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La chiusura mentale dei pongisti

Discussione in 'Chiacchiere sul Tennis Tavolo' iniziata da k_phyro, 15 Feb 2010.

Status Discussione:
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  1. Luca Balleri

    Luca Balleri Utente Attivo

    Quoto al 100% il succo veritiero della tua polemica annti-clannista!
    La situazione obbliga a due vie di uscita soltanto: o una società possiede gli sponsor per pagare allenatori professionisti che lavorano a tempo pieno in strutture appositamente adibite per il tennis-tavolo, oppure senza sponsor e con poco lesso (danaro in dialetto pistoiese), e con palestre che sono costrette ad aprire solo dopo cena, l'unica soluzione è l'aiuto reciproco tra giocatori allo scopo di far decollare il livello di base!
    Sicuramente è una operazione dura,perchè le teste (con il loro contenuto celebrale) dei giocatori di ping- pong sono teste isteriche, spesso impregnate di puro egoismo finalizzato al nobile scopo di raggiungere eclatanti risultati, che spesso nemmeno riescono a raggiungere!
    In Toscana sono 37 anni che sostengo e difendo questi concetti, e sono arrivato in epoche parecchio buie della cultura sportiva settoriale (anni 70 e 80), anche a scontri verbali che in seguito sono degenerati perfino in qualcosa di molto peggio.......
    Oggi la situazione è un pò migliorata ma è la categoria "malata" del "GIOCATORE", o comunque di tutti coloro che si credono tali, non per le loro capacità tecniche, ma semplicemente per "definizione", è proprio questa "categoria" che non ha nessuna intenzione di sforzarsi a comprendere che il miglioramento è frutto della collaborazione tra atleti e dei valori morali di socializzazione che ne conseguono!
    Poi è anche vero che: chi possiede i soldi per mandare avanti società professionistche è chiaro che deve procedere in modo classicamente professionale : "se vuoi giocare con quello più forte tu paghi......
    Ma le società professionistiche di tennis-tavolo sono la maggioranza nel nostro contesto italico?
    E ancora meglio: questo modello elitario rappresentato è da considerarsi in linea di massima un buon esempio?
    A voi la matematiche risposte, e le conseguenti riflessioni......................
     
  2. sacramen

    sacramen Utente Noto

    Nome e Cognome:
    Riccardo
    Alla fine? Noi che siamo parte di un pianeta dimenticato da Dio cosa facciamo? Ci grattiamo ed andiamo avanti così? Andiamo in Germania perchè nel TT girano più soldi perchè là hanno le dirette televisive che noi non abbiamo? Ci diamo al calcio perchè è uno sport di massa mentre il TT è uno sport da sfigati? E' uno sport di massa solamente in Italia!!! Ma non per questo devo essere costretto a vedere solamente calcio tutti i giorni a tutte le ore...
    Se domani decidessero di dimezzare le ore dedicate al calcio cosa pensi succederebbe? Suicidi di massa? Incatenamenti davanti la RAI e scioperi della fame? :tsk:

    Io farei una festa di quelle devastanti!!! :D
     
  3. k_phyro

    k_phyro Nuovo Utente

    Squadra:
    T.T.T. Tennis Tavolo Talenti
    Non capisco perché molti mi abbiano criticato. Dovreste essere contenti se ho tirato fuori una questione spinosa come questa.

    Inoltre qualcuno dubita sul fatto che io sia anche l’altro utente (utente ELNINJAZ88) che non conosco e che da quello che leggo nel suo post ha avuto esperienze simili alle mie.
    Se ci sono delle lamentele dovreste coglierle al volo e cercare di capire cosa non va.
    Molti, come già detto, penso che siano d’accordo con il mio modo di vedere le cose.

