1. Benvenuto/a sul forum di Tennis-Tavolo.com! Iscriviti è GRATUITO!
    Iscrivendoti con il pulsante qui a destra potrai partecipare attivamente nelle discussioni, pubblicare video e foto, accedere al mercatino e conoscere tanti amici che condividono la tua passione per il TennisTavolo. Cosa aspetti? L'iscrizione è gratuita! Sei già registrato/a e non ricordi la password? Clicca QUI.
  2. Clicca QUI per risparmiate sugli acquisti con le offerte di Amazon.it

La disamina.....sul comportamento degli azzurri.Cosa c'è,cosa manca....

Discussione in 'Sezione Internazionale' iniziata da Milocco Ettore, 2 Ago 2018.

Status Discussione:
ATTENZIONE! - L'ultima risposta a questa discussione ha più di 365 giorni!
Valuta se potrebbe aver senso aprire una nuova discussione sull'argomento o se il tuo intervento possa essere utile ad essa.
  1. Milocco Ettore

    Milocco Ettore Utente Noto

    Nome e Cognome:
    Ettore Milocco
    Categoria Atleta:
    5a Cat.
    Squadra:
    TT FIUMICELO

    dal Manzanarre al Reno... ;)
    senza dimenticare dal Misa al Nilo...

    Uno così chi non lo vorrebbe?
    Primo vantaggio,rispetto ad un tecnico straniero.Non occorre certo l'interprete per tradurre concetti e dettami di gioco moderno in lingua italiana,più comprensibile a tutti.

    Prima difficoltà:nell'allestire una struttura -fortezza come l'attuale Formia, è stato creato anche un sistema di "competenze" (chiamiamole così) e concomitante scelta di personaggi a seguire, intimamente legato a doppia mandata alla figura del "leader",alla sua concezione(univoca) di un tennis tavolo prioritariamente fisico, in cui la "Prestazione",parametrata secondo usi e costumi di "scuola Isef"assume un valore assoluto.Soppesando come irrilevanti o di minore importanza tutti gli altri aspetti che caratterizzano il nostro sport di situazione,in riferimento a tecnica e tattica. E c'è da domandarsi perchè nelle altre discipline sportive Tecnici provenienti da scuola Isef riescano a produrre ben altri risultati... Tant'è.
    Come uscire da questo "impasse"? Si riesce ad intravedere uno che riesca, o che solo ci provi ad intaccare un simile castello di precari equilibrismi,ma cui tutti gli occupanti sono pervicacemente abbarbicati,senza avere la minima intenzione di mollare la presa e il prestigio conseguente alla posizione testè conquistata?
    Dato che il cambiamento richiede anche tempo per produrre qualche nuovo risultato,cosa succederà al primo tonfo o caduta d'arresto?Non sarebbe più facile gestire la situazione per un tecnico straniero,con il suo "staff" ex-novo prescelto,che condivida pure metodo e sostanza?
    Qualcuno che magari già conosca il nostro ambiente per averlo di recente frequentato e che non abbia nulla da perdere da un eventuale battuta d'arresto alla propria carriera ?
    Viceversa quante rupie occorrono per convincere uno a venire da noi,quando si può già avvalere delle prestazioni di due top player nei primi 40 della classifica ITTF e ancora in giovane età,per migliorare ulteriormente e capitalizzare i preziosi consigli impartiti?
    stima ettore
     
  2. eta beta

    eta beta Pnaftalin Balls

    Categoria Atleta:
    5a Cat.
    Squadra:
    TT Ossola 2000 Domodossola
    Torna il discorso delle rupie...

    diamo pure altri alibi ai federali!!

    Pensi che Deniso, che almeno fino allo scorso anno era part time, prenda poco?non so oggi, ma non mi pare sia andato in pensione dalla scuola (aspettativa?)

    I top players non stanno lì per fare gli sparring partners.

    Costantini ha famiglia, moglie e figlio a Senigallia, avrebbe più di un buon motivo per rientrare.
     
