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Palatennistavolo di Terni: questo illustre sconosciuto

Discussione in 'Chiacchiere sul Tennis Tavolo' iniziata da tommygv, 23 Feb 2016.

Status Discussione:
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  1. LO YETI

    LO YETI Utente Noto

    Scusate tanto, io mi chiedo: un presidente federale e con lui i vari consiglieri, cosa sono eletti a fare? Dovrebbero rappresentare tutti i tesserati e favorire in tutto e per tutto la pratica del tennistavolo, giusto? Appurato che a Verona esiste un impianto fantastico, esiste una società che organizzerebbe tornei ad alto livello ed è osteggiata ormai da anni da questi signori, cosa ci stanno a fare questi signori? Perché fanno i loro interessi e non quelli di migliaia di tesserati? e qualcuno percepisce anche dei soldi per farlo... Con che diritto fanno tutto questo? Come possono ancora stare seduti su quella poltrona se non fanno il loro dovere e anzi aiutano il declino del tt che già di suo non gode di ottima salute? Qualcuno ha delle risposte?
    P.S. Non sono un ragazzino ingenuo, so bene di cosa si parla e di quali implicazioni esistano, volevo solo cercare di parlare terra terra perché tutti mi capiscano.... Ciao.
     
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  2. rommel

    rommel Bruno Di Folco

    Nome e Cognome:
    Bruno Di Folco
    Qualifica Tecnico:
    Allenatore FITeT
    Categoria Atleta:
    Fuori Quadro
    Squadra:
    APD Giovanni Castello
    Parlo molto più terra terra di te.
    La Federazione che osteggiava il dirigente in questione è quella di 20 anni fa!! L'attuale non credo che abbia mai avuto a che fare con Giulio Recchia se non per la sua richiesta di Grazia che NON poteva essere concessa perché GIUSTAMENTE il sig. Recchia aveva perferito andare fuori dalla Federazione a far valere i diritti che gli erano stati calpestati all'interno. Per accogliere la sua richiesta di Grazia avrebbe dovuto rinunciare al ricorso al Consiglio di Stato. GIUSTAMENTE non l'ha fatto ed è andato avanti fino ad ottenere quello che ha ottenuto (....molto poco a mio avviso).
    Se non ricordo male il motivo, anzi il pretesto per "farlo fuori", furono proprio le segnalazioni fatte da lui a tutte le amministrazioni comunali che ospitavano all'epoca i Tornei nazionali. Ma questo oramai è inutile sottolinearlo.
    L'attuale Federazione ha tantissime colpe (se mi leggi sai che sono molto critico su tantissime cose) ma sulla vicenda Recchia non credo proprio ne abbia alcuna. Le richieste di organizzazione dei Tornei in questi anni da parte della Società di Verona sono state sempre smentite dalla Giunta Federale su mia domanda specifica.
    Negli ultimi 2/3 anni sono state fatte le richieste di organizzazione (perché me le ha fatte vedere marco bonfanti) e non saprei proprio perché non ci sono state assegnazioni. Spero di aver dato qualche elemento in più alla vicenda che comunque resta molto nebulosa.
     
  3. LO YETI

    LO YETI Utente Noto

    Certo capisco, ma appunto perché erano cose vecchie e come giustamente fai osservare tu risalivano alla vecchia gestione, perché continuare ad osteggiare la società di Verona? Oltretutto Verona mi sembra un punto strategico per organizzare tornei per Veneto e Lombardia.
     
  4. Ric Grig

    Ric Grig Utente Noto

    Nome e Cognome:
    Riccardo Griggio best ranking 124
    Qualifica Tecnico:
    Allenatore FITeT
    Categoria Atleta:
    4a Cat.
    Squadra:
    ASD MORTISE DUEMILA
    secondo me nessuno ha voglia di correre il rischio di imbarcarsi in un altra avventura...men che meno con le elezioni vicine
     