    Dei tanti interventi credo che alcuni siano usciti fuori tema. Si parlava di poca disponibilità da parte dei pongisti più esperti nei confronti dei neofiti e si è finito a parlare di tv, sport nazionali e visibilità dello sport stesso e noiosità davanti alla tv.
    Certo è tutto collegato: se c’è più visibilità in tv, girano più soldi e sponsor e naturalmente più persone ruotano attorno al mondo del tennistavolo, più giocatori e naturalmente, spero, più allenatori.
    Però cercare tutte le cause nella visibilità dello sport, nel potere della tv e nel potere negativo del calcio che fagocita tutto non mi basta.
    FINIAMOLA DI PIANGERCI ADDOSSO ed ognuno di noi faccia la sua parte, anche piccola per pubblicizzare e far evolvere questo sport.
    Premesso che tutte le opinioni e visioni della vita sono rispettabili e che stiamo conducendo questa discussione nel massimo della civiltà tre interventi mi hanno colpito particolarmente.
    Due a favore della mia tesi che è difficile trovare della persone disponibili a seguire chi voglia iniziare, anche in non tenera età, a praticare seriamente tennistavolo.
    Lucioping fa il ritratto delle sue esperienze, solo la sua caparbietà gli ha permesso di continuare. Luca Balleri penso sia sulla stessa linea e col suo modo di pensare, a mio parere eccezionale, non cerca alibi per l’ambiente pongistico ma parla chiaro.
    Sull’altro versante mi ha stupito l’intervento di mauriziopong: non ha voglia nè tempo per i neofiti.
    Almeno è onesto e dice le cose come stanno. Io penso che in Italia moltissimi pongisti la pensano come lui: non hanno tempo nè voglia per gli ultimi arrivati che sono solo degli appiccicosi che stanno lì a sbavare in attesa che qualcuno più esperto gli dia qualche dritta.
    mauriziopong spero che tu non te la prenda con me ma son sicuro che quello che tu hai detto è il ritratto di moltissimi giocatori e di moltissime società di tennistavolo.
    Ecco perché il tennistavolo non cresce……è tutto nelle parole di mauriziopong:
    Cordiali saluti
    K-phyro
     
  4. ttandrea

    ttandrea Utente

    no non è sempre vero...è anche una questione fiscale:dati:
     
  5. mauriziopong

    mauriziopong Utente Attivo

    Nome e Cognome:
    Maurizio De Zuliani
    Qualifica Tecnico:
    Nessuna Qualifica
    Categoria Atleta:
    4a Cat.
    Squadra:
    Astt Eureka Roma
    K-phyro ci mancherebbe che mi offenda, questo è un forum dove chi dice qualcosa lo fa sapendo che molti la leggeranno e ovviamente qualcuno sarà a favore e qualcuno contro.
    Per quanto mi riguarda forse mi sono descritto peggio di come poi sia effettivamente con i nuovi arrivati (qualcuno del forum che mi conosce lo potrebbe confermare). Sono molto socievole con tutti e nella mia società due palle con me non le ha fatte solo il muro. Ma non capisco perchè ci debba essere questa pretesa dall'ultimo arrivato. Se un neofita è in palestra aspettando di giocare ed io non sto giocando, lo chiamo e facciamo due palle con tutta tranquillità. Poi se devo allenarmi, lo ringrazio sinceramente e vado dall'allenatore.
    Non condivido questa tua frase "in altri sport il concetto di autodidatta non esiste: o ti alleni con un allenatore che ti dice come o non ha alcun senso allenarsi, è tempo perso" : se vuoi considerare il tt come sport vero questa frase va letta sicuramente al contrario.
    Questo sport lo amo, e per ottenere piccoli risultati visibili bisogna allenarsi per ore ed ore. Poi quando questi risultati arrivano è una bella soddisfazione, ma anche io ho iniziato come gli altri, imparando piano piano i fondamentali e poi via via gli altri colpi. Ma non è che quando sono entravo in palestra suonavano le trombe, ne l'ho mai preteso, e sono rimasto sconosciuto a molti, finchè non ho cominciato a dare filo da torcere qualcuno. A me questa cosa mi ha stimolato tantissimo a migliorare, non mi ha fatto passare la voglia!
    Ho 34anni e non sarò mai un 1a categoria ma nemmeno un 2a, ma forse alla 3a ci posso arrivare e questo per me è un obbiettivo personale. Se ci dovessi arrivare non vinco niente, ma sarebbe il premio del mio impegno e un motivo mio di orgoglio.
    Tutto questo per dire che quando vado in palestra non ci vado a passare un paio d'ore in compagnia, ma faccio dei sacrifici, ci arrivo stanco perchè ho lavorato, ho dovuto attraversare il traffico di Roma per 20 km all'ora perfetta ( 19.00) con la chiara intenzione di farmi almeno un paio d'ore di sano mazzo, e divento "la chiusura mentale dei pongisti più esperti che non hanno la minima pazienza per chi voglia imparare e iniziare a praticare seriamente questo sport".
    Mi dispiace per le tue esperienze negative, se fossi a Roma ti inviterei volentieri nella mia società che oltre ad avere due allenatori-giocatori volontari per l'apprendimento dei colpi di base per i neofiti, ha anche un allenatore professionista per gli agonisti
     
