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La provocazione shock di Pettinelli.

Discussione in 'Chiacchiere sul Tennis Tavolo' iniziata da eta beta, 11 Mar 2015.

Status Discussione:
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  1. Sim1

    Sim1 Utente Noto

    Categoria Atleta:
    Fuori Quadro
    Negro gioca già a un livello dove il risultato conta , quindi il discorso cade, perchè qui si sta parlando di bambini che non riescono a battere giocatori quinta categoria ( non perchè sono scarsi ma perchè probabilmente sono all'inizio ..i bambini ) .
    Personalmente mi dà fastidio perdere a prescindere dall'avversario e dal materiale, ma se proprio devo essere sincero , sempre per la storia degli alibi preferisco perdere da qualche giocatore "diverso" ( per materiale, stile di gioco , attegiamento in campo) così da sentirmi meno scarso . In questo caso l'alibi lo uso a mio vantaggio per superare una difficoltà/sconfitta e cancellare subito la prestazione.
    Se facciamo un discorso di risultati mi può stare bene: un bambino bravo ha perso una partita perchè è stato imbrogliato ( è chiaro che molte gomme non sono regolari, quindi è un imbroglio ) e non è giusto.
    Se invece facciamo un discorso di prospettiva , e diciamo che i ragazzi smettono o non migliorano anche a causa delle gommacce è un discorso comico che non merita neanche discussione.
    Chiaramente parlo di ragazzi con prospettive da nazionale o giù di lì e non : ha smesso perchè non si divertiva più di giocare sempre contro giocatori storti, altrimenti poteva diventare anche un terza categoria
    Un bambino ha la possibilità di allenarsi come vuole ( o come vuole l'allenatore) , con i metodi che preferisce, con i compagni che preferisce . Ci sono poi molti tornei giovanili dove credo che la percentuale di gomme trattate ( di questo si parla, perché altrimenti imponiamo il monostile...cioè aboliamo qualsiasi gioco che non sia offensivo e con ritmo costante) sia tendente allo zero . Secondo me è abbastanza per poter crescere e byepassare il livello quinta/quarta e campionati regionali dove il numero di trattati è più alto.
    Adesso non scherziamo, secondo voi il livello in cina è alto perchè non ci sono le gomme trattate???
     
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  2. senigallia

    senigallia Domenico Ubaldi

    Nome e Cognome:
    Domenico Ubaldi
    Categoria Atleta:
    Non Tesserato
    Squadra:
    Tennistavolo Senigallia
    Concordo perfettamente, come pure con eta beta (ottimo il riferimento al "tempo formativo") o superciuk che non pensa che si tratta di "un colpo di Stato".
    Alle considerazioni tecniche di Pettinelli ne aggiungo altre numeriche. I 50enni o i 60enni sono numericamente di più di tutti i giovani messi insieme. I nuovi tesserati sono più adulti che giovani, chi abbandona è in prevalenza con basso contenuto tecnico. L'attività pensata dalla federazione non tiene conto della difficoltà di accesso al nostro sport ma guarda solo a chi è dentro l'ambiente. In questa situazione aumentare o diminuire la difficoltà di inserimento grazie ai materiali può fare la differenza.
     
  3. eta beta

    eta beta Pnaftalin Balls

    Categoria Atleta:
    5a Cat.
    Squadra:
    TT Ossola 2000 Domodossola
    Nella pallavolo si comincia con la palla rilanciata.. si prosegue col minivolley e solo dooooopo si passa al volley vero e proprio. Solo questione di altezza della rete? Dalla palla rilanciata (ci si fanno anche delle gare!!) si passa al minivolley.. non credo sia un problema di altezze. Qui si pretende invece di far comprendere tutte le millemila variabili a chi comincia! :azz: Un suicidio in termini di sviluppo di una disciplina moderna (al passo coi tempi)
    http://www.fipavimperia.it/documenti/doc08-09/scuolaminivolley/torneoavb/regtoravb.pdf

    "Al passo coi tempi" significa anche fornire sport spettacolo. Quando i palazzetti sono pieni le ovazioni si sentono solo dopo rallies prolungati di top e controtop o dopo una serie di attacchi in topspin e difese in backspin. Se i palati sono fini anche dopo una risposta in flick o dopo un servizio vincente. Mi si dica che non è vero!

    Si può cominciare con un bel "for veterans competitions use only" sulla confezione di molti tipi di gomme . Sarebbe un buon inizio. IMHO.
     
    Ultima modifica: 12 Mar 2015
  4. rico60

    rico60 gaula

    Nome e Cognome:
    federico bacci
    Categoria Atleta:
    Fuori Quadro
    Sim1 , è stato un piacere leggerti ( tieni però conto che te lo dice uno che di queste cose, gomme, non ci capisce una mazza).

    Mi piace di più soffermarmi sugli aspetti educativi dei ragazzi e sulle seghe mentali degli adulti ... che poi impattano sui ragazzi.

    i tuoi interventi li trovo perfetti ... non c'è nulla, proprio nulla, da aggiungere.

    Se tramite lo sport ho formato un uomo è giá un campione.

