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La chiusura mentale dei pongisti

Discussione in 'Chiacchiere sul Tennis Tavolo' iniziata da k_phyro, 15 Feb 2010.

Status Discussione:
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  1. k_phyro

    k_phyro Nuovo Utente

    Squadra:
    T.T.T. Tennis Tavolo Talenti
    Mi ricollego alla questione posta da LucioPing nella discussione dal titolo “distanza pingpong-tennis tavolo” e allo stesso tempo ne apro un’altra.
    Da anni volevo porre questa questione e non so nemmeno se sia la sezione giusta.
    E’ vero che il tennistavolo è uno sport tecnicamente complicato, ma secondo il mio modesto parere ce ne sono altri molto più complicati e difficili: basket, pallavolo, pallanuoto, tennis ecc…. Io ho giocato per anni a basket (anche a buon livello) ed ho cominciato all’età di 6 anni: se non avessi avuto un allenatore che mi seguiva da quell’età per tutti i pomeriggi non avrei mai potuto imparare come ho imparato. Poi ho giocato per estati intere da solo dalla mattina alla sera e ciò ha contribuito alla mia crescita come giocatore, ma se non avessi avuto allenamenti seri per tutto l’inverno giocare l’estate non sarebbe servito assolutamente a niente: l’estate era mettere in pratica ciò che si imparava l’inverno.
    Nel tennistavolo molti giocano anche a buon livello ma molti, soprattutto quelli di generazioni precedenti, sono autodidatti, vengono dall’oratorio dove hanno giocato per pomeriggi interi per poi passare all’agonismo ed al tennistavolo serio. In altri sport il concetto di autodidatta non esiste: o ti alleni con un allenatore che ti dice come o non ha alcun senso allenarsi, è tempo perso.
    Ci sono inoltre sport molto più faticosi: ciclismo, nuoto, pallanuoto, canottaggio, basket, pallavolo ecc.
    D’altronde se il tennistavolo fosse faticosissimo non si spiegherebbe come persone di 50 anni possano ancora giocare in serie di un certo livello. In altri sport dove il fatto fisico conta veramente avrebbero smesso da 15 anni o forse più. In genere la carriera di tutti gli sportivi ad un certo livello, in quasi tutti gli sport, termina verso i 35-40 anni.
    Ciò non vuol dire che non ami il tennistavolo, anzi…forse è lo sport che amo di più in assoluto.
    Proprio perché lo amo mi assumo la responsabilità di una critica così forte che non vuole far altro che cercare di scuotere, nel mio piccolo, l’ambiente.

    LucioPing asserisce che molti passando dal pingpong al tennistavolo smettono perché lo trovano troppo complicato. Forse è vero.
    Ma il problema secondo me è un altro.
    Il bello del pingpong è questo: diventi subito bravo dopo qualche mese, l’essere bravo ti permette di tenere la palla in campo, giocare e divertirti, anche ad una certa età, anche cominciando tardi, 35-40 anni: in altri sport è inconcepibile, senza iniziare da bambino, tipo il basket dove la tecnica è complicatissima.
    Passare al tennistavolo è più complicato: non perché sia difficilissimo imparare ma per motivi diversi: carenza di società, carenza di tavoli e, anche in presenza di società serie le giornate per allenarsi sono limitate: se va bene due volte la settimana.
    Ma la cosa più difficile è una realtà dura dove scontrarsi: la chiusura mentale dei pongisti più esperti che non hanno la minima pazienza per chi voglia imparare e iniziare a praticare seriamente questo sport. Nessuno che dia un consiglio, nessuno che ha voglia di allenare, nessuno che insegni un colpo come si deve.
    Spesso persone diverse danno consigli diversi e non sai a chi dare retta.
    Molti smettono perché frequentano società dove non sono i benvenuti: essere presenti o meno è indifferente, la loro presenza passa inosservata.
    Per assurdo una società dove avevo provato ad andare mi ha fatto capire che se portavo troppi amici ed andavamo in tanti era più un problema che una cosa positiva: ci sarebbe stata una carenza di tavoli e naturalmente i più bravi non potevano rinunciare a giocare. O ad alternarsi. Così pure ogni volta che vai in qualche società ti fanno capire che se vai in coppia è meglio; così hai il compagno con cui giocare e non vai a toccare equilibri già formati, nel senso: se vai da solo, paghi la quota e devi giocare, qualcuno più bravo è costretto e si deve sacrificare e perdere del tempo per giocare con te, ma che ragionamento è? Quando cresciamo?
    Nella prima società dove ero andato c’era una assoluta carenza di tavoli, e naturalmente c’era poca opportunità per allenarsi: ci si riduceva a fare partite. Naturalmente essendo l’ultimo arrivato ero messo in disparte e nessuno che volesse giocare con me. Sono andato 3-4 volte ho trovato qualche anima pia che ha avuto pazienza e poi visto che nulla cambiava ed ero sempre più emarginato ho deciso di andar via……

