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Come portare nuovi tesserati al ping pong

Discussione in 'Chiacchiere sul Tennis Tavolo' iniziata da lucioping, 7 Ago 2007.

Status Discussione:
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  1. Giorno

    Giorno Amministratore Staff Member

    Nome e Cognome:
    Li trovi in firma
    Categoria Atleta:
    4a Cat.
    Squadra:
    EverPing ASD
    beh ma è ovvio! c'è da potenziare le società attuali, poi di conseguenza (automaticamente) il movimento si espande con società nuove dove non ce ne sono

    ma le cose principali sono:

    • Gente che dia la propria disponibilità allo scopo (senza non si va da nessuna parte)
    • Un buon progetto (ed in questo il forum può essere d'aiuto per farne un fac-simile per tutti che poi ognuno potrà personalizzare in base alle proprie esigenze... anche se questo, IMHO sarebbe compito della federazione, vedi punto 3)
    • Aiuto dalla Federazione sia in denaro che organizzativo (sempre che l'aumento dei tesserati sia uno dei suoi obiettivi... spero di si)

     
  2. Boomerang

    Boomerang Utente

    Andava evidenziato .... sarebbe compito della Federazione !!!!
    Non sto parlando di sprechi o assistenzialismo.
    Come si fa con gli enti pubblici o aziende private, così si dovrebbe poter fare con la Federazione: poter presentare un progetto credibile ed ottenere degli aiuti ...
     
  3. rico60

    rico60 gaula

    Nome e Cognome:
    federico bacci
    Categoria Atleta:
    Fuori Quadro
    tratto da giorno:
    Un buon progetto (ed in questo il forum può essere d'aiuto per farne un fac-simile per tutti che poi ognuno potrà personalizzare in base alle proprie esigenze... anche se questo, IMHO sarebbe compito della federazione, vedi punto 3)



    Sposo in pieno !! (era quello che volevo !)
    dotiamoci di un progetto di base ( l'esperienza vincente di Chicco e boomerang penso siano una buona base da cui partire visto che ha portato anche risultati importanti).

    Se ho (abbiamo) questo progetto in mano (por ???) e se c'è una strategia operativa che mi spiega su quali e quante scrivanie deve arrivare (comune ? potenziali sponsor ? professori di ginnastica ? radio locale ? sezione coni provinciale ? etc) non ho problemi ad attivarmi e come me credo altri
     
  4. dicolamia

    dicolamia Utente

    Rinnovo la richiesta fatta da altri: spiegaci un pò meglio cosa sono i POR, verifichiamo che siano fattibili anche in realtà diverse dalla tua.

    Grazie, anche se in ritardo, per il tuo benvenuto.
     
  5. .machiavelli.

    .machiavelli. Nuovo Utente

    Nome e Cognome:
    Pierluigi Montalbano
    Vorrei portare la mia esperienza degli ultimi 3 anni. Contattato dal medico di un Paese (3000 abitanti) ho proposto il raggiungimento di uno di questi due obiettivi: volete pochi atleti buoni o preferite creare un gruppo che possa dirottare i giovani verso una attività socialmente utile?
    La risposta è stata: iniziamo con qualche bambino e poi vediamo.
    Dopo il primo anno, nel quale lavoravo mediamente 8 ore alla settimana, in due turni di 4 ciascuna, siamo arrivati ad un livello accettabile con 12 bambini fra i dieci e i quattordici anni schierati in due squadre maschili e una femminile.
    Il secondo anno abbiamo perso due bambini ma ne sono arrivati cinque e abbiamo qualificato due atleti agli italiani.
    Il terzo anno la società è cresciuta in quantità e qualità raggiungendo la qualificazione di cinque atleti per Terni. (Un oro, cinque argenti e un bronzo).
    Questo prossimo sarà il quarto e abbiamo deciso di trasformare la società, aiutati dal comune e da tre (ottimi) dirigenti, ricevendo una sede adeguata con sette tavoli, un preparatore atletico, i grandetti faranno da sparring e miriamo a diventare la terza società della nostra regione. (attualmente siamo la quinta).
    Grazie per l'attenzione e scusate se mi sono dilungato.
     
  6. lele

    lele Table tennis for ever !