    È un piagnucolone ? E allora le coppe se le metta tranquillamente nel ...., un pò lui e un pò chi lo ha "formato".
     
  5. eta beta

    eta beta Pnaftalin Balls

    Categoria Atleta:
    5a Cat.
    Squadra:
    TT Ossola 2000 Domodossola
    1) Non c'è come l'esempio per contribuire alla formazione di una Persona.

    2) Chi non ha mai cambiato scuola e/o società al figlio perché si sentiva un perseguitato può esprimersi coerentemente col suo comportamento reale.

    Il resto sono tutte sfumature sulle quali si può ragionare.

    Ma siamo sicuri che tutto ciò c'entri col discorso "utilitaristico" dello sviluppo futuro di una disciplina a forte rischio estinzione nei Paesi post-industrializzati?
     
    Ultima modifica: 12 Mar 2015
  6. TechLab

    TechLab Utente Noto

    Nome e Cognome:
    S.C.
    Squadra:
    ASD Sparta 480 a.C.
    Sono sicuro che l'autore del post sia in perfetta buona fede però penso che alla base ci sia proprio un equivoco di fondo che rende l'argomentazione perfetta dal punto di vista logico ma assolutamente non pertinente e non applicabile al caso di specie.

    Avendolo studiato abbastanza a fondo (ci ho scritto su una dozzina di paper) ed avendo anche avuto il piacere di sentire in merito lo stesso autore, nel Velasco pensiero un alibi è un pretesto deresponsabilizzate, ossia un modo per traslare le cause determinanti un errore o un insuccesso su cose che non siano riconducibili alla mia responsabilità, cose che io non controllo.

    Tutto quello che è stato riportato nel post di cui sopra può essere vero e abbastanza condivisibile ma il punto è che NON E' RICONDUCIBILE a quello che il Maestro di Senigallia sostiene.

    Leggendo quello che è stato scritto nei vari forum egli infatti NON afferma che
    I RAGAZZI PERDONO PERCHE' GIOCANO CONTRO GLI ANTITOP (poi i puntinari e resto sono stati aggiunti da altri ma l'estensione comunque potrebbe avere una sua logica)
    ma afferma che
    i giovani hanno oggettive difficoltà a giocare contro gli antitop perché per quanto possa essere corretta la programmatica didattica a cui sono sottoposti ci vuole molto tempo prima che questa abilità venga maturata e solo dopo che altri skill base siano stati ben acquisiti, tempo nel quale per come sono formulati i tornei e i campionati, i ragazzi continueranno a giocare poco e male (nel senso di perdere senza poter giocare).
    Quindi questo non è un alibi alla Velasco ma una semplice constatazione oggettiva! Per imparare a giocare contro determinati materiali ci vuole tempo, molto tempo, nel corso del quale il capitale "giovane giocatore" può andare disperso.

    Inoltre, per quello che riguarda, la cultura della sconfitta e dell'imparare a saper perdere questo per quanto ognuno può agevolmente leggere, documentandosi, è sicuramente un "MUST" nel pensiero del Maestro di Senigallia, penso quindi pienamente condivisibile da tutti.

    Anche qui però il punto è un altro ed è molto più sottile e per quanto posso dire io molto difficilmente gestibile anche con il più corretto sostegno di carattere psicologico (professionale intendo) al giovane atleta.

    Il punto NON E' ACCETTARE DI POTER PERDERE, ma come gestire il trauma originato negli atleti giovani (e non solo) dal PERDERE SENZA POTER GIOCARE (quindi problema del COME SI PERDE).

    Mi sarà capitato centinaia di volte vedere ragazzi "arati" in tre set in cui possono fare pochissimi punti ma uscire dagli incontri affatto traumatizzati perchè in qualche modo hanno giocato, fatto i colpi che sapevano fare e sbagliato. Questa è una cosa che si può insegnare e che il giovane atleta puo' capire ed accettare senza troppi problemi. Difficile invece, molto difficile è il caso il cui il giovane PROVA A GIOCARE MA CON TUTTA LA SUA BUONA VOLONTA' NON CI RIESCE PROPRIO. Tira un colpo il suo avversario gli ribatte la palla e quanto lui la tocca si comporta come una palla impazzita e va dove gli pare. Nella testa del giovane si incunea pian piano un senso di IMBARAZZO ED INADEGUATEZZA AL CONTESTO TERRIBILE a cui non è preparato e difficilemnte potrebbe esserlo.
    Provate ad immedesimarvi per comprendere bene: "Accidenti in spiaggia con i miei amici vinco e perdo, però gioco da Dio e mi diverto. Qui tra i professionsti, mi fanno fare tutti dei movimenti diversi, che dicono siano meglio, faccio scuola da 6 mesi, un anno e in partita guarda qua non riesco neppure a buttare una palla di la. Quanto sono impedito!!!"
    conclusione
    NON E' PER ME quando voglio magari faccio una partita in spiaggia e mi diverto senza troppi problemi.
    Da qui l'abbandono.