    Negli sport di squadra anche se sei scarso e giochi con gli altri alla fine impari.
    Sempre solito discorso, vai in coppia, giochi nel tuo tavolino isolato e non rompi le scatole ai professionisti che non hanno tempo da perdere con te.
    E tutti che si lamentano che lo sport non tira e che non ci sono tesserati.
    Ma dai……
    Messa così il tennis tavolo non crescerà mai; un allenatore o dirigente serio non può metterla cosi: non si manda indietro nessuno, una soluzione si trova sempre, ci si alterna: doppi, cesti mentre altri fanno esercizi di atletica: scatti, addominali ecc
    Carenza di tavoli: vi faccio un esempio. Parlo di basket, c’è un campetto ho tempo libero e passo un anno ad allenarmi, anche da solo, con palleggi, tiro, ball handling (per i profani trattamento di palla) ecc. Dopo un anno sono migliorato nettamente. Nel tennistavolo se non ho un compagno o un tavolo dove vado? Forse un mese di basket all’aperto 24 ore su 24 come tempo dedicato allo sport equivale a 12 mesi di palestra nel tennistavolo. Posso avere un tavolo, da solo e poco spazio, posso fare migliaia di battute, ma quanti hanno spazio per un tavolo?? Io personalmente no…

    Tutti che vogliono far crescere il nostro sport ma nessuno che abbia una seria voglia di allenare o almeno coinvolgere le persone a far frequentare una società.
    Il problema è questo: in altri sport i giocatori raggiunta una certa età si rendono conto che dopo vari infortuni il fisico non regge più. E ci si dedica ad allenare pur di rimanere in un ambiente che ha amato e che gli ha dato tanto.
    Nel tennistavolo, anche se hai avuto infortuni, come già detto puoi giocare a buon livello fino a 50 anni, allora il ragionamento è: se fisicamente ce la faccio ancora e mi diverto perchè rinunciare a giocare e passare ad allenare? Fin quanto dura me la gioco, quindi così senza degli allenatori/allenatori e non allenatori/giocatori il tennistavolo non crescerà mai….
    Ne ho girate tante di società, alla fine per la disperazione ho concluso che è uno sport per privilegiati, solo chi ha avuto la fortuna di iniziare da bambino può continuare. Perché ormai vive in un certo ambiente, conosce tutti dello stesso ambiente e raggiunto un certo livello continua a giocare con quelli del suo stesso livello.

    Fotografia di allenamento tipo: vai in società, nessuno ti considera, nessuno ti spiega niente, nessuno ti parla di materiali. Rimani in disparte con il tuo amico e compagno di sventura a palleggiare per due ore. Quando qualcuno dei grandi è dispari ed è fermo ti fa la concessione di allenarsi 10 minuti con te con un senso di superiorità imbarazzante. Dopo dieci minuti ti molla perché è arrivato il compagno di pari livello con cui allenarsi. Così in palestra si allenano insieme: serie B, C1, C2, D1, D2 e poi gli sfigati ultimi arrivati in disparte, con molta voglia ma tecnicamente imperfetti. Ironia della sorte quando manca qualcuno dei D1, D2, gli sfigati fanno la partitella contro di loro e vincono anche abbastanza spesso o perdono di poco anche senza fare le “aperture” perchè nessuno gliele ha insegnate e non hanno gomme con effetto colla fresca. Tanto non cambia nulla perché rimani sempre in disparte nei tavolini poco illuminati negli angoli sperduti della palestra.
    Dopo varie volte che vai e rimani in disparte alla fine ti passa la voglia e mandi tutti a quel paese.
    E QUESTO SAREBBE UNO SPORT CHE VUOLE CRESCERE!!!!MA DAI…. SIAMO SERI E NON DICIAMO COSE RIDICOLE!!!

