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Facciamo un Brainstorming insieme?

Discussione in 'Chiacchiere sul Tennis Tavolo' iniziata da record, 2 Set 2013.

Status Discussione:
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  1. andras

    andras Utente Noto

    Nome e Cognome:
    Riccardo Belli
    Categoria Atleta:
    4a Cat.
    Squadra:
    T.T. MONDOVI'
    dal lato puramente pratico la differenza è economica, facciamo il mio esempio io sono un ristoratore pensate che se potessi detrarmi dalle tasse una certa cifra e darla alla società per cui gioco non lo farei?
    pensate solamente nel vostro paesino quante piccole e medie imprese ci sono se ognuna potesse detrarsi anche solo 500 euro all'anno per sponsorizzazioni sportive forse lo sport italiano non sarebbe ad un altro livello?
     
  2. sacramen

    sacramen Utente Noto

    Nome e Cognome:
    Riccardo
    Le spese di sponsorizzazione sono detraibili. Infatti la pratica di emettere fatture gonfiate serviva proprio a detrarre il più possibile...
    Il problema è che per imbastire una figura professionale nel mondo dello sport c'è bisogno di una rivoluzione che vada a toccare tutto il comparto scolastico unito al mondo della comunicazione.
    Devi fare in modo che lo sport venga quasi "imposto" fin dalle elementari per poi seguirli negli anni: chi vuole poi può continuare a puntare allo sport. Ovviamente il tutto seguito da tecnici con un minimo di preparazione. Al termine della scuola dell'obbligo puoi continuare la tua carriera sportiva (se la meriti ovviamente) unita ad una preparazione in scienze motorie con relativa specializzazione sportiva. In questo modo al termine della tua carriera sportiva puoi intraprendere una carriera da insegnante.

    Ovviamente, tutto questo non va molto a braccetto con i tagli alla spesa pubblica e nemmeno con l'interesse mediatico -> sponsor legato ad un unico sport...
    Però nel calcio funziona così da tempo: le grandi squadre hanno settori giovanili fantastici dove i ragazzini arrivano anche a 10 anni in una grande città, lontano centinaia di km dalla propria famiglia ma vengono seguiti in tutto e per tutto, dalla scuola alla salute. Praticamente arrivano ai 18 anni che si sono fatti un mazzo tanto ed hanno comunque un titolo di studio, sapendo per certo che a meno di infortuni o vite sregolate, se lo meriti arrivi a fine carriera con un bel gruzzolo in banca. Non intendo vite da nababbi ma neanche trovarsi dall'oggi al domani su una strada senza niente con cui vivere...
     
  3. eta beta

    eta beta Pnaftalin Balls

    Categoria Atleta:
    5a Cat.
    Squadra:
    TT Ossola 2000 Domodossola
    Per detraibili si intende detraibilitá d'imposta. Vengono contabilizzate come uscite, quindi compensano le entrate, abbassando il profitto e di conseguenza le tasse su questo.

    Peró funzionavano soprattutto per il nero che generavano: ti faccio un assegno da 200, lo fatturo, ma 100 devono tornarmi in contanti.

    La famosa causa di Dell'Utri in Sicilia nacque perchè il presidente di una squadra di basket non avrebbe restituito la parte pattuita. Qualcuno mandò dei picciotti a riscuoterla e il presidente denunció tutti.

    La G.d.F. ha dato una stretta anche alle Societá Dilettantistiche e la pratica "impropria" è un pò rientrata.
     
    Ultima modifica: 3 Set 2013
  4. sacramen

    sacramen Utente Noto

    Nome e Cognome:
    Riccardo
    Il presidente del Grifo Arzignano, squadra vicentina di calcio a 5 pluricampione d'Italia, è finito sotto processo proprio per questa pratica. E se non sbaglio è finito pure in gabbia con la società sportiva che ha dovuto chiudere...

