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Live8 e l'aiuto all'Africa, fa più male che bene?

Discussione in 'Chiacchiere su tutto il resto!' iniziata da Giorno, 2 Lug 2005.

Status Discussione:
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  1. Giorno

    Giorno Amministratore Staff Member

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    Forse, George Bush ha ragione a fare il tirchio con gli africani. E Bob Geldof e Bono torto marcio. Uno studio appena pubblicato mostra che, dal 1970, il volume di aiuti ricevuti dai Paesi in via di sviluppo è stato inversamente proporzionale alla crescita di questi ultimi. Meglio: che gli aiuti hanno frenato lo sviluppo, sono stati controproducenti. L’economista svedese Fredrik Erixon, autore dello studio, ne è convintissimo.

    Secondo Erixon, la ragione per la quale, dopo decenni di dichiarazioni di buona volontà e 400 miliardi di dollari di sostegno occidentale, l’Africa resta in condizioni economiche e sociali pessime è che gli aiuti non funzionano quando si è fortunati, fanno del male nella maggior parte dei casi. A poche settimane dal G8 di luglio in Scozia, che avrà al centro delle discussioni la lotta alla povertà, e a pochi giorni dalle marce e dalla serie concerti di beneficenza, previsti in tutto il mondo, che lo accompagneranno, questo è l’attacco finora più forte alla Rock Star Economics , quel complesso di teorie rese popolari da musicisti e attori che sostengono la necessità di raddoppiare subito gli aiuti ai Paesi più poveri. «Gli economisti-rock star vedono il mondo attraverso occhiali rosa - sostiene Julian Morris, direttore dell'International Policy Network (Ipn), l’istituto britannico che ha pubblicato l’analisi -. La loro convinzione che gli aiuti vadano a beneficiare i poveri è mal posta. La realtà è che gli aiuti premiano il fallimento e rafforzano regimi che diversamente sarebbero stati fatti fuori».

    I dati portati da Erixon mostrano che via via che gli aiuti all’Africa aumentavano dal 5% del Pil continentale (1970) al 18% (1995), la crescita del Pil pro-capite crollava dal 15-17% a negativa; per riprendere a metà Anni Novanta quando gli aiuti sono tornati a calare. Lo studio sostiene che se i governi occidentali facessero come richiesto da Jeffrey Sachs, l’economista che ha studiato la strategia Onu per eradicare la povertà, e come proposto dal primo ministro britannico Tony Blair, cioè se aumentassero gli aiuti all'Africa di 25 miliardi di dollari l’anno, «le conseguenze potrebbero essere devastanti. Troppo spesso gli aiuti hanno fatto più male che bene, specialmente in Africa. Hanno ingigantito le élite politiche e tolto potere all’uomo comune».

    Erixon confuta alla radice la teoria indiscussa da decenni secondo la quale gli aiuti esteri avrebbero la forza di dare la spinta iniziale a un’economia e rompere così il «circolo vizioso della povertà». In realtà, dice l’economista, «i Paesi non sono poveri perché mancano di strade, scuole o ospedali. Mancano di queste cose perché sono poveri. E sono poveri perché non hanno le istituzioni di una società libera, le quali creano le condizioni di base per lo sviluppo economico». In altri termini, a condannare alla povertà è l’assenza di diritti di proprietà, di leggi e norme, di mercati aperti, di governi onesti e non invadenti, di commercio estero. Gli aiuti, al contrario, hanno due tipi di effetti negativi: spostano l'attenzione dal problema vero, cioè dalla creazione di istituzioni che funzionano; e soprattutto spingono ai margini gli investimenti privati, danno risorse a regimi dispotici per continuare a opprimere, minano la democrazia, perpetuano la povertà.

    Qualche esempio nella storia moderna dell’Africa? Tra gli altri, i casi dello Zimbabwe, dell’Uganda, del Congo. Lo studio dell’Ipn - che è stato pubblicato assieme a centri di ricerca di Sudafrica, Hong Kong, India, Ghana, Israele e Nigeria - analizza gli effetti degli aiuti sulla crescita in generale e scopre che sono sempre negativi. E come esempio da seguire porta (a parte Cina e India) il Botswana, il quale si è dato buone istituzioni economiche e ha avuto una bassa «interferenza» di aiuti esteri, con il risultato che il suo tasso di crescita negli scorsi 30 anni è stato «tra i più alti del mondo» e il reddito pro-capite è oggi di ottomila dollari l'anno, contro i meno di mille di molti Paesi africani. Non è detto, insomma, che il concerto più virtuoso sia quello rock.