    Ultima modifica: 14 Ago 2018
  3. senigallia

    senigallia Domenico Ubaldi

    Nome e Cognome:
    Domenico Ubaldi
    Categoria Atleta:
    Non Tesserato
    Squadra:
    Tennistavolo Senigallia
    Mah...se i dirigenti sono quelli di adesso non capisco per quale motivo, all'improvviso, debbano diventare impazienti. Se sono nuovi e facessero questa scelta, vuol dire che sanno quanti giri fa una pallina.

    Penso in parecchi

    Formia si può smontare molto velocemente. O trasformare, altrettanto velocemente.
    Il merito alla domanda che ti poni forse la spiegazione risiede nel fatto che quei tecnici sono anche Isef e forse più ambiziosi (o competenti) i dirigenti che li nominano.

    Infine il vil denaro. Perché preoccuparsene quando è dato anche per questo e ce n'è da spendere?
     
    A Milocco Ettore piace questo elemento.
  4. Milocco Ettore

    Milocco Ettore Utente Noto

    Nome e Cognome:
    Ettore Milocco
    Categoria Atleta:
    5a Cat.
    Squadra:
    TT FIUMICELO

    Dato che...

    Dato che il cambiamento richiede anche tempo per produrre qualche nuovo risultato, cosa succederà al primo tonfo o caduta d'arresto?

    Mah...se i dirigenti sono quelli di adesso non capisco per quale motivo, all'improvviso, debbano diventare impazienti. Se sono nuovi e facessero questa scelta, vuol dire che sanno quanti giri fa una pallina.
    Difatti. Impazienti loro? E quando lo sono mai stati? Non mi riferivo espressamente ai dirigenti, ma al sottobosco tenacemente aggrovigliato che, di fronte a un cambiamento di persone e situazioni,
    non tarderebbe a manifestare malumore per ritornare allo "status quo" del solito tran tran.


    Formia si può smontare molto velocemente. O trasformare, altrettanto velocemente.
    Un monolite che non sarà facile intaccare, solo un graduale ampliamento per arrivare a 7-8 anche 10 "Formia", in sana competizione fra loro, dislocate e ben distribuite sul territorio potranno
    rafforzare l'idea che non esiste solamente un unico modo di giocare, legato all'attuale scuola di stampo italico ,che dal centro preconizza e "irradia", ma in realtà molto frena. Saranno poi gli stessi risultati ad indicare di volta in volta parti, attori e canovaccio in un film che non deve ripetere sempre la solita trama, un filone ormai esaurito, quanto mai bisognoso di rinnovamento.


    (dovrebbero essere.......) più ambiziosi (o competenti) i dirigenti che li nominano.
    Difatti non è nei compiti di chi scrive in questa rubrica di ragionare e di aiutare i nostri attuali o futuri dirigenti a ...scegliere per il meglio?
    stima ettore



    Inizio modulo
     
    A senigallia piace questo elemento.
  5. rommel

    rommel Bruno Di Folco

    Nome e Cognome:
    Bruno Di Folco
    Qualifica Tecnico:
    Allenatore FITeT
    Categoria Atleta:
    Fuori Quadro
    Squadra:
    APD Giovanni Castello
    Trovo interessante questo articolo con molti punti di contatto con la nostra Federazione.
    Ovviamente la differenza con la FIDAL è notevole sia per il numero di tesserati (180mila contro 12mila) e sia per i soldi (pubblici) destinati dal CONI alle 2 Federazioni (7.000.000€ contro 1.600.000€ per la sola parte sportiva) ma molte considerazioni potranno farsi dopo la lettura di questo articolo.
    La prima considerazione e, per ora l'unica, la farò io. Esistono "voci critiche" nella FIDAL senza che queste stesse voci siano attribuite a folli oppure a gente che, colpevolmente, vuole proporsi a guidare la Federazione. Esprimere un'opinione diversa e/o critica è visto come un arricchimento e si cerca con tutti il dialogo; da noi questo è pura utopia.

