L'importanza del divertimento...

Nei vari tornei a cui ho partecipato, ed in giro per i campi di d2, mi sono fatto alcune idee su questo fantastico e bizzarro mondo del tennis tavolo. Premetto che, Io sono il tipico giocatore che prima di una partita scambia una battuta con l'avversario. Spesso ci si fà due risate quei 30 secondi pre palleggio riscaldamento oppure quando ci si saluta all'arrivo. Credo che lo spirito base, di questo sport, "soprattutto per i bambini" sia innanzitutto il divertimento. Certo la partita bisogna vincerla con la grinta, ma se non ti diverti che gusto c'è. Quando vedi quei genitori tutti incazzati perchè il figlio sta perdendo e così il figlio guarda il padre, e gioca peggio di prima. Ho visto un bambino vincere dopo aver fatto allontanare il padre con una scusa. Insomma capisco l'agonismo ma facciamoci pure una risata...
La frase più bella me la disse uno "era serio": io non gioco per vincere, per uccidere l'avversario... Lì è dura restare seri...

 

Guarda Zhang Yining... Una che avrebbe potuto vincere anche i mondiali di quest'anno e pure le prossime olimpiadi senza tanti problemi, ma che ha mollato tutto dopo aver vinto tutto quasi dicendo "C'ho di meglio da fà...".
Questo alla fine è un gioco... Si può estremizzarlo per migliorare nella tecnica, nella velocità d'esecuzione ecc.. ma sempre un gioco dovrebbe restare! Se togli il divertimento secondo me non vale la pena perderci tanto tempo...

Come dice il buon Giacobazzi: "Quando la fatica supera il gusto, lascia stare la patacca e datti al lambrusco!!!"

 

Sono d'accordo... Troppo spesso vedo in giro persone che si linciano le cosce sbattendo il piatto della racchetta solo per un colpo sbagliato o chissà quale infernale sfortuna. In genere evito di essere serio: ritengo che la troppa euforia possa disturbare l'avversario, ma anche la tirata serietà che poi esplode in grida di giubilo appena l'avversario sbaglia un tocchettino facile facile (? Che c'é da esultare?) non è da meno. Alla fine è uno sport e, come tutti gli sport, si basa su un'attività piacevole da svolgere, un gioco in pratica. Altrimenti basterebbe darsi ai Gormiti, tanto sono un gioco pure quelli e se possibile anche meno complicati

 

Defender, condivido in toto quello che dici, anche io come te ogni volta che faccio una partita di campionato e non, cerco di avere un approccio amichevole con l'avversario, mi sembra anche alla base di un minimo di educazione civile, del resto siamo la perché si condivide la stessa passione e per divertirci prima di tutto.
Poi come tutti, nel nostro piccolo cerchio "regionale" ci sono sempre le pecore nere che ci tocca volenti o nolenti incontrare... con loro, per quanto mi riguarda, regna da parte mia soltanto la buona educazione, quindi presentazione e stretta di mano... ma difficilmente andrò lì per fare qualche battuta simpatica o parlare del meteo