  6. REDS

    REDS Utente Attivo

    Nome e Cognome:
    carletto
    Forse perchè non siamo d'accordo? ;)
    Sono stato solo io, tranquillo che non mi offendo se riporti il mio nick. ;)
    Siccome nell'altro thread si riportava una lamentela simile e pressochè negli stessi termini pensavo potesse essere utile per ampliare la discussione e per capire anche il parere degli utenti che intervennero nella discussione di allora.
    In ogni caso (ma questo è un mio esclusivo e personalissimo parere) la somiglianza di lamentela e di scrittura tra te ed ELNINJAZ88 è veramente molta.......tutto qui. :sisi:
    ...... e tanti altri no. :D checce vò fa......siam qui apposta per scambiarci pareri ed opinioni.....sai che noia se fossimo tutti d'accordo!
    In ogni caso da ciò che racconti sembra che nelle palestre degli altri sport viga una situazione del tipo casetta del mulino bianco: gente che ti accoglie con il sorriso sulle labbra, che ti stende un tappeto rosso lanciandoti petali di rose profumate, che si mette a tua completa disposizione pur con palestra gremita. La realtà non è questa: quel che ribadisco io, e su cui tu hai bellamente glissato ;), che la gente del ping pong non è diversa da quella di tutti gli altri sport e di tutte le altre situazioni della vita dove trovi sia gente cortese sia persone cafone ed arroganti (oltre che poco disponibili). Ognuno ha vissuto la sua esperienza e quella riporta qui dentro: non puoi pretendere (non lo vuoi vero?) che la tua sia rappresentativa di un universo molto più vasto della tua piccola esperienza personale (più che la chiusura mentale dei pongisti è la chiusura mentale della gente in generale.........su questo sarei d'accordo con te!!! :approved:) così come è normalissimo che ci possano essere persone che, avendo vissuto il tuo stesso disagio, la pensino come te e dall'altra persone, come me ed altri, che invece si sono sempre trovate benissimo in tutte le palestre in cui hanno avuto a che fare ? Avrò avuto culo chette devo dì. :rolleyes:
     
  7. Thv

    Thv Utente Attivo

    Categoria Atleta:
    Fuori Quadro
    Anch'io ritengo che l'autore del "post" abbia detto molte inesattezze.
    La più grossolana, senz'altro, è quella che vorrebbe che dopo un paio di mesi si diventi bravi.
    Nel tennistavolo, è vero proprio il contrario: condizione necessaria, ma non sufficiente, per diventare un campione nel tennistavolo, è iniziare in età precocissima. Se già inizi in età adolescenziale, ti porterai appresso un "gap" incolmabile che non ti consentirà mai di arrivare al "gotha" delle classifiche:
    per quanto un giocatore del genere possa sbattersi e allenarsi ore ed ore, difficilmente diventerà qualcosa di più di un 3^ categoria.
    Dopo due mesi, se sei un cagnaccio idrofobo e ti avvali di materiale particolarmente fastidioso (ai limiti del regolamento), tutt'al più potrai essere in grado di distruggere il gioco di un giocatore tecnico di livello medio basso, ma questo non dipende da quello che tu sostieni, ma dalle politiche inspiegabili delle federazioni che, pur di raccattare qualche praticante in più per strada, consentono l'uso di materiali proprio per evitare ai neofiti di essere presi a pallate.

