Mò ci tocca combattere pure con le donne...

E scusa di che, cara? spero che sia un periodo brutto magari già passato, se così non è ti auguro di uscirne presto!
Fa piacere comunque sapere che anche una persona come te, competente e con grande esperienza, veda queste modifiche con la mia ottica. Il fatto è che ci sono problemi, diciamo, localizzati in alcune aree geografiche, per cercare di andare incontro a queste Società disagiate si va a fare solo del casino con chi, grossomodo, potrebbe continuare a "tirare la carretta". Il discorso dei concentramenti, a mio avviso, potrebbe eseere limitato a queste realtà geografiche, mantenendo una struttura del campionato "classica" dove possibile. Poi ci sono ulteriori fattori secondari che non vengono minimamente calcolati. Con questo discorso dei concentramenti... come si fa a prenotare la palestra? sappiamo bene che non tutti giocano a Castelgoffredo o Pieve Emanuele, dove si possono gestire gli impegni agonistici con una flessibilità invidiabile... metti il caso che noi avessimo una serie A2 femminile... dovendo convivere con altre Società sportive che utilizzano la stessa struttura, con le loro esigenze agonistiche, come si fa a gestire i campionati non sapendo ad inizio stagione quando si gioca in casa? E questa è solo un'ulteriore grana "di contorno" che mi viene in mente. L'attività femminile va incentivata, sicuramente... ma credo che, per prendere certe decisioni così radicali ed innovative, andrebbero sentiti i pareri di quelli che "vivono" il movimento, come posso già essere io, come potrebbe essere la nostra Paola, Ady, Topspinner, tanto per citare un po' di gente "di lunga data" che sicuro riesce a cogliere le varie sfaccettature, sia a livello agonistico che gestionale, che queste innovazioni portano. Ritengo oltretutto, pur nella volontà di cercare di migliorare qualcosa nel panorama italiano per quanto riguarda la gestione delle ragazze, che agire senza consultarsi con degli "esterni" porti sempre problemi insieme ai cambiamenti: chiaro che, se ci fosse stato, diciamo, una consultazione con una nostra "associazione giocatori" si poteva magari fare qualcosa di meglio, potendo contare anche sul parere di gente che gioca in ogni tipo di realtà sportiva. Non dimentichiamo che la maggior parte delle Scoietà Sportive italiane che praticano tennistavolo non sono quelle com Pieve, Castelgoffredo, TT Torino e via discorrendo: sono quelle come il TT Vercelli, il Grignasco, il Ciriè, sono insomma le società medie e piccole, e credo bisognerebbe forse lavorare un po' di più nella loro ottica, cogliendo anche i problemi che queste società potrebbero avere. Chiaro è che se si guarda solo la tabella voti per le decisioni... beh, tutto il mio discorso è da buttare nel WC, e non resta altro che tirare la catenella!

 

vedi caro Casta questo è il motivo per cui leggo sempre con grande interesse i tuoi post.... l'analisi che hai fatto relativa allo sviluppo del mondo pongistico femminile è assolutamente ineccepibile ... però amico caro hai dimenticato una sola cosa, però forse quella che può far spostare l'ago della bilancia.... gli interessi personali di queste mega ( Mega poi sarà vero? ) società che vanno a sposarsi con gli interessi federali... quindi a morte Ciriè a morte Novara a morte Vercelli etc etc... vedi questo è lo spirito che in Italia da sempre viene usato per affossare quel poco ( o quel tanto) che di buone viene dalla periferia e dalle piccole società che a mio parere dovrebbero costituire la linfa vitale per la crescita del nostro misero ma splendido sport... fatto di sudore e di amicizia dentro e fuori dalle palestre mentre a Corte i mangioni lottano per la loro seggiolina spesso traballante... così è se vi pare!!!... Un caro saluto mio dolce Presidente Casta e permettimi un bacio sincero ( non cazzuto come al solito oggi sono molto seria e molto impegnata!!!) Paola