    Su questo punto credetemi, anche con un buon sostegno psicologico è assolutamente difficile riuscire a disinnescare il trauma o addirittura prevenirlo con opportuna formazione.
    Una cosa molto utile che si può fare, ed è questo che il Maestro suggeriva nel suo intervento, è creare contesti competitivi collaterali a ciò che oggi in mondo del TT propone per dar modo anche a giovani non ancora strutturati di poter cominciare a giocare molto (non solo 3 partite nei gironi ma tante quante ne fa quello che vince) e soprattutto divertirsi esprimendo nel gioco lo skill e la tecnica che sono riusciti ad apprendere.

    tutta qua...non c'entra l'apocalisse del tt, la santa inquisizione contro i puntinari, trattati, antitop e variamente diversi...il punto è molto semplice...dare ai giovani contesti di gioco e divertimento consoni a quello che si puo' pretendere da un giovane impostato con una corretta programmatica di insegnamento e indirettamente (ma non sarebbe poco) cercare di fare in modo che sempre più giovani entrino nel movimento agonistico del tt E CI RESTINO per espandere e dare nuovo vigore al movimento stesso.

    Proviamo serenamente a concentrarci solo sulla proposta e sugli effetti a lungo termine che potrebbe avere sul movimento del tt...e per giusto 1o minuti smettiamo di tener lo sguardo fisso alla ns. borsa per vedere cosa c'è dentro ed immaginarci effetti apocalittici che la proposta potrebbe avere sulla nostra vecchia e consunta borsa....
     
    Ultima modifica: 12 Mar 2015
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  7. gspix

    gspix Utente Noto

    Squadra:
    A.S.D. ASTRA
    @TechLab per come è stata riportata qui sul forum la proposta mi pare sia fortemente legata alle gommacce e quindi un po' diversa da come la imposti tu.

    Se avesse detto che giovani e principianti debbano avere più possibilità di giocare in competizioni che siano consone al proprio skill ed alla propria età penso nessuno avrebbe avuto nulla da ridire.
    Come si fa in molti altri sport si creano dei segmenti omogenei e si compete "ad armi pari".....

    Diverso è dire: tu sei quinta, ed avendo la gommaccia, devi farti i tornei quarta perchè il ragazzino che gioca da sei mesi ha diritto di giocare i tornei quinta al posto tuo....
     
  8. TechLab

    TechLab Utente Noto

    Nome e Cognome:
    S.C.
    Squadra:
    ASD Sparta 480 a.C.
    Ora io non sono certo l'interprete ufficiale del pensiero del Maestro Pettinelli e non ho alcuna relazione con lui....quello che ho riportato è ciò che ho compreso leggendo il post sui vari forum...può darsi che non sia corretto e nel caso chiedo scusa.

    L'unico appunto che personalmente farei al post è esattamente nella linea che indicavi, cioè il Maestro ha fissato nel solo antitop il livello di difficoltà da circoscrivere in qualche modo. In questo modo l'asticella rimane a mio modo di vedere alta, nel senso che materiali lisci e puntinati più o meno trattati comunque rientrano e rappresentano uno scoglio di non poco.
    Io, riprendendo l'intervento fatto all'inizio da @pamaz personalmente sarei per un circuito fitet di tornei promozionali giovanili la cui formula assicuri a tutti uguale numero di incontri disputati e con utilizzo di materiale omologato fornito dall'organizzatore (trovi la racchetta sul tavolo appunto). La categoria speciale forse a questo punto sarebbe anche superflua perchè se vuoi partecipare al torneo dovresti avere l'età giusta e la racchetta la trovi sul tavolo...
     
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  9. eta beta

    eta beta Pnaftalin Balls

    Categoria Atleta:
    5a Cat.
    Squadra:
    TT Ossola 2000 Domodossola
    Un po' di storia: ascoltiamo cosa dice Pettinelli:
    "
    Nei primi anni 80 la Fitet decise che le gare di terza categoria non si giocassero più al meglio dei 3 set su 5 ai 21, ma 2 su 3. In questo periodo l’antitop era già diffuso e poco dopo compariranno le gomme con i puntini lunghi. Così con il timore delle gomme e per le difficoltà di giocarci contro, il primo set, il giovane perdeva facendo pochi punti. Con la confusione e tanta paura, giocava il secondo set, che era l’ultimo. Si ricorda che in questi tempi non c’erano i gironcini. Quindi subito eliminazione diretta. I giovani rimanevano impantanati in questa categoria che rappresentava la porta d’ingresso per salire nei seconda e poi negli assoluti. Per conseguenza e per imitazione, alcuni giovani iniziarono ad usare queste gomme e così l’inquinamento tecnico invaderà anche la base del nostro futuro. A peggiorare le cose ci sarà anche un'altra decisione. La Fitet diminuirà drasticamente il numero degli arbitri ufficiali favorendo in questo caos l’alterazione delle gomme con processi chimici e termici."

