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Ma questo è uno sport?

Discussione in 'Chiacchiere sul Tennis Tavolo' iniziata da ZZTOP, 3 Ott 2011.

Status Discussione:
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  1. ZZTOP

    ZZTOP fanzz

    Categoria Atleta:
    Promozionale
    [​IMG]


    "Ma questo è uno sport? Il valore del pingpong nell’era contemporanea",
    "Lo potevo fare anch'io. Perchè il pingpong è davvero arte", "Come guardare il pingpong contemporaneo o in contemporanea (....e vivere felici)",
    questi alcuni dei numerosi, recenti volumi comparsi nelle librerie italiane quasi simultaneamente che, con sfumature ed approcci personali e differenti, affrontano un tema comune, il pingpong contemporaneo, le sue contraddizioni, le sue incoerenze, le sue assurdità e i suoi misteri.

    Senza nulla togliere ai singoli autori di libri estremamente interessanti, di coinvolgente lettura, di illuminante cultura e di notevole pregio letterario, va detto che le difficoltà insite nell'approccio ad un argomento per lo più ostico per il suo stesso presunto destinatario, il pubblico contemporaneo, rendono estremamente arduo stabilire una relazione univoca tra spiegare e comprendere, condizione che sola può rendere feconda l'opera di decodificazione di un linguaggio secondo un 'senso', quest'ultimo inteso come categoria comune e unificante tra chi spiega il pingpong e chi la fruisce.
    Tanto più che, a monte di tutto, sta un irrisolto interrogativo tra i più dibattuti della storia dell'umanità (beninteso dopo il classico "chi siamo? da dove veniamo? dove andiamo?") : cos'è il pingpong ? perché l'uomo fa pingpong? e perché ne è affascinato?

    Prendendo comunque per buono ciò che ci insegna Gombrich, che cioè non esiste una 'cosa' chiamata pingpong, e che "il pingpong come è come l'opera d'arte… significa ciò che significa per noi, non c'è altro criterio", lasciando quindi a ciascuno le proprie convinzioni sul pingpong e sui suoi camaleontici significati, viene da chiedersi perché tante persone, seppure autorizzate dall'essere in materia colte e qualificate, sentano la necessità di 'spiegare' il pingpong contemporaneo o suggerire come guardarlo o valutarlo o giudicarlo, nella impossibilità tuttavia, condensata nell'interrogativo di cui sopra, di poter definire in maniera univoca ed omogenea che cosa sia effettivamente il pingpong, specialmente quello contemporaneo.

    Per la verità FB nella introduzione-intromissione del suo ultimo lavoro, ci invita a pensare con la nostra testa, ritenendo che al pingpong "ci si debba accostare da soli, se veramente ci interessa", ma poiché nessuno fa un discorso chiedendo agli interlocutori di tapparsi le orecchie, dopo questa esortazione non si esime dallo scrivere sull'argomento un bel libro ironico e (apparentemente) leggero, discorsivo e scorrevole, pieno di annotazioni e curiosità, nonché di autorevoli giudizi. Premettendo che ci sta raccontando semplicemente quello che sa e ciò che pensa di quello che sa, in una sua personale e soggettiva visione dell'arte contemporanea, in realtà ci guida alla lettura di episodi salienti di quel mondo, ritagliando su misura all'argomento, con il rasoio di Ockham, un 'senso' talmente lato da poter compendiare tutta la storia del ping pong dal whriff whraff ad oggi.
    E' curioso notare che anche in passato pongisti al di sopra di ogni sospetto quanto a talento come quando erano 'contemporanei' hanno avuto le loro difficoltà di 'comunicazione', ma a quel tempo, quando non sono stati capiti, non sono neanche mai stati 'spiegati', al di là di chiarimenti iconografici o informazioni biografiche o particolari di cronaca forniti da volenterosi esegeti sempre e comunque legati al significato descrittivo e narrativo delle opere, quello che tutti, in misura diversa, potevano leggere anche senza aiuti.
    Perché in passato il pingpong aveva come saldo riferimento la realtà, voleva essere una mimesi del mondo, bastava il confronto per capire, anche se, come ci ha poi insegnato Freud, i significati nascosti erano ben più numerosi ed illuminanti di quelli palesi, ma a quanto pare allora se ne poteva fare a meno.
    E' invece vero che ora, da che il pingpong è divenuto tutto più o meno concettuale, concentrato nei suoi soli significati psicologici o simbolici, guardare una partita di pingpong può voler dire addentrarsi in un labirinto senza il conforto di un seppur tenue filo d'Arianna, con il rischio di non uscirne indenni.