    Il punto centrale però rimane quello: i soldi. E non solo le entrate societarie sotto forma di sponsorizzazioni ma, cosa molto più importante, tutto quello che ruota attorno ad un certo ambiente sportivo. Se non ci sono prospettive per una futura carriera sportiva tutto rimane nel dilettantismo.
    Nel calcio non sono tutti professionisti ma già nell'eccellenza quasi tutti percepiscono un minimo di rimborso spesa (che in definitiva diventa una sorta di contratto con gente che arriva a prendere anche 1500 euro al mese pur avendo un lavoro part time)...
    Nel TT se vuoi passare al professionismo devi quasi mollare la scuola per dedicarti agli allenamenti, ma con che prospettive?
     
  5. andras

    andras Utente Noto

    Nome e Cognome:
    Riccardo Belli
    Categoria Atleta:
    4a Cat.
    Squadra:
    T.T. MONDOVI'
    appunto non è possibile sponsorizzare se non attraverso artifici finaziari, in america ti dò 1000 euro mi detraggo 1000 euro è facile e funziona xchè quei mille euro investiti in modo intelligente genereranno un indotto molto + grande che alla fine porterà +di 1000 euro nelle casse dello stato invece da noi lli paghiamo di tasse e quindi li buttiamo nel pozzo senza fondo!!!
     
  6. sacramen

    sacramen Utente Noto

    Nome e Cognome:
    Riccardo
    Ma comunque il problema da noi non si fermerebbe alla semplice sponsorizzazione...
    Se anche avessi la possibilità di detrarre al 100% le spese di sponsorizzazione/pubblicità, che guadagno avrei nel farlo su una società sportiva senza un minimo di visibilità mediatica? E non parlo di finire in tv ma anche solo nei giornali sportivi...
     
  7. andras

    andras Utente Noto

    Nome e Cognome:
    Riccardo Belli
    Categoria Atleta:
    4a Cat.
    Squadra:
    T.T. MONDOVI'
    OT:
    certamente bisogna partire da un punto e poi andare avanti la questione base semplificando ma poi è così è che in questo momento NOI paghiamo le tasse e qualcuno (a dire il vero non sò nemmeo chi) le ridustribuisce in base ad una ipotetica necessità il problema è che in mezzo ci stà un magna magna clamoroso esempio l'imu porta qualcosa meno di 4 miliardi di euro all'anno allo stato si stima (calcolo della corte dei conti) che ogni anno 60 miliardi di euro di tasse non si capisce dove finiscono qualcosa non quadra è evidente!!!
    Il fatto è che apochi fà comodo gestire i soldi di tutti.
    In mezzo a tutto questo marasma ci finisce anche lo sport come ogni altro servizio al cittadino che non vede tornare indietro sotto forma di servizi le tasse pagate.

    Tornando IN T.
    Chi mi appoggia per l'idea della di candidatura online d'un utente? qualcuno papabile?
    Tengo aprecisare che la cosa è totalmetne a-politica nel senso che la votazione online seleziona solo pe persone all'interno di un gruppo "politico" NON le elegge poi alle elezioni vere ognuno vota chi preferisce.
    Che poi a dirla tutta la linea di di M5S io la condivido solo in parte come credo quasi tutti.
     
  8. Sette

    Sette 'zzo guardi?

    Nome e Cognome:
    Omar Biagi
    Squadra:
    TT Forte Dei Marmi 2008
    Premesso che non mi sembra un'idea da buttare, temo che ciò sia difficilmente realizzabile nel nostro paese dove il settore pubblico è perennemente senza fondi e l'investimento privato è scoraggiato dalla mancanza di infrastrutture, giustizia, garanzie di credito etc etc.
    A parte questi problemini, l'unica vera obiezione nel merito che mi sento di fare è che tali scuole preparerebbero i ragazzi a una carriera che al massimo può durare 20 anni, sempre che i soggetti abbiano/sviluppino le caratteristiche adatte, non intervengano infortuni etc..
    Non sono genitore, ma non so se me la sentirei di indirizzare fortemente un figlio verso questo tipo di studi, a meno di riconoscere nel ragazzo una forte predisposizione, nel qual caso però nulla cambia rispetto alla situazione attuale e comunque i talentuosi sono pochi mentre si cercava di fare un discorso giustamente più ampio.
     