    "La comparsa delle puntinate ed antitop ha deviato il pingpong classico. Possiamo ricordare che negli anni 60 Toni Hold ai campionati del mondo elimina Shigeo Itoh campione del mondo in carica facendogli fare poco più di 5 punti in ogni set utilizzando la prima gomma antitop. La notizia ebbe molto clamore tanto che i telegiornali di tutto il mondo ne parlarono. Mentre negli anni 70 il cinese Huang Liang in una gara internazionale con la prima gomma puntinata lunga lasciò tutti i migliori avversari europei 21-4, 21-5......... L'eco di questa pubblicità non è stato utile per il tennistavolo.Questa nuova racchetta creo confusione e disagio ai giovani che avevano iniziato a imparare l’ apprendimento tecnico del tennistavolo. Ancora oggi stiamo pagando le conseguenze di queste gomme. Anche se con il tempo lentamente il disagio è diminuito. Però la gomma soprattutto con i puntini lunghi trattata ha inquinato il nostro sport".

    Io aggiungo solo una nota a margine: nel tennis la racchetta a doppia incordatura è durata lo spazio di un mattino prima che fosse decretata la sua proibizione.
     
    Ultima modifica: 12 Mar 2015
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  10. Max

    Max Utente Noto

    Squadra:
    TT Aquile Azzurre - Milano
    In Germania, come forse ho già detto tempo fa in un'altra discussione, i coach non insegnano neanche il gioco contro le gommacce ai loro allievi, li allenano solo sul gioco veloce. Secondo il pensiero teutonico il puntinato o l'antitopparo sono giocatori inferiori a prescindere, e anche se il ragazzo ci perde non gliene frega nulla perché ai livelli di gioco per cui lo stanno preparando non ne troverà e il tempo speso per insegnargli a giocarci è tempo perso. Lasciano usare tutti i trattamenti e hanno il maggior numero di praticanti in Europa. Troppo difficile per noi? Non è che forse di un Attila a cui attaccarci in caso di sconfitta noi Italici non possiamo farne a meno?
    --- Messaggio Unito Automaticamente, 12 Mar 2015 ---
    E poi scusa una cosa: Pettinelli non aveva mica raccontato che in palestra veniva un tizio con l'antitop e batteva tutti i ragazzi, poi un ragazzo si procurò una antitop, giocarono tra di loro e quando il tizio tornò prese le pallate e sparì? Se basta così poco, dov'è Attila?
     
    Ultima modifica: 12 Mar 2015
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  11. TechLab

    TechLab Utente Noto

    Nome e Cognome:
    S.C.
    Squadra:
    ASD Sparta 480 a.C.
    Questa è una cosa che mi è stata confermata direttamente da un allenatore che sono riuscito a contattare tramite un mio fratellone tedesco....
    si parlava di programmatica di insegnamento e casistiche varie e quando ci siamo arrivati al punto allenamento contro puntino lungo e gli ho detto che che io per una serie di ragioni non trovavo corretto insegnare lo schema top - palleggio ma preferivo insistere sullo schema sempre top più o meno variato e palleggio solo estrema ratio mi risposto che anche secondo lui era cosi, esattamente ripetendo quello che scrivi e etichettando il gioco contro il puntino lungo con un laconico "nicht besonders" ossia nulla di particolare.

    Però poi andando avanti nel discorso e gli ho chiesto quali e quante occasioni hanno i ragazzi di poter giocare e consolidare la formazione che fanno in palestra mi ha svelato un mondo che da noi non esiste...proprio grazie alle dimensioni maggiori del movimento stesso questi hanno 5 - 10 volte maggiori occasioni rispetto ai nostri...anche a partire dai tornei interni sociali che sono di dimensioni assolutamente non paragonabili, agli incontri di squadre di ragazzi organizzati contro altre società, a una miriade si scambi con altri team anche esteri insomma un mondo che da noi non esiste....
    Alla fine abbiamo condiviso questo: "strutturare per i ragazzi sessioni di allenamento improntante alla disciplina, rigore ed ad una corretta osservanza della programmatica per l'insegnamento ma soprattutto dare loro occasioni continue di gioco e divertimento per accrescere motivazione, dedizione e impegno"...
    A me sembra che provare a ipotizzare le cose di cui sopra vada esattamente in questa direzione.
     
  12. eta beta

    eta beta Pnaftalin Balls

    Categoria Atleta:
    5a Cat.
    Squadra:
    TT Ossola 2000 Domodossola
    Cioè.. fatemi capire.. in Germania è normale che un ragazzo che ha fatto nove turni di un torneo nazionale perda, magari in finale, contro uno che è arrivato fino lì perché magari ha incontrato solo ragazzini sprovveduti ed incapaci a giocarci contro perché nessuno ha insegnato loro come ci si gioca? Perché un ragazzino non deve aspirare a vincere un torneo 4a o 3a prima di arrivare ad essere un seconda? E il ragazzino che per sua fortuna non ne ha trovati sul suo cammino? Ma no! Non ci siamo!
    Si fa così per rassegnazione, perché sappiamo di non poter incidere sulle scelte del potere, non perché sia giusto!!
     