    Si arriva all’assurdo che si paga la quota, si fa parte di una società ma non si conoscono nemmeno i nomi di tutti quelli che vengono a giocare: ammazza che bella società…
    Tutte le società che ho frequentato non hanno organizzato uno straccio di riunione ad inizio stagione per far conoscere tutti e ribadire un concetto che è quello fondamentale di ogni sport e che serve per far crescere il movimento: girare e giocare tutti con tutti affinché, nessuno toglie che i più forti debbano allenarsi tra loro, almeno 15 min. da dedicare ai neofiti per insegnare i colpi fondamentali non mi sembra pretendere la luna….
    Ritratto di una giornata tipica di una società di tennistavolo: 15 minuti di palleggio per riscaldarsi, mezz’ora di cesti e dopo partitelle. Ogni tanto ci si siede, si parla e dopo si va a fare la doccia:
    il tutto per il totale di un’ora e mezza - due, e questo sarebbe uno sport faticoso, si vede che di sport faticosi non ne avete mai fatti……..

    Non critico il tennistavolo in sé, che come ripeto è lo sport che amo di più e cerco di praticare, ma critico il modo di fare tennistavolo in Italia dove non c’è cultura di tennistavolo. Immagino che paesi con altra tradizione come il Nord Europa (Germania Svezia, Francia e paesi dell’Est Europa) o Cina, Giappone, Corea hanno tutt’altra organizzazione nel tennistavolo, dove allenarsi per due ore vuol dire veramente massacrarsi come un allenamento di due ore di qualunque altro sport (comprese le sedute e i richiami di atletica che penso nessun giocatore di tennistavolo in Italia faccia).

    In Italia non c’è cultura di tennistavolo, rimarrà sempre uno sport per pochi a causa della chiusura mentale di chi lo pratica, sono pochi coloro i quali hanno veramente voglia di dare agli altri: allenamenti seri, spiegazioni serie, chiarimenti seri su telai e gomme ecc…

    Mi dispiace, sono critico ma la penso così.
    Una domanda a tutti quelli del forum: quanti di voi hanno veramente trovato una società seria che ti ha allenato e ti ha fatto crescere o i risultati che avete ottenuto sono frutto del fatto di essere autodidatti?
    Quanti ragazzi o signori che volevano avvicinarsi a questo sport avete visto andare via perché non c’era nessuno che detto volgarmente che se li “cacava”? Vengono un paio di volte e poi delusi dall’andazzo generale, in cui ognuno pensa a se stesso e agli affari suoi, abbandonano.
    Visto che nessuno è Waldner, Persson, Ma Lin o Wang Liqin un po’ di umiltà verso i più deboli e scarsi non farebbe male…….
    Attendo risposte polemiche, l’obiettivo è proprio quello di sollevare un vespaio per invitare tutti coloro che sono coinvolti in questo sport a fare seria autocritica e cercare di capire perché questo sport non cresce: anche non volendolo si mettono in pratica degli atteggiamenti inconsci che invece di far avvicinare le persone a questo sport le fanno allontanare.
    Cordiali e polemici saluti a tutti, pongisti e non....
    Ciao :mad:
     
  2. neko

    neko Utente Attivo

    Nome e Cognome:
    francesco fabbri
    Squadra:
    alfieri di romagna
    non condivido nulla di quello che tu hai scritto, ma adesso devo andare i risponderò in serata.........
     
  3. lucioping

    lucioping Utente Attivo

    Categoria Atleta:
    Non Tesserato
    Squadra:
    non gioco
    Caro K, condivido la tua analisi ed è uno dei principali motivi per cui sto proponendo un ponte tra ping pong e tennis tavolo. Io ho giocato a calcio per 20anni e quando sono passato al ping pong mi sono trovato malissimo con le stesse tue difficoltà; ma dove sta l'anomalia? che a calcio ho cominciato da bambino e a ping pong da adulto pretendendo di imparare subito e velocemente. Chi mai si presenterebbe a calcio o basket da adulto in una squadra dilettante prentendendo di essere allenato?

    La prima ammissione che vorrei fare è che al TT si avvicinano prevalentemente adulti o bambini sfigati poco sportivi e pochissimi bambini degni di fare sport a livello agonistico serio... quindi dobbiamo prendere consapevolezza di quello che abbiamo. La seconda è che un adulto necessita di imparare velocemente, di divertirsi velocemente, e di non passare anni ad apprendere la tecnica altrimenti va a fare calcetto immediatamente. Le società non sono interessate ad avere adulti o ad allenare adulti perchè appunto ci vogliono troppi anni per imparare la tecnica...

    detto questo sto cercando una soluzione al problema ma sino ad ora incontro solo gente che dice: no perchè... no perchè.... no perchè... e tutto rimane esattamente dov'è.

    io sono un giocatore nc e mi sono confrontato al torneo hardbat contro un seconda categoria: ovviamente ho perso 3-0 senza storia ma i punti non erano poi così scontati, duravano svariati scambi comunque, avevo la possibilità di giocarmene più di qualcuno, e alla fine dei conti mi sono divertito nonostante il risultato... se lo avessi invece incontrato in una gara di TT cosa sarebbe successo? servizio e buco sul tavolo, servizio e buco sul tavlo, servizio e buco sul tavolo, sia io che lui saremmo usciti dal campo senza versare una goccia di sudore, nessuno si sarebbe divertito.

