negozio FISICO di tennistavolo

Ormai è qualche mese che mi balena in testa l'idea di aprire un negozio fisico (un fondo,degli scaffali,una cassa,e perchè no,anche un sito)...
al di là del fatto che sia possibile o meno,per via dei soldi,della crisi etc...
a livello di "idea" in se per se,secondo voi è fattibile?avrebbe senso?magari trattando anche l'usato,oltre che il nuovo....ci sono negozi in italia?più che altro sono mai esistiti?quanto sono durati?
mi piacerebbe avere l'opinione dei diretti interessati perchè sarebbe un buon trampolino di lancio leggere apprezzamenti all'idea...

 

Hai un locale tuo?
Di che dimensioni?
Hai tempo per andare ai tornei?
In che Comune?
Cosa intendi trattare? Tutti i tipi di prodotti o tieni fuori quelli cinesi per esempio?
Quanto hai intenzione di spendere?
Penso sono queste le domande fondamentali.

Il problema che ho sempre incontrato io sono le spedizioni, ovvero in italia costano 11 euro e arrivano entro 5-10 giorni, da contra.de dalla germania 5 euro di spedizione e arriva in 3 giorni esatti, questo un esempio.

L'utilità del luogo fisico.
Sicuramente il negozio è superiore al web dato che ogni prodotto può essere toccato (vedi durezza delle gomme o elasticità dei telai) e penso sia solo questo il punto di forza del negozio fisico.
A questo punto devi vedere se hai un tuo locale o devi stare in affitto, e dove è posizionato.
Se vicino qualche palestra che ospita tornei con grandi iscrizioni penso possa andare ma non ne sono sicuro, comunque deve essere in un comune (se vuoi puntare sulla fisicità del negozio) dove l'attività del tennis tavolo deve essere ampia e ben avviata altrimenti chi ci viene?

La maggior vendita comunque penso avvenga tramite web e telefono e alle presenze ai tornei nazionali e regionali.

Mi ricordo che nella palestra di Senigallia "Una signora palestra con vetri insonorizzati fra campo e "spalti"", bar, altre strutture ricettive, (giochi da tavolo, biliardino ecc) c'erano dei prodotti in vendita, al tempo andava la Joola, ora non hanno più niente.

Trattare l'usato... può essere remunerativo, vedi GameStop negozio di videogiochi, ti compra l'usato a niente e lo rivende al doppio di quanto te l'ha pagato e comunque non ti da soldi, ma buoni per comprare giochi, qui potrebbe essere la stessa cosa,il problema è l'usura dei prodotti (il videogioco lo riusi per sempre, la gomma una volta finita è da buttare) Una 729 usata può valere 0,5€ non di più, che fai la compri a 50 cent e la rivendi ad 1 euro?? Il margine di guadagno è minimo e se cerchi in giro senza intermediari te le lanciano quelle usate.

Per me l'elemento fondamentale del negozio fisico, se si ha abbastanza spazio è quello di poter provare su tavolo i prodotti, ovvero te hai uno stock di materiali più grande, 1 di ognuno me li metti a disposizione da provare con 1 tavolo così la scelta può essere più esatta.
Io la vedo così.

 

Ciao,
il mercato del tennistavolo è piccolino e molto specifico, per avere un minimo di possibilita' devi essere dentro nel settore. Poi se non sei distributore di una marca non hai molto margine. Ci sono per me attivita' con piu' potenzialita', cmq ho il conflitto di interesse sono uno dei pochi venditori nel mercato ( sono cmq ancora povero : ) )

 

un fondo non ce l'ho,dovrei partire da zero spaccato per ogni cosa...
l'idea sarebbe proprio quella di fare come il gamestop,ovvero trattare l'usato con una compravendita anche a buoni,perchè no...
per quanto riguarda l'usura ovviamente tratterei solo telai,in quanto le gomme durano troppo poco e si svalutano tantissimo come giustamente hai fatto notare te...
avevo già in mente di riuscire ad avere uno spazio sufficiente a tenere un tavolo montato dove far provare il vario materiale...
ovviamente tratterei tutto ciò che riguarda il TT,dal materiale,all'abbigliamento,tavoli,robot e quant'altro...lasciare fuori il cinese?perchè dovrei?
per quanto riguarda i tempi basta dare la possibilità al cliente di scegliere fra spedizioni classiche ed economiche oppure corrieri espressi....
per quanto riguarda la location avevo pensato a riportare su una cartina della toscana tutte le società e tutti i luoghi in cui si organizzano più tornei, "unire i puntini" e buttarmi sulla zona più conveniente tenendo conto anche delle agevolazioni fiscali per le cosiddette zone "depresse"...