  9. andras

    andras Utente Noto

    Nome e Cognome:
    Riccardo Belli
    Categoria Atleta:
    4a Cat.
    Squadra:
    T.T. MONDOVI'
    premesso che in questo mometno se sei davvero bravo c'è la possibilità aeronautica o marina che non saranno per tutti ma sono una possibilità che prima non c'era.
    Ma prima che ci avventurassimo sulla impraticabile questione fiscale la mia idea di fondo era molto meno pretenziosa.
    1) "sfruttiamo" gli utenti e i loro possibili contatti privati per portare una persona in una posizione dove possa fare qualcosa per il nostro sport.
    2) mettiamo insieme fra tutti gli utenti e le socità a loro collegate un gruppo di aiuto per questa persona.
     
    Ultima modifica: 3 Set 2013
  10. sacramen

    sacramen Utente Noto

    Nome e Cognome:
    Riccardo

    1) Quale sarebbe questa eventuale "Posizione dove possa fare qualcosa"? Se intendi la federazione auguri, se intendi i palazzotti romani è meglio se pensi ad altro...
    2) A parte che sa molto da "voto di scambio", cosa che in politica non si può fare assolutamente, potrei portarti un bell'esempio dell'ex sindaco del mio paese che ancora nel 2001 è stato eletto come senatore... Definire i palazzi della politica un "putt@naio" è offensivo per chi lo fa come lavoro visto che là dentro il primo obiettivo è ostacolare gli avversari: se uno dice "A" l'altro deve per forza dire "B". Oltretutto la cosidetta libertà di pensiero è un concetto inesistente visto che tutto viene deciso dall'alto, dai capigruppo o pezzi grossi, mentre gli altri sono semplice carne da cannone utili a premere il pulsantino. Vuoi dire la tua? Vuoi andare contro il tuo partito? Prego, sappi che poi hai finito di vivere (vedi partiti basati sulla libertà di espressione/pensiero tipo il partito di un noto comico genovese o di un altro comico de facto milanese). Infatti il "porcellum" non è stata una vera e propria riforma del sistema elettorale bensì il semplice adeguamento a legge di una pratica che già si faceva da molto tempo, se non dall'inizio della repubblica.
    Quindi o hai contatti molto in alto, che possano convogliare gli interessi di più partiti verso un argomento, altrimenti tutto rimane un sogno.
    Per questo dico che è inutile puntare a chiedere alla politica vantaggi solo per un determinato sport, anche perchè sarebbe antidemocratico. Infatti non ci hanno pensato due volte col calcio a fare leggi che favorisse le società, forse perchè ci sono più interessi economici che sport vero e proprio... E questo dovrebbe bastarti a capire cos'è la politica italiana a tutti i livelli (non parlo di certi consigli comunali, c'è gente che riesce a farsi eleggere mentre meriterebbe un posto nelle gabbie del circo Togni)...
     
    Ultima modifica: 3 Set 2013
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  11. Ortensio