    Ecco perchè propongo una versione ponte tra il ping pong e il tt, perchè gli adulti devono divertirsi subito e imparare velocemente. Per chi poi è tenace, duro, vuole farcela, ha passione poi può passare al tt senza traumi...

    questa è la mia opinione. quando trovo una decina di persone che condividono partiamo e ci mettiamo in moto per lavorarci concretamente.
     
  4. Er Palletta

    Er Palletta Nuovo Utente

    K_phyro,

    per essere il tuo primo messaggio, ne vale cento ! :D

    Allora: ti sembrerà strano, ma la risposta al tuo papiro è sorprendentemente semplice.
    Quel che hai notato succede allo stesso modo in tutti gli sport di nicchia, in tutti gli sport con pochi praticanti.

    Quelli che sono "dentro al giro" si sentono 'sto cavolo, si sentono dei superbravi che per diritto divino guardano dall'alto in basso i neofiti, e sono poi -secondo me- esattamente gli stessi che cercano di far credere che TT e ping pong siano due cose diverse.

    Essi, me li immagino, ti guardano con sufficienza e ti dicono annoiati " eh, sai ma ti giochi a ping pong, mica a TT ".

    Ora, fai conto che domani si iscrivono alle palestre di TT tre milioni di persone, si montano in fretta e furia ottocentomila tavoli, ecco che il monopolio di certi personaggi decade, ecco che tra milioni di partecipanti usciranno fuori dei bravissimi che soppianteranno quelli che si davano le arie perché giocavano a TT invece che a PP.

    Tutto qui.

    Avendo praticato calcio ( come tutti i maschi italiani :) ) e ciclismo, non ho MAI sentito discussioni sul fatto che se giochi su campo in erba e tribune per almeno 5000 spettatori sta giocando a calcio mentre se invece giochi sulla pozzolana o terra battuta allora stai giocando a qualcos'altro. Nel ciclismo amatoriale a volte nelle gare più blasonate si nascondono per allenarsi fior di professionisti, e qualche volta perdono: ma non si sognano di dire che loro sono ciclisti e gli altri no, sarebbe una assurda mancanza di rispetto per chi suda e fatica allo stesso modo sullo stesso terreno, seppure con motivazioni diverse.
    Ricordo una palestra nella quale alcuni facevano un'arte marziale molto di nicchia, erano davvero pochissimi, e si trattava di niente di speciale, di un misto tra judo e karate: ma si sentivano dèi in Terra, mentre chi faceva judo, sport molto più diffuso, era decisamente gente più tranquilla che aveva molta più consapevolezza di sé.

    Questa posizione snobistica tra il TT e il PP è tipica di club, sport e mentalità ristretti.


    ciao
     
  5. abba4real

    abba4real Adepto difensore

    Nome e Cognome:
    Andrea Abbatangelo
    Qualifica Tecnico:
    Nessuna Qualifica
    Categoria Atleta:
    Non Tesserato
    Squadra:
    T.T. athletic club Genova
    A me più che altro sembra che tu te la stia prendendo con lo sport in sè solo perchè hai avuto cattive esperienze in alcune società: esistono anche società dove gli allenatori credono nei ragazzi e li allenano mettendoci il massimo e dove l' ambiente è ottimo.
    Per quanto riguarda la prima parte del tuo messaggio, non vedo il motivo per cui uno sport di cui la fatica non è la caratteristica principale non possa essere messo allo stesso livello di altri sport come basket e pallavolo;nel tennistavolo credo che prima di tutto ci devi mettere la testa e che la concentrazione stia alla base di questo sport.
     
  6. anti-sociale

    anti-sociale CORKSCREW MESSIAH

    Nome e Cognome:
    Andrea Toni
    Categoria Atleta:
    4a Cat.
    Squadra:
    Dynamis Manzolino
    Pare anche a me...Alcune cose riportate nel post sono palesemente false, ad esempio che dopo un paio di mesi uno diventa bravo...Grandissima fesseria, nel nostro sport, negli altri non so. Altri episodi, invece, sono pura esperienza personale e non fanno testo. A me non è mai successo di essere relegato in tavoli a giocare da solo senza nessuno che mi desse consigli, neanche appena iniziato. Ci sono anche altri punti da discutere, ma preferisco farlo a rate, perchè il testo è davvero ponderoso...Tanto che a me è sembrato più che altro uno sfogo...
     