    Fidal e crisi del sistema dei tecnici: la svolta che non arriva mai - la nostra proposta organizzativa
     
    A emilio68it piace questo elemento.
  6. enzopacileo

    enzopacileo Utente Noto

    Nome e Cognome:
    vincenzo
    Categoria Atleta:
    Fuori Quadro
  7. Milocco Ettore

    Milocco Ettore Utente Noto

    Nome e Cognome:
    Ettore Milocco
    Categoria Atleta:
    5a Cat.
    Squadra:
    TT FIUMICELO
    Complimenti a Karsai Ferencet,un premio meritatissimo alla carriera e al suo rendersi disponibile ai tanti campioni con cui ha condiviso il pane del suo immenso sapere pongistico.Ma pensi che accetterebbe una nomina a Commissario Tecnico della nostra Nazionale?Tanto chi vuoi che gliela offra,stante le difficoltà di chi nel passato ha già sperimentato di punto in bianco il nostro mondo,catapultato da realtà e situazioni sportivo-professionali così diverse?Stante poi le difficoltà di farsi comprendere e tradurre i concetti che vuol esprimere?Lo so io,dalle esperienze passate con il cinese e con il serbo-croato,dove nessuno(a meno che tali ligue già masticasse)era in grado di comprendere e correttamente assimilare termini anche elementari ,espressi in un linguaggio tecnico cosi lontano dal nostro,lasciando in ciascuno più di un dubbio e quasi mai la stessa o analoga interpretazione di ciò che veniva detto e dimostrato.Per di più con la traduzione simultanea in inglese,che faceva aumentare dubbi e fraintendimenti,invece di dissolverli.Anche l'ungherese non deve essere così semplice,lui parla e si esprime in italiano?Poi alla sua età,non lo so, è in cerca di avventure qui in Italia?A meno che non si sia già creato qualche "alter ego",ovvero un tecnico giovane, suo intimo collaboratore e convinto assertore delle sue teorie,ancorpiù plurilingue.
    Forse,in tal caso.....
    stima ettore
     
  8. enzopacileo

    enzopacileo Utente Noto

    Nome e Cognome:
    vincenzo
    Categoria Atleta:
    Fuori Quadro
    Sinceramente non so se Ferenc accetterebbe l'incarico perchè bisognerebbe stimolarlo con un bel progetto, tradurre poi dall'inglese non è un gran problema basta qualcuno che conosca la scuola e traduca.
    trovare il tecnico giovane formato da lui non è difficile, ma ancora più facile è andare a fare gli stage come fanno gran parte delle nazionali europee e non.
    Per mia modesta esperienza è uno che quando allena qualcuno chiama sempre il coach dell'allievo spiegandogli cosa sta facendo e cosa deve fare poi a casa quindi c'è veramente da imparare, questo è uno dei tanti motivi, ma in questo caso fondamentale per i quali mi piace questo maestro.
    Ma c'è la voglia di mettersi in discussione? Il problema resta quello ed è il motivo per il quale non cresciamo, se il tecnico spiega e motiva certi insegnamenti e noi siamo convinti di altro allora è inutile.
     
    A LO YETI e Milocco Ettore piace questo messaggio.
  9. Milocco Ettore

    Milocco Ettore Utente Noto

    Nome e Cognome:
    Ettore Milocco
    Categoria Atleta:
    5a Cat.
    Squadra:
    TT FIUMICELO
    Ovviamente...
    Ovviamente la differenza con la FIDAL è notevole sia per il numero di tesserati ....... e sia per i soldi (pubblici) destinati dal CONI alle 2 Federazioni .....7.000.000 € (a loro...)contro 1.600.000€ (a noi...)