    Questo perché il tennistavolo, checché tu possa pensarne, è uno sport altamente tecnico e complicatissimo, quasi per iniziati.
    In questa disciplina giocano infatti numerosissimi parametri rispetto ad altre discipline.
    Il paragone più vicino è col tennis.
    Il parametro della rotazione nel tennis ha molte meno implicazioni che nel tennistavolo.
    Nel tennis la rotazione incide sostanzialmente soltanto nella chiusura della traiettoria (nel topspin), ma non nel rendere difficoltoso il controllo del ricevitore o (se non in misura minima) a influenzare il rimbalzo sul terreno.
    Inoltre, lo spin nel tennis è molto più leggibile che nel tennistavolo, soprattutto nei servizi.
    Ecco perché nel tennistavolo giocatori di 50 anni e più sono ancora in grado di essere competitivi ad alti livelli: perché possiedono tutto il bagaglio tecnico di esperienza che gli consente di gestire la miriade di parametri di questo gioco.
    Nel tennis i parametri sono sostanzialmente solo due (rotazione e velocità): va da sè che quando hai la panzetta e non puoi contare più sul fisico, ti rimane ben poco in mano, se non l'esperienza di saper fare la partita.

    sulla presunta chiusura mentale dei pongisti di alto livello, poi...sei mai stato a fare una partitella di basket con Jabbar?
    E' ovvio che, con i tempi frenetici che si hano oggi, un giocatore di livello ottimizzi il proprio tempo cercando di allenarsi con persone più forti di lui, anche se, secondo me, è un errore, perché nel tt ogni giocatore è diverso dall'altro e più giocatori incontri (di qualsiasi livello) più il tuo bagaglio tecnico si arricchisce.
     
  8. eta beta

    eta beta Pnaftalin Balls

    Categoria Atleta:
    5a Cat.
    Squadra:
    TT Ossola 2000 Domodossola
    Se leggete bene, l'autore del Thread ha scritto che in un paio di mesi si può diventare bravi a ping pong, non a tennistavolo, evidenziando con le due diverse denominazioni due attività di fatto lontane fra loro... rileggere please. :)
     
  9. Thv

    Thv Utente Attivo

    Categoria Atleta:
    Fuori Quadro
    Mah...ping-pong...tennistavolo...trovo estremamente capziosa e impalpabile questa distinzione, in genere ma, in particolare nel thread d'avvio della discussione.
    Sarà forse perché (maledizione!), anche a distanza di anni, mi viene molto più facile battere i giocatori di tennistavolo che non quelli di ping-pong?
    Darei un quarto della mia tecnica tennistavolistica per acquisirne un po' di più di quella da ping-pong!
     
  10. plucco

    plucco hybride difensor...

    Squadra:
    t.t.gallarate
    Infatti per me in questo frangente l'utente esagera nella distinzione: cioè si possono differenziare i termini secondo l'applicazione dello sport (cioè ping pong livello amatoriale tipo oratorio e tennis-tavolo palestra e gare), ma è non si può dire che uno diventa bravo a ping pong e resca scarso a tennis-tavolo e viceversa, perchè non ha alcun senso. Perchè detto in questi termini sembrano proprio due sport ben diversi e distinti, cosa non vera, perchè la differenza riguarda solo la tecnica.
     
  11. etnick

    etnick Appassionato Nauseato

    Nome e Cognome:
    Carlo Pandolfini
    Categoria Atleta:
    4a Cat.
    Squadra:
    Il Circolo etneo
    :approved:
    questa analisi è splendida!
    scusami se cito le tue parole ancora a proposito della categoria del GIOCATORE "MALATO", (ma c'è anche la categoria del DIRIGENTE "MALATO"): CATEGORIA ... CHE NON HA nessuna intenzione di sforzarsi di comprendere che il miglioramento è frutto della collaborazione tra atleti e dei valori morali di socializzazione che ne conseguono!

    Secondo me il tt è uno sport che - parlo ovviamente in generale e per generalizzazioni, ci sono mille persone diverse! - attira molto le personalità infantili, egoistiche.
    Mi sbaglierò ma io la vedo così, poi è ovvio che gente generossissima c'è nè tanta, ma tanta, ma .......chissà perchè chi rimane bambino è attirato da questo sport.
     
