Esperienza in Iraq

Ho appena visto la prima puntata del film "NASSIRYA per non dimanticare".
Nel guardarlo, ho rivissuto la mia esperienza in Iraq nel 2003, appena terminata la guerra. Quello che più mi è rimasto impresso nella mente, non sono stati i rottami esplosi disseminati dappertutto o i soldati americani in tenuta da guerra. Non potrò mai dimenticare la POVERTA' della gente.E porterò per sempre impresso nella mia mente, lo sguardo felice di una bambina dopo aver bevuto avidamente da una bottiglia d'acqua che le avevo regalato.Ho visto impianti nuovi di zecca costruiti dagli americani per la caricazione del petrolio sulle navi.Invece la popolazione, tra cui tanti bambini, moriva di sete in quanto non c'era il denaro per la costruzione di un dissalatore dell'acqua. Ho capito una grande cosa. Le notizie sull'Iraq date dai telegiornali nazionali e quasi tutti i giornali, sono false e politicamente montate.

 

Le notizie giornalistiche date al pubblico sono 'manovrate'. Ti lascio facilmente immaginare che dietro le quinte vi è un attore che ci tiene a far sapere quello che....vuole.
Te lo dico per esperienza familiare in quanto mio cognato, giornalista di guerra, ha espressamente voluto lasciare il lavoro in una societa' giornalistica che voleva fargli raccontare non quello che aveva visto ma quello che volevano far credere.
Ora lavora per Al Jazeera Tv ed è molto contento.
Non voglio aggiungere dettagli per ovvii motivi.

 

Caro collega, capisco il tuo sconcerto. La stampa pretende la libertà, si incaz.zano come biscie se parli di darsi una regolata...ma la libertà si circoscrive solo al dire senza limiti, senza scrupoli e senza vergogna quello che dice il direttore: questi è indirizzato dai politici, che non sono l'ultimo anello della catena. L'ultimo anello è chi comanda i politici, il mondo; chi decide di fare le guerre, di spaventare la gente con malattie inesistenti per vendere medicine, chi racconta balle sull'avversario per giochi di potere e connivenze. Industie belliche, farmaceutiche, del petrolio, holding...banche e assicurazioni,signoraggi.... E poi i servi scrivono quello che vogliono i vari e molti padroni.....per condizionare, dirigere, confondere e rimbambire la gente.

 

Cari amici, credetemi, non ci si può abituare alla vista della vera povertà.
Per motivi legati al mio lavoro, ho vissuto in paesi in cui la ricchezza generale è evidente (Sultanato del Brunei, Emirati arabi) e paesi dove nello spostarsi da un quartiere ad un altro si passava dalle ville megalussuose alle baracche di cartone (Thailandia). In Iraq la povertà e la devastazione erano dovunque. Dove non vi era distruzione, c'era solo il deserto. Potevi scorgere però i nuovi e ben organizzati campi delle ditte, tutte americane, che si erano aggiudicati gli appalti per la ricostruzione dell'Iraq. In televisione si parla di ricostruzione dell'Iraq. Invece lì tutto era realizzato solo per uno scopoETROLIO,PETROLIO,PETROLIO!!!

 

Ciao bamboo volevo aprire anche io una discussione del genere dopo che ieri sera ho visto la seconda puntata ma mi hai preceduto! Guardando la puntata di ieri sera ho visto come vivono i soldati italiani e quindi le condizioni che tu stesso hai raccontato. Ma vorrei dire una cosa algi italiani: la sera di lunedì gli spettatori che hanno visto la prima puntata erano 5.830.000 mentre quelli che ahnno vitso le ragazze di San Frediano 6.530.000! Ma dico le Ragazze di San Frediano? Ma che cosa è? Ma siamo andati tutti fuori di testa? Piuttosto che vedere quei soldati che si sono sacrificati per portare in paese la democrazia noi ci abbassiamo al livello delle ragazze di San Frediano? La verità è che ormai ci siamo dimenticati che cosa vuol dire essere italiani l'amore per la patria, non riusciamo neanche a riconoscere i sacrifici dei soldati italiani all'estero! Facciamo proprio schifo!!!!!

 

Spesso la gente non vuole la vertà brutta, scomoda, di sofferenza dello spirito; vuole rilassarsi, disimpegno, distrazione. E al potere va bene, propone sempre di più programmi superficiali, gretti, banali, volgari e..idioti per rincitrullire sempre di più la gente.
Chi vuole i programmi culturali vada su RAI educational...ma, come si nota, la cultura l'hanno raggruppata in canali "speciali" con poca audience, per pochi normali e volonterosi. Chi fa pubblicità su quei canali ? Nessuno, ci sono al massimo tre "utenti" contemporaneamente...
Pane et circenses....