadra:
    Il Circolo etneo
    Onestamente l'argomento è difficile,

    politically "non" correct, ma in quello che dici c'è molto di vero,

    comunque credo che già far parte delle varie categorie VETERANI possa bastare a molti di noi.;)

    Poi a me fa molto piacere sfidare i ragazzi e tanta tristezza fare le gare Veterani, ne ho fatte pochissime e niente, ........ è questione di feeling.
    Così come ho un tesserato che ha il 35% di invalidità, potrebbe fare non so quale classe 8 o 9, appena glielo ho proposto si è quasi offeso, lui vuole giocare in Fitet e basta, non si sente un disabile, anche lì è questione di feeling, ognuno ha il suo.
     
  9. eta beta

    eta beta Pnaftalin Balls

    Categoria Atleta:
    5a Cat.
    Squadra:
    TT Ossola 2000 Domodossola
    E' vero. Di fronte a chi, con un piccolo o grande "svantaggio", come lo chiamo io, e come credo si dovrebbe intendere l'handicap, rifiuti di considerare le gare paralimpiche, non so mai se accetti o meno la propria condizione o se voglia dimostrare a se stesso e agli altri che vuole misurarsi alla pari con i "normo" perché tale si sente o perché non vuole ghettizzarsi. Conosco atleti che indifferentemente fanno attività coi normo e coi diversabili. Così facendo colgono tutte le possibilità vengono offerte loro.
    Io li ammiro tutti, incondizionatamente, ma credo che accettarsi per quello che si é o si é diventati in seguito ad un trauma, sia un grande successo per ognuno e aiuti a vivere meglio.

    Sono andato a cercare il motto del Comitato Paralimpico Internazionale: quello nuovo dice: "Spirit in Motion". Personalmente preferisco quello di prima del 2003: "Mind, Body and Spirit". Entrambi più moderni e più sostenibili rispetto all'olimpico "Citius! Altius! Fortius!".
     
  10. Chicco

    Chicco superiperappassionato

    Nome e Cognome:
    eric
    Squadra:
    TTBiella
    Ero a conoscenza che la Paola nostrana fosse alla ricerca di elementi da inserire nella classe (che solo adesso so denominata "11" )...Ma per esperienza diretta pensavo molto difficile la sua creazione (almeno per un certo livello di gioco e per l'obbiettivo Olimpico in particolare). Secondo me vi è troppa disparità di capacità motoria fra quei disabili down e altri tipi di disabilità mentale o disturbi...dovrebbero esserci almeno due classi.Comunque teniamo presente alcuni dei motivi di fondo sul perchè negli ultimi anni in tutti i Paesi del mondo il settore Paralimpico ha avuto una crescita esponenziale : primo una vera (e giusta) presa di coscienza da parte della gente "normale" e poi la disponibilità dei governi (e struttre ad essi collegati) ad "investire" notevoli risorse economiche.
     
  11. rotex

    rotex arrotiamo!!!

    Qualifica Tecnico:
    Tecnico di Base FITeT
    Categoria Atleta:
    4a Cat.
    Purtroppo dobbiamo distinguere lo sport in senso generico, o se vogliamo amatoriale, spinto dalla passione ludica e la voglia di star bene, dall'agonismo professionistico (o semi) dove le federazioni sono a caccia di titoli e medaglie e soprattutto modi per uscire dall'anonimato dei risultati in campo Europeo (mondiali neanche a parlarne) per fare campagna politica e acquisire maggiori finanziamenti dal CONI. Non a caso la fitet ha accorpato il settore paralimpico del tt solo per questi scopi.
     
  12. eta beta

    eta beta Pnaftalin Balls

    Categoria Atleta:
    5a Cat.
    Squadra:
    TT Ossola 2000 Domodossola
    Sulle considerazioni di carattere politico posso trovarmi d'accordo. Ma nasce prima l'uovo o la gallina?
    Le categorie non le inventano le federazioni ma forse le propongono.

    Quoto il discorso che fa Chicco: bisogna distinguere, almeno separare, lo svantaggio di un atleta "affetto" da sindrome di Down, per esempio, da un atleta con disturbi squisitamente della sfera relazionale. Un atleta autistico può non avere alcun svantaggio nello Sport in senso assoluto.
    Ripeto, a meno che non si voglia dimostrare che tutti, pur con una disabilità, possiamo diventare campioni. Ecco perché io avrei lasciato correre Pistorius!
     
Status Discussione:
ATTENZIONE! - L'ultima risposta a questa discussione ha più di 365 giorni!
Valuta se potrebbe aver senso aprire una nuova discussione sull'argomento o se il tuo intervento possa essere utile ad essa.

Condividi questa Pagina