    Categoria Atleta:
    Non Tesserato
    :approved: ce ne fossero altri esempi che...si dilungassero come il tuo !
     
  7. mago

    mago Professionista

    Nome e Cognome:
    Erich Schuster
    Categoria Atleta:
    3a Cat.
    Squadra:
    Sarmeola Padova
    E' l'eterno problema del nostro sport....anzi, speriamo di no...
    Vi racconto una cosa, per quelli che non la sanno. Anni fa (c'è chi avrà conservato il "Notizie" con tanto di pubblicazione in copertina del fatto) partì il Progetto Trieste. In sostanza, scelsero Trieste, perchè è sempre stata una buona piazza, ha tradizioni di compioni italiani e aveva gente entusiasta (e in ottimi rapporti con Bosi) che se ne occupava. In più c'era la Kras, con tanti campioni, società molto solida e potente anche a livello nazionale. Diciamo un insieme di cose....un paio di persone andava nelle scuole, mostrava i colpi..lavoravano bene, all'inizio, ci andavano ogni giorno.

    A distanza di qualche anno è andato tutto a donnine allegre. Perchè ?
    Bah...i perchè sono i soliti. Il presidente de CR ha iniziato ad essere stufo e se ne sbattocchiava di andare ad insegnare TT nelle scuole; ha preso gusto ad insegnare ginnastica 70% del tempo, il resto un po' di TT. Altri ? No, non c'era nessuno che volesse continuare in modo...energico un progetto nella sostanza ammirevole.
    Poi, quando un ragazzino impara, deve giustamente avere un posto per giocare, un club dove vede bravi giocatori che gli danno entusiasmo ed esempio, magari non una D1, una C1 minimo, una B2. Nel frattempo le società a Trieste sono praticamente sparite, motivo soldi e menefreghismo. Chi diventava un po' bravino, aveva una sola chanche..la Kras, 15 km da TS e tradizionalmente orientata a portare avanti giocatrici, specialmente...casalinghe, cioè di Sgonico. Nessun giocatore o quasi è nato da questo progetto, si è spento tutto, è sconsolante.

    Le scuole vanno ovviamente bene, ma con l'immagine del TT, quanti vedono veramente il TT come uno sport da praticare seriamente e raggiungere alti livelli, invece che un gioco da fare a tempo perso ?
    Io credo che, in un panorama e con questa immagine, la cosa più...possibile sarebbe creare nuove società dove mancano e dove servono, per evitare che la gente viaggi 50 km. per allenarsi, magari piano piano, con pochi iscritti, poi cercarne progressivamente altri, amici, parenti, col tempo cercare piccoli sponsor, l'amico che gestisce il bar dell'angolo...sviluppare anche ovviamente le società esistenti, naturalmente con gente che se ne occupi, anche disinteressatamente e con costanza, in nome dello sport, della passione per il TT e della funzione sociale per i giovani. La Federazione dovrebbe sostenere questo processo.
    L'immagine del TT e quasi fossilizzata in uno sport da oratorio e solo la TV in orari meno improbabili o risultati grandi e continuativi possono cambiare le cose. La Francia ha avuto un notevole aumento di iscritti dopo Gatien e la Germania pure, con i successi di Rosskopf e Fetzner, campioni del mondo, il Belgio con Saive...
    Però se non abbiamo strutture e gente che all'inizio lo fa senza interesse e magari rimettendoci, aiuti federali, l'amico che di da qualcosa per sponsorizzare (si fa per dire) il suo negozio e lo sa che è a fondo perduto. Non abbiamo campioni....e risultati...è un po' il cane che si morde la coda;se non trovi un filantropo che ha la passione del TT (cosa pericolosa, perchè spesso è successo che dopo un paio d'anni si stufa e lascia la società in ...braghe de tela...), la disponibilità delle persone può essere la base, poi...
     