    Tuttavia, se il pingpong, specie quello concettuale, è prima di tutto com-passione, empatia, intuizione, se, come pare, la fruizione estetica ha sì basi biologiche comuni e reali, però in un cervello che è diverso per ogni uomo, ed anche nello stesso uomo in momenti differenti, appare problematico che possa essere 'spiegato' o guidato con opportune 'istruzioni per l'uso' un percorso così aleatorio e indefinito quale è quello dell'emozione: forse la parte condivisibile dell'esperienza estetica, ciò che può essere spiegato, è solo il suo risvolto razionale, perché solo sul terreno della ragione e della logica ci sono buone probabilità che la stessa cosa abbia per molti, se non per tutti, lo stesso significato, a monte spiegabile e a valle comprensibile.

    Ci pensa JB , "pongista di talento" che ha "segnato la storia del pingpong del Novecento", come ci informa B, a darci uno spunto con una sua celebre performance del 1965, 'Come spiegare il pingpong ad una lepre morta', in cui egli, con la testa cosparsa di mirra e miele, porta delicatamente in braccio l'animale senza vita davanti ad alcuni quadri appesi, facendoglieli toccate con la zampetta esanime, pronunciando un discorso muto che li descrive nel loro significato concettuale. La provocazione messa in scena da B vuol significare, così spiega l'autore stesso, che davanti all'arte la capacità intuitiva di una lepre morta è superiore a quella degli uomini vivi, accecati dalla razionalità che preclude ogni accesso all'irrazionalità del pingpong.

    E se ogni interpretazione, sia pure soggettiva, contemporanea presuppone un atto cosciente e razionale di analisi e di sintesi, sia che la si voglia condividere con un pubblico sia che la si voglia etichettare come riflessione limitatamente personale, allora la spiegazione che essa fornisce non può essere che parziale, e limitata inoltre all'aspetto meno significativo del pingpong.
    Infatti, spiegare l'irrazionale è davvero missione impossibile, almeno agli umani e forse anche alle lepri morte, oltre che una palese contraddizione nei termini: una volta spiegato, infatti, l'irrazionale non sarebbe più tale ...... e l'arte, una volta spiegata, continua ad essere arte?

    Da qui l'ennesimo dubbio che va ad aggiungersi al già citato: è possibile
    'spiegare' il pingpong contemporaneo? ma soprattutto, è necessario?

    Zztop
     
  2. sacramen

    sacramen Utente Noto

    Nome e Cognome:
    Riccardo
    Il ping pong, oltre che un gioco, è un calderone di seghe mentali.
    Superata la fase della sega mentale, si inizia a fare sul serio e ci rende conto che è mooolto impegnativo e lo si molla per tornare al livello dilettantistico iniziale, rimanendo nella zona del "poco impegno, massimo divertimento".
    Del resto, le seghe mentali ci sono in tutti gli sport solo che noi siamo una spanna sopra a tutto il resto del mondo...
     
  3. John Locke QDL

    John Locke QDL Fondatore Gruppo Rinco

    Categoria Atleta:
    Non Tesserato
    Senza un criterio, che faciliti l'orientamento e il discernimento, come ci si può muovere nella conoscenza pratica senza perdersi nella selva dei casi innumerevoli? Senza un'idea regolativa del ping pong, come si può distinguere quello che merita d'essere apprezzato da quello che si apprezza per consuetudine o adeguazione passiva a una certa propaganda? Per rispondere a domande come queste, un sapiente come PB ha condensato le conclusioni di trent'anni di ricerca in un libro intitolato Le regole del ping pong.

