Giornale tennistavolo !!!

La Rivista viene spedita a tutti i tesserati. C'é la possibilità che anziché all'indirizzo privato, essa venga inviata al referente della Società Sportiva. Chiedi ai tuoi dirigenti.

 

come al solito le cose non vengono fatte a regola d'arte.
che arrivi solo ad alcuni tesserati oppure che ad alcuni lo spediscano all'indirizzo di casa e ad altri all'indirizzo del referente della società sportive non ha alcun senso.
le cose o si fanno bene o non si fanno.

 

:appl:

 

Arrivato oggi il secondo numero!

 

Ora,
non so se sono io che sono polemico
oppure se è l'evidenza dei fatti.
Ieri è venuto in palestra il papà di un nostro ragazzino cui il giornale arriva a casa.......
..... non siamo ancora in gran confidenza, ma si è subito lamentato con me della Rivista.
mi fa: " è la seconda volta che mi arriva la rivista a casa, e vedo le foto sempre delle stesse persone, Stefanova, Mutti, Bobocica, francamente mi fa una brutta impressione, ma quanti siete che fate il tennistavolo in Italia?"
Gli ho risposto così: "pensi ame che sono anni che sfoglio la rivista e avrò visto centinaia di volte le foto sempre delle stesse facce.... a me invece è venuta la nausea... Mutti da quando era bambino lo avranno messo 100 volte, la Stefanova 500... cosa vuole, faccia come me, non ci faccia più caso!"

 

In effetti si parla sempre e solo dei soliti mutti e bobocica!!!

 

Nel primo però avevano aggiunto un' intervista a Ragni nel secondo invece a Pavan.

 

Etnick, sei proprio e sempre polemico !
e non solo tu !
pensa anche a chi invece della Stefanova o di altri colleziona smorfie,sguardi,atteggiamenti,espressioni.
invece di un book fotografico gli bastano solo 5 o 6 numeri della rivista ed il gioco è fatto.
Noi in famiglia siamo in tre ad essere tesserati, tutti a rischio squalifica, sarà forse per questo che riceviamo una sola copia ?
Rivendichiamo il diritto a ricevere anche le altre due!
Ci servono!!! dobbiamo fare un po' di prop...... opsh promozione del nostro amato (forse ancora per poco) sport,della nostra idolatrata federazione,di chi ci guida e conduce con lungimiranza ed abnegazione !!

PS ciò detto,tiriamo innanzi, tanto di queste ed altre cose non interessa poco o niente a nessuno.......malgrado ciò,signora la marchesa, tutto va ben tutto va ben...........

 

Rico, mi sembra di aver capito che le copie che ti mancano arrivino all'indirizzo del tuo past president. Fai un salto a trovarlo prima che le cestini.

Poi, se fossi la Stefanova non sarei troppo contenta: le uniche foto che le pubblicano, ultimamente, la ritraggono mentre si indica la tempia in segno di "vuoto" o altre espressioni sconsolate.

 

anche quelle si becca il mio past pest pist post president !!!! (non dire che é president, rischi grosso !).
penso proprio che non passerò a prenderle, puo' prendersele tranquillamente lui.
dove ? nella buca delle lettere.
funzionano proprio male queste poste !

 

Leggo l'ultimo numero della Rivista e trovo delle cose che ritengo doveroso commentare.

C'è un lungo pezzo di Alessia Arisi sulla sua esperienza in seno alla Commissione Nazionale Atleti.

Purtroppo non c'é alcun accenno al fatto che in seno alla Fitet non sia stata ancora istituita una Commissione Federale Atleti, né che questa possibilità esista sulla carta ma che non sia stata presa sereiamente in considerazione.

La verità é che il tennistavolo é considerato unicamente sport di squadra... anzi, di Società. Di individui e di individualità, nemmeno a parlarne.

A riprova di ciò il testo di un altro articolo della Rivista a firma Elio Corrado.

Corrado, accennando implicitamente alle polemiche sulle qualificazioni da torneo a torneo e delle perplessità sulle presunte categorie "blindate", sciorina alcune cifre per confutare le teorie degli scettici.

Peccato che non tenga in considerazione il fatto che le classifiche siano pesantemente condizionate dall'attività a squadre, per cui molti passaggi di categoria "in pectore" sono dovuti alla partecipazione a campionati a squadre a carattere nazionale. Un "terza" che partecipi ad un campionato regionale difficilmente potrà passare in 2a categoria, così come uno che pratichi un campionato nazionale ai limiti delle proprie possibilità.

Con l'eliminazione delle qualificazioni si elimina pure il sacrosanto diritto di un atleta a praticare in via esclusiva l'attività individuale e di veder premiati i suoi risultati in quel settore.