1. Benvenuto/a sul forum di Tennis-Tavolo.com! Iscriviti è GRATUITO!
    Iscrivendoti con il pulsante qui a destra potrai partecipare attivamente nelle discussioni, pubblicare video e foto, accedere al mercatino e conoscere tanti amici che condividono la tua passione per il TennisTavolo. Cosa aspetti? L'iscrizione è gratuita! Sei già registrato/a e non ricordi la password? Clicca QUI.
  2. Clicca QUI per risparmiate sugli acquisti con le offerte di Amazon.it

La situazione degli azzurri nei commenti di Deniso e Nannoni

Discussione in 'Sezione Internazionale' iniziata da eta beta, 4 Feb 2014.

Status Discussione:
ATTENZIONE! - L'ultima risposta a questa discussione ha più di 365 giorni!
Valuta se potrebbe aver senso aprire una nuova discussione sull'argomento o se il tuo intervento possa essere utile ad essa.
  1. eta beta

    eta beta Pnaftalin Balls

    Categoria Atleta:
    5a Cat.
    Squadra:
    TT Ossola 2000 Domodossola
    FITeT - Nannoni e Deniso sull'Ungheria

    Leggo sul sito Fitet i commenti a caldo di Nannoni e, a freddo, di Deniso sulla partecipazione dei nostri all'Open d'Ungheria e sull'atteggiamento complessivo della squadra maschile (parole pesanti quelle di Deniso che però ha delle responsabilità essendo il D.T.) :

    Nannoni e Deniso sull'Ungheria

    "Abbiamo chiesto a Lorenzo Nannoni di darci un suo commento sulla trasferta ungherese della nazionale maschile apparsa a distanza un po’ carente di risultati e soddisfazioni per i colori azzurri. Ecco cosa ci ha detto:

    “La gara e' stata obiettivamente sotto le aspettative. Ci aspettavamo di piu'. Non e' che non si e' visto niente, pero' alcune partite (Bobo contro Ouiache nel tabellone e Marco Rech nella terza partita del girone contro Szymanski) si dovevano vincere. Per Bobo e' l'unica partita dato che era gia' nel tabellone. Commette divesi errori stranamente nelle fasi a lui piu' congeniali (gioco aperto e controtop). Sopra al tavolo, obiettivamente , il francese ha giocato molto bene. Marco domina le prime due partite del girone, poi non esprime il suo potenziale nella partita successiva ma nonostante questo arriva ad un punto dall qualificazione che pero' non porta a casa. Alessandro Baciocchi ha vinto una buona partita contro Tromer ma nel complesso considerando tutta la gara ha commesso tanti errori e non ha giocato bene. Contro Kolarek e' uscito dalla partita troppo presto. Seppur sfavorito, avrebbe dovuto creare piu' problemi a questo avversario. Ma la differenza di livello espressa sopra al tavolo lo metteva sempre in situazioni di difficile controllo . Sempre contro Kolarek, Niagol Stoyanov, seppur in un match equilibrato nei parziali in quasi tutti i sets, soffriva troppo nel gioco. Per lui una bella vittoria in rimonta contro Kuimov ma anche in questa partita ha sofferto troppo non esprimendo sicuramente il suo potenziale. Leonardo Mutti anche ha sofferto oltremisura contro Redjep (Cro) con cui avrebbe dovuto non avere troppi problemi. Leo viene sconfitto da Mengel (Ger) in un match complicato per lui e viene di nuovo sconfitto da Devos nella gara under 21 per 3-2, può fare meglio. Per tutti una gara con poca lucidita' e troppi errori nelle varie fasi di giuoco sia sopra sia fuori dal tavolo."

    "La stessa richiesta di maggior informazione l’abbiamo rivolta al Direttore tecnico Patrizio Deniso che molto correttamente ci ha chiesto di privilegiare il commento di Lorenzo Nannoni che ha seguito gli atleti in Ungheria, in quanto non essendo presente le sue considerazioni avrebbero potuto non essere del tutto obiettive e realistiche. Cio nonostante non ha mancato di farci comunque conoscere le sue impressioni come sempre molto concrete. Ecco cosa ci ha detto."

