Importantanza del time out durante la partita

Io per indole sono abbastanza tranquillo. Diverse volte sono arrivato al limite di sopportazione ma fino ad ora non sono mai arrivato a mancare di rispetto ad un avversario... ci sarà sicuramente una prima volta (spero il più tardi possibile), ma da lì ad una rissa penso ci siano diversi gradi...
Per come la vedo io, se uno sport che a volte richiede di saper gestire un alto grado di frustrazione, porta al ripetuto rischio di rissa... meglio pensare ad un altro sport o cercare di trovare il modo per ottenere un maggiore autocontrollo.
Mica ce lo ordina il medico in fin dei conti

 

Rissa per uno sport...maiii...che senso ha?
Io vado a giocare per divertirmi e se qualcuno si comporta in maniera antisportiva (mi è capitato più volte) lo lascio perdere

 

il Taim/aut va usato col contagocce .... se siamo noi stessi a gestirsi è una cosa , abbiamo imparato a conoscerci.... ma quando si fa panca a ragazzi giovani è molto più complicato. A volte ho visto che, chiamato , ha prodotto l'effetto di deconcentrare ulteriormente l'atleta immerso nei suoi pensieri.... Altre volte è risultato un arma a doppio taglio, nel senso che bisogna ricordarsi che se chiami per dare gli ultimi "consigli" ,anche l'avversario può aver beneficio della pausa.... e cambiare gioco che non te lo aspetti......

 

Certo

 

Ritengo personalmente il time-out molto importante nei match, specie in quelli più equilibrati. Fondamentale per eseguire piccoli aggiustamenti tattici (apri quel servizio, servi sempre tagliato, ecc ecc) o, semplicemente, per interrompere una striscia positiva pericolosa dell'avversario.
Ricordate: dopo il timeout del presidente si vince sempre!!!

 

Molto importante, soprattutto quando l'arbitro viene a rompere le scatole proprio durante questo momento cruciale della partita!!
Scherzi a parte, secondo me, più che dare consigli tattici, è utile per far ritrovare la calma e la concentrazione.
Mi ricordo che una volta in B stavo giocando contro una avversaria molto più forte e dopo il timeout in cui ero sotto 7 a 4 ho vinto il set 11 a 7!!!

 

Ho letto delle tue disavventure. Piena solidarietà! Ti assicuro che molto spesso anche gli arbitri sono "tirati in mezzo" a queste situazioni. Non per giustificare, ci mancherebbe, però un po' li comprendo. Resta il fatto che il danno lo fanni...
Coraggio! Incanala la rabbia per dare il massimo nelle prossime sfide

 

Tendenzialmente nemmeno io perdo la calma facilmente, però qualche volta è capitato.

Premetto che arrivo, sportivamente parlando, dall'hockey su ghiaccio semi-professionistico.
Li, molto spesso non ce le si manda a dire.

Giocavo in campionato, non ricordo se D1 o C2....contro un allora ragazzino (se si vuol chiamare ragazzino un 20enne...) che, dopo una serie di punti miei di fila, raccoglie la pallina da vicino alla transenna, la picchia forte con la racchetta per passarmela, tirandola vari metti alta....sorpassandomi ed andando a finire nell' area di gioco alle mie spalle.
Poso la racchetta sul tavolo, appoggio tutti e due i palmi delle mani e lo fisso dritto negli occhi con uno sguardo da psicopatico
"Valla a prendere. Subito. Altrimenti la tua carriera pongistica termina adesso"
Lui guarda l'arbitro ( della sua squadra), mio ottimo amico, con espressione sbigottita....
L'arbitro gli dice in tono sommesso "io ti consiglio vivamente di farlo, poi vedi tu..."
Quello schizza via, va a prendere la pallina e me la mette appoggiata sulla mia parte del tavolo, con gli occhi sbarrati. Probabilmente non si aspettava una reazione così. Io nel frattempo non mi ero mosso un centimetro dalla mia posizione.
Prendo la pallina, vado per servire, facendo cenno che tutto ok, tutto passato...quando l'arbitro ferma il tutto.

"Ti sei dimenticato di chiedere scusa....fallo, e poi riprendiamo!"

Una bella lezione. Quell' ex ragazzotto adesso gioca nella mia stessa società, spesso ci si allena, si mangia, si ride e si beve insieme.
E non si è mai più comportato male con nessuno....

 

Dalla quinta di campionato quando ho vinto contro Iozzi partendo 2 set a 0 sotto, credo di avere quasi la metà delle vittorie così. Quindi la tattica della squadra è aspettare che stia per perdere, chiamarmi il time-out e evocare la formula "come Iozzi". Ho provato a farlo coi miei compagni ma non funziona.

 

I migliori restano sempre i consigli di Corallo, se mi chiama il timeout quando il match sembra un po'... compromesso!

La scelta è tra i seguenti "consigli":

1 - Casta, sei f...o!!
2 - Va bene ma... più spettacolo!
3 - Casta, vai con la musichetta dell'uomo tigre!!! (questa è la mia preferita)

Il fatto è che spesso non parte la musichetta, non va lo spettacolo... purtroppo il più delle volte vale la prima scelta!!

 

Come già detto da altri certe volte il time out produce effetti contrari... al torneo di s.venerina la settimana scorsa un compagno di squadra era al quinto set, punteggio 9 pari, ma aveva perso i 2 punti precedenti... adesso però aveva le battute dalla sua... il compagno di squadra più anziano (in termini di esperienza) chiama il time out, gli da gli ultimi consigli.... esito: una battuta fuori, l'altra in rete!! evvaiiiiiiiiiiii.... time out tutta la vita.... ma non al quinto set. hihihihi

 

Oserei dire...."inopportuno".