    Danilo Taino - 16 giugno 2005 (Fonte)

    Come mai in TV non vengono mai fuori questi dati? Forse perchè la nostra TV spazzatura tiene il 99% dello spazio e non ne rimane per il resto.

    Voi che ne pensate di questo articolo?
     
  2. Spiff

    Spiff Astronauta

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    ex [T.T. G.A.S.P. Moncalieri] - D/1
    Gli argomenti difficili, spiegati con cura, non fanno tutto quell'ascolto che può fare invece un concerto in cui vedo una Madonna "impegnata" a chiedere a mezza Londra "siete fottutamente caldi?" in nome di una causa che questi comprenderebbero sicuramente meglio se avessero in passato comprato meno dischi delle sue canzonette "rock" :tsk: e più caffé e artigianato dell'Equo e Solidale. E se si fossero interessati al concetto di sostenibilità, che è buono per tutte le attività umane.

    Anche io sono convinto che che per aiutare il popolo africano sia necessario "togliere" anziché dare: togliere ingerenze da parte degli stati forti, togliere finanziamenti alla miriade di guerre civili, togliere le basi dello sfruttamento economico delle risorse minerarie da parte delle potenze economiche occidentali, togliere gli interessi di certe multinazionali farmaceutiche nella lotta a quello che per alcuni (anche autorevoli premi Nobel) sembra l'inganno del secolo: l'AIDS. "Togliere" il debito non è come "dare" del denaro. In questo sono d'accordo con il movimento di Live8. Denaro sonante in mano a persone sbagliate non è come sollevare le economie dal peso perenne della restituzione di somme che non potranno mai accumulare.

    "Dare", da noi, significa avere controllo sull'entità del proprio sacrificio, ed è un sollievo per le coscienze. Ma la filosofia del "togliere" ci spaventa, perché richiede sacrifici di gran lunga più grandi e incontrollabili.

    Se proprio volete comprendere meglio come "potrebbe" funzionare il mondo, al di là dei dualismi stupidi "global/noglobal", andate su google, e, per una volta, invece di digitare "cz cl fg tt" provate con "microcredito", "sviluppo sostenibile", "fair trade" e, perché no, "complessità"
     
  3. musicalle

    musicalle il maestro di Bertalex

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    Asd. TT Ossola 2000 Domodossola
    ... mah!... di sicuro è sempre meglio che stare a casa a guardare in tv gli orrori e cambiare canale nel'indifferenza più totale:famale: ... nell'85 la prima edizione del liveaid fù sempre organizzata da Geldolf, il quale poi prese il ricavato e andò in Africa x controllare che effettivamente i soldi raccolti venissero usati a scopi benefici x le popolazioni(tra l'altro x questa cosa al suo ritorno in Inghilterra fù convocato dalla regina e fatto baronetto)...:approved: poi, che un concerto rock fatto in 9 città del mondo non possa far cambiare idea agli 8 "grandi", bè, ne sono sicuro, ma almeno c'è qualcuno che ci prova, no?:teach: ...


    ... detto questo, io ho ancora la pelle d'oca x aver visto i The Who e subito dopo I PInk Floyd...:hail: :hail: :hail: :hail: :metal:

    @Spiff: stà cosa dell'aids non la sapevo, stò leggendo, ma non sò se crederci o no... mi sembra come dopo aver letto Il Codice DaVinci che mi vengono i dubbi e a chi credere:mumble: :goccia:
     
