Lo zen e l'arte del ping pong

Concordo.

Si legge nella prefazione linkata: "Nel libro La metafisica del ping-pong Guido Mina spiega che vincere nel tennistavolo non è importante. Perché prima viene lo stile, la bellezza del colpo, la “forma”. E se la forma è perfetta, allora il colpo diventa anche vincente e si fa punto. Ma è secondario."

La scuola di Pettinelli si basa da sempre sul concetto di bellezza del gesto tecnico ma con un ragionamento diverso. La bellezza estetica esprime la bontà del gesto tecnico che a sua volta porta a fare il punto e a vincere. La vittoria è una conseguenza della perfezione del gesto tecnico che a sua volta non può che essere bello. Mi rimane non comprensibile che la vittoria sia "secondaria".

 

No, non è vero, Guido Mina non ritiene che la vittoria sia secondaria. L'ho intervistato, e ho letto il libro, e lui è uno che ama molto vincere! Quindi secondo me dite la stessa cosa, il libro e la scuola di Pettinelli. Sono io che ho forzato la mano al suo discorso, ma dicendo "secondaria" forse ho sbagliato, volevo dire che viene dopo. ma vincere è importante!!!

 

Una vita per il cinema, una vita per la moto

 

E allora è giusto che i più giovani imparino qualcosa di lui cercando : Gabriel Pontello, un mito dell'onanismo giovanile degli anni '70!

 

penso che prima sia da capire cosa sia lo Zen, cosa per la quale potrebbe non bastare la ricerca di una vita,
poi la sua applicazione al tennis tavolo, altrimenti si ha un punto di vista esteriore, mentre lo Zen è un'esperienza che comprendi veramente solo dall'interno.
Il tema del libro è interessante, per poter dire qualcosa dovrei leggerlo e non è escluso che lo farò...
IMHO

 

Lo sto leggendo, la prima parte, nella quale racconta l'approccio al ping pong prima e al tennistavolo poi, è scorrevole e simpatica. Mi sono ritrovato in molti punti (compresa la passione per lo sci) e nella testardaggine di non mollare nonostante le frustrazioni iniziali.

to be continued..

mi faccio e vi faccio una domanda: perché tra gli immigrati cinesi negli States ci sono tanti buoni giocatori e invece in Italia arrivano perlopiù campioni di slot machine?

L'autore quando si iscrive al suo primo vero club di tt, conosce diversi immigrati cinesi, russi, un iraniano.. un cubano.. e lui è l'unico italiano.

 

La mia opinione è che molto, anzi troppo spesso lo straniero ed in particolare i cinesi le società li vorrebbero a condizioni schiavistiche, ho sentito molto spesso espressioni del tipo "tanto lo mettiamo a dormire nel sottoscala" o avere l'idea di tenerlo una giornata intera in palestra e dargli l'elemosina......dimenticando che nonostante le difficoltà economiche che molti popoli incontrano fare di necessità virtù e accettare certe situazioni ha il rovescio della medaglia.

Quando il malcapitato capisce l'andazzo allora in automatico comincia a dare il minimo possibile ed alla prima occasione rientra in patria o migra per altri lidi, del resto questi scappano da certe situazioni per migliorare la propria condizione sociale non per cambiare schiavista, insomma in definitiva il mio pensiero e che non ci sappiamo porre....tante promesse ma poi il nulla o quasi e non vale solo per i cinesi ma per i tanti stranieri anche europei che vengono dalle nostre parti e durante la stagione non vengono più pagati ed altri che aspettano arretrati....anche di questo sarebbe bello parlare in campagna elettorale

 

Mi ricorda un brevissimo trattatello filosofico che in terza superiore il prof ci aveva dato da scrivere sull' "amore" come lo vediamo noi, in riferimento al Simposio di Platone. Io avevo scritto di quanto fosse importante, e che Platone non aveva citato, l'"Amore" per lo Sport ed il movimento, in quanto emblema di bellezza e perfezione, in perfetta coincidenza con l'efficacia del gesto. Il fatto che fossi totalmente ispirata dal tennistavolo per scrivere una cosa del genere fa veramente pensare...

 

Si, che tu hai qualche problema !
Il mio compagno d'allenamento del mercoledi', dopo oltre quarantanni di tennis tavolo, ha elaborato una sua teoria, condivisa peraltro da molti: il tennis tavolo e' uno sport di pazzi, e se tu non hai una qualche forma di pazzia non ci giochi. E se tu all'inizio non ce l'hai, tranquillo che la svilupperai con il tempo !
Quindi si', tu hai qualche problema, ma tranquilla che qui dentro c'e' gente messa peggio !

 

Enzo, non parlavo dei giocatori cinesi fatti venire in Italia per giocare, spesso ingaggiati da veri e propri caporali. Mi riferivo a lavoratori che in Cina praticavano ad un buon livello e che in Italia potrebbero integrarsi attraverso lo sport come avvenuto in America. Forse è prematuro..

 

Avevo capito in maniera diversa....ma appunto è prematuro!

 

Però nella Repubblica, Platone sostiene che la ginnastica è una attività necessaria per la formazione dei filosofi i quali sono destinati a governare lo stato.

 

L'ho appena terminato. Era da molto tempo che non divoravo un libro in pochi giorni.

Lo consiglio a tutti perché è utile e illuminante.

Dopo averlo letto, ogni volta che leggerete che i cinesi sono forti a tt perché essendo in tanti sono più alte le possibilità di avere dei campioni vi farete delle grasse risate.

 

Eta, io quelle grasse risate me le faccio già. I cinesi sono i più forti perché nessuno si allena come e quanto loro. Punto.

 

Credi? Se Bobocica (prendo il nostro migliore) si allenasse 25 ore su 24 coi migliori sparring partners credi che sarebbe uorld cempion?

Leggi il libro.. uomo di poca fede!

 

Sono contento che il mio articolo abbia suscitato interesse, e che Etabeta abbia letto il libro! Per chi vuole c'è anche da ascoltare la trasmissione radio nella quale ho intervistato l'autore, per segnalare questa apro un'altra discussione.

--- Messaggio Unito Automaticamente, 29 Apr 2016 ---

Il link al podcast della trasmissione radio, dura 30 minuti
L'arte del camminare - Speciale "L'arte del ping-pong" di Luca Gianotti by radiofrancigena | Free Listening on SoundCloud

 

A chi si pone delle domande, senza spoilerare il libro, dò 3 indizi per spiegare in parte il successo dei pongisti cinesi:

• Spiritualità (celata in una società apparentemente molto materialista)
• Forma
• Calligrafia

 

Eta, sono d'accordo ma per me continua ad essere una questione di priorità: devi vivere, mangiare e respirare tennistavolo H24, il tuo commitment deve essere totale, POI si può parlare di spiritualità, forma e calligrafia. Se non sei committato al 100% con spiritualità e affini ci fai la birra; se invece lo sei ti danno il valore aggiunto decisivo.

 

Quello che tu chiami "committment" è proprio uno dei fondamenti del libro, solo che l'autore lo chiama "conformarsi" (con-formarsi) ossia "essere con la Forma".

Ma questo è un punto d'arrivo cui dovrebbero tendere tutti i giocatori, orientali e occidentali.

Per gli orientali ciò è innato in quanto derivante dalla loro Cultura.