    “Se devo fare un commento, a freddo, sulla base dei risultati, non potrebbe essere che negativo. Purtroppo, non sono contento e denoto una mancanza, specialmente da parte degli uomini, nel recepire il giusto atteggiamento tecnico -tattico da sviluppare prima che in partita anche in allenamento. Se non riusciranno a rimettersi in discussione in allenamento ricercando con esasperazione una tecnica più precisa, che gli permetta di sviluppare un gioco di maggior qualità, difficilmente potranno e potremo ambire a risultati prestigiosi.

    La mia impressione è quella che da parte di questi giocatori non ci sia la volontà vera a cambiare, ma la supponenza a continuare su un percorso più facile e comodo, rispetto a quello del cambiamento, che comporterebbe il rimettere in discussione certezze tecnico-tattiche e mentali fino ad oggi acquisite.
    Quando si vuole essere dei veri giocatori bisogna esserlo a 360 gradi, oramai fare il compitino in allenamento non è sufficiente, specialmente se poi viene svolto male.

    Ultima considerazione, basta col non prendersi le proprie responsabilità sui risultati negativi ricercando facili alibi, la colpa dei propri errori non è sempre degli altri, ma probabilmente dalla propria incapacità a capire e recepire.”
     
    Ultima modifica: 4 Feb 2014
    A The killer 666 e mendmax piace questo messaggio.
  2. superciuk

    superciuk Si fa Giorno e cala la notte.

    Uau che strigliata!
    Può essere il tipo di atteggiamento evidenziato da Deniso a sconsigliare i nostri ad affrontare campionati tecnicamente più impegnativi all'estero?
    Forse basta loro essere forti in Italia?
     
    A eta beta piace questo elemento.
  3. romario

    romario Utente

    oh mi piace, mi piace, mi piace. Non condivido per niente la tua riflessione finale ma come negare una cosa. Se i nazionali fanno queste figuracce nei challenge, e ormai da troppo tempo succede, io penso che: il livello dei nostri giocatori è quello che è e quindi in campo ci vanno loro e le colpe vanno in gran parte a loro. Purtroppo quando si perde si perde!! Però il Sig. Deniso & company (FITET) stanno dando tutti gli strumenti agli atleti? Forse Bobo da tempo non spinge per affrontare un campionato più impegnativo!?? Glielo fanno fare o deve rinunciare a qualcosa? Non basta allenarsi in Austria per poi venire in Italia a perdere con giocatori mediocri. Gli altri ragazzi possono permetterselo? e poi?? ma dai!! nel femminile siamo messi forse meglio? la Stefanova come si allena, con chi si allena, con delle volenterose ragazze? Con il rispetto dovuto non ci faccia ridere e si prenda le sue responsabilità! Ci metta la faccia anche quando non vince! O perlomeno nel caso vinca come è accaduto pochi mesi fa non si facesse portatore del nuovo miracolo italiano. Nel tennistavolo e nello sport in genere non si inventa niente.
     
    A eta beta piace questo elemento.
  4. eta beta

    eta beta Pnaftalin Balls

    Categoria Atleta:
    5a Cat.
    Squadra:
    TT Ossola 2000 Domodossola
    Finalmente un affondo di Romario che mi piace.

    Forza Brasile!

    P.S.: questa potevi scriverla come Desisto. ;)

    Eta Beta sulla fascia. :approved:
     
    Ultima modifica: 4 Feb 2014
  5. Semola

    Semola Tuttologo

    Categoria Atleta:
    3a Cat.
    Squadra:
    G.S. Regaldi Novara, ora CUS Torino
    Ammesso e non concesso che Deniso sia il miglior allenatore che abbiamo, il fatto che sia D.T. automaticamente lo pone in una situazione di controllo globale ma non di focus sull'attività di elite, quello che forse sarebbe il suo best in action..
    Se io un gran giocatore non per forza sono un gran allenatore..
    se sono un gran allenatore non per forza sono un gran D.T.
    Immaginiamo che io sia il più bravo terapista d'italia, si sparge la voce e tutti vengono a curarsi da me..
    Ovviamente non posso guardare tutti io, devo delegare, e divento il responsabile di una clinica con alle mie dipendenze "operai" che fanno il lavoro al posto mio mentre io organizzo l'attività..
    Risultato? per quanto i miei dipendenti siano bravi se il più bravo sono io c'è un calo della qualità del lavoro..

    Soluzione? Come ha imparato Deniso? ha lavorato anni come secondo di un mostro sacro, e ha appreso fatto suo e personalizzato le metodologie di lavoro..
    Credo quindi che dovremmo prima che i giocatori formare dei tecnici professionisti e super qualificati e avviare una "scuola italiana" che piano piano prenda vita e sia il traino di un generale rinnovamento del movimento..
     