  4. Spiff

    Spiff Astronauta

    Nome e Cognome:
    Flavio
    Squadra:
    ex [T.T. G.A.S.P. Moncalieri] - D/1
    Resta all'erta...
    Avrai notato che non prendo posizione su cose di questo genere, ma piuttosto invito a riflettere, riflettere, riflettere, anziché basare le proprie opinioni sempre e solo sulla propria necessariamente ristretta esperienza. Il mondo, purtroppo, non funziona con semplici regole di causa-effetto. E' un sistema complesso. I sistemi complessi sfuggono alla previsione e alla comprensione. Si pensa di poter prevedere, calcolare, ma la verità è che ci si ferma sempre molto presto. Perché oltre è troppo difficile andare, e dopo il difficile arriva, presto, l'impossibile. Oggi possiamo prevedere che condonando il debito ai paesi poveri questi abbiano meno freni per lo sviluppo. Ma non possiamo dire se il loro sviluppo avrà riflessi positivi su loro stessi e sul resto del mondo. Possiamo sperare, sulla base di maggiori probabilità in un verso o nell'altro... ma non di più.

    Detto ciò, non significa che dobbiamo essre disfattisti e non fare nulla, ma dobbiamo piuttosto essere consapevoli della complessità che ci circonda, dove un'idea ha sempre un opposto e almeno un oppositore.
    Dovremmo arrivare a comprendere che ci sono parti dell'umanità che possono fare scelte più "potenti", ma non necessariamente più "efficaci". Il mondo della musica, per esempio, ha potere perché muove masse e opinioni, ma non è per questo esente da errori, e dovrebbe essere più uno stimolo a interessarsi agli argomenti, anziché formatore tout-court di un'opinione.

    Sulla faccenda AIDS, non intendo dare una versione alternativa per buona a priori. E' che la tematica dell'illusione di sapere è molto viva in me, e non ho fatto altro che citare un esempio.

    Sul "Codice Da Vinci", mi sono fatto un'opinione fin da subito: ho guardato la copertina, ho misurato lo spessore, ho constatato che a fianco c'era un manuale su come leggere il "Codice da Vinci" e ho deciso che non faceva per me. Amo cose come "L'uomo che piantava gli alberi" di Jan Giono. Consumi meno energia, e te ne vai con delle certezze...

    Spiff
     
  5. Rari Nantes

    Rari Nantes da poco...Defender

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    4a Cat.
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    Lag artigianelli
    mi sembra difficile sostenere che Bush ha ragione e gli organizzatori del live8 hanno torto , di sicuro i cantanti con gli occhiali rosa fanno quello che è nelle loro possibilità ed anche di più , diciamo che di più non potrebbero fare , dopotutto sono rockstars , bravi a comporre brani di successo , ci mettono l'impegno ma non riescono a sviluppare il terzo mondo . Non credo che gli aiuti facciano male allo sviluppo , semplicemente sono una goccia d'acqua che va controcorrente nel mare dell'emigrazione inversa , dello svuotamento di risorse da parte delle multinazionali dei paesi ricchi , del foraggiamento delle guerre locali da parte dei mercanti di armi occidentali . Una ricetta sicura per lo sviluppo non la conosce nessuno , ma grande parte in esso hanno avuto i capitali esteri , sia nello sviluppo europeo sia nello sviluppo dei paesi d'oltremare , Stati Uniti in testa , certo è che c'era un terreno più o meno fertile che magari in Africa , per svariati motivi è molto meno fertile . Da qui a dire che gli aiuti facciano peggio che meglio ce ne corre , senza aiuti l'Africa sarebbe molto , molto probabilmente , nella stessa identica situazione...
     
  6. remy

    remy Utente Attivo

    Nome e Cognome:
    Remy Curtaz
    Qualifica Tecnico:
    Tecnico di Base FITeT
    Categoria Atleta:
    5a Cat.
    Squadra:
    TT Coumba Freide
    D'accordo con la teoria dei danni provocati dagli aiuti. Aggiungerei che molto spesso tutti questi aiuti non sono altro che investimenti dei paesi ricchi nei paesi poveri per poter sfruttare con comodo le ricchezze di questi ultimi.
    E poi basta con sta storia dei cantanti che vogliono risolvere i problemi del mondo: pensassero a fare il loro lavoro ONESTAMENTE, senza inseguire il milione di copie vendute, potrebbe già essere un buon contributo alla causa di un mondo leggermente più umano. La verità è che sono tutti dei venduti in mano alle industrie discografiche.
    :famale:
     