  13. Allround73

    Allround73 Utente Attivo

    Nome e Cognome:
    Fabio Stanglini
    Categoria Atleta:
    4a Cat.
    Squadra:
    T.T. Regaldi - serie C2
    Io mi domando se davvero tutti sti "saccenti" abbiano mai davvero giocato e sopratutto "insegnato"? Stando al tavolo, non a pontificare dal divano di turno.
    La "provocazione" era partita con una parte definiamola utile e difficilmente non condivisibile, cioè disputare i tornei giovanili non con i tabelloni ad eliminazione diretta, ma con la possibilità di continuare a giocare fino a stabilire una classifica completa dalla prima all'ultima posizione. Argomento che chiunque alleni appoggerebbe in modo incondizionato, che ha però la grossa discriminante di richiedere che le strutture dove vengono realizzate le manifestazioni siano in grado di contenere un numero di tavoli doppio o triplo rispetto agli attuali (Terni a parte). Le manifestazioni cosi organizzate sono davvero piaciute, sia ai ragazzi che agli allenatori. Quindi benchè non sia una proposta nuova mi sta bene che se ne parli.
    Poi il discorso prende un'altra inspiegabile piega. Parlando di tornei giovanili, dove la percentuale di gomme "diverse" è inesistente a parte qualche giovane difensore, richiedere il "proibizionismo" denota una poca conoscenza e frequentazione di tale settore. Tra l'altro quando si parla di "traumi" per il giovane atleta, ricordo che, per chi non ha iniziato da giovanissimo, affacciarsi ai tornei nazionali per un 15-16 enne di turno è davvero uno shock, e mica per le antispin o gomme simili, ma per la differenza di livello imbarazzante che esiste tra i primi delle varie categorie e il nuovo venuto di turno. Qualcuno dirà che è "formativo" per l'atleta quinta categoria giocare con gente tipo Pinto, Mutti, Rossi (mi perdonino gli interessati citati solo a titolo di esempio), quando invece il senso di "comprensione" di ciò che sta succedendo è decisamente peggiore di qualsiasi gomma tarocca possa trovarsi di fronte. Quindi qualsiasi discorso sul fatto che sia traumatico affrontare certi materiali in certe gare finisce ancora prima di iniziare. Primo perchè non ci sono e secondo perchè i presunti traumi sono ben altri.
    Questo per quanto riguarda la proposta.
    Circa tutto il resto che è stato scritto, la mia opinione l'ho gia detta e ripetuta un infinità di volte. Ma tanto è inutile. Come ha scritto il bravissimo Spinicchia, questo è un paese dove bisogna trovare una giustificazione alla sconfitta sempre, e la "caccia alle streghe" è un espediente che torna assai comodo alla schiera di piagnucoloni circolanti.
    Se si deve parlare di diffusione seria di questo sport, parliamo di altro. Grazie
     
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  14. TechLab

    TechLab Utente Noto

    Nome e Cognome:
    S.C.
    Squadra:
    ASD Sparta 480 a.C.
    allora dai mettiamo insieme la buona volontà ri-propositiva di quelli che te chiami "saccenti" e di quelli "non saccenti" che pare la pensino allo stesso modo e qualcosa di buono si può fare...che dici...
    basta farlo però perché se non si fa nulla il dato sotto gli occhi di tutti è che il carrozzone sempre guidato dal divano dai "saccenti" e in palestra dai non saccenti alla fine non è che stia andando molto bene...

    per conto mio qui c'è un equivoco di fondo...forse senza alterarsi e rileggendo meglio quello che è stato scritto....
    ...nessuno ha detto che nei tornei giovanili i ragazzi incontrano gli antitop e puntinate e quindi ecc... o almeno ho letto e riletto diverse volte e non mi sembra...
    il punto è che i tornei giovanili sono pochi e organizzati con la formulina a gironi e poi scontro diretto quindi POCHI e POCHE PARTITE DA DISPUTARE PER CHI DEVE FARE ESPERIENZA.

    poi si è detto che l'esperienza i giovani la fanno in campionato e qui incontrano di tutto nelle categorie inferiori

    se il sistema è questo NON hanno oggettivamente molte possibilità di mettere alla prova quello che stanno imparando divertendosi.

    Da qui l'esigenza di creare occasioni ULTERIORI di incontro fra loro però, dato l'obiettivo, SEMPLIFICATE (come dicevo per conto mio racchetta standard e n. partite uguale a quello del vincitore)

    Sul discorso dei traumi psicologici e abbandono non condivido affatto quello che hai scritto sminuedo il problema come se non esistesse.
    Pur vendendo da Sparta ho faldoni pieni di casi inerenti e sono collocati in fasce d'età molto ampie (anche sopra i 40 anni pensa). Non mi voglio addentrare nel discorso perché mi sento parte in causa però questa per me è l'ennesima riprova del fatto che nel nostro movimento tutti pensino che la testa sia tutto in un giocatore ma poi degli aspetti psicologici nessuno si fa materialmente carico....e questo per esperienza non incentiva la diffusione....