    Hai detto niente? Ecco perchè il nostro sistema è così bloccato e abbarbicato a quei pochi posti di lavoro, effettivamente remunerativi posti in essere da noi, rispetto all'altra Federazione che si avvale però di più e innumerevoli specialità all'interno della propria disciplina. Posti difesi a mano tratta e con tutti i mezzi da coloro che già li occupano, con la consapevolezza che ben difficilmente la borsa, stante i risultati attuali, si allargherà.
    Oltrettutto facendo ben attenzione a non contraddire, entrando con una propria e personale opinione nel merito della conduzione tecnica, ritenuta e apparentemente accettata da tutti come la via maestra, indiscutibilmente quella più adatta e sicura(???!)per conseguire non si sa bene ancora quali risultati. Col rischio aggiuntivo, se uno apre bocca, di ledere gli interessi del compagno di cordata, perchè se cade un tassello, mette a rischio tutto il sistema organizzativo, posti di lavoro, compreso il proprio. Quindi da noi solo discussioni di facciata ed eventuali carenze da ricercare solo in ambito psicologico. E se emerge dopo anni la necessità di sostituire uno, non lo si fa valutando effettivi meriti e ventaglio di innovazione e perfezionamento di un nuovo candidato, ma solo in base ad esigenze personali e carrieristiche
    di quelli che sono già dentro. Risultato? Il carro va avanti così, che non c'è più posto, casormai una piccola e finta "ammuina", ma poi nulla cambia.
    E' questo che vogliamo?
    stima ettore
     
    Ultima modifica: 16 Ago 2018
  10. mr friendly

    mr friendly Utente Noto

    Qualifica Tecnico:
    Allenatore FITeT
    Categoria Atleta:
    Non Tesserato
    Squadra:
    A.C.S.D. Sant'Espedito
    Karsai non è più tecnico del belgio?
     
  11. enzopacileo

    enzopacileo Utente Noto

    Nome e Cognome:
    vincenzo
    Categoria Atleta:
    Fuori Quadro
    Non lo so attualmente se lo è ancora comunque sono anni che il Belgio si avvale della sua collaborazione e non è la sola nazione, gran parte del mondo fa stage da lui
     
  12. maledettaretina

    maledettaretina attaccante smemorato

    Qualifica Tecnico:
    Tecnico di Base FITeT
    Categoria Atleta:
    4a Cat.
    Squadra:
    T.T. Guilcier Ghilarza
  13. LO YETI

    LO YETI Utente Noto

    Figurati se qua qualcuno sarebbe disposto a proporre ad un tecnico straniero un progetto serio!!! E poi quei quattro "so-tutto-io" dove vanno a trovarsi uno stipendio sicuro e oltretutto sicuri che qualsiasi risultato non li farà scendere dalla poltrona??? Qui bisogna cambiare tutto, non solo i tecnici ma soprattutto chi gli permette di stare sul carro anche senza nessun risultato…..:grev::grev::grev::grev::grev::grev::grev::grev::grev::grev:
     
    A enzopacileo, Milocco Ettore, senigallia e 1 altro utente piace questo messaggio.
  14. Milocco Ettore