  7. Er Palletta

    Er Palletta Nuovo Utente

  8. abba4real

    abba4real Adepto difensore

    Nome e Cognome:
    Andrea Abbatangelo
    Qualifica Tecnico:
    Nessuna Qualifica
    Categoria Atleta:
    Non Tesserato
    Squadra:
    T.T. athletic club Genova
    Scusami er paletta ma hai frainteso, la mia risposta era per k phyro.
     
  9. Er Palletta

    Er Palletta Nuovo Utente


    cancellato, grazie , scusatemi :eek:
     
  10. etnick

    etnick Appassionato Nauseato

    Nome e Cognome:
    Carlo Pandolfini
    Categoria Atleta:
    4a Cat.
    Squadra:
    Il Circolo etneo
    Il titolo della discussione mi sembra migliore del post.
    In effetti generalmente tra i tanti pongisti che ho incontrato, prevalgono quelli mentalmente chiusi, ripiegati su loro stessi e le loro esigenze.
    Sia tra atleti, che dirigenti. Per ovvi motivi molto meno chiusi gli allenatori.
    Pochi i giocatori "anziani" disposti a mettere le loro esperienze al servizio dei neofiti, a meno che non si tratti di ragzzini, tanto per dire poi, "questo l'ho allenato io!"
    Io credo che i trentenni, quarantenni, cinquantenni neofiti possano apportare molte energie nuove a livello di dirigenti nelle Società, ma se si fanno scappare ignorandoli, si perde una opportunità importante.
    Comunque da ragazzo ho praticato in società sportive basket, pallavolo e calcio, e posso assicurare che il tennistavolo non è ne più facile (anzi), nè meno faticoso se ci si allena veramente, ma che anzi secondo me è lo sport più difficile che ho fatto (aggiungo tennis e pallamano).
    .... comunque una bella discussione!
     
  11. Chicco

    Chicco superiperappassionato

    Nome e Cognome:
    eric
    Squadra:
    TTBiella
    Quoto.
    @ per K----Nel post di apertura molte le inesattezze (dovuto a pregiudizi?) e anche scarsa apertura o obbiettività.
    -Non esiste uno sport che sia più Sport degli altri:in tutti invece esistono quelli che lo praticano in modo serio ,da" professionisti" (anche se non lo sono: come nel canottaggio ,nel tiro con l'arco etc ,potrei farne una lista immensa... meglio forse dire professionale) ,o da appassionati - amatori.(
    -Paragoni di fisicità di Basket calcio pallavolo... lasciano il tempo che trovano è una tua opinione così come la mia è di considerare il calcio sport da donniciuole se paragonato al Rugby: questioni soggettive.
    -Recenti studi dimostrano che il dispendio energetico nel tennistavolo è parificato a quello della pallavolo: questo per quanto riguarda una partita. (intanto in un torneo devi fartene diverse di fila e se vai avanti ... c'è da morire... se non sei preparato fisicamente). L'impegno fisico non finisce presto come nel calcio o basket(ho seguito gli allenamenti dell'Angelico Biella e mi vien da ridere se penso ai "cesti"...).
    Come mai il test di Cooper per il calcio si svolge su una distanza di 3200 mt mentre per il TT è sui 5000mt?
    Se non hai una certa preparazione fisica ,mi spiace ma non duri un cesto ,e se pensi che per allenarti ne fai parecchi...
    -Che mi dici della "chiusura mentale" di quei che si credono ciclisti veri:rotfl: ,che si considerano dei Moser al "Giro" e passano col rosso?
    Per quel che concerne il discorso delle "nefandezze"(secondo te) che fanno i più bravi nei confronti dei nuovi arrivati ,più scarsi ... da che mondo e mondo sarà così ,all'inizio è normale . Pian piano ,quando rapporti umani più stretti si instaureranno (se in società vengono applicate alcune regole ,anche di organizzazione interna ,tipo orari,livello di allenamento,vita associativa...(ecco perchè mi batto da sempre per la LABEL ) sicuramente questa "chiusura mentale" che lamenti sparirà.
    E non parlo solo di esperienza personale oltretutto: ma osservo ciò che capita in altre società e in altri paesi.
    -Mi spiace deluderti ma, se sei scarso ,negli sport di squadra "seri" ,stai in panchina.E lo vedi anche nelle squadre dei pulcini di calcio :eek:, ma anche a pallavolo :azz:.... un pò meno a minibasket,ma solo fino a quando non si passa alle categ superiori...così come nel Rugby se non hai il fisico e le palle o te lo fai (il fisico) o sei obbligato a smettere.
     
