L'atleta può essere indipendente?

Rivolgo cortesemente a chi ne sa più di me la seguente domanda: un atleta può iscriversi alla FITET e svolgere attività agonistica senza rappresentare alcuna società ? Spiego meglio : poiché spesso , molti atleti pur rappresentando i colori di una società devono provvedere da sé agli oneri economici ( iscrizione all’anno agonistico, iscrizioni tornei regionali e nazionali, equipaggiamento sportivo, quote allenamenti , costi visite mediche per l’idoneità, trasferte ecc. ) , non si comprende il motivo per cui un atleta non possa gareggiare autonomamente . Grazie .




P.S. Le società sportive ottengono benefici dalla Federazione , in base al numero di atleti iscritti ?

 

Per come é regolata l'attività, il tesseramento, l'assicurazione, l'idoneità fisica ecc... purtroppo no.
La scala é quella: Il Coni é suddiviso in Federazioni alle quali sono affiliate le Società alle quali sono tesserati gli iscritti.

Un'attività indipendente, anche solo per l'attività individuale non é prevista.

Io credo sarebbe giusto prevederla invece. Il tesserato potrebbe sottostare solo alle norme federali e stop, tesserandosi come indipendente presso una qualsiasi Società Sportiva, senza far ricadere su questa ogni responsabilità derivante dalla propria condotta.

Pe quanto riguarda il poscritto: non direttamente, però i risultati conseguiti possono essere remunerati alla Società attraverso iniziative come il Premio Cini o i riconoscimenti fitet per l'attività giovanile nazionale. Inoltre, i contributi delle Regioni, sono assegnati in base alla consistenza giovanile o per l'attività svolta a favore della terza età.

Vedi, però bisogna considerare una cosa: se tu ti allenassi a casa tua o in un centro privato dove le spese sono interamente coperte dal tuo portafogli, compresa un minimo di formazione e allenamento con compagni (se non vogliamo definirli sparings), allora si potrebbe giustificare un'assoluta e totale indipendenza. Invece far parte di una Società Sportiva ha anche risvolti di aggregazione sociale, di scambio e sostegno reciproco nell'allenamento e fuori. Sapere con certezza di trovare un posto dove giocare e confrontarsi atleticamente a costi ragionevoli perché una quota é coperta dai contributi comunali, regionali, di sponsors privati ecc..
Insomma é Società Civile anche quella Sportiva, con le sue regole e i suoi vincoli.

Bisognerebbe poter fare una scelta di condivisione o di autonomia, che allo stato attuale non é prevista. Tutto lì.

 

In Svizzera i titolari di una T-Card (costa Chf 40 per stagione) sono autorizzati a partecipare a tutti i tornei in Svizzera e nel Principato del Liechtenstein tranne:
- campionati ufficiali a squadre
- Coppa Svizzera
- Torni di classificazione, campionati locali, regionali o Svizzeri.

Questo permette di giocare senza rappresentare alcuna squadra.

 

Mi sembra una buona cosa. Bisogna considerare che per come é strutturata l'attività in Italia, se la possibilità di partecipazione fosse ristretta alle gare non comprese tra quelle che tu elenchi, resterebbero solo i tornei ordinari regionali (che non incidono sulla classifica) : praticamente nessuno.
Nessun predeterminato regionale o nazionale, nessun campionato italiano individuale ecc.

Infatti, anche se ormai solo in pochi casi i tornei predeterminati qualificano per qualcosa di successivo e superiore, sono comunque determinanti per il ranking di ammissione. Un atleta che avesse diritto a partecipare solo ad alcune gare, oltre ai tornei ordinari regionali, potrebbe "drogare" la classifica e inficiare la susseguente partecipazione di qualcun altro ai Campionati Nazionali.

Meglio sarebbe una totale indipendenza che consentisse la partecipazione autonoma a tutta l'attività individuale. Ciò potrebbe andare anche a vantaggio di un vero professionismo nel quale il singolo atleta potrebbe trovarsi uno sponsor personale. Purtroppo nel tt l'attività a squadre (paradossalmente, essendo uno sport individuale) é predominante su tutto, nell'interesse delle Società e della Federazione che da esse é retta ed eletta.