Incidente di moto per Pupo (Giontella Roberto) - R.I.P.

ho diversi aneddoti piacevoli che mi ricordano Roberto. Uno in particolare ve lo voglio raccontare. Era una decina di anni fa, prima di una gara di campionato, a Novara al palaverdi. Forse primavera, bella giornata. Arrivo in palestra con la mia 850 spider gialla tutta lucida. Davanti al palazzetto ancora chiuso c'è Roberto con un compagno di squadra. Vede l'auto chiacchieriamo, ci sale, sorride, è contento. poi si siede sul parafango anteriore destro che sotto il suo peso si piega leggermente. Roby nooooooo. Oh scusa "Stones" (come mi ha sempre chiamato). no no tranquillo, tutto ok. Quel segno sul parafango c'è ancora. è leggero, io lo so e lo vedo se la guardo in controluce. So che quel segno l'ha lasciato lui, come ha segnato belle giornate di sport insieme.

 

Grazie Giorno!

 

Ho perso un grande amico, se qualcuno sapra l'ora del funerale di venerdi la comunichi qui. Grazie RIP
CIAO ROBY
UGHE'

 

La prima volta che vidi Giontella fu a un torneo nazionale a Milano anno 1969 ( un mondo fa ) siamo quasi coetanei e tra ragazzi c'era, c'è, e ci sarà sempre conoscere la classifica di quello più bravo, mi avvicinai e gli chiesi che classifica avesse, mi rispose in uno slang simil/romanesco " 3/1 " massima classifica tra i terza di allora, confesso che provai un po' di invidia ( mettiamola così ) per la sua bravura e naturalmente per la sua classifica. Poi nel nuovo secolo riavvicinandomi al mondo del tennistavolo seppi che era stato anche un campione a calcetto e che aveva vissuto un po' così, diciamo non in maniera conforme alle abitudini di " quasi " tutti, ma sicuramente come meglio preferiva, ti saluto grande Roberto, e arrivederci alla prossima .....

 

La prima volta che vidi Giontella fu ai campionati italiani di Fiuggi, primi anni 70. Giocava contro un omone grande e grosso (forse Carnevali ma non sono sicuro) il quale con gioco stile muretto piazzava palline cortissime appena dopo la rete, mentre Giontella (allora uno scricciolo con i capelli ricci e biondi che arrivava a mala pena all'altezza della rete) faceva fatica a raggiungere ed era costretto a girare attorno al tavolo per prendere la pallina. Tutto il tifo del palazzetto era per lui (in alcuni tavoli si era addirittura fermato il gioco, per vedere come andava a finire). Vinse Giontella fra il tripudio generale. Grande Roberto. R.I.P.

 

Da ieri mi frullava in testa l'idea di scrivere al Maestro Roberto Migliarini, col quale ho uno sporadico scambio epistolare, per chiedergli se se la sentisse di scrivere un ricordo di Roberto Giontella da pubblicare qui, perché ero certo che ne avrebbe tracciato un ricordo scevro da adulazione.

Devo dire che mi ponevo qualche scrupolo, se fosse o meno opportuno disturbarlo in un momento così mesto per lui , dal momento che la cosa più insopportabile sono i Padri che seppelliscono i propri Figli.

Prima di rompere gli indugi mi è capitato di fare una visita sul sito della TT Giovanni Castello Roma e sono stato contento che qualcuno avesse pensato a precedermi, togliendomi così le castagne dal fuoco.

Ecco quindi il ricordo paterno e franco, come può esserlo solo quello del suo primo coach:

Il Maestro Migliarini ricorda Giontella - TT CASTELLO ROMA

al quale si aggiunge il ricordo di Fabio Angiolella:

Una sconfitta inattesa. L'ultima. - TT CASTELLO ROMA

Più avanti, magari, posterò il mio ricordo personale di Roberto, ora è giusto che lo facciano gli altri che lo hanno conosciuto meglio e più a fondo perché una conoscenza superficiale del "Pupo" (come quella che ho avuto io) potrebbe essere troppo parziale per poterlo descrivere a chi non lo conosceva.

