L'eterno divario tra allenamento e partita

Salute a voi
mi alleno seriamente da 10 mesi, e mi trovo oggi di fronte al più classico dei problemi che possano capitare uno sportivo: non riuscire a riprodurre in partita ciò che riesce in allenamento.
Mi sembra di aver capito che questo sia piuttosto normale, ma data la vostra esperienza potremmo tirare su un topic che sia utile a tutti coloro che iniziano ad allenarsi e che non ne vedono i frutti a breve termine nelle partite.

Grazie


§Tristan§

 

http://www.tennis-tavolo.com/threads/1752/
Leggi qui!
Anche la discussione sui "riflessi in partita" ti potrebbe interessare.

 

E' un problema che vedo molto spesso, nel riscaldamento vedi giocatori che spaccano il tavolo e poi......
Consiglio personale: giusto allenarsi seriamente, schemi ecc. ma, a meno che tu non voglia diventare un professionista, dedica anche del tempo alla partita vera e propria cercando ovviamente di imparare anche da quella.
Non mi alleno da 20 anni (praticamente da quando ho iniziato a giocare), vado in palestra e faccio partite con tutti dall'nc al 2^ cat, con puntinate e con le lisce, con adolescenti e veterani, trattati e non. Risultato?? Niente "braccino", sono abituato a giocare contro ogni tipo di gioco e non solo con le palle regolari dell'allenamento, in più da 20 anni a questa parte MI DIVERTO che per me è la cosa più importante.
Ho visto giocatori allenarsi come pazzi e smettere dopo pochi anni perchè se non facevano 6 ore di noioso allenamento la settimana erano perduti perchè troppo "costruiti".
Meditate gente.......
(Azz..sto diventando proprio vecchio... )

 

In realtà tu Sei vecchio.

My 2 cents: io mi ritrovo nella situazione opposta a quanto tristan descrive e cioè mi rendo conto di rendere molti di più in partita, riesco a mettere le palle sul tavolo se c'è una posta in gioco concreta ma non durante un'allenamento o una partita senza valore. Ho meno stimoli a sudare, faticare, non riesco a dare il 100%, ma in partita si.

Comunque in generale concordo col Vecchio di cui sopra: tante partite ti aiutano a situazioni più irregolari di gioco e quindi ti preparano bene all'incontro reale. Poi ovvio che c'è una questione emotiva che è differente per ognuno di noi (e oserei dire anche per ogni singolo cambia di volta in volta) che si può controllare meno.
Cito un'altra curiosità della mia esperienza cinese: quando mi "allenavo"..no..meglio quando giocavo con i miei amici a Shanghai facevamo solo partite (allenamento lo vedevo fare solo ai "professionisti" delle scuole), e spesso era una situazione da "pronti? via!", cioè 2 scambi di diritto, 2 di rovescio e si partiva con il match, perchè i tavoli non erano tanti ma i giocatori si, chi vinceva stava in campo! All'inizio ero veramente frastornato perchè da quando sono piccolo ho sempre avuto bisogno di un bel pò di riscaldamento per riscaldare la sensibilità sopratutto di palleggio e servizio, poi mano a mano ci ho fatto l'abitudine ed ora mi sento di dire che potrei quasi fare partita senza riscaldamento con quasi uguale rendimento!!!

 

secondo me la partita serve per allenarsi ma fondamentali sono gli schemi, se si vuole migliorare la tecnica. Se l'obiettivo è divertirsi, invece, aff... gli schemi. Io se mi alleno bene (cioè schemi, provare i colpi che non riescono bene un milione di volte, robot, ecc.) non mi diverto molto ma mi diverto di più quando vado a fare una gara e vedo i risultati. E' banale ma secondo me occorre sapere che per migliorare occorre, a volte, rompersi le p...e in allenamento.

 

D'accordo. Ecco perche' molto dipende anche dall'eta'. Ovvio che passata una certa eta' le possibilita' di migliorare tecnicamente diminuiscono...quindi tattica, strategia, diventano piu' importanti, e quelle si imparano solo facendo tante ma tante partite..

 

Se li prendi con la giusta filosofia anche gli schemi sono divertenti.
Io preferisco gli allenamenti in cui si fanno schemi rispetto a quelli dove giochi set con tutti quelli della palestra (se si possono chiamare allenamenti).

 

anch'io !

 

Ma come, direttore, dici che giochi per divertirti e poi....fai gli schemi....aloora vuoi lavorare sodo per vincere...eheheheh..altrocchè...

 

No,non è una contraddizione. Faccio gli schemi per divertirmi,tenermi in forma e comunque cercare di vincere. Ma se perdo,non ne faccio una crisi. Ogni tanto colgo qualche buon risultato (ahimè, sempre meno ma..)

 

Eheheheh....direttore...parli bene, ma...ahahah

 

Ringrazio di cuore tutti coloro che mi hanno risposto, ma non so se è staa centrata la questione.

La domanda che mi pongo sempre è "Perchè i colpi che imparo in allenamento non vengono durante l'incontro?".

Per ottenere risultati nelle partite mi vedo costretto a riprendere il gioco all'oratoriana, soprattutto in momenti difficili. Sto facendo tutti gli sforzi possibili per costringermi ad utilizzare le tecniche apprese in allenamento, ma l'impressione è che non riescano perché non le ho metabolizzate al punto da farle diventare un gesto che nasce spontaneamente nel momento in cui, in partita, mi arriva la palina adatta a quel tipo di colpo.

Voi che ne pensate? E qual'è la tempistica media che permette di sostituire i colpi istintivi con quelli tecnici?

§Tristan§

 

Per me è chiarissimo ed è insito in questa tua domanda. Hai paura di perdere ! E allora ti rifugi in qualcosa del passato che ti aveva dato soddisfazioni. Ti capisco, non è facile, ma devi imparare a giocare per giocare e non giocare per vincere. Se impari bene, perderai le prime volte eppoi, chi semina bene........Ripeto NON guardare il risultato immediato ma investi sul tuo futuro.

 

la "metabolizzazione" dei colpi è molto soggettiva, ma io penso che bisogna insistere ed allenarsi sia con gli schemi che con partite....il resto andrà da se... . ciao