    personalmente poi se come dici si vuole come fare discorsi seri che aiutino a migliorare questa penosa situazione io eviterei di fare discorsi di "saccenti" che stanno sul divano a pontificare e altri migliori che sanno veramente....ecc...
    concentriamoci sulle COSE CHE SI RITIENE UTILE FARE PER MIGLIORARE...E PROVIAMO A FARLE...MAGARI INSIEME...questo peso possa essere utile....
    per questo penso che riflettere una attimo con saggezza sulla proposta fatta da una Maestro del nostro movimento non sia tempo perso
    --- Messaggio Unito Automaticamente, 12 Mar 2015 ---
    No Eta...questo non è quello che volevo dire...
    ho una limitata esperienza e conoscenza dell'ambiente tedesco...prossimamente conto di fare qualche soggiorno mirato per conoscerlo e comprenderlo meglio ma una delle cose che diceva @Max l'ho potuta riscontrare di persona....cioè loro non si pongono il problema dei puntini o altro deviato trattato...ecc...
    per quello che ho capito impostano lo sviluppo dei ragazzi facendo puntare loro già da subito la vetta. L'es. dell'adattamento al puntino lungo è importante. Perché stare a perdere tempo a toppare e palleggiare rimettendo in gioco il difensore? Toppa e ritoppa con sempre maggior controllo e precisione così appena hai imparato il problema non esiste più. Il punto è che da loro è tutto molto più intensivo e soprattutto i giovani hanno veramente un sacco di occasioni in più per giocare, confrontarsi e crescere il che li porta a maturare molto velocemente.

    Traslare questa logica pari pari da noi è molto difficile perché devi avere un ragazzo che sia in grado di sopportare lo scenario a cui facevi riferimento diverse volte e non è detto poi come dicevi che sia giusto nei suoi confronti senza offrirgli parallelamente la possibilità concreta di liberarsi del problema in tempi celeri.
     
    Ultima modifica: 12 Mar 2015
    A eta beta e senigallia piace questo messaggio.
  15. ciestix

    ciestix Utente Attivo

    Categoria Atleta:
    Fuori Quadro
    Squadra:
    Sandemetrese,
    Concordo su quello che dici, parli della pallavolo che è uno sport dove siamo stati e saremo fra i primi al mondo. E' impostato diversamente quello sport, ci sono allenatori italiani e stranieri validissimi. Ritorno a dire che il tennis tavolo in Italia non è costruito come dovrebbe, per assurdo sembra lo specchio della società politica italiana. Incentiviamo questo sport, aumentiamo gli eventi internazionali, portiamo allenatori bravi, aiutiamo le società economicamente. Se il Coni e la Fitet non mettono soldi non si ricava nulla e tutti i buoni propositi delle società e degli atleti vanno a farsi benedire. Lo sport del tennis tavolo fino a che non trova qualche magnate non andrà mai avanti. Non riesco a capire come mai la pallanuoto in Italia va benissimo e il tennis tavolo no, eppure non ci sono tanti atleti che praticano la pallanuoto.................mistero.
     
  16. rico60

    rico60 gaula

    Nome e Cognome:
    federico bacci
    Categoria Atleta:
    Fuori Quadro
    il coni di soldi ne ha messi, in cambio di un voto ma li ha messi.
    Ma non è questo che fa o farà mai la differenza ... e inoltre non occorrono magnati, specie se quelli visti in passato.
    misteri non ce ne sono.
    Basterebbe rompere quello "specchio" tanto simile alla classe politica italiana.

    Ai vertice fitet non occorrono professoroni, dirigenti con palesi conflitti di interesse, "politici" ormai di professione, supertecnici , volpi o pecore etc ...
    Professoroni e tecnici dovrebbero essere presenti solo in "commissioni" al servizio del consiglio e degli obbiettivi che chi viene eletto si prefigge di raggiungere.

    Basterebbero persone con entusiasmo, coscienziose, oneste, capaci e appassionate ... e se se poi non hanno 30 anni di tt alle spalle ancora meglio.
    ( io proprio lo metterei un limite di età per entrare in consiglio, già precluderebbe l'accesso ad un sacco di melma ... sperando non ci si intrufoli poi un Matteo ... od addirittura due, figliastri di vecchi stereotipi)
    Sogno da sempre un consiglio formato prevalentemente da donne e giovani che mai abbiano avuto a che fare con cariche dirigenziali in federazione o società , che siano parenti e fraterni amici di Pippo, Pluto o Paperino .....

    Hai queste caratteristiche ? se si sono certo che faresti comunque un lavoro cento volte migliore di chi attualmente scalda le poltroncine in consiglio.
    Sbaglieresti anche tu? certamente si ma mai e poi mai potresti causare lo scempio che è stato fatto di questo sport da certi personaggi. ( o di questo paese da tanti politici). Entrambi di professione.
    Un quadriennio, massimo due ... e fuori dalle balle !

    Non si possono più perdere le occasioni che si son perse, o non si sono create per incapacità, inettitudine e ..... , in questi ultimi 15 anni.

    Giovani e donne ai posti di manovra .... e magari uno, "Max" due "vecchietti" al timone. Di quelli giusti !
    .... il resto verrebbe di conseguenza.
     