  12. Thv

    Thv Utente Attivo

    Categoria Atleta:
    Fuori Quadro
    "Della chiusura mentale dei pongisti".
    Personalmente ritengo che - lasciando da parte le capacità squisitamente tecniche - sotto il profilo psicologico il tennistavolo si adatti particolarmente alle persone chiuse, volendo estremizzare, ai limiti dell'autismo.
    Tale circostanza dipende proprio dalla peculiarità di questo sport, che, per caratteristiche, è più assimilabile a un'arte marziale che a un gioco.
    In sostanza, la concentrazione e l'assoluta impermeabilità all'ambiente esterno sono caratteristiche imprescindibili in questo sport.
    Se mentre giochi riesci a percepire il commento di quel tale spettatore è inutile continuare...hai già perso.
    Temo, però, che questo c'entri poco con quanto sostenuto dall'autore del thread, il quale, se non ho capito male, sostiene all'ingrosso che fin quando le persone giocano a ping-pong nel cazzeggio sono simpatiche, quando diventano giocatori agonisti di tennistavolo, inizia la spocchia e lo stronzeggiamento.
    Credo che un'evoluzione del genere sia nelle cose. Non credo nemmeno che una constatazione del genere appartenga soltanto al tennistavolo.
    Va da sé che quando si inizia ad affrontare una qualsiasi disciplina con più serietà in vista di un obiettivo si diventi più selettivi.
    Se parliamo poi della disponibilità e dell'educazione dei singoli agonisti, non possiamo generalizzare.
    Personalmente, ho conosciuto campioni disponibilissimi nei consigli e anche a scambiare palleggi e mezze tacche che vengono in palestra quasi con autista e bodyguard.
    Credo che questo dipenda da caratteristiche personali e psicologiche che poco hanno a vedere col tennistavolo.
     
  13. sacramen

    sacramen Utente Noto

    Nome e Cognome:
    Riccardo
    Sono d'accordo con il fatto che si debba prendere il tennistavolo come un'arte marziale ma che questo si adatti a persone chiuse ed al limite dell'autismo... :tsk:
    Se c'è una cosa che proprio non riesco a fare, soprattutto in allenamento, è starmene in silenzio senza iniziare un qualsiasi discorso o fare battute con gli avversari.
    Perchè questo lo ritengo comunque un gioco di squadra, dove non conta un solo giocatore ma tutti e tre insieme e solo se c'è armonia di gruppo le cose possono girare bene.
     
  14. Chicco

    Chicco superiperappassionato

    Nome e Cognome:
    eric
    Squadra:
    TTBiella
    Non è giusto usare l'espressione "attira": il tt è uno sport individuale,essenzialmente, e tutti gli sport individuali hanno questa caratteristica comune fra i propri praticanti(più che egoismo, direi egocentrismo) ,loro che forse mal si adattano al gioco di squadra (nel quale ogni propria azione è funzione degli altri e per gli altri) .Ma questo "ego" resta solo nell'ambito dell'impegno sportivo: nella vita sociale ho l'esempio di moltissimi pongisti generosissimi e affabili.
     
  15. Luca Balleri

    Luca Balleri Utente Attivo

    Sante parole! ma c'è di peggio : le personalità egoistiche e infantili che vengono indiscutibilmente attirate da questo sport con il devastante "effetto calamita", che il più potente metodo attrattivo che regola tutte le pulsioni dell'universo, frequentando l'ambiente agonistico non soltanto non si migliorano caratterialmente, ma al contrario amplificano i loro difetti fino a diventare eclatante dimostrazione pratica di come non si socializza , di come non si progredisce intellettualmente, e di come, grazie a loro, un attività sportiva perda il suo valore reale trasformandosi in un "vizio".
    Infatti il vizio è quel qualcosa di psicologicamente impalpabile che ti fa fare una cosa senza che quella cosa ti piaccia realmente! Anzi! Molto spesso la detesti! Ma continui ugualmente a farla! proprio perchè è "un vizio".
    Il vero "giocatore" non fa dello sport per il gusto di fare dello sport! Ma coltiva soltanto il proprio vizio! E in più contagia l'ambiente inquinandolo!!
    E più i giocatori migliorano tecnicamente, e ancor di più peggiorano caratterialmente assecondando perversi criteri proporzionali!
    Paradossalmente sarebbe meglio che peggiorassero tecnicamente, almeno romperebbero meno le palle al prossimo!!!!
    Invece questa cosa non avviene negli sport dove esiste il contatto fisico più o meno accentuato!
    Anchè perchè certi atteggiamenti, in quel contesto si pagano materialmente sulla propria pelle! Non conviene perseverare...........
    Forse la vecchia ricetta: "olio di ricino, doccia ghiaccia, e bastonate" aveva qualche risvolto positivo!
    Va bene! Ammetto che quest'ultima affermazione è eccessivamente pesante e leggermente retrò................ ma l'estremizzazione del concetto aiuta a comprendere meglio il cocetto medesimo e invitare alla riflessione!
     