    Milocco Ettore Utente Noto

    Nome e Cognome:
    Ettore Milocco
    Categoria Atleta:
    5a Cat.
    Squadra:
    TT FIUMICELO
    Figurati...
    Figurati se qua qualcuno sarebbe disposto a proporre ad un tecnico straniero un progetto serio!!!
    Ma che tecnico cerchiamo?Uno che sa dirigere le partite dalla panchina e sa impartire le "giuste" dritte al proprio assistito,oppure uno che sa dare un'impronta di gioco,di caratura ,o perlomeno mirante al livello di..., internazionale?
    Nel primo caso tecnici di tal siffatta e documentata esperienza da noi non mancano,anzi....più o meno....Tale esperienza,però,occorre ricordarlo,è maturata in gran parte sui nostri campi da gioco,che sappiamo (ma lo sanno anche loro?)periferici rispetto al resto del mondo_Ottengono risultati sempre parziali,in primis cercare i punti deboli dell'avversario,buona conoscenza (ca va senza dir..!)delle reazioni più probabili del materiale utilizzato,anche dalla controparte,con cui e da cui cercare vantaggi immediati.Poi schemi mandati a memoria,ottimi per il livello di gioco locale,ma debolucci e facilmente resi subito inoffensivi e frangibili, vuoi perchè ben conosciuti e abbondantemente praticati un po' dappertutto,vuoi perchè sopravvalutati e ripetitivi alquanto.A livelli alti,perdono subito di efficacia.Insomma tatticamente qua si vince anche una partita,di solito quella dei primi preliminari....
    Nel secondo caso il tecnico che conosce il gioco,nei movimenti e nelle dinamiche più fini e sottili,per renderlo sempre più incisivo e proficuo,che sa ben adattarlo alle circostanze e al tipo di platea con cui andrà a confrontarsi .Con capacità di condurlo per buona parte della partita,coprire con esso porzioni di campo sempre più ampie,farsi trovare sempre al punto giusto per colpire in modo ottimale la palla,facilità di spostamento e coordinazione articolare,tale da non spaventarsi alle prime palle che escono. Il tecnico che mette il proprio assistito nelle condizioni di capire da solo ed in modo del tutto autonomo laddove e soprattutto come continuare,
    autocorreggendosi se necessario,senza stravolgimenti,il mimimo indispensabile e soprattutto senza perdere di fiducia,anzi aumentandola nel prosieguo del gioco.Ben sapendo che si può perdere qualche partita,ma dimostrando capacità di combatterla fino in fondo,via via con un'aggiunta di convinzione nei propri mezzi,anche in presenza di insidiosi scogli che sempre affiorano in prossimità dell'approdo finale,salendo in alto nel tabellone.
    Nel secondo caso l'ipotizzato nuovo tecnico avrà un compito suppletivo e ben più arduo,ovvero quello di sincronizzarsi o almeno non scontrarsi con
    l'attuale visione e modo di operare in voga dei condottieri (...),che hanno voce in capitolo di casa nostra.
    Quanto tempo ci vorrà?
    Ciò non da meno bisognerà decidersi a far qualcosa,tentar per un verso.E non solo di facciata,speriamo.
    stima ettore
     
    Ultima modifica: 17 Ago 2018
  15. senigallia

    senigallia Domenico Ubaldi

    Nome e Cognome:
    Domenico Ubaldi
    Categoria Atleta:
    Non Tesserato
    Squadra:
    Tennistavolo Senigallia
    Che voi sappiate, c'è un paese che come sistema educativo-scolastico abbia solo l'università e non la materna, le elementari, le intermedie, le superiori? Il discorso tecnico nella nostra federazione non si esaurisce con un eccezionale personaggio al vertice che segua 5/10 giocatori per ottenere le vittorie di prestigio, quanto invece impostare una formazione tecnica eccellente di base. Le due cose possono anche andare di pari passo ma solo la prima è inefficace.
     
    A remy, eta beta, Ragnolo e 2 altri utenti piace questo messaggio.
  16. enzopacileo

    enzopacileo Utente Noto

    Nome e Cognome:
    vincenzo
    Categoria Atleta:
    Fuori Quadro
    Il problema è esattamente questo!!:clap.:clap.:clap.:clap.:clap.
     
