Impugnatura morbida?

Spero non sia già stata fatta. La mia domanda è: l'impugnatura della racchetta deve essere morbida o stretta bene in mano? A volte noto su di me che a stringerla forte dopo un'oretta di gioco mi fanno male i tendini della mano. Per impugnatura morbida naturalmente sottinteso che non mi scappi da mano in modo da prendere in fronte l'avversario...

 

La risposta a questa domanda è molto complessa.
L'unica cosa sicura è che per certi colpi sarebbe meglio tenerla morbida (vedi top), mentre per altri sarebbe meglio tenerla rigida (vedi block).
Però il confine non è netto.
Poi c'è il problema del polso. Considera che i pro sanno muovere il polso in modo eccezionale, con consapevolezza nei loro mezzi.
Però devi anche considerare che se un giocatore inesperto muove il polso in modo leggerissimamente inappropriato, la palla potrebbe uscire di diversi cm..
In conclusione la mia risposta è questa:
per chi è all'inizio= meglio tenere rigido in modo da muovere il polso il meno possibile.
per chi è avanzato= allora ci possono essere le variazioni di polso, però fatte con criterio.
Correggetemi se sbaglio..

 

ciao,
anche io avevo il tuo stesso problema e il mio maestro mia ha detto che è sbagliato tenere la racchetta in modo troppo morbido,e di adottare un'impugnatura più salda. anche se all' inizio avrai un po' di problemi nel farlo vedrai che nel tempo ne trarrai dei benefici

 

ciao fiume, è da un pò che non ci si sente.
tornando al post:
non sono molto d'accordo con te, anche se ovviamente è una considerazione del tutto personale.
nel block tendo ad avere una impugnatura, ossia tutto il complesso presa-polso-braccio morbida (no floscia) in modo da assorbire quanta più energia possibile sul top avversario.
viceversa quando toppo di diritto per chiudere il punto, massima presa con il pollice che si sposta sul bordo racchetta insieme all'indice che va sul bordo opposto ed impugnatura ben stretta e decisa.
ovviamente questi sono i due casi estremi; in mezzo mille varianti.

 

Un allenatore tedesco di cui non ricordo il nome (non vorrei spararla grossa ma penso sia il marito di Tanja Hofmann per chi la/lo conoscesse) spiegò questa cosa a un amico, che aveva il problema di stringere troppo la racchetta tenendo sempre i tendini in tensione:
"La racchetta va tenuta in mano cone se stessi tenendo tra le mani un piccolo uccellino" (per favore non fate battute ); "se lo stringi troppo muore, ma se lo tieni troppo delicatamente l'uccellino scappa".

Il paragone secondo me è molto azzeccato. Tenere la racchetta troppo stretta impedirebbe quella scioltezza necessaria per muorvere polso e avambraccio quando necessario.