  16. John Locke QDL

    John Locke QDL Fondatore Gruppo Rinco

    Categoria Atleta:
    Non Tesserato
    Certo che questo thread (a partire proprio dal titolo) non è un gran spot per il tennistavolo (o ping pong, chiamatelo come volete) e per i suoi praticanti.
    Continuiamo a farci del male da soli , ad evidenziare e stigmatizzare i nostri difetti ad alimentare il senso di rassegnazione e pessimismo che ultimamente la fa da padrone , a dare ampio risalto a situazioni negative e far passare quel che c’è di buono in noi appassionati in secondo piano.
    Piccolo esempio recente:
    74 commenti a “la chiusura mentale…….” (alcuni per fortuna in chiave positiva) e 8 commenti alla notizia di un qualificato Italiano alle olimpiadi giovanili…………. secondo me un pochino c'è da pensare

    Ammiro ed in parte invidio l’entusiasmo di persone come ZZTOP, non lo conosco, ma da quanto scrive e da come scrive mi sembra un tipo molto positivo, vulcanico e pieno di “voglia di fare”.
    Mi appassionano i suoi racconti sulle sfide di D2del “Pingpong dragorosso”, mi piace che si “in..ZZi” :mad: se il giornalista che commenta il match è di parte :) e le cronache dei tornei a cui accompagna i suoi “draghetti” sono simpatiche e coinvolgenti. Mi piace anche il “primo ETA BETA” ma forse ora è un po’ troppo arrabbiato (lo comprendo totalmente) per essere entusiasta………

    Sicuramente ci sono tante altre persone simili ai sopracitati, a loro rivolgo il mio invito auspicando che facciano le cronache delle partite dei loro campionati (con passione non con freddi numeri) che ci aggiornino sui miglioramenti dei loro pupilli (giovani, anziani, amatori, professionisti che siano) nei tornei, in campionato o negli allenamenti, che condividano con noi la soddisfazione per la riuscita di un torneo da loro organizzato, o che semplicemente ci facciano partecipi della propria passione, tutto ciò nell’ottica di una “condivisione di entusiasmo” e di una ricerca di motivazioni forse un po’troppo sopite.
    Apriamo la mente..

    Per favore non rispondetemi “a John Locke de sta cippa, ma che stai a di, eravamo pieni di entusiasmo ma ce l’hanno tolto “ perche’ sto proprio dicendo di riprendercelo!!! (non in quel posto) :nono:
     
  17. Luca Balleri

    Luca Balleri Utente Attivo

    Ok! Appena vedrò qualcosa di veramente positivo te lo segnalerò!
     
  18. sacramen

    sacramen Utente Noto

    Nome e Cognome:
    Riccardo
    Scusa ma... Dove abiti?
    No perchè tutti questi atteggiamenti da prime donne, mezzi malati di mente e pezzi di m*rda nei miei 10 anni di attività ne ho visti gran pochi... E quei pochi che ho visto sono stati prontamente segati via!!!
    Ammetto che un atteggiamento simile da parte di giocatori forti (molto forti...) l'ho sì visto ma per il semplice fatto che non li conoscevo. Pure io non prendo subito confidenza con un perfetto sconosciuto ma non per questo sono uno spocchioso e mi ritengo superiore...
    E comunque, quando mi capita sotto mano una persona simile non vado certo a corrergli dietro, anzi... :byebye:
     