    Ultima modifica: 12 Mar 2015
  17. eta beta

    eta beta Pnaftalin Balls

    Categoria Atleta:
    5a Cat.
    Squadra:
    TT Ossola 2000 Domodossola
    Alcuni di voi sa come funziona una commissione tecnica di una qualsiasi federazione internazionale: si riunisce per scrivere i dettami tecnici cui i materiali devono sottostare secondo le scelte di sviluppo della disciplina sportiva che la federazione vuole perseguire. Queste scelte dipendono naturalmente dallo stato dell'arte a livello tecnologico raggiunto dai materiali. Nello sci sono cambiate lunghezze e sciancrature secondo scelte precise anche se discutibili.
    Nel tennistavolo moderno, una volta imboccata la strada del top e del back spin si poteva scegliere se assecondare questa strada tecnica oppure tornare alla dimensione "no spin" primordiale. Ci potevano essere argomenti validi per questa via (anche se le dimensioni della superficie di gioco e l'altezza della rete favoriscono le parabole rispetto alle traiettorie tese) ugualmente rispettabili. Oppure sviluppare ulteriormente la ricerca del perfezionamento del gesto del topspin e del conseguente backspin per i difensori. Una scelta di progressione quindi.

    Invece non si è scelto, accanto alla crescita dello spin si è favorita una tendenza retrograda (o di retroguardia) che va nella direzione opposta: quella di contrapporre materiali NO SPIN.

    C'è un senso in questa dicotomia che non sia dettata dal bisogno di ricevere il maggior numero di royalties dall'omologazione di materiali che rispondessero alla ricerca (e spesa) spasmodica di trovare il materiale su misura per ognuno e per i difetti formativi di ognuno? Io non credo.

    ITTF non campa di diritti televisivi come la FIFA .. campa di diritti sulle omologazioni. Ora non succede più ma fino a qualche anno fa io non potevo usare il mio tavolo Cornilleau 640 in campionato perché lo avevo comprato al Decathlon anziché da 3T che pagava i diritti a Fitet. Lo stesso tavolo.

    Ora, senza polemica, non è affatto necessario ricorrere a materiali retrogradi per prolungare l'attività agonistica: ci sono ottuagenari che giocano con gomme che tagliano molto e più lente per rallentare il proprio gioco e quello altrui senza ricorrere a materiali che restituiscano l'effetto impresso rendendolo controproducente (effetto boomerang) .
     
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  18. Ortensio

    Ortensio Utente Noto

    Chiariamo: scarso ero e scarso resto. Pero' ad usare la puntinata per un anno e mezzo tre o quattro volte la settimana finisce che per forza qualcosa la impari ! :)

    Per cio' che riguarda i nostri due ragazzini la loro crescita e' stata graduale: se due anni fa giocavano solo tra loro o con me adesso giocano (e spessissimo vincono) con tutti gli altri giocatori, avendo la fortuna in societa' di avere diverse tipologie di giocatori, dalla B1 in giu', dal murettaro al choppatore da lontano, passando per il bombarolo, il toppatore pazzo, il salumiere (quello che gioca solo di taglio... ;)) ed il "pallettaro sempre in campo".
    Forse sara' un errore, ma non si allenano perche' un giorno saranno dei seconda categoria e a quei livelli si gioca in un certo modo, ma perche' l'anno scorso hanno fatto da D2, quest'anno la D1, l'anno prosssimo la C2. Si allenano per incontrare (e magari battere, che fa sempre bene al morale) l'avversario di domenica prossima. Sara' anche un modo miope di formare un giovane, ma in societa' e' l'unica strada che conoscono !

    E poi parliamoci chiaro: ai Regionali Giovanili di due settimane fa gli Allievi iscritti erano dodici e sono stati sempre quelli per tutti i quattro tornei giovanili della stagione. Nei Giovanili a squadre Allievi le squadre iscritte erano due ! E, con tutto il rispetto, non siamo in Molise o in Valle d'Aosta, ma in Sicilia.
    Con numeri simili cosa fai ? Se questi due che abbiamo avranno la capacita' e la costanza magari un giorno saranno davvero dei campioni, ma il nostro orizzonte limitato ci fa vedere fino a domenica prossima, che se vinciamo l'incontro di D1 abbiamo un piede nei play-off.

    Probabilmente e' un sistema miope, lo so, ma piu' di questo non riusciamo a fare.
     
  19. TechLab

    TechLab Utente Noto

    Nome e Cognome:
    S.C.
    Squadra:
    ASD Sparta 480 a.C.
    @Ortensio le riflessioni che fai possono anche essere molto amare ma sono di sicuro molto oneste, vere ed aderenti alla realtà del movimento del TT italiano.
    Volenti o nolenti penso ci siano pochi dubbi al riguardo.
    Chi ama questo sport però non può ne deve rassegnarsi all'esistente...
    Chi lo ha come passione nel cuore non può non provare ad immaginare un futuro migliore e adoperarsi in qualche modo per realizzarlo...

    Pensare, studiare modi per far si che i giovani che hanno deciso di entrare nell'agonismo ci restino nel tempo facendo in modo che trovino sempre maggiori occasioni di divertimento e di crescita per me è senz'altro una cosa importante in questo senso.