    A eta beta piace questo elemento.
  6. senigallia

    senigallia Domenico Ubaldi

    Nome e Cognome:
    Domenico Ubaldi
    Categoria Atleta:
    Non Tesserato
    Squadra:
    Tennistavolo Senigallia
    Come si fa ad esprimere una condivisione forte sulla necessità di avviare la "scuola tecnica" che sia il traino di un generale rinnovamento?

    Circa le dichiarazioni di Nannoni/Deniso è risaputo da oltre trent'anni che i giocatori della nazionale italiana difettino di impegno, spirito di sacrificio, responsabilità e così via. Secondo i loro capi, naturalmente e quando perdono perché pochi mesi fa il titolo europeo junior era merito dei programmi che la federazione porta avanti nei giovani.

    Ma i tecnici e gli allenatori sono "potenzialmente" adeguati ai propri giocatori? Oppure, sono in grado di conquistarsi con le proprie competenze e qualità la stima e la fiducia dei giocatori (e non solo dei dirigenti) tanto da condensare condivisione intorno al loro progetto? Hanno una personalità così forte ed autorevole da farsi rispettare per questa e non per il potere dirigenziale?


    In una organizzazione articolata i membri fanno quello in cui si sentono coinvolti oppure quello che sono obbligati a fare. Il primo metodo dà risultati migliori ma richiede una grande autorevolezza riconosciuta e diffusa.
     
    A eta beta e romario piace questo messaggio.
  7. romario

    romario Utente

    Ho letto con grande piacere questo intervento. condivido le tue perplessità e sottolineo il pressappochismo delle parole del nostro d.t. Che se davvero non vuole il compitino in allenamento vada a Vienna a seguire Bobocica e tutti gli altri durante gli stage. Magari vada pure ai tornei in modo tale che i ragazzi possano avere la stessa guida e non ogni volta un sostituto. L'apice lo avremo però con le attese dichiarazioni del responsabile del settore femminile dotato di grande autorevolezza riconosciuta e diffusa!
     
  8. enzopacileo

    enzopacileo Utente Noto

    Nome e Cognome:
    vincenzo
    Categoria Atleta:
    Fuori Quadro
    Della mancanza di tecnica più precisa ritengo che Deniso dovesse accorgersene già da tempo a prescindere dai risultati ed anche le soluzioni tecnico tattiche non lo scopro io che necessitano di tempo e di una programmazione precisa che coinvolga i club di appartenenza ed i tecnici di riferimento ammesso che questi ultimi abbiano l'autorevolezza necessaria. Quando sento parlare di una scuola italiana mi chiedo sempre quale debba essere il modello tecnico di riferimento vista la pochezza di risultati che ci portiamo dietro ormai da tanti anni, in Italia poche società ed in generali pochi atleti che hanno avuto la fortuna di avere dei bravi allenatori stranieri o quei pochissimi bravi italiani oggi giocano un tennis tavolo tecnicamente più aggiornato altrimenti si trova di tutto visto che i corsi per gli allenatori sono di scarsissimo valore tecnico. Personalmente ho provato aimè con scarsi risultati a far passare un concetto di insegnamento che avesse come base la chiamata di bravi allenatori dall'estero che almeno a livello regionale (ma ritengo che andrebbe in primis fatto a livello nazionale) dessero un'impronta tecnica completa e dettagliata sulla quale i club potessero lavorare e poi confrontarsi su basi omogenee, poi successivamente creare nel tempo qualcosa di nostro, di italiano, che fosse una sintesi di qualità e non una maionese impazzita imho
     
    A romario piace questo elemento.
  9. eta beta

    eta beta Pnaftalin Balls

    Categoria Atleta:
    5a Cat.
    Squadra:
    TT Ossola 2000 Domodossola
    Premesso che mi trovo, come sempre d'accordo con l'amico di Senigallia, mi chiedo se prioritariamente servisse una carta da calare per rivincere le elezioni oppure un guru in assoluto ascetismo da consultare in pellegrinaggio oppure un capo-allenatore che lavorasse anche sugli aspetti psico-tattici durante le trasferte? Lamentavamo un problema di autorevolezza quando il D.T. non aveva nè carisma nè titoli. Ora che c'è un D.T. carismatico, titolato ed esperto lo leggiamo pontificare da lontano come uno che striglia ma ha altro da fare. Non ci farà mica rimpiangere il predecessore che brillava per powerpoint e presenzialismo?
     