 

è stato sempre un precursore, più o meno a metà anni 70, anni in cui l'allenamento per quasi tutti era rappresentato da partite su partite, lui già curava la parte fisica. Noi a Roma, appartenenti alla Marbert, nei mesi estivi andavamo in un parco vicino casa sua e, sotto la sua guida, ci allenavamo intere mattinate, sia con la corsa che con esercizi specifici.
ricordo in particolare quando facevamo lo "specchio". l'esercizio in cui bisogna riprodurre lo stesso movimento del compagno schierato frontalmente. Si esegue un movimento e l'altro cerca di rifarlo uguale e viceversa.
quando capitavi con lui, non solo mediamente eri in ritardo di 3 o quattro movimenti nel riprodurre i suoi, ma quando comandavi tu non riuscivi a distanziarlo, sembrava che sapesse tutto in anticipo.
e poi, non tutti sanno che il servizio con la pallina lanciata in aria lo ha portato lui dall'estero, l'aveva visto in cina e al ritorno ce lo fece vedere in anteprima al Parioli di Roma. mi ricordo che lo prendevamo un po' in giro perché ancora non è che l'avesse capito così bene. ma da quel momento in poi cominciarono tutti a servire così.

 

Anche io come eta beta posterò più avanti un paio di articoli tratti da "Notizie del tennistavolo" di quando andò a giocare in Lussemburgo, un po' per amore e un po' per sport, ed un altro pubblicato su un libro degli anni '80 in cui si parla dei vari campioni italiani del nostro sport....Sono molto interessanti perché parlano anche del carattere e della vita privata del nostro compianto Pupo. Anche io non ero suo amico intimo ma l'abbiamo avuto a giocare da noi per un tot di anni e bene o male il sabato ci si vedeva in palestra a Verres e in giro per l'Italia ai vari tornei e posso confermare che anche se io non sono nessuno (inteso sportivamente) lui si fermava sempre a fare due chiacchere e a chiedermi del nostro anziano presidente....Sembra strano che non ci sia più....

 

La prima volta che andai al Vigorelli di Milano, vidi, nel tavolo cosiddetto principale, un giocatore che faceva dei buoni scambi, ottimi top e soprattutto era dotato di una buona mobilita'. Rimasi un po' a guardarlo...certamente era originale e dotato di un ottimo bagaglio tecnico. Ad un certo punto, l'avversario, durante un match amicale, gli fece un top sul dritto molto potente, seguito subito da un altrettanto efficace top nell'altra parte del tavolo. Era, secondo me imprendibile, anche avendo un braccio di 2 metri...ma no...questo 'alieno' si butto' quasi in tuffo, replicando...dall'altra parte questo scambio. L'avversario, ovviamente, non si aspettava questo colpo. Gia' gogolava per aver preso il punto.... Non solo, il tizio..era gia' in piedi, scattato come una molla e pronto subito ad altri scambi...Mi dissi 'questo è un fenomeno'...non ho mai visto una cosa cosi' incredibile. Mi misi in una specie di angolo per assistere al resto del match che, ovviamente, vinse come andare ad una passeggiata... Andai poi a giocare nei tavoli di fianco, riservati ai 'polli' come me... Vi era certo Scartezzini, Molina,Colombini, Giuliani F. ed i Palazzoli (padre e figlio) oltre altri di cui non ricordo il nome.... Subito chiesi chi era quel fenomeno che giocava nel tavolo principale. ' Chi e ?, come non lo conosci ??? ' E' Giontella, il Pupo, il maestro...il nostro idolo' Inutile dire che, da allora, cominciai ad amare questo giocatore 'anormale', capace di rendere possibile l'impossibile. Frequentando quel gruppo, mi resi altresi' conto che era da molti tacciato come inaffidabile, non aveva regole, orari sballati ed una vita che, come gli artisti di musica, era pianificata un po' avventurosa e disordinata... Ma questo era Robby, era fatto cosi', bisognava accettarlo com' era...Ti ricambiava il tutto con qualcosa di eccezionale, che solo lui poteva fare e...dimenticavi poi il resto. Ho conosciuto, nella mia modesta vita pongistica, molti altri bravi giocatori ma, vi posso assicurare che, originale come lui, non esistevano. Ancora oggi, arbitrando internazionalmente, ne vedo di tutti i tipi ma...ho sempre nostalgia di questo John Tella (molti lo chiamavano cosi'). L'ultima volta che l'ho rivisto, era a Milano, in Mecenate. Si stava allenando con Filippo Giuliani...era ovviamente invecchiato ma ancora scambiava ed impegnava Filippo che trovava in lui un buon partner. Parti' dopo un po' e lascio' il suo posto a Fabio Mantegazza che nel frattempo era arrivato. Scusate ma sono solo mie righe personali e doverose per questo atleta che rimarra' nei miei pensieri. R.I.P. Robby, spero che troverai la pace interna in un altro pianeta.