  8. Boomerang

    Boomerang Utente

    Scusate il ritardo ma ho scritto tutto e mi si è scollegato il pc e mi si è cancellato tutto.
    I POR rientrano nel cosiddetto quadro comunitario di sostegno. In altre parole sono dei programmi operativi regionali per la cui attuazione la nazione (presentando dei PON: programmi operativi nazionali) ottiene dei finanziamenti dalla Comunità Europea volti a far sì che alcune realtà un po' indietro rispetto al resto dell'Europa (sotto specifici punti di vista) possano crescere ed allinearsi a queste.
    Rientrano nel quadro di sostegno le seguenti regioni italiane: Sardegna, Puglia, Basilicata, Calabria, Campania e Sicilia. A queste ultimamente si è aggiunto il Molise.
    Quello che abbiamo presentato a Muravera (e che alcuni chiamano anch'esso POR) è più esattamente un POF e cioè un piano offerta formativa della scuola: un documento di impegni tra la scuola ed il territorio incentrato sul rapporto tra scuola-studenti e famiglia. Il POF è approvato dal Consiglio di Istituto ed elaborato dal Collegio dei Docenti su indicazioni preliminari del Consiglio stesso e ha durata annuale: ogni anno la scuola, quindi, ripete il lungo percorso di progettazione-approvazione.
    Quindi schematicamente tre componenti convergono al POF: scuola, Famiglia/Studenti e Territorio (Comune, enti pubblici, mondo produttivo, ecc. ecc.). Il tutto nasce in relazione alle nuove disposizioni per le quali le scuole sono tenute ad organizzarsi singolarmente anche per quanto riguarda la ricerca di risorse e la gestione economica delle spese.
    Di fatto l'iter non è poi così rigido (per quanto riguarda i POF mentre lo è per quanto riguarda i POR). Infatti solitamente la scuola contatta le associazioni presenti sul territorio e chiede la collaborazione per una cooperazione formativa degli alunni con la creazione di progetti con "laboratori" sperimentali. Le associazioni che decidono di collaborare presentano dei progetti con riferimento alle classi a cui è destinato il progetto, finalità, durata, costi, ecc. ecc.. Una commissione ne valuta la qualità e sceglie quelli fattibili in base ad una serie di parametri tra i più svariati. La scuola in accordo con ogni singola associazione si accolla in parte o del tutto i costi del laboratorio e l'associazione fornisce il cosiddetto esperto.
    Il laboratorio diventa parte integrante dell'attività curriculare degli alunni.
    Gli scopi per entrambi mi sembrano chiari.
    Farò un copia-incolla per chiarire ulteriormente cosa sia un POF e in un successivo intervento inserirò il POF da noi presentato dalla Muraverese alle scuole elementari di Muravera.


    IL POF è...

    Il POF è molte cose:
    Un Piano
    E' una mappa o intinerario delle decisioni relative alle scelte didattiche e organizzative,quindi î allo stesso tempo un piano previsionale (mappa delle decisioni) e piano esecutivo nel senso che ciò che è scritto verrà eseguito.
    Una Offerta
    Le decisioni e le scelte didattiche e organizzative sono rese pubbliche (offerte) implicando una assunzione di responsabilità della scuola e un diritto delle famiglie e degli studenti e delle studentesse a conoscere in modo assolutamente trasparente l'offerta formativa complessiva della scuola.
    Il POF è una offerta Formativa. Formativa è un termine in cui si fondono i principi dell'istruzione e dell'educazione. Richiama il senso di un apprendimento non circoscritto all'acquisizione di contenuti disciplinari, all'acquisizione di competenze e alla trasmissione di saperi, ma denso di esperienze, relazioni, opportunità che danno all'esperienza scolastica una valenza formativa integrale e per certi aspetti irripetibile.
    Un Impegno
    Il POF è il frutto di una attività di progettazione che ha uno scopo preciso:il successo formativo di ogni studentessa e studente. Il documento scritto, o in altre forme espresso e fruibile, esplicita e rende visibili le scelte responsabili assunte dalla scuola autonoma per il raggiungimento dell'obiettivo fondamentale in precedenza evidenziato. E' un impegno perché documenta gli impegni. Per l'insegnante è lo strumento per definire le proprie attività, per lo studente e i genitori lo strumento che li aiuta a conoscere cosa la scuola intende fare e come. Il POF quindi non è astrazione o un nuovo adempimento burocratico, di cui la scuola non ne sente assolutamente il bisogno, ma una dichiarazione di azioni concrete.
    Un Processo
    La sua costruzione prevede la partecipazione e la responsabilità degli insegnanti, degli studenti e delle studentesse,dei genitori,del personale Amministrativo, del personale Tecnico, del personale Ausiliario,dei soggetti rappresentativi l'ambiente esterno in cui la scuola vive e opera. Il POF î quindi per sua natura dinamico e dialettico. Non può essere lo specchio delle esclusive decisioni degli insegnati o all'opposto la somma delle pretese del territorio e delle Aziende in particolare.
    E' la sintesi di diversi bisogni, interessi, attese, responsabilità.
    Si può definire come un processo senza fine, nel senso che la progettazione non si conclude con la definizione del documento POF, ma riprende perché l'ultima fase è l'innovazione del Piano. La valutazione della realizzazione di quanto dichiarato, l'esperienza, la lettura della realtà, le nuove partecipazioni alla progettazione identificano il POF come un processo inevitabilmente destinato a crescere nel tempo con l'esperienza e la partecipazione di tutti i soggetti interessati e coinvolti.
    Una Mentalità
    Il POF è una mentalità, uno stile di lavoro che sollecita nella progettazione il senso di responsabilità,di razionalità e di partecipazione di ogni scuola.
    Una Identità
    Il Piano è una identità. L'identità, per sua natura, presuppone una precisa identificazione della propria specificità. Questo significa che nel Piano l'identità emerge se è chiaramente evidente come intende realizzare il successo scolastico, obiettivo fondamentale, precisando i tempi e i modi. Il POF deve essere un documento di sostanza.
    Il Cuore del piano