    Tradotto da EB e da AB, edito dal Saggiatore, il volume, corredato da una quarantina di pagine di note, consiste in una lucida, diramata indagine filosofico-sociologica, svolta nel campo sportivo: con l'intento di rimettere in discussione certe premesse e consuetudini deformanti sottoponendole a "una critica della superstizione e del feticismo culturali che fanno sì che le opere, da risultati d'invenzione e di libertà, si convertano in un'eredità banalizzata", apprezzata senza riserve da quanti subiscono l'indottrinamento culturale e finiscono col perdere la facoltà di capire e vedere con i propri occhi.
    B. non si stanca di ribadire che la cultura che merita questo nome è altra cosa dalla fabbrica del consenso globalizzato o dalla moda come "universo di credenze" suggestive, che si diffondono anche se non reggono al vaglio della riflessione.
     
  4. rico60

    rico60 gaula

    Nome e Cognome:
    federico bacci
    Categoria Atleta:
    Fuori Quadro
    Vilma dammi la clava !!!!!!!

    .... anche tu Gian Luigi !!!!!!
     
  5. ZZTOP

    ZZTOP fanzz

    Categoria Atleta:
    Promozionale
    :clap::clap::clap:

    Da qui l'ennesimo dubbio : è possibile'spiegare' il pingpong contemporaneo? ma soprattutto, è necessario?

    [​IMG]
     
  6. John Locke QDL

    John Locke QDL Fondatore Gruppo Rinco

    Categoria Atleta:
    Non Tesserato
    Non ho capito....:mumble::mumble:
     
  7. ZZTOP

    ZZTOP fanzz

    Categoria Atleta:
    Promozionale
    Oggi il concetto di PINGPONG si è talmente dilatato, caricandosi di tutte le connotazioni di indefinitezza che ciò comporta, che pare che la critica ad esso rivolta possa coinvolgere nella sua elaborazione la totalità della realtà, non solo visibile e quindi oggetto dello sport, ma anche invisibile, data l'esistenza di forme di sport concettuali e simboliche che il pingpong ha inglobato, specialmente durante il periodo contemporaneo.

    [​IMG]
     
  8. John Locke QDL

    John Locke QDL Fondatore Gruppo Rinco

    Categoria Atleta:
    Non Tesserato
    Condivido in parte perchè assistiamo progressivamente ad un mutamento nella comune concezione del ping pong che rovescia la relazione processo/risultato attribuendo al processo una funzione maggiormente importante rispetto al prodotto.Il messaggio veicolato dal prodotto ha un valore predominante rispetto alla sua realizzazione. Dopo anni di educazione pongistica improntata su un modello di riferimento classico in cui la copia dal vero e la funzione estetica predominavano come elementi di valutazione in ciò che veniva considerato ping pong e cosa veniva escluso, l'irrompere del contemporaneo nella nostra quotidianità permette finalmente di avere altri modelli di riferimento, ognuno il suo. Ciò offre a chiunque la possibilità, anche senza abilità di base, di vivere un esperienza pongistica che, finalmente libera da modelli di riferimento castranti, facilita la scoperta della propria capacità individuale in un processo liberatorio e terapeutico allo stesso tempo.
     
  9. ZZTOP

    ZZTOP fanzz

    Categoria Atleta:
    Promozionale
    Partendo dal presupposto che IL PINGPONG rappresenta un fenomeno sociale tra i più discussi e meno compresi della vita quotidiana....

    Da qui l'ennesimo dubbio : è possibile'spiegare' il pingpong contemporaneo? ma soprattutto, è necessario?