  7. roma88

    roma88 Utente Attivo

    Squadra:
    TTBONOLA
    Gran bella discussione ;)
    Ed è una piacevole sorpresa notare come, su un argomento che il più delle volte si trasforma in una fiera del buonismo di facciata, qui dentro ci siano persone a cui piace riflettere a fondo sui problemi.
    Questo in particolare è molto complesso.
    Io mi trovo in sostanza d'accordo con l'economista che citava Giorno, ed il motivo è molto semplice, è quell'arcinoto free-riding con cui riempiono la testa di tutti i poveri studenti di economia.
    In sostanza: se mi passano dei soldi e questi soldi mi bastano per campare, chi me lo fa fare di mettermi a lavorare? E l'incentivo si ingigantisce in un continente dove le case che possono permettersi le porte sono davvero poche.
    Il rovescio della medaglia è naturamente il fatto che il rischio che ancora più persone muoiano di fame senza aiuti c'è ed è grave.
    La cosa certa è che qualche mancetta non risolverà niente, almeno finchè quel continente continuerà ad essere dilaniato dalle guerre civili, dalle ditature ecc... perchè il dramma vero è lì.
    raccogliere il grano solo in attesa che il prepotente di turno passi a razziarlo?
    Mi rendo conto che la mia visione è farraginosa, ma sono un ignorante cronico e le mie opinioni si basano unicamente su quanto mi racconta un mio caro amico del Congo, che in quella terra ci nato e cresciuto.
    Spero solo di aver sollevato qualche punto nuovo e che questa discussione vada avanti a lungo!

    PS: scusate il poema :(
     
  8. remy

    remy Utente Attivo

    Nome e Cognome:
    Remy Curtaz
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    Squadra:
    TT Coumba Freide
    Il problema è che il prepotente di turno di solito è sempre ben spalleggiato dai governi occidentali. Lo sforzo titanico sarebbe quello di lasciare l'africa agli africani, in modo che possano gestire le proprie ricchezze e le proprie competenze in modo autonomo. Sul problema delle istituzioni non vedo alternative se non quella di lasciare che il tempo faccia il suo corso: in Europa dal medioevo a oggi sono passati un bel po' di annetti spesi in lotte, conquiste e sbagli. Credo che anche in Africa (e negli altri paesi cosiddetti poveri) sia necessario un percorso lungo e soprattutto consapevole. A meno di cambiare il metro di valutazione e smetterla di considerare il parametro "ricchezza" come l'unico possibile per il benessere. Lo so che l'Utopia è dietro l'angolo, ma ipotizzare Paesi "felici" piuttosto che "ricchi" sarebbe una prospettiva interessante no?
     
  9. Spiff

    Spiff Astronauta

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    Squadra:
    ex [T.T. G.A.S.P. Moncalieri] - D/1
    Non è utopia, è una visione intelligente. Anche la ricchezza per tutti è irrealizzabile, ma camminare in quella direzione provoca disastri, dissesti, tutt'altro che felicità.
    La felicità come merce di scambio... Il bello sarebbe che puoi far felice qualcuno pur essendo infelice. Secondo alcune filosofie, rendere felici protegge dalla tristezza. Voglio vedere come fai a pagare uno se non hai i soldi, e voglio vedere se regalandoli ti cresce il conto in banca... :)

    http://www.utopie.it


    Spiff
     
  10. roma88

    roma88 Utente Attivo

    Squadra:
    TTBONOLA
    Mi riaggancio ancora a quel mio amico congolese di cui parlavo prima.
    Qui magia, e tanto, ha il telefonino e la macchina ecc
    Eppure non desidera altro che tornare nel suo villaggio, 200 anime scarse.
    Lì le "case" non hanno le porte, e forse questo vale una metafora.
    Voi europei, dice sempre, siete sempre soli.
    Il sospetto è che, forse, lì sono già più felici.
    Ma solo quelli che durano abbastanza...
    Un africa all'Europea? questo no. Ma un modo per riempire le pance va pur sempre trovato.
     
  11. musicalle

    musicalle il maestro di Bertalex

    Nome e Cognome:
    Il Calle ;)
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    Categoria Atleta:
    4a Cat.
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    Asd. TT Ossola 2000 Domodossola
    ... ecco perchè dico sempre ABBASSO IL COMMERCIALE!!!:metal: :metal: :metal:
     
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