    Il POF è un mosaico di impegni molto concreti e operativi, composto da tanti tasselli che richiamano le nuove opportunità offerte dall'autonomia (es. riorganizzazione dei tempi e degli spazi, flessibilità del curricolo, ampliamento dell'offerta formativa ecc.); non tutti però hanno lo stesso peso e la stessa ricaduta rispetto alla qualità dell'esperienza formativa. Il POF ha un cuore, un centro di granitá intorno al quale ruota l'intera mappa delle decisioni. Questa idea di un centro è importante perché supera il rischio di una logica che tenda a sommare tante parti tra loro indifferenti.
    Nell'ambito dell'autonomia il cuore del POF è la didattica, intesa come quella strategia consapevole che la scuola mette in gioco per finalizzare tutte le azioni previste al successo formativo di ogni alunno. L'autonomia trova il suo senso e il suo campo d'azione nell'aula, nella relazione quotidiana tra chi insegna e chi impara, nel miglioramento delle condizioni di apprendimento. è nella quotidianità dell'aula che si misura l'efficacia delle azioni e il buon esito delle scelte; è negli interventi didattici di ogni giorno che acquistano senso la flessibilità, l'organizzazione modulare dei percorsi formativi, i curricoli personalizzati, ecc.
    Al centro dell'autonomia, al centro del POF, c'è l'innovazione didattica: è questa che dà senso e valore alle trasformazioni in atto, sollecita gli insegnanti ad individuare strategie, comportamenti, tecniche, modelli organizzativi, modalità di intervento, strumentazioni utili a rendere più sicuro l'apprendimento, a garantire agli studenti e alle studentesse, ogni giorno e in ogni aula, il massimo sviluppo delle loro potenzialità individuali.
    A seguire Leggi e Regolamenti
     
  9. Boomerang

    Boomerang Utente

    Proseguo con Leggi e Regolamenti.