    Ortensio Utente Noto

    Secondo me il problema di fondo, quello vero, e' che il numero dei praticanti il tennis tavolo e' strepitosamente basso. E' li' che bisogna agire, almeno in prima battuta. Al momento i classificati su scala nazionale sono meno di 7.000. E' un numero cosi' basso che non e' appetibile da alcuno sponsor.
    Parlo della realta' che conosco, la Sicilia. Facciamo un paragone con il nuoto: alle gare per bambini di 10 - 12 anni gli iscritti sono centinaia, mentre nei tornei regionali giovanili ogni categoria annovera al massimo tra i quindici ed i venti iscritti. E ogni ragazzino iscritto significa una famiglia al seguito, mentre nel tennis tavolo il ragazzino ha al seguito solo il papa' che nel frattempo si fa il torneo di V.
    Lo sforzo che la Federazione dovrebbe fare, in primis, non e' tanto quello di creare il Centro Federale di Eccellenza, ma fare in modo che a dare i primi rudimenti siano gli insegnanti delle scuole medie inferiori, fornendo materiali e formando istruttori, anche se di basso livello. Poi starebbe alle societa' discernere il grano dal miglio, ma farlo quando hai cinque ragazzini e' un conto, farlo quando ragazzini ne hai cinquanta e' un altro.

    Guardiamo la cosa dal punto di vista delle azienda che producono materiali per il tennis tavolo: che interesso ho a pubblicizzare il mio marchio quando in palestra ci sono sempre le stesse venti persone ? Certo, se le persone fossero 200, quindi 200 potenziali clienti, le cose cambierebbero radicalmente. E non e' un problema di strutture, perche' se vai a vedere le palestre delle scuole al pomeriggio spesso sono deserte.

    La verita' e' che nel tennis tavolo si vogliono fare le nozze con i fichi secchi, ma il risultato e' quello che vediamo.
    L'unica strada per poter poi alzare la voce e' quella di avere un alto numero di praticanti, e per alzare questo numero in maniera capillare serve molto di piu' la buona volonta' che l'impegno economico.
     
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  12. andras

    andras Utente Noto

    Nome e Cognome:
    Riccardo Belli
    Categoria Atleta:
    4a Cat.
    Squadra:
    T.T. MONDOVI'
    state andando troppo di fretta è chiaro che non è che di punto in bianco si ottengono milioni di fondi per uno sport di nicchia qulle che bisogna fare è partire dal basso ma davvero dal basso in pirmis, iniziamo a pensare di partire a livello regionale interessando le scuole per prima coa occorre un sitema di comunicazione che in questo momento c'è ma è ridicolo, se la rivista federale fosse gestita in modo adeguato sarebbe oro, avere un piccolo finanziamento epr portare nelle scuole un organo di divulgazione.
     
  13. senigallia

    senigallia Domenico Ubaldi

    Nome e Cognome:
    Domenico Ubaldi
    Categoria Atleta:
    Non Tesserato
    Squadra:
    Tennistavolo Senigallia
    Anche in Italia la detrazione è possibile senza artifici finanziari, trasparente, corretta. Se alla base però c'è un ragionamento economico di ritorno dell'investimento allora casca l'asino. Siccome spessissimo non c'è ritorno economico la sponsorizzazione non è conveniente per chi dà i soldi. Allora scatta la frode fiscale (reato) perpetrata con la sovra fatturazione (magari fosse solo 1 a 2!), con la quale si fa pagare allo Stato il contributo realmente dato alla società sportiva e creando per giunta fondi neri in contanti (e ci si fa pure la cresta).
    Il modello statunitense basato sull'università costosa che può essere frequentata solo da ricchi o da chi è bravo in qualcosa (e prende la borsa di studio) non è praticabile da noi.
    Potremmo ispirarci al modello tedesco basato sul giro economico degli amatori oppure a quello francese imperniato sugli allenatori.
    Il Italia la federazione non si ispira a nessuno dei due modelli e la dimostrazione la si trova sia nel numero dei tesserati (la FITeT è in fondo alla graduatoria CONI sia per numero di tesserati che come media di tesserati per club) sia per come sono spesi i soldi del contributo CONI. In altre parole la FITeT non è interessata né alla crescita numerica del movimento né alla crescita tecnica. Sembra interessata invece a non modificare realmente nulla perché la sua sopravvivenza non è legata ai risultati (il CONI eroga un contributo comunque). Con l'attuale organizzazione delle gare e delle categorie, alle società sono messi i bastoni tra le ruote per attirare nuovi tesserati. E senza tesserati o praticanti non c'è "giro economico" che possa alimentare atleti a tempo pieno oltre l'età della scuola.
     