 

Come per tante situazioni tattiche bisogna fare le scelte giuste e per farlo devi capire il.momento, la situazione, conoscere bene il tuo allievo e i suoi punti deboli fisici, tecnici e mentali. Avete tanta esperienza. Il time out salvo rari casi va tenuto per situazioni di emergenza tattiche o " mentali" di solito a partita....inoltrata. Due pari i set e un cattivo inizio del quinto set. Un recupero dell'avversario per un black out. Un cambiamento di tattica cui l'allievo non riesce ad adeguarsi. Un momento di
sconforto, indecisione, "braccino",
perdita di fiducia o di esagerata
agitazione. Gli ultimi punti di un set o per
perdita di concentrazione. I consigli
devono tendere al positivo evitando i
"non" ...e limitarsi all'essenziale. Dal punto di vista emozionale l'incoraggiamento deve essere misurato senza troppa agitazione da parte dell'allenatore che deve comunicare sicurezza e calma e senza mai gridare e
criticare il giocatore in modo umiliante e
dimostrando impazienza, disprezzo o
fastidio per il suo gioco (tipo: che c...o stai facendo? Non ti ho mai visto giocare cosi' male☺) E tante altre cose...pero', appunto...esperienza.☺

 

Applausi! Anche per Mister X nell'avatar!

 

quanto sarebbero belli i set a 21,con un time out a set! fisico e tattica.

 

Questa la mia personale esperienza in proposito: finchè ero al massimo storico del mio livello raggiunto che è stato di buona terza e di buon giocatore da B2 con discrete percentuali sia nei tornei che in campionato , difficilmente in quel contesto di 30 anni di carriera ci sono state problematiche non inerenti all'aspetto tecnico degli incontri disputati dove una certa tensione agonistica era ed è più che normale!
Viceversa quando sono rientrato da una sosta obbligata di diversi anni a livello quarta, e per giunta anagraficamente invecchiato,( ma nessuno può pretendere di ringiovanire con il tempo che passa) ho visto cose che in precedenza non avevo mai visto.....Anche nel calcio è uguale: più si abbassa il livello tecnico e più si moltiplicano i casi anomali regolamentari e disciplinari!
In più, come se non bastasse, sono cambiati anche i tempi: i giovani hanno un atteggiamento diverso nei confronti del mondo, e con gli adulti non portano rispetto!
Probabilmente è anche colpa mia che non ho ne digerito ne metabolizzato dei cambiamenti evidentemente epocali in cui insegnanti, genitori e allenatori non riescano ad invertire una rotta che porterà ad una società sicuramente diversa, ma che solo i posteri potranno sapere e capire se sarà migliore o peggiore di quella che ho vissuto io!
Considerate che quello che sto affermando sono le stesse cose che mi spiegava il mio nonno criticando la società di allora a proposito dei nefasti cambiamenti delle dinamiche sociali in voga nei primi anni 60, allorquando lo ascoltavo sforzandomi inutilmente di capire tali critiche e tali contenuti accompagnando le sue parole con lo sguardo che può esprimere solo un incredulo e sbigottito bimbo!
Quindi se ne deduce che i corsi e i ricorsi descritti mirabilmente da Giovann battista Vico sono sempre attuali come teoria e come realtà storica!

 

Per farvi due risate, sabato il mio buon socio Corallo ha sfoderato il timeout con il mio consiglio preferito: "Casta, sei fott..o!!!" ahahahahaha era un po' che mi mancava!
Purtroppo ha avuto ragione, il buon 001Tospin mi ha annientato!!

Purtroppo, quando non si trova un filo logico nella partita, il timeout serve a poco, al massimo può interrompere l'azione dell'avversario, farglio un po'... perdere il filo, ma più di questo, spesso, non può fare...

 

Ho visto un tuo time out intelligente sabato: eri avanti 8-7 ma l'avversario stava salendo. Mi pare che non fosse neanche il set decisivo ma poteva diventarlo perché , se non sbaglio, conducevi 2-1. Bravo Pres!

 

Grazie Eta,
Effettivamente me lo sono chiamato bene in quell'occasione! Infatti ho evitato di fare la fine del set precendente, ho chiuso poi 3-1. A volte è importante chiamarlo quando si è avanti... per rimanerci!!! eheheh

 

2 mesi fa giocai un incontro con un puntinaro.......arrivammo al punteggio di 2 set pari, 3 a 7 per lui. L'ultimo set stavo facendo pena. All'improvviso il capo squadra chiama il time out. Pensavo "chissà cosa mi vorrà dire, un rimprovero, un consiglio, bho". Mi avvicino e mi fa " No senti, ti volevo dire stai giocando benissimo, continua così". Un time out solo per dirmi questo? Vinco la partita 11 a 7, con una rimonta di 8 punti.
Il Time out serve per dare consigli di gioco, per spezzare cattivi atteggiamenti che durante la partita facciamo e non ce ne accorgiamo. Nel caso mio serviva per destabilizzare l'avversario; la verità era non che io stavo facendo pena, anzi facevo cmq il mio gioco, ma l'avversario in quel frangente stava dando il meglio di se. Dopo il time out si è destabilizzato e non è riuscito più a fare il suo gioco.
Se ti capita di seguire un incontro o di essere seguito mentre fai un incontro, tieni presente questo aspetto perché basta poco per cambiare le sorti di un incontro. Ciao.