  12. foxmulderino

    foxmulderino Puntinaro del ca**o

    Nome e Cognome:
    Mauro
    Categoria Atleta:
    Non Tesserato
    Squadra:
    T.T. Arcadia
    quoto in parte quanto scritto da K.
    ho avuto anche io l'esperienza di andare in società serie, con giocatori di serie C, B, che non ti cagava** minimamente. potevi anche startene seduto in disparte che nessuno ti diceva: "vuoi fare 2 scambi?" "vieni che ti insegno due cose". forse pretendo troppo che qualcuno mi insegni almeno l'impostazione del top o del rovescio??? chiedo il mondo?
    è anche vero che in società meno prestigiose trovi persone disponibili, cortesi e molto gentili, pronte a spiegarti i movimenti, correggerti quando sbagli, insomma starti dietro. a tale proposito saluto chi mi sta insegnando molto.

    insomma: non bisogna fare di tutta l'erba un fascio.
     
  13. plucco

    plucco hybride difensor...

    Squadra:
    t.t.gallarate
    Secondo me c'è un problema fondamentale: il tennis tavolo essendo così poco sviluppato, non paga.
    Mi spiego meglio: un maestro di tennis insegna dalle 10 del mattino alle 7 del pomeriggio e prende mediamente dai 15 ai 20 euro all'ora, i miei maestri di tennis tavolo prendono 15 euro per persona al mese. I maestri di ping pong sono quelli che finiscono presto il lavoro al pomeriggio, gli altri magari si divertirebbero anche ad insegnare, ma alle 6 del pomeriggiono lavorano o hanno appena finito, non possono vivere con i soldi delle lezioni come il maestro di tennis!
    Ma perchè non ci potrebbe essere un allenatore che segue gruppetti di ragazzi o che fa lezioni private durante tutta la giornata? Perchè nessun genitore si sognerebbe di pagare 30 euro all'ora per mandare il figlio a fare lezione di ping-pong, ma manco per idea!
    Bisogna capire che non si può trasformare uno sport di nicchia in uno di massa all'improvviso, sopratuttto se non c'è nessuno che investe! E non si può pretendere che i 50enni facciano dei sacrifici per insegnare, perchè lo fanno solo quelli che hanno una grande passione; gli allenatori di calcio sono uno su 20000, gli altri vanno a fare le partitelle con gli amici.
    Non si possono accusare i giocatori di ping pong, perchè si comportano esattamente come tutti gli altri, solo in un ambiente molto più ridotto.
    Personalmente nella mia palestra sono tutti gentili e si vede benissimo che quelli che vengono sono veramente appassionati.
    Mi spiace che tu abbia avuto cattive esperienze, ma la tua analisi secondo me è troppo dura verso i giocatori.
     
  14. foxmulderino

    foxmulderino Puntinaro del ca**o

    Nome e Cognome:
    Mauro
    Categoria Atleta:
    Non Tesserato
    Squadra:
    T.T. Arcadia
    non sono assolutamente d'accordo.
    avendo giocato e giocando ancora a basket posso dire che sono due cose completamente diverse. a basket mi allenavo da solo tutti i giorni al campetto, e ho raggiunto ottimi risultati anche senza essere stato seguito da un allenatore. fare la stessa cosa non è possibile nel tennis tavolo. prima di tutto, come anche tu hai scritto, devi avere per forza una persona che ti segue, non puoi improvvisarti ed allenarti da solo (a meno che tu non abbia un robot).
    ma cosa più importante, se a basket ti alleni duramente per qualche mese poi puoi pensare di provare a giocare con gente di serie C o B, con il risultato che non ti fai battere cosi' facilmente (nei miei tempi migliori la gente di serie C o addirittura B doveva faticare per tenermi, e triple in faccia gliene facevo eccome :D).
    adesso, io che gioco a tennis tavolo da 6 mesi circa, ritengo di cavarmela a giocare e di essere migliorato molto, ma se provo ad andare a giocare con gente di serie B o C, la pallina neache la vedo, il top manco il tempo di reagire che mi ha gia passato (esperienza capitata proprio oggi :eek:).
    questo per dire che il tennis tavolo è uno sport molto complicato, molto più del basket e della pallavolo, e che per cominciare a ottenere risultati che ti permettano di non farti mettere i piedi addosso dai campioni, devi faticare molto più di altri sport.
     