  14. andras

    andras Utente Noto

    Nome e Cognome:
    Riccardo Belli
    Categoria Atleta:
    4a Cat.
    Squadra:
    T.T. MONDOVI'
    in italia è tutto il sistema che è da rivedere su questo non ci piove la questione è sempre che a qualcuno conviene ecc...ecc.... per il resto :approved:
     
  15. eta beta

    eta beta Pnaftalin Balls

    Categoria Atleta:
    5a Cat.
    Squadra:
    TT Ossola 2000 Domodossola
    Le sponsorizazioni non sono detraibili dall'imposta dovuta ma costituiscono un'uscita che compensa le entrate, quindi come tali possono essere considerate voci deducibili dall'imponibile soggetto a tassazione (profitto d'impresa).

    Per le Societá sportive sono più vantaggiose le pubblicitá (striscioni, logo, opuscoli, sito) perché l'Iva puó essere detratta al 50% mentre le sponsorizzazioni (di eventi come tornei o campionati a sq.) solo al 10%.

    Per le imprese è indifferente: deducono la spesa e detraggono interamente l'IVA.
     
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  16. Chicco

    Chicco superiperappassionato

    Nome e Cognome:
    eric
    Squadra:
    TTBiella
    Bisogna purtroppo fare i conti anche col sistema fiscale degli "studi di settore" che limitano se non "SPAVENTANO" in modo esagerato i possibili investitori e un'ignoranza-scetticismo cronico del settore dei commercialisti ai quali si appoggiano normalemente le aziende.
     
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  17. record

    record Utente Attivo

    Dalle mie parti un gruppo di ristoranti-griglierie-pizzerie, facenti capo ad un unico gestore (gruppo ethos), stipulano accordi con le società (sportive, onlus, organizzazioni varie..) in questo modo:

    Richiedi loro (gratuitamente) una serie di tessere modello tessere-punti, che darai a ciascun socio e/o atleta, su cui loro caricano l'intero ammontare dello scontrino ogni volta che qualcuno in possesso della tessera mangia in un loro punto vendita.

    A fine anno, della cifra totale, ti PAGANO il 10%.
    È una sponsorizzazione "al contrario".

    Invece di "ti pago e tu mi dai visibilità e pubblicità" (che nel nostro sport privo di pubblico e che si gioca al chiuso NON RENDE), loro dicono "tu vieni a mangiare da me e portami clientela, e io ti corrispondo una percentuale".

    È un'ottima idea.
     
    Ultima modifica: 24 Set 2013
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  18. Max

    Max Utente Noto

    Squadra:
    TT Aquile Azzurre - Milano
    Ho letto solo ora la discussione, e, non vogliatemene, anche un po' di fretta, per cui chiedo venia se mi son perso qualcosa.
    Su questi argomenti io penso sempre: ma perché non "copiamo", in questo caso, dal modello statunitense? Tutte le università private, in concorrenza l'una con l'altra, con borse di studio per l'attività sportiva professionistica. Guarda i PRO dell'NBA: sono tutti laureati in università prestigiose e, quando smetteranno di giocare, potranno, se vorranno, avere un buon lavoro al di fuori del basket. E negli studi gli fanno il mazzo tanto quanto sul parquet.

    Certo che da noi dovremmo cambiare mentalità: innanzitutto bisognerebbe capire che non è come insegnavano a me ai tempi della scuola, che lo studio è la sola cosa importante e lo sport è un diversivo al pari delle uscite con gli amici, ma che sport e studio hanno pari dignità. Inoltre bisognerebbe davvero iniziare a premiare il merito, cosa abbastanza improponibile in Italia, perché al di fuori di un sistema totalmente meritocratico questo modello non potrebbe mai funzionare.
     
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