 

Secondo Cumi, rivenditore, per farci qualcosa devi essere distributore di una marca altrimenti la convenienza è ancora più lieve.
Penso poi alla necessità di fare magazzino e di che dimensioni.
Fai un conto minimo iniziale:
Vuoi metterci il tavolo? Vuoi metterci gli scaffali? e tutta l'altra roba?
Almeno 50mq? Per attività commerciali nel mio paesino (15000 abitanti) ti spennano e se non hai i soldi ti scuoiano, anche nelle zone depresse, non so da te, spero l'ambito dell'affitto sia migliore... L'idea è buona, c'è da prendere però in esempio anche qualche altro luogo,tipo fai entrare in causa la germania, quanti negozi fisici ci sono? Ne so uno verso Rosheim e a Monaco di Baviera se non sbaglio (stesse zone) ma non so che tipo di movimento hanno e se ce ne sono altri, e la differenza generale delle attività di tennis tavolo sono differenti tra le due nazioni. Qualcuno sa dire della Francia o Spagna o altri paesi???

 

in germani ce ne sono davvero tanti, tutti muniti di tavoli e materiali da provare

 

Buongiorno, entro nella discussione da commerciante, avendo un negozio di musica e videogames. La considerazione generale è che, di questi tempi, è preferibile non aprire una posizione commerciale, in quanto i soli costi di avviamento sarebbero proibitivi (non perché uno non ha i soldi per farlo, ma perché le prospettive di rapido rientro non sono buone). E' un periodo in cui il "superfluo" (e vi includo anche i beni che io commercio) possono permetterselo davvero in pochi. Rilevo, inoltre, essendo Presidente di una Società Sportiva di TT, che i negozi che servono la clientela anche on-line funzionano benissimo con velocità, competenza e convenienza (certo tutto va sempre contrattato). Questo, ovviamente, scoraggia l'apertura di un negozio con sede "fissa" che non preveda la messa in rete dei propri prodotti. Per quel che riguarda l'usato ho constatato, sempre per esperienza diretta, che esiste una fitta rete di offerte e richieste (anche in questo forum) e che alla fine si riescano a concludere transazioni vantaggiose per tutti. Per concludere, ho conosciuto qualcuno che partecipa a vari tornei e gira con lo zaino colmo di prodotti (gomme, telai, capi di abbigliamento) realizzando un buon introito, soddisfacente per lui e per l'acquirente. Quest'ultima mi sembra la strada, al momento, più percorribile (senza grandi investimenti e rischi molto limitati). Saluti a tutti e buona fortuna a gimobass. ​

 

[/quote] Perfettamente in linea con queste considerazioni...del Sig. Tasso. ho provato sulla mia pelle , aprendo un negozio on-line ,ho speso 120 euro per il sito e-commerce ,in un anno , poteva andare benino ma 1) c'è poco margine 2)tutti fissati con prodotti bty e jap e li il margine non c'è 3) devi appunto avere un tuo marchio e rivenderlo direttamente 4)fare magazzino diciamo 5)avere pazienza quando si attaccano anche a 0.50 centesimi ...a presto.

 

Anche io avevo avuto questa idea. Poi mi sono trovato con la difficoltà dei rapporti con le varie case costruttrici. Da commerciante quale son, ti dico che se hai un locale tutto tuo puoi tentare, altrimenti, devi fare un indagine di mercato molto oculata. E se ti và bene, lavori 12 ore al giorno per 1000 € al mese.