  15. ric58

    ric58 Utente Noto

    Nome e Cognome:
    Riccardo Malpassi
    Categoria Atleta:
    3a Cat.
    Squadra:
    Invicta Pace Grosseto
    Ottimo :approved::approved: tra l'altro tutto questo egoismo non lo vedo...molto dipende dal tempo a disposizione.... io ad esempio quando ho più tempo mi diverto coi ragazzini e anche con gli amatori, se ne ho poco - purtroppo succede spesso -preferisco allenarmi (ovvio)

    ---------- Messaggio aggiunto alle 00:53 ---------- Il post precedente era delle 00:49 ----------

    Quotissimo !!!!!! negli sport di squadra "seri" se sei scarso stai in panchina, poi in tribuna e infine....sportivo del video :D:D:D
     
  16. foxmulderino

    foxmulderino Puntinaro del ca**o

    Nome e Cognome:
    Mauro
    Categoria Atleta:
    Non Tesserato
    Squadra:
    T.T. Arcadia
    Mi sa che hai fatto il ragionamento opposto.
    Io ritengo che negli altri sport si può essere autodidatti, raggiungendo livelli soddisfacenti (vedi per me basket e pallavolo).
    Nel tennis tavolo, secondo il mio modesto parere, si può essere autodidatti fino ad un certo punto. Certo, puoi guardare i video di come si fanno battute, del top di rovescio, del top di diritto, magari qualcosa impari pure, ma la impari nel modo sbagliato, e di questo te ne renderai conto in una partita seria.
    Arrivi ad un certo punto che hai bisogno di un allenatore che ti dica "il braccio lo devi tenere cosi" " le gambe parallele" "il colpo ha un andata e un ritorno" ecc.....
    Quindi il concetto di autodidatta nel tennis tavolo penso proprio non possa sussistere.
     
  17. ZZTOP

    ZZTOP fanzz

    Categoria Atleta:
    Promozionale
    ci son molti passaggi che condivido in pieno....
    io differenzierei...tra l'uomo maturo che fa il pingpong e il giovane.....

    l'uomo maturo che inizia lo fa perchè magari ha finito con altri o , riscopre un amore infantile....(il mio caso..)

    il pingpong è uno sport difficilissimo che richiede tecnica e molto allenameto ( pingpong P maiuscola)

    il mondo del ping pong è un mondo chiuso.....cè del vero..ammettiamolo....
    forse certe persone non insegnano perchè preokkupati di diffondere quali segreti...
    un peccato..:azz:

    io arrivo dallo squash..livello diciamo medio-alto...piu' o meno...
    ...quando giravo per lavoro bastava una telefonata....e un serie A che ti dava un paio di lezioni lo trovavi....quasi sempre....
    nel pingpong...questa situazione avviene rarissimamente.....avviene molto di piu' all'estero...:D

    a volte hai la senzazione che quando chiedi....

    "avete qualcuno che puo' dare lezioni.... cè dall'altra parte....una reazione ...non reazione ..........non so se mi spiego...."

    mancano i MESSAGGERI CHE TRASMETTONO IL "VERBO" a mio parere....
    o forse......questo non è uno sport che attira i messaggeri....

    secondo me ...se si semina ...si raccoglie.....poi....

    direi che per il titolo voto 10....

    il nostro è un mondo chiuso e secondo me vecchio.....al quale servirebbero idee nuove.....

    l'opposto di come dovrebbe essere IL MONDO DI UNO SPORT INDIVIDUALE....
    CON UN SACCO DI REGOLE NON REGOLE CHE RENDONO ANCORA DI PIU' MENO
    "EASY" PRATICARE UNA ATTIVITA" AGONISTICA COME SI DEVE....

    UNO SPORT INDIVIDUALE.....DOVE SI PARLA SEMPRE DI SQUADRE...GIA' UNA CONTRADDIZIONE IN PRIMIS......

    PRIMA L'ATTIVITA' INDIVIDUALE.....poi quella a squadre :)

    IL MOTTO DEL DI' (in senso lato...)

