Dilettanti allo sbaraglio

il sipario è calato sulla stagione agonistica 2007-2008. Vorrei raccontare come le vicende dei "giocatori della domenica" vengono viste da chi, in tempi ormai lontani, ha deciso di appendere la racchetta al chiodo per manifesta lentezza e assenza di agonismo...ma che dalla prossima stagione si unirà al popolo di urlatori e lottatori che calca il parquet delle palestre sarde.

Scusate la lunghezza ma non voglio dividerlo...chi avrà la pazienza di leggerlo dovrà farlo in unica soluzione.

Cala la sera su Cagliari. C’è chi torna a casa per cenare e non uscire più, chi invece dopo cena va al cinema o a teatro, chi cena fuori. E c’è anche chi, sfidando gli scricchiolii sempre più sinistri delle proprie articolazioni, mette a repentaglio la propria incolumità e talvolta quella degli amici più cari. In altre parole, fa sport.
Qualcuno corre e simula ginnastica nei parcheggi attorno allo stadio. Alcuni sono clamorosamente fuori allenamento (li riconosci perché sbuffano rumorosamente e inciampano spesso nella propria lingua), molti hanno intenzioni autenticamente salutistiche, moltissimi vanno dove li porta il pantacollant aderente della prima atleta che capita a tiro.
Altri giocano a basket, a tennis, a calcetto. E qui entra in scena l’abominevole uomo delle nove, colui che tutte le settimane tiene insieme un gruppo di irriducibili bambinoni che, per un’ora, derogano alla propria acerba saggezza.
Io sono un abominevole uomo delle nove. Da tanti anni, quasi tutti i venerdì, alle nove di sera, con la complicità di altri avanzi di spogliatoio, gioco a ping-pong con l’unico obiettivo di riportare a casa la carcassa in condizioni di autosufficienza. Soprattutto da quando – era il 1992 – il polpaccio sinistro ha deciso di rinunciare ad uno dei due gemelli costringendomi a giocare con molta prudenza ed un ingombrante tutore azzurro.
Per fortuna ci sono compagni di squadra e avversari, alcuni bravi (quindi noiosi e inutili sotto il profilo letterario) altri improponibili. Questi ultimi per me sono come gli astronauti che si muovono in assenza di gravità. L’unica differenza è che loro si agitano in assenza di talento. I movimenti però sono molto simili e tale beata incoscienza li rende quasi poetici. Se mi promettete di non dirlo a nessuno, ve ne parlo. I nomi sono di fantasia, non voglio querele.
Pippo. Una sera particolarmente umida, mentre provava il doppio passo alla Puskas (o alla Muscas, non ricordo bene), ha scoperto a 48 anni di avere menischi masterizzati e si è afflosciato indecorosamente ai piedi del tavolo. Capimmo subito che non si trattava della solita crisi respiratoria. Non so cosa abbia raccontato alla moglie. Non l’abbiamo più visto.
Onofrio. Preferirebbe giocare il lunedì, perché il venerdì la madre non cucina carne e lo costringe a mangiare minestrone di fagioli. E noi ne paghiamo le conseguenze. Ogni movimento azzardato è seguito da un rumore ambiguo: un latrato, un panno strappato, una sirena di nave. Dovrebbe almeno evitare di giocare in attacco contraendo troppo violentemente i muscoli della pancia e soprattutto astenersi dal saltare per schiacciare perché ad ogni ricaduta la valvola della cisterna mostra preoccupanti cedimenti. E’ incontrastabile come J.O.Waldner, ma per motivi diversi.
Si racconta che Ferrero dicesse a certi suoi giocatori “Tu colpisci qualsiasi cosa si muova verso di te. Se è la pallina, pazienzaâ€. Eddy (diminutivo di Eddy Legno) ha assimilato perfettamente questa indicazione di Fabio. In doppio fa coppia con Teddy, noto Pinocchio per la scioltezza dei movimenti e l’invidiabile tocco di palla.
Frulio. Ex attaccante, ormai dinamico e imprevedibile quanto una cassapanca in cemento, è anche arbitro e per questo si è guadagnato il nomignolo di Rigor Mortis.
Di tutt’altra pasta è Zenobio, detto Prolasso, giocatore volenteroso e corpulento, in grado di presidiare tutta l'area di gioco ma votato chiaramente all’attacco. Cardiaco. Sudatore inesauribile, è impossibile stringergli la mano al termine delle partite.
A onor del vero, va detto che non siamo incoscienti fino in fondo. Prendiamo le nostre precauzioni. A Mariello, il più anziano, inguaribile difensore, abbiamo chiesto una foto recente a figura intera con le parti numerate così da poterlo rimettere insieme più facilmente nel malaugurato caso si smontasse sotto i nostri occhi.
Io, Cossellu e pochi altri, infine, siamo mestieranti che si difendono ancora piuttosto bene. Finchè dura. Cioè fino a quando ci divertiremo e il fisico non alzerà bandiera bianca.