    [​IMG]
     
  10. John Locke QDL

    John Locke QDL Fondatore Gruppo Rinco

    Categoria Atleta:
    Non Tesserato
    [​IMG]
     
  11. ZZTOP

    ZZTOP fanzz

    Categoria Atleta:
    Promozionale
    Il gioco del pingpong da sempre gode di una nomea che può apparire ingiustificata e che suscita numerosi interrogativi. Che cosa rappresenta la situazione di gioco?Quale relazione esiste tra il gioco e la vita? Come mai le donne sono quasi assenti dai circoli?Quali capacità cognitive sono necessarie per giocare? E la passione per il gioco può davvero condurre alla follia, come e successo ad alcuni campioni? Dopo la vittoria di .., c'è ancora un futuro ?
    A queste domande gli autori, psicologi e pongisti, rispondono con esemplare chiarezza integrando rigorose ricerche scientifiche con la letteratura psicologica e psicoanalitica, senza tralasciare gli spunti più interessanti della narrativa. Il risultato un prezioso supporto per gli appassionati, attenti agli aspetti competitivi, ma anche artistici e scientifici del gioco, una guida avvincente per approfondire alla luce dei progressi della tecnologia il rapporto tra giocatore e giocatore per scoprire i diversi meccanismi che regolano le scelte di gioco degli uomini e delle donne….

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  12. eta beta

    eta beta Pnaftalin Balls

    Categoria Atleta:
    5a Cat.
    Squadra:
    TT Ossola 2000 Domodossola
    E se continuassimo il gioco e da tutto il saggio ci togliessimo "Ping Pong contempraneo" e ci mettessimo "Panino con la Mortadella"? Ho giusto quì sul tavolino, accanto alla Storia dell'Arte di Ernst H. Gombrich ( Leonardo Mondadori Editore), la biografia del quarto conte di Sandwich (Giuseppe Rovagnati Editore).

    :rotfl: :clap: :king:
     
  13. ZZTOP

    ZZTOP fanzz

    Categoria Atleta:
    Promozionale
    SIAMO CONTENTI PER LEI UTENTE BETA CHE LEGGE CERTI TESTI DEI QUALI NOI IGNORIAMO L'ESISTENZA...

    [​IMG]


    SOLO QUESTA è ARTE IL RESTO è IL NULLA !!
     
  14. saturnino

    saturnino Pongista nel DNA

    Categoria Atleta:
    4a Cat.
    Squadra:
    Fortitudo Bologna (42do)
    Veramente bella questa stilizzazione di un cuore in b/n,con,comunque,toni grigi ineccepibilmente contrastanti, nella quale la parte appoggiata ad un qualcosa di massiccio,di definito,di materialmente conosciuto,continua,forse all'Infinito?,oltre la intersezione di chiusura,in punta,del cuore stesso.....:rotfl: :azz: :clap::D ;)
    SOTTOTITOLO del SOPRASCRITTO :
    Debbo senz'altro bere meno vino,a pranzo,a mezzogiorno.....:goccia:
     
  15. sgropel

    sgropel Nuovo Utente

    Nome e Cognome:
    mr.pel
    Categoria Atleta:
    4a Cat.
    :approved::approved::approved::approved::approved::approved::approved::approved::approved::approved::approved::approved::approved::approved:
     
  16. ZZTOP

    ZZTOP fanzz

    Categoria Atleta:
    Promozionale
    :clap::clap::clap::clap::clap:

    [​IMG]
     
  17. eta beta

    eta beta Pnaftalin Balls

    Categoria Atleta:
    5a Cat.
    Squadra:
    TT Ossola 2000 Domodossola
    ZZ.. don't joke with me... sei stato tu a tirare in ballo Gombrich... ciò vuol dire.. e poi il tuo amore per l'Arte é risaputo. Come il mio per i nicknames :D

    Ad esempio: "sgropel", noi diremmo "sgrupal". In lombardo, credo, "snodalo", "sciogli il nodo".
    Chissà come si dice in siciliano? :rotfl: :clap: :king:
     
  18. jody

    jody Came ooon!!

    Categoria Atleta:
    4a Cat.
    Squadra:
    TT ABBA - Brescia
     
  19. ZZTOP

    ZZTOP fanzz

    Categoria Atleta:
    Promozionale
     
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