    IL CAMBIAMENTO INIZIA DA TE

    ZZ:D
     
  18. marco.musso

    marco.musso Nuovo Utente

    Nome e Cognome:
    Marco Musso
    Categoria Atleta:
    4a Cat.
    Squadra:
    Tennis Tavolo Torino/Top Gaty
    Aggiungo i miei due cent.
    Avendo ripreso dopo 20 anni ed essendo stato finora un autodidatta mi rendevo già conto allora che i miei colpi erano sbagliati e mancavano di "teoria" (posizione, tipo di movimento, ecc...), non parliamo nemmeno di strategia o concentrazione durante le partite. Il risultato è che quando vuoi fare le cose sul serio DEVI essere "aggiustato" da qualcuno che ne sa. Ed aggiustarsi è più difficile che imparare già il colpo giusto (meglio se da giovani). Corretto anche il fatto che un adulto vuole "tutto e subito" anche solo perché sa quanto vale il tempo (io vorrei giocare ogni pomeriggio magari per 4 ore o più ma la vita te lo impedisce, anche solo perché c'è da portare la pagnotta a casa), a 10-15 anni il tempo lo vivi in modo completamente diverso.
    Per quanto riguarda il discorso "essere messi in disparte" ritengo che si possa liquidare con il fatto che ci sono società serie e società meno serie e si deve cercare quella "meno peggio". Meno peggio perché tutte sono vincolate dal "mercato" ovvero devono fare i conti con le risorse che hanno e dirigerle verso chi le merita, come in ogni campo. Quindi io non mi lamento se non ho un allenatore dedicato per almeno (per esempio) 2 ore la settimana perché quello stesso magari deve dividersi tra 30 persone e spero in ogni caso di incamerare anche solo qualche insegnamento dai 10 minuti che vorrà dedicarmi che però devo in qualche modo ripagare con l'impegno... (sono più della filosofia di cominciare a dare prima di chiedere...).

    Se poi c'è la volontà di venire incontro alle esigenze di tutti ben venga ma ci sarà sempre qualcuno, per un motivo o per l'altro, che sarà scontento.
     
  19. k_phyro

    k_phyro Nuovo Utente

    Squadra:
    T.T.T. Tennis Tavolo Talenti
    Grazie LucioPing apprezzo la tua onestà intellettuale.
    Fa piacere vedere una persona esperta come te condividere la mia analisi.
    Se una persona di peso come te, conosciuta nell’ambiente e stimata, con un certo carisma concorda con quanto ho scritto forse molti giocatori di TT dovrebbero cominciare a fare autocritica.
    Grazie LucioPing anche tu hai detto come stanno veramente le cose.

    Riguardo agli altri utenti: perché avrei detto cose palesemente false?
    Mica ho fatto la deposizione davanti a un magistrato!?!
    Non ho detto che dopo un paio di mesi diventi un campione. Ho detto che dopo un paio di mesi inizi a imparare ed anche se perdi 3 a 0 con uno che gioca in d1 non sfiguri.
    Io ho degli amici che dopo un paio di mesi, non avendo mai giocato a tennistavolo, ma molto a pingpong potrebbero fare tranquillamente un campionato di d2. Certo ne perderanno di più di quelle che vincono o ne vincono pochissime, ma c’è gente che gioca da 10 anni ed è in d1…..

    Io ho avuto l’esperienza opposta a Foxmulderino. Quindi i discorsi su cosa è più o meno difficile come sport sono per la gran parte soggettivi, come i miei d’altronde: tale discorso è legato alla predisposizione allo sport ed essere portati o avere un talento naturale per uno sport più che per un altro.

    Ma il punto focale del discorso come da titolo è la difficoltà che vedo nell’inserirsi nelle società per giocare seriamente e constato che molti concordano con me, come Lucioping, Palletta, Foxlmulderino e ZZtop
    .
    Ripeto la discussione su difficoltà o pesantezza fisica lasciano il tempo che trovano anche per i discorsi fatti da me: ho detto io stesso che è lo sport che amo di più.
    Il punto che volevo mettere in questione è un altro: spero abbiate capito cosa intenda.
    Faccio un altro esempio: trattare male, o non benissimo, una persona non più giovanissima che vuole avvicinarsi al tennistavolo significa essere poco lungimiranti e rendere un cattivo servizio al tennistavolo.
    Perché la persona non più giovanissima può avere: fratelli minori, dei nipoti, dei figli, figli di amici che possono essere indirizzati verso il tennistavolo.
    Vista la pubblicità e lo stile delle persone che ho descritto nel primo post mi guardo bene dal “mandare a giocare a pinpong” mio nipote, fratellino, figlio, o figlio di amici…..
    Se questo è l’ambiente, lo stile dei pongisti e vengono trattati così non mando dei ragazzini in posti del genere……
    Ciao a tutti
    K_Phyro
     
  20. marco.musso

    marco.musso Nuovo Utente

    Nome e Cognome:
    Marco Musso
    Categoria Atleta:
    4a Cat.
    Squadra:
    Tennis Tavolo Torino/Top Gaty
    Questo vale per qualsiasi cosa, non solo il tt.
    Magari basterebbe essere onesti e chiedere a ciascuno cosa si aspetta e rispondere (realisticamente) cosa può ottenere.
     
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