Educazione, agonismo e regolamento.

Hai ragione Paolo.
Tra l'altro mi pare ci sia stata un'escalation e non aiutano i nuovi modelli di riferimento emergenti (Tomokazu Harimoto su tutti).

Oltre a ciò io noto una aggressività nella mimica facciale (fortunatamente solo nella mimica) inusitata rispetto al contesto:

nel bellissimo video montato dal social&media manager Fitet e pubblicato sulla pagina Facebook della fed. in occasione dei Campionati It. Giovanili io vedo tante facce cattive di ragazzini e ragazzine che francamente non mi spiego..

 

ai ragazzi, insieme ai colpi base, insegno ad esultare solo sui punti effettivamente conquistati con un bel tiro, e a stare muti quando il punto arriva su un errore, gratuito oppure no non ha importanza, dell'avversario.
E' una regola semplicissima che ha il vantaggio di non far perdere la concentrazione e un effetto collaterale: fa guadagnare la stima e l'amicizia degli avversari.

--- Messaggio Unito Automaticamente, 14 Giu 2017 ---

Harimoto mi fa un pò pena: 13 anni (se è vero) ed è già pieno di tic...urla comprese.

 

Mi sembra difficile regolamentare questo aspetto, o si vieta ogni forma di autoincitamento, o altrimenti, se lasciamo discrezionalità all'arbitro, che 99 volte su 100 è un altro giocatore, si rischia di peggiorare le cose.
Io non voglio essere scorretto con l'avversario, ma spesso mi incito con frasi tipo "forza" o "non mollare"; a volte esulto dopo un bel punto, ma il fiato cerco di risparmiarlo per quando gioco.
Harimoto mi sembra eccessivo negli incitamenti, però è fortissimo e nulla vieta all'avversario di incitarsi. Non lo vedo scorretto, lui gioca così e se non si incitasse vincerebbe meno partite.

 

Almeno ai nostri livelli, senza scomodare la stars mondiali, più che vietare, dovremmo - tutti - parlare ed insistere sull'educare.
quello che esulta sull'uno a zero perchè manco la palla sul top spin ci sarà sempre...ma almeno risulterà essere un fenomeno (isolato) di maleducazione...
Invece il messaggio che sta passando ormai in tutte le palestre è che non ci possa essere gioco senza queste sceneggiate.
Stiamo perdendo la capacità di selezionare i comportamenti positivi e da seguire da quelli diseducativi...

 

Hai ragione.

 

Proprio dagli arbitri (federali) andrebbero limitati gli urli, soprattutto quando altri giocano nei tavoli vicini, così ci si abitua a non urlare mai troppo.

I pugni mostrati in direzione dell'avversario andrebbero invece proprio sanzionati col giallo e col rosso se ripetuti, anche se potrebbero in realtà essere indirizzati verso il proprio coach alle spalle dell'avversario... imho.

L'ho sritto tante volte: i nostri arbitri dovrebbero far più caso alle cose sostanziali (servizio, fair play) e meno alle cose formali (asciugamano che sborda.. gomma che sborda.. ecc...)

 

E poi, se proprio devi urlare, urla qualcosa che abbia un senso compiuto! Che diavolo mi significa CHO e tutte le sue varianti (CHOLE e compagnia, spesso storpiate)? Icchetussei, in Cina?
Vuoi mettere un bel "È tagliata, te l' ho detto anche prima", non urlato ma fatto notare sommessamente e con educazione, con un sorriso paterno, al secondo top consecutivo del tuo avversario in rete?

Che bisogno c'è di urlare?