    Leggi e Regolamenti

    • Regolamento, Prima applicazione art. 8 del D.P.R. 275/99
    • Decreto Ministeriale del 3 aprile 2000, n.105, Organico funzionale: sperimentazione a.s. 2000/2001
    • Direttiva Ministeriale del 3 dicembre 1999, n.292, Interventi di educazione alla salute da parte delle scuole di ogni ordine e grado e per lo svolgimento delle attività di formazione
    • Bozza di Regolamento, Attuazione dell'articolo 68 della legge 17 maggio 1999, n.144 concernente l'obbligo di frequenza di attività formative
    • Bozza di Regolamento sulla gestione amministrativo contabile delle istituzioni scolastiche, soggetta alle modifiche che scaturiranno dagli incontri con le organizzazioni sindacali, dall'acquisizione dei prescritti pareri e dalla consultazione generale col mondo della scuola che sarà attivata sulla rete intranet del Ministero a partire dal 21 gennaio 2000
    • Legge 17 maggio 1999, n. 144 (articoli 68 e 69), Collegato alla Legge di Bilancio dello Stato 1999 (Obbligo di frequenza di attività formative)
    • Decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n. 275, Regolamento recante norme in materia di autonomia delle istituzioni scolastiche, ai sensi dell'art. 21, della legge 15 marzo 1997, n.59
    • Decreto del Presidente della Repubblica 18 giugno 1998, n. 233, Regolamento recante norme per il dimensionamento delle istituzioni scolastiche e per la determinazione degli organici funzionali dei singoli istituti
    • Decreto Legislativo 31 marzo 1998, n. 112, Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle regioni ed agli enti locali
    • Decreto Legislativo 6 marzo 1998, n. 59, Disciplina della qualifica dirigenziale dei capi di istituto delle istituzioni scolastiche autonome
    • Legge 18 dicembre 1997, n. 440, Istituzione del Fondo per l'arricchimento e l'ampliamento dell'offerta formativa e per gli interventi perequativi
    • Legge 24 giugno 1997, n. 196, Norme in materia di promozione dell'occupazione
    • Legge 15 marzo 1997, n. 59, Delega al Governo per il conferimento di funzioni e compiti alle regioni ed enti locali, per la riforma della Pubblica Amministrazione e per la semplificazione amministrativa
    - - -
    Presentazione POF:

    POF DI TENNISTAVOLO




    Dal pallone alla pallina



    Il presente progetto, come si può evincere dallo stesso titolo, (attraverso un iter, un percorso per quanto ristretto e concentrato in ordine temporale fatto di attività motorie o psicomotorie, che dir si voglia, che permettano lo sviluppo delle capacità condizionali e coordinative), ha come finalità la conoscenza e la pratica del tennistavolo.
    A torto considerato tra gli sport minori, esso, come altri, acquista per il bambino valenza e dignità già nel primo momento della conoscenza: l'approccio.
    E' questa l'essenza del progetto.
    Sfruttando bene questo naturale intreccio tra forma ludico-giocosa e sport di cui il tennistavolo è intriso, cosa che agli occhi della gente, lo penalizza come sport, possiamo portarlo a conoscenza dei bambini.
    La presenza della palla, o meglio della pallina, è l'elemento catalizzante dell'attenzione dei pargoli.
    Da sempre la sfericità degli attrezzi ha il potere di affascinare il bambino.
    Il nostro progetto è finalizzato a sfruttare questo fascino e far capire che il divertimento la voglia di fare sport, si può soddisfare anche con palle di dimensioni diverse: la pallina appunto.
    Se a questo aggiungiamo, poi, la necessità dell'uso di un attrezzo (racchetta) per colpire la palla, è facile capire il grande intervento che questa attività può esercitare nell'ambito dello sviluppo e potenziamento delle capacità coordinative (coordinazione oculo-manuale, spazio temporale, senso del ritmo).
    La “competizione†priva di contatto fisico propone, inoltre, la canalizzazione di forme aggressive (talune innate, talune ambientali) creando valvole di sfogo in forma ludica. La “rigidità†nell'esecuzione del gesto tecnico, pur potendo esso essere personalizzato, consente una presa di coscienza di regole a cui non si può derogare. Altresì le regole di gioco (affrontate in un secondo tempo). Non ultimo, il fatto che pur trattandosi di sport individuale, ha come competizione base il campionato a squadre che permette di acquisire e sviluppare quello spirito di aggregazione che tanta importanza ha anche nel sociale favorendo quella ricerca del “dare di più†che nasce dalla “responsabilità†dell'impegno nei confronti dei propri compagni.
    E' per questo DAL PALLONE ALLA PALLINA. Perchè vogliamo che i nostri bambini conoscano, sappiano, che non esiste solo il calcio e se decidono di fare sport (e siamo d'accordo che questo lo vogliamo tutti: perchè sport è un modus vivendi) e decidono di praticare il calcio che possano farlo in base ad una scelta.
    Il tennistavolo a Muravera è passione antica. Ha messo radici. E' disciplina intessuta nella realtà cittadina. Fa parte della storia del tennistavolo in Sardegna. E non lo diciamo per i titoli sportivi, per i campionati elitari a cui partecipa, per gli atleti che la scelgono per venirci a giocare (anche questo importante) ma per la cura, l'attenzione, la dedizione, rivolta al settore giovanile, ai bimbi, vero e unico patrimonio di una società, sia a sportiva che civile (come se poi ci fosse differenza).
    E' in quest'ottica che i nostri progetti (scuola e non) viaggiano. Insegnando tra i nostri tavoli un modo sportivo di vivere, cercando di creare uomini sportivi, uomini atleti, DEL POSTO, perchè questi presenti e futuri uomini sportivi, girino l'Italia vestendo la maglia e portando in alto il vessillo del nostro Sarrabus con prestazioni sportive elevate, ma riconosciuti, anche, come modello di comportamento.
    Per quanto concerne, invece, l'aspetto puramente tecnico, l'iniziazione e l'allenamento delle fascie infantili (8-14 anni) è assai complesso (in considerazione anche della fase evolutiva) e dovrebbe essere strutturato anch'esso secondo i medesimi principi che regolano il dosaggio dei carichi fisici (chiaramente naturali vista l'età dei protagonisti).
    La stessa natura dello sport in questione poi, in cui si combinano e coniugano capacità coordinative di eccezionale livello e capacità condizionali variegate (potenza, velocità e resistenza) unite ad una necessaria altissima capacità di concentrazione (intelligenza tattica) e resistenza allo stress (dovuta al fatto di essere sport di situazione in un continuo confronto di uno contro uno), ne aumenta le difficoltà nello strutturare dei programmi adeguati dal punto di vista della preparazione fisica e tecnica.
    Il lavoro verrà, quindi, strutturato attraverso due fasi: una mista (fisico-ludico-tecnica) in cui prevarrà l'aspetto d'approccio e conoscenza dell'ambiente (campo di gara) e degli attrezzi (racchetta-pallina-tavolo) necessari per la pratica della disciplina attraverso dei circuiti di destrezza in cui i bambini potranno sviluppare le loro capacità motorie e socializzare (circuiti a squadre) e attraverso i quali, al termine del progetto, potremmo verificare il progresso sotto questo aspetto; una seconda, più tecnica, con l'apprendimento dei colpi base del tennistavolo. Questa seconda fase avverrà sul tavolo con interventi personalizzati e di gruppo.
    Gli esercizi al tavolo possono essere infatti di due tipi:
    A) 1:1 2:2...............
    B) 1:1 1:2 1:3 1:4 ............
    Legenda: il primo numero sta per l'istruttore, il secondo nell'equazione sta per il n. degli allievi.
    Nel primo caso (A) abbiamo la forma più efficace perchè fondamentalmente possono venire esercitate tutte le possibilità tecniche e tattiche. La situazione di gioco riproduce quella reale e si crea un rapporto immediatamente diretto tra allenamento (e/o apprendimento) e competizione: si impara ad affrontare la reale situazione di gioco. (Illustrazione 1)
    Nel secondo caso (B) abbiamo l'assenza di pause per la raccolta di palline, nessun atleta in parcheggio (impegno costante), maggiore intensità di apprendimento dosando l'esercizio in maniera individuale. Ogni due minuti deve avvenire una rotazione (cambio). (Illustrazione 2)
    Non va dimenticato che, se da una parte gli allenamenti di gruppo, specialmente nella fase iniziale dell'apprendimento rappresentano la forma di esercizio più interessante e divertente (grande momento di aggregazione e formazione del gruppo), dall'altra parte, non possono e non devono sostituire del tutto la forma a due alla quale deve essere, in ogni caso, riservato un ruolo di primo piano.
    Giusto per conoscenza un programma di allenamento (non è il nostro caso) ben pianificato può prevedere un allenamento di gruppo di max 45 minuti.

    Segue ..............
     
  10. Boomerang

    Boomerang Utente

    Organizzazione POF:

    A CHI SI RIVOLGE:
    Il nostro progetto si rivolge alle fascia di età scolare delle terze elementari (8/9 anni).
    Esso, leggermente modificato, potrà essere utilizzato anche per le fasce di età superiore.


    DURATA DEL PROGETTO:
    Abbiamo ritenuto sufficienti 6/8 incontri al fine di ottenere gli obbiettivi contenuti nel progetto.
    I nostri istruttori sono disponibili il sabato mattina in date da concordare con l'Istituzione Scolastica.