 

...Non male...
E credo sia un film in visione in molte palestre...

 

Beh, molto bello e...veritiero.
La passione rimane sempre la stessa, alla faccia dei problemi fisici che prima o poi affliggeranno tutti, campioni e non.
Rigor Mortis...capperi...fa il paio con un vecchietto che conosco io ed è soprannominato, in piemontese, 'dui dì d'vita'.
Nonostante ciò è ancora là, questo è l'importante

 

Scrivi molto meglio di tanti presunti scrittori, mi è piaciuto leggerti.

 

Carino è lo 'sviluppo' dei personaggi e delle loro caratteristiche. Mai pensato a redigere un po' piu' nei dettagli ? Potrebbe venire fuori un altro libro alla Balleri ??!

 

Grazie per aver letto un post così lungo...ma era un semplice scritto a briglie sciolte. La mia professione prevede la stesura di libri ma di ben altro argomento: pietre e ossa.
Ciao a tutti.

 

Bellissimo. :clap::clap::clap:
Mi sa che ti toccherà fare compagnia al Balleri ed al Manzini......
La lettura delle tue parole è molto scorrevole e piacevole.

 

Grazie a te
Comunque di ossa, in condizioni diciamo un pò avariate, ne hai parlato pure qui!
Scritto a briglie sciolte...complimenti :clap:

 

Complimenti machiavelli, sia per come scrivi che per come racconti.
Molto bello.

 

Complimenti anche da parte mia, anche qui da noi ci si sente in questi modi (naturalmente NON IO). Invece secondo me, il buon MAGO, mi sa che ha trovato "cartilagine (andata) per le sue ginocchia".....

SU con la vita MAGO....c'è chi sta peggio di te!

 

Archeologo...ma non alla Indiana Jones, io mi limito ad eseguire scavi stratigrafici per analizzare metalli e ceramiche presenti...e poi li dato. Meglio il tennistavolo e i racconti.:clap:

 

Ciao ivanski...si ehehehe, diciamo che la consolazione che resta è quella, tanto noi andremo a giocare avanti lo stesso, anche a rischio della vita.

Al limite si organizza il torneo del policlinico.

Molto divertente la descrizione del machiavelli, lo invito a continuare, le tipologie non mancano...

 

Tipologie? sono ormai 35 anni nell'ambiente pongistico e più che di tipologie parlerei di numerose interessanti personalità...diciamo circa 4000 su 7000 tesserati....i 3000 non classificabili sono le eccezioni che danno spessore ai più. E poi ci sono dirigenti e arbitri. Ritengo che il fascino degli arbitri sia magnetico e misterioso. Quanti di noi, almeno per una volta, non hanno desiderato che si vaporizzassero? Hanno una capacità invidiabile: si sanno far trovare sempre al momento giusto nel posto giusto ma intervengono in modo disarmante. Clamorosamente danno sempre ragione a chi si trova nel torto: più sei onesto e più te li trovi contro! Non riescono a capire che siamo armati e nervosi...si fidano di noi...quanta incoscienza. L'apice della meravigliosa dote intellettuale che possiedono viene regolarmente esibita a partire dal 10 pari al quinto set. Imprevedibilmente si accorgono che il tuo 742° servizio non è regolare e ti tolgono il punto. Se protesti accade un evento ancora più stravagante: ti danno l'ammonizione perchè ti sei permesso di dubitare del loro insindacabile giudizio e se insisti...è finita. Il cartellino rosso è la loro arma letale, capace di farti riflettere sul percorso di 1241 Km che ti sei faticosamente lasciato alle spalle. Io ho perso una medaglia d'argento nel doppio misto qualche anno fa (Jesolo) con la esatta sequenza che vi ho descritto e oggi sorrido ripensando ai mesi di tribunale che avrei affrontato se gli ultimi neuroni non impegnati nell'evento agonistico non fossero riusciti ad accordarsi con quelli adrenalitici che mi spingevano ad afferrare la cravatta del malcapitato e annodarla alla lampada che illuminava il tavolo. A Termeno ho capito che il nostro sport è per uomini duri, quelli con la U maiuscola...che sanno quando fermarsi prima di un crimine! L'acqua miracolosa delle numerose fontane locali ha aiutato a spegnere i bollenti spiriti di alcuni di noi...ma non sarà sempre così. Prima o poi la categoria degli arbitri capirà che non deve più fidarsi...siamo troppi.

 

Divertente e originale. Magari qualche altro tipo di giocatore, che ne so...il vecchio campione che pensa di essere ancora bravo, il giovane leone, l'appassionato di materiali che compra tutto...io non voglio dare ulteriori suggerimenti, ma scrivi in modo estremamente divertente. Aiò.