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Defibrillatori

Discussione in 'Consigli & Test sui Materiali' iniziata da Chicco, 16 Dic 2013.

Status Discussione:
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  1. Chicco

    Chicco superiperappassionato

    Nome e Cognome:
    eric
    Squadra:
    TTBiella
    :approved:Un arresto cardiaco non è esser morti .Comunque se non si sa cosa fare , il panico rischia di far più danni che avere il def a disposizione.....
     
    A rozzopicchiatore piace questo elemento.
  2. rommel

    rommel Bruno Di Folco

    Nome e Cognome:
    Bruno Di Folco
    Qualifica Tecnico:
    Allenatore FITeT
    Categoria Atleta:
    Fuori Quadro
    Squadra:
    APD Giovanni Castello
    Ecco come utilizzare un defibrillatore in caso di necessità

    SE VEDI UNA PERSONA CADERE A TERRA:

    1) VALUTA LO STATO DI COSCIENZA Per valutare lo stato di coscienza di un soggetto che si trova in terra, è sufficiente che lo si CHIAMA AD ALTA VOCE SCUOTENDOLO contemporaneamente per le spalle, utilizzando quindi sia la sollecitazione vocale che tattile. Se non risponde, è incosciente: chiedi subito aiuto (generico) a chi ti è vicino facendosi portare il DAE se sei vicino ad una postazione provvista e CHIAMA o fai chiamare il 118.

    2) VALUTA SE RESPIRA Mantenendo il capo in iper-estensione, ci si dispone con la guancia molto vicino alla cavità orale della vittima e si verifica la presenza o meno dell'attività respiratoria.
    1. Guardo eventuali movimenti del torace
    2. Ascolto la presenza di rumori respiratori
    3. Sento, sulla mia guancia, la fuoriuscita di aria calda dalla bocca della vittima. Questa manovra, memorizzabile con l'acronimo GAS, va effettuata per cinque secondi.

    SE NON RESPIRA E NON SI MUOVE

    ALLORA PRENDI IL DEFIBRILLATORE...
    e accendilo

    Aprendo il coperchio i nuovi defibrillatori si ACCENDONO AUTOMATICAMENTE. In caso contrario troverai un pulsante verde ON/OFF. Ora lasciati guidare dalle istruzioni vocali.

    COLLEGARE GLI ELETTRODI -
    Il DAE è fornito di due elettrodi adesivi già connessi all'apparecchio con uno spinotto. Apri la busta e stacca un elettrodo dall'adesivo Posizionalo come indicato nella figura che trovi sopra all'elettrodo stesso. Stacca il secondo elettrodo e posizionalo come disegnato nella figura sopra all'elettrodo stesso. Un elettrodo va posto sotto la clavicola destra del paziente, mentre l'altro al di sotto dell'area mammaria sinistra facendoli aderire bene alla cute. In presenza di cute bagnata, occorre asciugarla come possibile.

    RISPETTARE LE NORME DI SICUREZZA -
    Una volta applicati gli elettrodi, il DAE va automaticamente in analisi. Già in questa fase, per evitare interferenze , invita le persone che ti circondano ad allontanarsi. Fai attenzione che nessuno tocchi il paziente durante l'erogazione dello shock. Può interferire sulla corretta analisi e la scarica creare un disagio a chi tocca il paziente.

    EROGARE LO SHOCK -
    il DAE riconosce se il paziente è in arresto cardiaco dovuto ad un disturbo elettrico chiamato “fibrillazione ventricolare” che può essere interrotta con lo shock elettrico. Solo in questo caso si predispone ad erogare la scarica elettrica e e annuncia "shock consigliato". In pochi secondi si predispone ad erogare la scarica e, emettendo un suono di allarme, invita con comando vocale ad erogare lo shock. A questo punto, premi il tasto arancione che si illumina. La scarica elettrica passerà al paziente una o più volte cercando di interrompere l’arresto cardiaco.
    SEGUIRE LA SEQUENZA - Il DAE è programmato per analizzare per tre volte consecutive il ritmo cardiaco e per tre volte può consigliare lo shock se persiste l'aritmia. In caso di cambiamento del ritmo (ripristino di ritmo elettricamente corretto o evoluzione in asistolia), il DAE indica "shock non consigliato". Attendi l’arrivo dell’ambulanza, se il DAE lo richiede e sei capace puoi fare il massaggio cardiaco seguendo le istruzioni vocali e ponendo le mani al centro del torace.