 

Non riesco ancora a crederci...nonostante io passi almeno due volte al giorno dal luogo dell'incidente (abito a tre minuti) e nonostante,io e mia moglie,domenica mattina siamo andati "a trovarlo" ,non riesco ancora a rendermi conto di quanto sia accaduto.L'ho visto il giorno prima e ultimamente si scherzava sul fatto che ,ad Alicante,non gli avrebbero fatto fare l'over 60 ma l'under 13...

 

E' vero...non ci si crede... Sono ancora convinto di sentire da un momento all'altro la sua voce che dice a qualcuno "devo giocare...dammi la tua maglietta... dai sbrigati..."
Come giocatore non ho un passato illustre...ho cominciato a girare e a conoscere diversi di voi, che invece eravate cresciuti con Lui, solo alla fine degli anni '90.
Tuttavia Roberto è stato fondamentale per me: era il 1975, avevo 13 anni, e il Presidente della mia società acquistò per corrispondenza dalla Fitet un filmino super8 dove Bosi, Pellizzola, Malesci e un Ragazzino Biondo spiegavano i fondamentali del ping e le prime tecniche di allenamento. Come pochi scritti più su ricorda Antonio di Silvio, nel filmino Roberto faceva vedere il servizio con lancio della palla mentre la voce narrante confermava che Roberto Giontella era in questo fondamentale un vero specialista (mentre Bosi aveva un "side spin di livello internazionale").
Rimasi stregato da quel ragazzino fenomeno e il mese seguente acquistai da Ravini Sport di Treviso la mia prima racchetta seria: manco a dirlo BTY Cypress-X che alla fine del manico aveva la targhetta adesiva che recitava "Roberto Giontella - campione italiano".
Ricordai tutto questo a Roberto quando, nel 2002 a Darfo Boario, ci trovammo ai quarti di finale del Singolo Over40 e lui, durante il riscaldamento, mi raccontò un paio di aneddoti sulla realizzazione di quel filmato, che ricordava benissimo !! Io ero felice come non mai e non volevo essere in nessun altro posto. Avevo 40 anni, non mi vergognavo allora e non mi vergogno adesso di confessarvi che stavo vivendo un sogno: per me Roberto era veramente il Mito.
E il sogno continuò: persi i primi due sets a 8, poi lui si rilassò...vinsi il terzo, e anche il quarto con molta fortuna: 2 retine sull'8 pari...
Poi Roberto non so cosa tu abbia deciso. Tecnicamente potevi disporre di me a tuo piacimento, ma magari hai pensato che era bello dare ad un perfetto sconosciuto una giornata di gloria... rileggendo queste pagine e percependo la tua bontà d'animo mi sto convincendo che sia andata proprio così...
e non mi dispiace affatto...anzi...ne sono ancora più orgoglioso e fiero.
E da quel giorno, a conferma di quanto detto in questo post da altri, quando ci trovavamo nella stessa palestra, non hai mancato una volta di portarmi, diverse volte anche per primo, il tuo saluto accompagnato da quel sorriso senza confini...
Ti ho ammirato da sempre, conosciuto tardi, frequentato mai...ma le tue ali mi sono passate vicino e il loro fruscio sarà sempre con me.
Vola in alto Roby !!

 

Ciao, qualcuno ha notizie su data e ora e luogo del funerale ?
Grazie

 

Grande Ric! Sai che spasso vederlo qui da noi in palestra con tutte quelle manie, stranezze... superstizioni... Non so come chiamarle... Chi non l'ha mai visto tra un set e l'altro maneggiare quella sua strana racchetta ( di metallo o qualcosa del genere) simulare una paio di dritti ed un paio di rovesci e riprendere il gioco.....
E più di una volta l'arbitro che chiamava - Giontella!!.... Dov'è Giontella!!!.... E lui stava terminando la doccia, che vi assicuro, almeno ultimamente (fino a due anni fa che giocava da noi) faceva appena arrivato in palestra, prima di giocare il primo incontro..... Io non mi sono mai permesso di chiedergli il perché facesse una doccia prima di giocare, io lo vedevo ancora come il mitico Pupo Giontella e quello che ne consegue da una persona con un carattere particolare...Com'era lui!! Vi assicuro ragazzi che con lui c'era sempre da divertirsi, a volte lo ammetto, anche noi ci aspettavamo un c0lpo di teatro come era solito fare, ma sempre restando dentro le righe....
Grande Pupo, sicuramente il tennistavolo in Italia ha perso un grande interprete, Campione, UOMO! Ciao Roby!