    A maledettaretina piace questo elemento.
  17. Milocco Ettore

    Milocco Ettore Utente Noto

    Nome e Cognome:
    Ettore Milocco
    Categoria Atleta:
    5a Cat.
    Squadra:
    TT FIUMICELO
    E allora,che si fa?
    Ho detto io che non si possono addossare tutte le colpe di totale insuccesso al nostro attuale D.T. azzurro, stante il nostro antiquato processo formativo a partire dai livelli elementari e poi avanti avanti nei piani a seguire. Epperò lo scollamento fra i vari piani di apprendimento è evidente, quando si cerca di piegare le esigenze immediate di successo immediato, ancorchè di stampo muscolare/prestazionale, alle reali necessità di chi s’accosta nella prima o primissima età al nostro sport. Un errore d’impostazione, che paghiamo in termini d’interesse generale per la nostra disciplina e repentini abbandoni. Come se nel nuoto fosse prioritario arrivare prima al traguardo, invece di favorire una metodologia e un modo di fare più vicini all’effettiva età ,potenzialità ed interesse dei “girini” principianti con un graduale avvicinamento al mondo acquatico, insegnando e consentendo a tutti in primis di galleggiare e goderne del poterlo fare assieme ad altri coetanei, meglio ancora sotto forma di giochi collettivi. Rimandando più in là, nel tempo, l’importanza della medaglia e l’ovazione di chi, solitamente sempre lo stesso, arriva primo. Nelle altre discipline sportive, con simile problematica, si son resi perfettamente conto di questo “buco” e si son messi subito al lavoro per rimediare. Ottenendo nel breve consistenti e confortanti risultati d’interesse generalizzato e aumento significativo d’iscritti laddove insegnanti entusiaste e aperte(chissaperchè più spesso donne!) a nuove e più appropriate metodologie han cominciato ad operare con i più piccoli, sia elementari che materne. Raccogliendo nel contempo, sulla spinta dell’entusiasmo iniziale, ampio consenso e fior d’iscrizioni per le Società sportive di riferimento, rispetto a noi. Quindi occorre una nuova progettualità d’intervento, tenuto conto dei reali bisogni, differenti e mai coincidenti nelle varie fasce d’età, che non va lasciata nelle mani di chi vanta esperienze solo in ambito Isef e notoriamente a partire solo da una certa età.

    Ancora un esempio di quello che si può meglio fare con gruppi numerosi, scolastici e non. Ad un Corso cui ho assistito non molto tempo fa ho sentito un Tecnico /Istruttore Fitet ribadire che il primo colpo che va insegnato ai principianti è lo scambio di dritto, pare generalmente accettato e ovunque praticato da noi. Allorchè mi son permesso di riferire che in Francia, in tale ambito iniziale, ci sono valide esperienze che portano a preferire la “poussette”, ovvero un gioco di puro controllo della pallina, effettuato però con il rovescio. Situazione che mette facilmente tutti nella condizione di giocare fin da subito le prime partite, con un palleggio più regolare e prevedibile. Sottolineo fin da subito, perché la pallina non viene spinta brutalmente da chi è in possesso di maggior vigoria e muscoli, con tanti saluti alla regolarità necessaria al principiante nel vedere, spingere e soprattutto ricevere la palla. Le ragazzine, ma non solo loro, si trovano subito a disagio nel rimandare una palla scagliata a viva forza, con rimbalzi uno diverso dall’altro. Più semplicemente, dopo i primi vani tentativi, pur apprezzando per certi versi il ping pong, per la sua destrezza, versatilità e ampia possibilità di giocarlo ovunque, vi rinunciano. Come si rimedia da noi ?Beh, sì certo, ci deve essere lo sparring partner, o il coadiuvante esperto che pensa a rimettere palle suficientemente giocabili e dare un primo assetto di regolarità al gioco. Più spesso supplisce il genitore, l’amico o parente più prossimo. Ma quanti “sparring” o simile coadiuvanti necessitano per promuovere veramente il tennis tavolo in un gruppo o scolaresca reale, che si sa, va ben oltre dei soliti tre o quattro noti,
    numero sparuto e per molti ideale, più tipico delle nostre palestre?

    E gli altri?
    stima ettore

    P.S.
    Quanto da me affermato e riportato,non è stato avvalorato e gradito dallo stesso Istruttore Fitet,che invece, dalla sua esperienza, per aver condotto e seguito stages nazionali con i galletti transalpini,ha confermato la pratica comune d'iniziare con lo scambio.Chissà se ha letto il libro "Il mio tennis tavolo "di un certo Secretin,dove consiglia,per l'appunto d'iniziare con la "poussette",come sistema di gioco più appropriato per coinvolgere il maggior numero di praticanti e far apprezzare fin dalla più giovane età il nostro sport.Senza pregiudicare con questo il successivo apprendimento di altri colpi e sistemi di gioco,anzi rafforzandoli. Che forse i consigli di un ex Campione mondiale siano già superati?Oppure siamo noi a volere un tennis tavolo,sport per pochi? e sempre di meno?
     