    Ultima modifica: 5 Feb 2014
  10. SIDESPIN

    SIDESPIN Utente Noto

    Qualifica Tecnico:
    Tecnico di Base FITeT
    Categoria Atleta:
    4a Cat.
    Squadra:
    ssd ciatt firenze
    Io sono del parere scusate se molto franco che dalle rape non si può spremere sangue...
     
    A li-ning e mendmax piace questo messaggio.
  11. senigallia

    senigallia Domenico Ubaldi

    Nome e Cognome:
    Domenico Ubaldi
    Categoria Atleta:
    Non Tesserato
    Squadra:
    Tennistavolo Senigallia
    :)

    Ho letto un'altra discussione di una battuta di Bosi sul fatto che si può programmare l'attività quanto si vuole (riferito alle nazioni più organizzate) tanto poi nascono campioni come Waldner che sovvertono ogni logica. Più o meno il pensiero era questo.
    Come mai giocatori simili non sono mai nati in Italia? Perché nel tennistavolo non sono mai nati mentre negli altri sport nazionali invece accade (o è accaduto) almeno una (una) volta?
    Siamo difronte a mamme sterili oppure ad essere sterile è la nostra organizzazione?
     
    A eta beta piace questo elemento.
  12. eta beta

    eta beta Pnaftalin Balls

    Categoria Atleta:
    5a Cat.
    Squadra:
    TT Ossola 2000 Domodossola
    Ho sempre in mente la valanga azzurra. C'era il talento assoluto (Thoeni) ma attorno a lui c'era una quantità di "onesti lavoratori" che grazie all'organizzazione della struttura tecnica (con a capo i fratelli Cotelli) e di una scuola tutta italiana (quella del "passo spinta") hanno formato uno squadrone. Lo stesso è stato per la Svezia del pingpong.

    La nazionale ai tempi di Tomba invece avrebbe corrisposto ad un Waldner nel deserto. Bosi, stavolta miope, prende in considerazione un modello perdente per il movimento, anzichè un modello vincente.
     
    Ultima modifica: 7 Feb 2014
    A senigallia e mendmax piace questo messaggio.
  13. superciuk

    superciuk Si fa Giorno e cala la notte.

    Non è un bel dire da parte di chi ha avuto un ruolo importante come il suo.
    Sembra quasi un'autoassoluzione.
    Riferito all'italia più che i talenti manca la base... perchè un movimento formato da 6-7000 praticanti è più probabile che sia strutturato per sprecare il buono che c'è più che a farlo emergere.
     
    A senigallia e mendmax piace questo messaggio.
  14. eta beta

    eta beta Pnaftalin Balls

    Categoria Atleta:
    5a Cat.
    Squadra:
    TT Ossola 2000 Domodossola
    Non ho capito questo passaggio.

    E' il numero a determinare il modo di strutturare e la finalità?

    Non credo tu volessi dire questo.

    Riguardo al paragone di Bosi, il suo punto debole è già nel soggetto, perché Waldner non fu un campione nel deserto ma bensì l'epigono di una scuola e il leader di una squadra, con gregari di gran livello ( penso a Persson ) e un decano di qualità (penso ad Appelgren). Proprio come l'era Thoeni, contrapposta all'era Tomba che invece sarebbe più calzante come pietra di paragone. Imho.
     
    Ultima modifica: 7 Feb 2014
  15. Semola

    Semola Tuttologo

    Categoria Atleta:
    3a Cat.
    Squadra:
    G.S. Regaldi Novara, ora CUS Torino
    Se ti legge Persson che è un gregario.. campione del mondo campione di qualsiasi cosa ancora quelli forti si devono impegnare per batterlo, mentre Waldner è in una clinica per disintossicarsi dall' alcool..
     
    A RevanII piace questo elemento.
  16. eta beta

    eta beta Pnaftalin Balls

    Categoria Atleta:
    5a Cat.
    Squadra:
    TT Ossola 2000 Domodossola
    Dario... non stare a farmi le pulci... scusami se non ho virgolettato. È un termine mutuato dal ciclismo , chiaro che andasse stretto, ma comunque i gregari che finiscono un Tour o un Giro non sono molto inferiori ai loro capitani. E molti campioni sono stati gregari prima di diventare capitani, quindi non volevo usare un termine riduttivo.