    TEMPI DI ATTUAZIONE:
    Ogni singolo intervento avrà la durata di due ore.


    ORGANIZZAZIONE DEI SINGOLI INTERVENTI FORMATIVI:
    Nell'intento di svolgere il lavoro nel miglior modo possibile si potrebbe pensare di suddividere le classi operando in sabati alterni con classi diverse. Il progetto, a questo punto, prevederebbe 6/8 incontri di un'ora per classe (poco secondo noi) o 12/16 incontri di due ore (6/8 di due ore) per classe.


    RIPETITIVITA' DELL'INTERVENTO:
    L'Associazione è disponibile, stante il buon esito del progetto (soddisfazione dei bambini, innanzitutto, e dell'Istituzione Scolastica), a portare avanti l'iter oltre le 6/8 lezioni (con la eventuale disponibilità degli istruttori) e/o ripetere l'esperienza l'anno seguente con gli stessi allievi o altri.


    SEDE DI ATTUAZIONE:
    Il progetto si realizza all'interno della palestra comunale di Muravera sita in viale Rinascita.


    ATTREZZATURE NECESSARIE:
    Per la realizzazione del progetto sono indispensabili delle attrezzature sportive. L'acquisto e/o il noleggio delle stesse dovrà essere concordato preventivamente tra la società e l'Istituzione Scolastica.
    - - -
    Proseguo domani con esempi di circuito e giochi.
    Questi sono modificabili a piacimento e può anche essere il caso di non presentarli con il progetto per non vincolarvi. Durante il progetto potreste, per una miriade di motivi, essere costretti a dovervi discostare dai giochi originali e questo potrebbe crearvi dei problemi con l'istituzione scolastica o gli insegnanti (il più delle volte "non molto pratici") se li avete elencati a priori.
     
  11. .machiavelli.

    .machiavelli. Nuovo Utente

    Nome e Cognome:
    Pierluigi Montalbano
    Progetto interessante. Un pò complesso ma in linea con l'obiettivo da realizzare. Alla base deve esistere un gruppo di almeno 4/5 persone che seguano i vari settori interessati: responsabile dei rapporti scolastici, segreteria per le iscrizioni, due tecnici, un organizzatore. Se manca questo supporto crolla tutto. In città c'è la concorrenza del calcio, in paese si corre il rischio di accentuare il pensiero "sport da bar". La società sportiva deve essere pronta a sobbarcarsi gli inconvenienti derivanti dalla confusione che si crea quando arrivano venti bambini scatenati che urlano, corrono da tutte le parti e si siedono sul tavolo mentre si gioca. Se si è capaci di resistere...i frutti si raccoglieranno.
    Buon lavoro a chi vorrà cimentarsi nell'impresa (il tutto, ovviamente, gratis).

    Ritengo più efficace rivolgersi ad amici e parenti per chiedere se i loro figli hanno voglia di affrontare uno sport che è soprattutto un gioco...ed è dunque divertente. Poco a poco impareranno ad amarlo (sappiamo perchè) e per "contagio" porteranno un amichetto o il cuginetto. Con questa impostazione il lavoro è più lento ma il cemento che sta alla base è solido.
     
  12. GWT

    GWT GWT 2.0

    Categoria Atleta:
    Non Tesserato
    Squadra:
    GWT 2.0 non sono lui io
    :eek:
    ma ... a vedere il nuovo avatar ... non è che con questo POR ti sei fato darre un saco di ssoldi e ti ssei compratto tuti quei bummerrang che ssi
    veddonno nela fotto?
    :clap:

    :birra: :birra: :birra: :birra: :birra: :birra: :birra: :birra: :birra: :birra: :birra: :birra:
    bastano queste (4 a testa) per quelle che vi siete fatte fuorri vennerdì sserra, mentre noi facevvammo l'hard bat ??? ... tu e i duei bambinetti cui fai assistenza soccialle ???
     