    Ultima modifica: 18 Ago 2018
  18. roberto28

    roberto28 Utente Noto

    Nome e Cognome:
    Roberto
    Categoria Atleta:
    Promozionale
    Squadra:
    bar sotto casa
    Trovo la tua osservazione davvero giusta. Ė difficile far appassionare un ragazzino che pur scambianto meglio di me appena gli mando una palla tagliata va in crisi. Penso che sia importante che possa da subito giocare con i pari livelli e poi iniziare a perfezionare i colpi
     
  19. rommel

    rommel Bruno Di Folco

    Nome e Cognome:
    Bruno Di Folco
    Qualifica Tecnico:
    Allenatore FITeT
    Categoria Atleta:
    Fuori Quadro
    Squadra:
    APD Giovanni Castello
    i due Direttori Tecnici, Deniso e Quarantelli, hanno avuto anche dai Consigli federali precedenti a questo, la cosiddetta "carta bianca" per proporre un Progetto Tecnico, il loro compito non era solo quello di portare risultati (che comunque in questi anni non sono arrivati o sono stati a mio avviso insufficienti).
    Hanno uno stipendio elevato per lo standard dei nostri Tecnici federali, molto elevato in considerazione del fatto che svolgono la loro attività per la FITeT part time, avendo mantenuto entrambi impegno con la scuola e l'università (a dire il vero per Quarantelli sono subentrati questi impegni).
    Io credo che si debba proporre un nuovo Progetto Tecnico (e lo dico da 5- 6 anni) e che il Presidente federale dovrà essere coraggioso nel trovare la soluzione adeguata e supportarla.
    Chiunque viene giudicato dai risultati in qualunque attività lavorativa, figuriamoci nello Sport.
    Non è difficile e non significa essere irriconoscenti, significa svolgere il proprio ruolo da Dirigenti.
    Ma in effetti in Italia anche questo ruolo non esiste e si vede chiaramente da come veniamo trattati nella Scuola, nei rapporti con le Istituzioni locali e parlando con anche con i nostri amici. Il problema è la mentalità di come viene visto lo Sport in Italia: un passatempo o l'opportunità di "arrotondare" il proprio stipendio.
     
    A cucciolo, LO YETI, eta beta e 3 altri utenti piace questo messaggio.
  20. Milocco Ettore

    Milocco Ettore Utente Noto

    Nome e Cognome:
    Ettore Milocco
    Categoria Atleta:
    5a Cat.
    Squadra:
    TT FIUMICELO
    il "Progetto tecnico"....
    Sarebbe interessante capire chi ha redatto davvero il Progetto, in questo caso scritto a 4 mani, anche se un’idea ce l’ho, per come è venuto fuori e per come si presenta. Quelle erano le persone deputate- e chi altri?-, al momento libere e ritenute all’altezza per pensarlo e conseguentemente provare a realizzarlo, almeno nelle idee portanti. D’altronde qualcuno doveva por mano, in un momento interlocutorio e di grandi trasformazioni, cercando almeno nelle intenzioni di collocare il nostro tennis tavolo in una luce migliore, sia nel contesto internazionale, sia rispetto a quello che era prima. Ci stanno riuscendo?
    Non è il caso qui di caricare un Progetto di troppe aspettative, anche se nelle linee programmatiche desunte dal sito Fitet, qualcosa si può arguire e desumere. Vediamo:

    Gli interventi posti in essere nell’ambito del Progetto Italia sono indirizzati al perseguimento dei seguenti obiettivi:
    a)- sostenere ed incentivare l’attività delle Società Sportive;
    b)- sostenere ed incentivare l’attività dei Comitati territoriali;
    c)- promuovere la progettazione, organizzazione e gestione delle attività del Settore Giovanile;
    d)- ampliare le attività di formazione permanente dei tecnici e dei sportivi;
    e)- ampliare e qualificare l’attività quotidiana di atleti e tecnici delle Squadre Nazionali