    Anche Gros è stato vincitore di una Coppa del Mondo Assoluta ma era una specie di " "gregario" " rispetto a Gustavo.

    Leggimi... tra le righe. ;)
     
    Ultima modifica: 7 Feb 2014
  17. Semola

    Semola Tuttologo

    Categoria Atleta:
    3a Cat.
    Squadra:
    G.S. Regaldi Novara, ora CUS Torino
    Noi di talenti a livello mondiale ne abbiamo avuti, altrochè.. Anzi direi mooolti più degli altri in proporzione al numero di tesserati..
    Mondello ha avuto 2 match point contro l'imbattibile Samsonov a Courmayeur, Piacentini campione europeo (allievo?),
    Negro che a detta di Stencel che aveva allenato Waldner era più talentuoso di lui a pari età.. ecc ecc ecc
    Il problema è che erano campioni anche di cazzaggine, che la mentalità italiana in generale è vivacchiare e accontentarsi, e non è colpa del tt in questo senso ma della mancanza di fame di successi e di voglia di sgobbare..
     
  18. superciuk

    superciuk Si fa Giorno e cala la notte.

    Per l'italiano medio e qualunquista quale sono io se un determinato progetto, una certa struttura, un movimento non funziona bene ci sono due motivi:
    - incapacità della dirigenza;
    - volontà della dirigenza.
    Non so perchè ma sono convinto che nessuno vuole darsi dell'incapace, mi rimane pertanto l'idea che per la stessa (dirigenza) il progetto funzioni già bene in questo modo.
    Se non è così mi aspetto delle motivazioni diverse da: il lavoro potrebbe non pagare, meglio sperare nel talento di qualcuno (fortuna).
    I numeri cosa c'entrano in tutto questo?
    I numeri incidono molto sulle risorse, sull'attività, sulla programmazione... e spesso anche sul ventaglio di possibilità da cui scegliere la classe dirigente.
    C'è una buona possibilità che con numeri 10 volte tanto anche i nostri dirigenti sarebbero diversi. Migliori o peggiori non è possibile saperlo ma diversi sì.
    A questo punto meglio un'attività più marginale e autoreferenziale... per alcuni.
    Le analisi di bilancio di ttsenigallia più volte ci hanno detto che all'interno di un certo gruppo non si sta poi tanto male. Qualche soldo gira, risultati... soprattutto a livello nazionale ci sono. Perchè provare a rompere il giocattolo?
    E tutto questo senza vere iniziative per provare almeno una crescita del movimento che a parer mio si presenta difficile, ma che spontaneamente non avverrà mai.

    Sia chiaro che si tratta di una riflessione a puro titolo personale che non ha alcuna pretesa di verità. Anzi se è completamente errata sono più contento. :sisi:
     
    A senigallia e eta beta piace questo messaggio.
  19. eta beta

    eta beta Pnaftalin Balls

    Categoria Atleta:
    5a Cat.
    Squadra:
    TT Ossola 2000 Domodossola
    Quello che volevo dire è che la frase di Bosi rispecchia bene il modo in cui ragiona il sistema olimpico italiano: ci si prefigge di avere almeno un qualificato come risultato minimo e almeno un medagliato per specialità come risultato massimo, in questo modo si assicura la sopravvivenza della baracca (ogni singola struttura federale).

    @Superciuk, sono d'accordo. Ma neanche il numero basso di praticanti deve essere un alibi. ;)

    Altrimenti mai la "piccola" Svezia (stavolta ho virgolettato) avrebbe potuto battere la grande (senza virgolette) Cina.
     
    Ultima modifica: 7 Feb 2014
  20. superciuk

    superciuk Si fa Giorno e cala la notte.

    Ok, questa mentalità sempre nel mio personalissimo modo di vedere sta benissimo all'interno del quadretto che ho descritto.
    Alla base non c'è lo sport ma il proprio orticello.


    Ok, anche tu pertanto ritieni necessaria qualche spiegazione in più?
     
    A eta beta piace questo elemento.
Status Discussione:
ATTENZIONE! - L'ultima risposta a questa discussione ha più di 365 giorni!
Valuta se potrebbe aver senso aprire una nuova discussione sull'argomento o se il tuo intervento possa essere utile ad essa.

Condividi questa Pagina