  5. senigallia

    senigallia Domenico Ubaldi

    Nome e Cognome:
    Domenico Ubaldi
    Categoria Atleta:
    Non Tesserato
    Squadra:
    Tennistavolo Senigallia
    Terni e Verona sono due esempi diversi di come la dirigenza federale abbia affrontato malamente il problema dell'impiantistica fissa. Il primo è figlio di un appannamento di realismo sia nello stadio 1 ma soprattutto in quello successivo. Terni è stato eccezionale come punto di riferimento delle gare per un lungo arco di tempo ma non è stato gratis. Per la realtà del pingpong non si giustificava un impianto con quelle caratteristiche e la situazione gestionale di oggi ne è la logica conseguenza. La strada proposta a suo tempo era quello di puntare su impianti come quello di Senigallia che avrebbe ceduto (tra l'altro) senza corrispettivo la progettazione esecutiva.
    Per Verona è diverso perché al tempo della costruzione Recchia aveva anche il più bel vivaio femminile d'Italia. C'è un limite oltre il quale è masochistico non raggiungere un accodo con l'avversario. Questo limite è, nel nostro caso, l'interesse del movimento del tennistavolo che non si può certo dire abbia abbia tratto vantaggi da quello che è successo, Giulio a prescindere.
    In entrambi i casi la pochezza strategica del gruppo dirigente è stata determinante e sono prevalse pulsioni personali.
     
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  6. LO YETI

    LO YETI Utente Noto

    La tua ultima frase riassume benissimo quello che ho scritto nel mio intervento precedente!!!! Ma ci fossero "interessi personali" intesi come soldi potrei capirlo, non giustificarlo, ma solo per odio tra le parti non lo accetto! Il tt deve essere e rimanere l'unico interesse da perseguire da tutti i dirigenti sia della federazione che dei vari clubs. SEMPRE!!
     
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  7. marcobonf

    marcobonf Utente Noto

    A proposito di impianti idonei per il tennistavolo. La mia idea, da sempre, è che la Federazione lanci questo invito a tutte le Società tesserate:
    inviateci notizie dettagliate di un impianto nel vostro territorio che voi ritenete ideale per manifestazioni nazionali, interregionali e regionali e che possa essere utilizzato anche 10 volte per stagione, corredate anche da indicazioni logistiche precise e convenzioni alberghiere ed eventuali contributi acquisibili presso i Comuni.
    Una volta selezionati gli impianti migliori per qualità, dimensione, ubicazione ecc. ed omologati, la Federazione dovrà programmare l'utilizzo di detti impianti per l'intera stagione agonistica sia a livello nazionale, interregionale, regionale con la necessaria puntualità e invierà l'attrezzatura completa necessaria (tavoli, transenne, portasegnapunti ecc) che verrà utilizzata per le manifestazioni programmate e poi a seconda dei casi potrà essere utilizzata dalla Società o immagazzinata in modo corretto e riutilizzata per la manifestazione successiva. Ciò permetterebbe di fare scelte mirate senza rischiare sempre di andare ad organizzare in impianti non idonei.
    Secondo passaggio: tutte le manifestazioni dovrebbero essere organizzate dalla Federazione con la sola collaborazione delle Società e quindi la spartizione di quote d'iscrizione in entrata e spese relative agli impianti e personale arbitrale e di servizio completamente da rivisitare volta per volta con dei criteri di base prefissati.
    In sostanza lo scopo è che la Federazione nel più breve tempo possa avere sul territorio nazionale almeno 20 impianti usufruibili con facilità e di cui conosca esattamente tutte le caratteristiche .
     
    Ultima modifica: 1 Mar 2016
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  8. senigallia

    senigallia Domenico Ubaldi

    Nome e Cognome:
    Domenico Ubaldi
    Categoria Atleta:
    Non Tesserato
    Squadra:
    Tennistavolo Senigallia
    E' difficile che un impianto non esclusivo per il tennistavolo possa essere disponibile "anche 10 volte per stagione". La scelta di impianti non idonei dipende dall'assenza di un sopraluogo la prima volta. Naturalmente poi uno stesso impianto può reggere benissimo un torneo con 70 iscritti ma non essere idoneo per 100.
    Si potrebbe però fare un censimento (e darne poi i risultati) degli impianti fissi (indipendentemente dal numero di tavoli) collegato anche al portale che il CONI sta realizzando di tutti gli impianti sportivi (con relative caratteristiche e documentazione fotografica).
     
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  9. marcobonf

    marcobonf Utente Noto

    Non è semplice riuscire ma, a mio parere, sarebbe ora di finirla di peregrinare per il paese sperando in bene. Tentare di selezionare impianti idonei con caratteristiche diverse in base alle manifestazioni; non sempre servono impianti grandi. Una volta raccolti i dati la Federazione dovrebbe prendere contatto con gli Enti proprietari delle strutture e intavolare programmi onde arrivare ad ottenerli sempre più spesso e sempre meglio predisposti per il tennistavolo. Io ho sempre sostenuto che gli impianti funzionali al tennistavolo siano essenziali per gratificare i giocatori e per trasmettere agli "eventuali spettatori" un' immagine positiva del tennistavolo.
     
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