    Nei punti a) e b) e parzialmente nel punto c) mi sembra che i Comitati territoriali, rispetto a prima, siano più presenti e collaborativi con le Società, grazie anche al miglioramento e ammodernamento tecnologico in atto e in merito alle seguenti voci :
    -calendarizzazione degli eventi,
    -organizzazione e allargamento, laddove si sono avverate le condizioni favorevoli, dei Campionati regionali,
    -maggior interesse e coinvolgimento delle Società nell’ampliamento dell’attività giovanile, questo se non altro con gli avviati Stages regionali a cadenza mensile.

    Insomma qualcosa o anche molto, dipende dai punti di vista, s’è messo in moto. Parecchio resta da fare, pur tenendo conto delle difficoltà di concentrare tali iniziative in un’Italia così lunga, larga e diversa da Regione a Regione,dove in certe zone, come la Carnia da noi in Friuli, non c’è neppure un tavolo.. E, cosa non da poco, è stato individuato e rinnovato il personale, in taluni casi molto motivato davvero e pronto a seguirne con dedizione le linee guida conclamate.

    Nel punto d)
    ,laddove si parla di ampliare l’attività di formazione di tecnici e sportivi, han dimenticato di far ricorso al verbo “qualificare” e non basta farlo dall’alto,all’insegna del “todos caballeros”. Ampliare va sempre bene, ma senza una vera distinzione e ricognizione delle aspettative e del reale fabbisogno formativo di coloro che s’avvicinano per la primissima volta alla pratica del ping-pong, generalmente bambini e bambine,ma anche ragazzi /e con modi diversi di fare in base all’età, ben difficilmente si riesce a far presa e ad animare un gruppo di principianti, suscitando in loro curiosità, meraviglia e piacere di continuare nell’apprendimento.
    Senza personale specializzato, preparato ed adeguato in tal senso non riusciamo a competere con le altre discipline, anche quelle, che dal nulla e partite dopo di noi, ottengono risultati lusinghieri e numeri di adesioni incoraggianti sotto gli occhi di tutti.

    Nelle squadre nazionali punto e) c’è sì ampliamento, ma alla luce dei fatti,non c’è stato il ricambio,intendo quello qualitativo, necessario per provare a smuovere e far salire di due gradini il nostro tennis tavolo,troppo bloccato su valori prestazionali, piuttosto che tecnici, quelli che servirebbero davvero, che andrebbero meglio e più a lungo coltivati, approfonditi sin dalla più verde età,in sintonia o almeno unità d'intenti con il personale impiegato in tale delicato compito(e qui siamo sguarniti!) ,in modo da creare il giocatore versatile e dinamico che serve nel tennis tavolo moderno. L'esempio vero di qualche giocatore finalmente realizzato,"a tutto tondo"(non quelli soliti in procinto di andare in pensione) e l'invertir di rotta degli attuali risultati complessivi aiuterebbe tutto il movimento a darsi una mossa e convertirsi a praticare un gioco più redditizio e competitivo.
    Così il tutto è troppo generico, si rischia di appiattire davvero, sulla difesa di ciò che già c’è. Ma qualcuno ci crede ancora in questo Progetto? Strano, perchè sul sito gli ultimi aggiornamenti con il resoconto di quanto fatto,risalgono a due anni fa. Delusione,forse rassegnazione per il molto sperato e mancato raggiungimento dei risultati olimpici? Ora che fare, attendiamo i prossimi Giochi ?

    stima ettore
     
Status Discussione:
ATTENZIONE! - L'ultima risposta a questa discussione ha più di 365 giorni!
Valuta se potrebbe aver senso aprire una nuova discussione sull'argomento o se il tuo intervento possa essere utile ad essa.

Condividi questa Pagina