 

per la cronaca, anni fa la Teta di Savoia aveva una sorta di magazzino/negozio a Milano, non proprio in centro, ma comunque comodamente raggiungibile in metropolitana, era un piacere quando Vania ti accoglieva tra gomme e magliette...
ma erano altri tempi, non c'era internet praticamente, quindi un punto di appoggio del genere poteva avere più senso e maggiore ritorno economico. In ogni caso anche Teta ad un certo punto decise di spostare la sede/magazzino vicino a Monza (non ne conosco le ragioni ma penso che il costo di stare a Milano avesse il suo peso) generando lo scisma di Vania che creò TT Point (che durò poco però). Poi le cose sono andate come sono andate, Roberto Savoia non c'è più e con lui è sparita la Teta e Cumi si è inserito al momento giusto nel buco che si creò ottenendo abbastanza quota clienti per sopravvivere.
Teta a suo tempo era una delle maggiori realtà di questo tipo sul territorio nazionale specializzata in tennistavolo (ma in realtà Savoia si allargò a Badminton a Squash per poter campare..) e se non ce la facevano loro a mantenere un negozio fisico...francamente non credo ce la possano fare altri senza grossi sacrifici.
In ogni caso...buona fortuna!!!!

 

ti dico solo che IN CINA sono scomparsi i negozi fisici di TT, perché avevano costi maggiori e nessuno ci comprava. comprano solo su internet e se lo fanno recapitare a casa col taxi. sono rimasti solo i negozi di articoli sportivi generici, con 4 gomme dhs nemmeno NEO a 30 euro l'una, e il negozio DHS ufficiale a shangai, totalmente di facciata, sempre vuoto, che ha 6-7 gomme e gli addetti non sapevano nemmeno cosa significasse NEO.

 

confermo.
non che il negozio DHS vicino allo stadio (immagino intendi quello, non quello alle sede di Xietu lu dove o ci vai apposta o non ci passeresti mai tu straniero..) fosse mai stato molto pieno e frequentato anche 10 anni fa.
Pensa che quando vivevo lì mi allenavo con il rappresentante Butterfly in Cina, aveva un bellissimo negozio (molto vicino al leggendario XiangYang Market del tarocco...), marchi professionali, oltre a BTY teneva Thibar, Joola, e un pò di cinesi ovviamente... ma anche lui dovette chiudere intorno al 2005/2006..fallito. Ha cambiato lavoro e ora vive in Canada.
Lo scorso anno ha pure chiuso l'ultimo appoggio buono che avevo, un buco/magazzino in Nanchang lu, di fianco a una scuola media, chiuso anche lui, costava tutto pochissimo lì. Ma ormai...

 

uno c'e´
si chiama CASA DEL PING PONG a Roma

 

Non te lo consiglio dati i tempi ... E cmq conoscendo esperti del settore ti posso dire che non si guadagna molto, poi se c'è la passione allora è un altro discorso

 

sul sito della "casa del ping pong" hanno scritto che hanno cessato l'attività, sono durati poco

 

sei cinese???........interessante

 

dico la mia

ho avuto 2 negozi fisici in tutt'altro settore e sono rappresentante da una vita ormai.

se il negozio fisico ti serve come appoggio e magazzino di un eventuale lavoro ben strutturato di E.Commerce allora fai pure.
però..........devi avere le spalle molto coperte, buone conoscenze di informatica, di marketing e di mercato specifico,ricordalo.

significa.... comprare merce, che non sai se venderai a breve o venderai proprio, e questo determina perdite certe.
e quando la venderai, ti accorgerai che non potrai lavorare con i margini che ti eri prefissato, o la concorrenza ti mangia.

poi ....parli di permuta dell'usato.............bene...........credo che sarà la tua fine.
significa immagazzinare tanta spazzatura che credi di poter rivendere e invece dovrai bruciare.

poi.........ricorda che sei in Italia, ti alzi la mattina, vai ad alzare la saracinesca, e ti accorgi che c'è lo Stato pronto a taglieggiarti,strozzarti e a farti pentire di aver voluto fare impresa.

 

no, ho vissuto 5 anni in cina per lavoro, conosco piuttosto bene la citta' di Shanghai e discretamente Shenzhen.

 

Se consideri il fitto la mia attività se ne và al 70 % in tasse. Per far uscire 1.000 € ne devi incassare 3.000

 

Caro Defender, vorrai dire che per far uscire 1000 di utile devi "guadagnarne" 3000, non incassarne...quindi per guadagnarne 3000, con un ricarico del 20/25% devi incassarne circa 12000. Saluti e ti aspetto a Manfredonia il 1 Maggio...