  19. Chicco

    Chicco superiperappassionato

    Nome e Cognome:
    eric
    Squadra:
    TTBiella
    Caro Luca Balleri ,è mio modesto parere che confondi il "vizio" (secondo te) di pochi (secondo me) con la passione (vera)di moltissimi.ho frequentato degli spogliatoi di atletica anni fa e vi si ritrovava la stessa situazione.Son d'accordo con John L.:avere una visione autolesionistica generalizzando semplicisticamente non aiuta certo a "capire" e migliorare dei difetti che chiunque ha e in qualsiasi campo.
    Impariamo a esser curiosi di come "si fa da altre parti" (o in altri sport),osiamo, non dobbiamo rimanere al sicuro nel nostro orticello e cerchiamo,invece di far crescere una nuova generazione di pongisti con una vera cultura dello sport (e non come quella della maggior parte dei vecchietti(come me) che imperversavano anni fa negli oratori alla ricerca "della sfida" a tutti i costi ,mentalità ormai radicata e che lascia ancora questi strascichi che vengono considerati "mentalità ottusa" ... (io però mi dissocio per me stesso:rotfl:).
     
  20. mauriziopong

    mauriziopong Utente Attivo

    Nome e Cognome:
    Maurizio De Zuliani
    Qualifica Tecnico:
    Nessuna Qualifica
    Categoria Atleta:
    4a Cat.
    Squadra:
    Astt Eureka Roma
    Ma perchè alla fine dobbiamo far diventare il tt uno sport sociale a tutti costi? Questa profonda voglia di aiutare il prossimo, ma alla fine a fare che cosa? Non credo che sia il tt a risolvere i problemi della società moderna, nè vedo disperazione in chi fa altre attività o non fa proprio niente! Sarà che a me la disperazione viene quando ascolto il telegiornale...
    Chi ama praticare questo sport, se sport lo può e lo vuole considerare (io si), lo fa come qualsiasi persona ama la propria passione. Che cosa ci sarebbe di male nell'arrivare in palestra e aver voglia di fare mille cesti, nell'aspirare ad un miglioramento della propria tecnica pesonale, al raggiungimento di un obbiettivo? Mi sembra assurdo che debba essere colpevolizzato, ed indicato come "giocatore" (mamma mia che orrore!!!!), uno che non fa nient' altro che fare sport. E non voglio fare sempre esempi con altri sport, o parlare di esperienze personali.
    Che centra l'essere uno che pratica sport con un antisociale?
    Il tt offre la possibilità di potercisi avvicinare a qualsiasi età, e chi lo fa credo cerchi di divertirsi, distrarsi, fare un po' di moto. Se c'è questa insofferenza nel non essere filato da nessuno che gli possa spiegare la tecnica, è perchè sotto sotto uno è già nell'ottica "giocatore", o sbaglio? Che poi noi "egocentrici", non perdiamo occasione di correggere, posizionare, "fai questo e fai quest'altro", al massimo dovremmo stare un po' zitti, non creare confusione in chi ancora sta prendendo confidenza con la racchetta, e se possibile farlo fare a chi ne è competente (quando possibile).
    Il famoso Movimento Pongistico Italiano, a cosa è finalizzato? Qual'è l'obbiettivo finale? Dobbiamo sentirci sconfitti socialmente se una persona preferisce andare a giocare a calcetto con i colleghi di lavoro piuttosto che venire in palestra?
    Cambia lo sport non il risultato finale!
    Balleri, ho letto il tuo libro, e mi sembra che tu sia stato un bel "giocatore"...mi hanno affascinato e divertito i tuoi scenari, ma non c'ho visto niente che non fosse sport vissuto appassionatamente.
    Tutti prima di arrivare a cosa siamo oggi, siamo passati per "gli ultimi arrivati", e con un po' di tenacia e sano agonismo abbiamo guadagnato un po' di spazio nel tt.
    Nella mia palestra su circa 100 iscritti, la metà sono amatori, che battono come all'oratorio, giocano ancora con le trattate, e hanno un agonismo che fa paura, ma sono i primi che vengono a fare il tifo nelle partite in casa delle nostre squadre, e partecipano a tutti i tornei sociali e le pizzate, e non ci vedo un cattivo risultato...
     
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