    Io ho sempre in testa un dato che è tutto dalla nostra parte, un capitale immenso e dormiente che sta li in attesa che una miccia lo inneschi.

    Chi ha occasione di entrare in una classe di studenti in età fra i 7 e 18 anni può verificare direttamente che se si chiede quanti sappiano giocare a ping pong, cioè siano in grado di fare una partita (ovviamente ping pong da bar o spiaggia) si riscontrerà che su 30 15 o più lo sono.
    Se poi si chiede chi ha preso in mano una racchetta da ping pong e saprebbe fare qualche colpo sul tavolo la percentuale schizza a 20-25 su 30.
    Se si chiede a questi ragazzi se il ping pong da loro soddisfazione e gusto nel giocarci troverete un 100% secco di gusto e soddisfazione.
    Bene allora noi che siamo il ping pong serio vi diamo occasione per giocare!
    Si contatta il coni e in collaborazione con loro si organizza un bel torneo cittadino di ping pong per le varie classi di alunni.
    Devi chiedere ai prof. di ginnastica di selezionarne SOLO 1 o 2 alunni per classe (di ogni singolo istituto) così ti ritrovi il giorno del torneo 2 mega palestre piene con 400 ragazzi desiderosi di divertirsi e sfidarsi sul tavolo.
    Magari dato che ci sei a margine del torneo metti anche due tavoli con i tuoi ragazzi migliori a un metro e mezzo dal tavolo a fare top e controtop per fare un po' di spettacolo e vedere se magari si riesce a strappare qualche figliolo al calcio o al tennis. Magari poi 4 o 5 ragazzi vengono veramente a provare l'agonismo....

    Bene fai questo anno dopo anno e magari tante altre cosine dello stesso tenore. Vedi che il tuo vicino di casa (provincia) fa lo stesso...bene....

    ...ma se alla fine complessivamente il tasso di conversione all'agonismo di questo esercito di ragazzini (potenzialmente sono una popolazione di quasi 7 milioni pensate) nonostante tutte buone premesse, la predisposizione ecc... al massimo fosse di 1 o 2 su 10.000 beh fermiamoci qui...è pazzesco...ci deve essere qualcosa di veramente troppo complicato, troppo astruso, sbagliato in questo movimento perché possa dissipare tutto questo patrimonio. Capite con questi tassi non si tratta più di attirare ma di RESPINGERE. Il dato dice che il nostro movimento, le sue regole, strutture tutto ciò che volete è PRECOSTITUITO non per attirare ragazzini che dimostrano potenziale interesse ma per RESPINGERLI. E visti i tassi ci si impegna pure parecchio!!!

    Questa cosa deve essere sovvertita.
    Chi ha a cuore il futuro del tt deve lottare per sovvertire questo dato.
    Così com'è il carrozzone NON PIACE NE INTERESSA AI RAGAZZI e nel concetto di carrozzone, oltre al palazzo e alle strutture ci sono anche le REGOLE secondo me. Dobbiamo avere il coraggio di sperimentare nuove regolamentazioni che consentano di SEMPLIFICARE L'APPRENDIMENTO per i giovani agonisti, almeno nella fase iniziale del loro apprendistato.
    Devono poter lavorare in palestra e al contempo sperimentare da subito competizioni FITET in cui possono trovare GUSTO cosi come avviene in altri sport. Gli esempi in tal senso si sprecano, pensate solo al tennis dove in una fascia di età molto ampia le regole vere non le vedono, non gliene frega niente di non far giocare i ragazzi al tennis di wimbledon...intanto giocano di traverso il campo con la retina, poi in mezzo campo senza servire, poi...l'importante è farli giocare da atleti all'interno del movimento e farli crescere tecnicamente.

    Su queste cose si può lavorare da subito e a costi quasi zero.
    Poi le infrastrutture adeguate, le politiche corrette ecc...saranno sicuramente necessarie...ma chi ha a cuore il futuro del nostro movimento ha il dovere di provare ad immaginare qualcosa di diverso e invertire questa spirale perversa veramente pazzesca.
     
    Ultima modifica: 13 Mar 2015
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  20. anti-sociale

    anti-sociale CORKSCREW MESSIAH

    Nome e Cognome:
    Andrea Toni
    Categoria Atleta:
    4a Cat.
    Squadra:
    Dynamis Manzolino
    Ok, allora parli di puntini vetrificati o comunque taroccati, e per le antispin vale la stessa cosa. Allora smetto di risponderti, io parlavo di materiali omologati e non manipolati, sono ovviamente discorsi diversi. Ho giocato per 20 anni con l' antispin e per 2 anni con il puntino lungo con piuma: non ho mai prodotto effetti boomerang di sorta, la palla torna cattiva solo se viene lavorata bene...Ma chiedo perdono ugualmente: io lavoro spesso sul NO SPIN, e quindi non ho diritto di cittadinanza sportiva per il grande esperto Eta Beta. Lui si che sa farle girare bene LE PALLE.:rotfl:
     
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