    Forse ho usato un termine brutto e poco tecnico (morto) ma uno che non respira e che ha il cuore fermo non mi sembra possa definirsi in maniera diversa.
    Se invece ancora respirasse o avesse un attacco cardiaco in corso, IL DEFIBRILLATORE NON ANDREBBE ASSOLUTAMENTE USATO.
    Certamente un medico userebbe dei termini migliori dei miei ma il concetto è quello. Speriamo non succeda mai di doverlo usare perché già è stato difficile per me simularlo con il manichino della Croce Rossa. ;);)
     
    Ultima modifica: 9 Feb 2015
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  3. bvzm71

    bvzm71 Old style, but looking to the future

    Nome e Cognome:
    Igno #1
    Qualifica Tecnico:
    Tecnico di Base FITeT
    Categoria Atleta:
    4a Cat.
    Squadra:
    TT Athletic Club Genova & Lavagna
    .. e io che non volevo fare lo spiegone del BLS ;)
    --- Messaggio Unito Automaticamente, 9 Feb 2015 ---
    vero, ma è un pò filosofico ;) .... diciamo che un arresto cardiaco, se non gestito, porta alla morte :sisi:
     
    Ultima modifica: 9 Feb 2015
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  4. rozzopicchiatore

    rozzopicchiatore Utente Attivo

    Ma figurati Rommel, si era capito il concetto, uno in arresto cardiaco, che poi si definisca morto o morente poco importa. Il commento era anche per scherzarci un po su, per sdrammatizzare un argomento molto serio e per certi versi angosciante. Grazie anzi per la interessantissima guida da te postata. Anche se qui si parla prevalentemente di tennistavolo, un po di cultura generale non guasta di certo.
     
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  5. TiborKlampar

    TiborKlampar Rabarama's fan Staff Member

    Categoria Atleta:
    Non Tesserato
    Attenti a non fare confusione tra arresto cardiocicolatorio e accertamento della morte ( che è una, cambiano i criteri- cardiaco, cerebrale, per devastazione ecc- per accertarla). L'acc è definibile come una condizione IRREVERSIBILE IN ASSENZA DI TRATTAMENTO, dunque non intervenendo di sicuro non salvi una vita (ammesso che ci sia stoffa). Il defi non necessariamente è utile ma è salvavita nei casi in cui l'acc non sia asistolico ma in fv. Per riportare un acc asistolico in fv servono i farmaci oltre che il bls.
     
  6. Tsunami!

    Tsunami! Moderatore mercatino Staff Member

    Categoria Atleta:
    5a Cat.
    Squadra:
    ASDTT tennistavolo Parabiago
    Dottore, interessante il tuo scritto ma non trovo i sottotitoli...
     
  7. rommel

    rommel Bruno Di Folco

    Nome e Cognome:
    Bruno Di Folco
    Qualifica Tecnico:
    Allenatore FITeT
    Categoria Atleta:
    Fuori Quadro
    Squadra:
    APD Giovanni Castello
    ok ok mi arrendo pure io :) non ci ho capito una mazza!!! Dottoreeeeee ci salviiiiiiiiiii :hail::hail::hail:
     
  8. filiberto50

    filiberto50 Utente Attivo

    Categoria Atleta:
    Promozionale
    Salvatore, non ci ho capito una mazza! Vorresti, per favore, esprimerti con parole adatte anche ad una "casalinga di Voghera"? (Con tutto il rispetto per le suddette casalinghe).
     
  9. bvzm71

    bvzm71 Old style, but looking to the future

    Nome e Cognome:
    Igno #1
    Qualifica Tecnico:
    Tecnico di Base FITeT
    Categoria Atleta:
    4a Cat.
    Squadra:
    TT Athletic Club Genova & Lavagna
    X quanto ritengo troppo teorica e forse quindi poco utile nel dettaglio è tutto chiaro..mi sfugge solo cosa vuoi dire con ultima frase...

    Il DAE capisce se e quando serve dare la scarica...e se dice che serve va data...e sperare che sia sufficiente nell'attesa che arrivi ambulanza con ossigeno altro personale e auto medica
     
  10. TiborKlampar

    TiborKlampar Rabarama's fan Staff Member

    Categoria Atleta:
    Non Tesserato
    Ahahahahahah, non pensavo di essere stato così criptico...sarà stata l'ora tarda! Volevo sottolineare solamente il fatto che non bisogna aver paura di usare il defibrillatore ( poi il DAE è una roba da neofiti, lo insegnano proprio a tutti, vuol dire che non ci vuole chissà che scienza per usarlo)..usare il dae vuol dire applicare due placche adesive sul torace e accenderlo, poi fa tutto lui..sulla base dell'attività che registra (tracciato isoelettrico, di solito indice di arresto più datato o di problemi di base più gravi, o fibrillazione ventricolare). La mia necessità di puntualizzare nasceva dall'affermazione di Chicco, secondo cui un uomo in ACC non è un morto...essendo l'ACC una condizione irreversibile, per definizione, in assenza di trattamento ( non esiste possibilità di regressione spontanea della condizione, se correttamente diagnosticata), non riesco a immaginare un morto più morto di un pz in arresto c/c e, quindi, su questa base, ogni tentativo di trattamento è meglio di nulla nel senso che non può peggiorare la situazione. Ovviamente stiamo parlando del vecchietto che ha un arresto mentre gioca a bocce , assistito da profani. Diverso il caso in cui arriva il medico rianimatore con automedica, che può fare 25 cose diverse per tentare di far ripartire il cuore
     
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