 

quanto e' bello leggere questi messaggi.sono intrisi di purezza, non contaminati da soldi o dalla politica.Lui ne sarebbe orgoglioso di leggerli!

 

In questi giorni ho pensato molto a Roberto. E’ proprio vero che quando qualcuno che appartiene al tuo mondo se ne va muore anche una parte di te. Avrei quindi voluto scrivere anch’io qualcosa, ma ci sono già state tante lettere che hanno descritto con parole belle e toccanti chi era Roberto meglio di quanto avrei potuto fare io, che oltretutto non lo conoscevo così approfonditamente. Questo post vuole quindi solo essere un messaggio di affetto per un grande campione dello sport che amo.
Ci sono alcuni pensieri che ritornano spesso nella mia mente.
-Portare Roberto sui binari della nostra “normalità” sarebbe stato come innamorarsi di un riflesso sull’acqua o di un raggio di sole o di una nuvola in cielo.
- Quando io ho ripreso a praticare il tennistavolo dopo aver giocato da ragazzo con discreto successo oratoriale e paesano l’ho volutamente ignorato per alcuni anni. Infatti pensando che vincere i tornei di paese significasse diventare obbligatoriamente il numero uno d’Italia ho per un certo tempo invidiato coloro che avevano potuto continuare a praticare questo sport che io avevo dovuto abbandonare in quanto abitavo in una cittadina dove non esisteva alcuna società ed ero troppo giovane per andare fino a Varese (si parla degli anni ’70) per allenarmi. Nell’assurdità di questo mio pensiero desideravo incontrare i campioni di allora, tra i quali Roberto, per giocare contro di loro con la mia Stiga rossa e dimostrare il mio valore. L’occasione si presentò tanti anni più tardi, al torneo veterani di Treviso nel 2009. Ecco l’incontro che avevo sempre inseguito: Colombo – Giontella. Fortunatamente per me Roberto non si presentò, evitandomi una quasi certa sonora sconfitta… però persi anche l’occasione di misurarmi con lui.
- Alcuni anni dopo, quando entrambi frequentavamo la Svizzera (io come giocatore a Lugano, lui come allenatore a Locarno) avemmo modo di parlare e Roberto, che aveva espresso apprezzamenti sul mio libro di storia e statistica del nostro sport, mi chiese di sapergli dire chi tra lui e Manoni aveva avuto più volte la meglio nei loro incontri individuali avendo tra di loro scommesso. Essendo una ricerca impegnativa ed avendo io poco tempo libero non ho ancora avuto il tempo di guardare. Presto lo farò. Chissà se lassù c’è una connessione WiFi per inviargli un messaggio WhatsApp?
- Me lo immagino ora a giocare lassù con altri pongisti prematuramente scomparsi: Alser, Grubba, Hasegawa, Huang Liang, Johansson, Kano, Kosanovic e Stipancic. Che bel torneo…
Credevo che ogni addio fosse una fine. Oggi so che anche il crescere è un addio. Anche crescere significa abbandonare. E la fine non esiste.

 

UFFICIALE! I funerali avverranno a Milano alla chiesa di San Dionigi in Viale Suzzani alle ore 11 di venerdi p.v.

 

Lo conobbi qualche anno fa alla palestra dello Stadio Olimpico in quanto era a Roma per qualche giorno. Ci ebbi anche la fortuna di giocarci per quasi 30 mintui e fu un grande onore per me. Alla fine quando gli strinsi la mano, gli dissi che mi aveva fatto piacere e che era stato bello fare anche qualche schema con un campione come lui. Quando ho appreso della sua tragica morte, sono rimasto senza parole. Ciao pupo sei stato un talento ed un pezzo importante della storia del tennistavolo in Italia e non solo. R.I.P.

 

circa due mesi fa con amico di cefalu'

 

Non conoscevo Giontella ma posso solo immaginare come fosse sia da giocatore che da allenatore. A riguardo riferisco che il maestro Migliarini, con il quale passo sempre qualche minuto, mi parlò di Giontella subito dopo l'incidente (il fratello gli comunicò la notizia). Me ne parlò solo perchè aveva voglia di condividere un suo dolore. Le lacrime del maestro mi hanno fatto commuovere tanto, per lui Giontella diventò col tempo un grande amico. Non condividevano solo il tennis tavolo ma tanto altro, anche lo stile di vita per alcuni aspetti. Spero che la federazione tenga in considerazione tutti i grandi campioni italiani di questo sport che ancora lottano con umiltà e insegnano ai giovani con lo stesso spirito di sempre.