  13. Boomerang

    Boomerang Utente

    ??????????????????????????????? :confused: :confused: :mumble: :mumble:
    Per quanto concerne i POR posso concordare con te ma nella fattispecie (POF) non credo esistano tutte le difficoltà che ci vedi tu.
    Il progetto è scolastico. Le classi sono accompagnate in palestra dal loro insegnante che è presente, vigila e, nell'ambito delle sue competenze, può dare una mano. Tra l'altro i bambini non possono neanche molto "cazzeggiare" perchè il progetto si conclude con una valutazione che va ad influire sulla valutazione curriculare e quindi questa è anche una motivazione all'impegno dalla quale può nascere quella a proseguire in società.
    E' chiaro che il progetto, come lo avevamo noi, di 26 bambini (un gruppo) e 22 (l'altro gruppo), presuppone un'organizzazione. Il crollo non può avvenire per il semplice fatto che se il progetto è pianificato in grazia di Dio il numero degli "aiutanti" è già stabilito in partenza.
    Sport da bar? Ripeto: se ti presenti davanti ad una istituzione con un progetto da bar, senza un minimo di referenze, con esperti "da bar" è molto probabile che si venga ritenuti tali ma credo che nessuno di noi osi presentarsi senza "credenziali".
    Se si è capaci di resistere? Stai tranquillo che nessuno dei bambini con i quali abbiamo avuto a che fare si è permesso di salire o sedersi su un tavolo e quindi non c'è stato bisogno di resistere. Certo per chi non è abituato ad un'ondata ci può essere un primo momento di caos ma il tiro si aggiusta subito e ci pensano anche gli insegnanti al seguito a mantenere la disciplina: non è molto piacevole per un bambino stare due ore seduto in tribuna mentre gli altri giocano.
    Nessuno poi ha detto che il tutto sia gratis, anzi.
    Non so con quali criteri possa ritenere che con l'impostazione del "chiediamo ad amici e parenti" si possa avere un cemento più solido alla base. Quella sì che è una professionalità da bar (che bada bene ci può stare e si può anche affiancare ma allora non parliamo di progetti).
    Se la vita della mia società fosse affidata ad una strategia del genere non credo che avrebbe lunga vita.
    Ognuno poi la vede a modo suo.
     
  14. Boomerang

    Boomerang Utente

    Creddo che bastinno!
    Io e i miei due assistiti (prima categoria anche tra gli amanti del luppolo e frumento) siamo stati morigerati :)birra: :birra: a testa) . Il quarto (noto allena-Tore) ha tracannato :birra: :birra: :birra: :birra: :birra: :birra: :birra: da 0,40. Alla fine mi è sembrato leggermente allegro! :D
     
  15. .machiavelli.

    .machiavelli. Nuovo Utente

    Nome e Cognome:
    Pierluigi Montalbano
    Caro boomerang, siamo alle solite...io scrivo e tu giudichi. Non capisco. Visto che ritieni utile commentare con "ognuno la vede a modo suo", io ritengo che tutti i mezzi per ottenere l'obiettivo di aumentare il movimento sono buoni. Se proviamo con vari mezzi, forse, riusciremo nell'intento. Nel frattempo io continuerò a mettere cemento a modo mio...Fra qualche tempo potremo confrontare i risultati ottenuti e se la tua strategia sarà vincente non avrò nessuna remora ad adottarla.
     
  16. Boomerang

    Boomerang Utente

    A me sembra di non essere stato io a giudicare!
    Io mi sono limitato a pubblicare il progetto e questo è stato il tuo "commento" al quale ho risposto.
    Se con la tua impostazione il cemento che sta alla base è solido .....
    Credo di aver soddisfatto esclusivamente la curiosità di chi voleva prendere visione di un possibile e fattibile progetto. Se si fosse trattato semplicemente di rivolgersi a parenti e amici non credo che sarebbe stato necessario il progetto.
    Comunque ormai hai preso il trend di polemizzare da tutte le parti e non ne ho voglia.
    Stammi bene.
     
  17. .machiavelli.

    .machiavelli. Nuovo Utente

    Nome e Cognome:
    Pierluigi Montalbano
    Il problema è il come hai risposto al mio post!
    Ti spiego meglio con parole tue:
    Non so con quali criteri possa ritenere che con l'impostazione del "chiediamo ad amici e parenti" si possa avere un cemento più solido alla base. Quella sì che è una professionalità da bar
    Se la vita della mia società fosse affidata ad una strategia del genere non credo che avrebbe lunga vita.


    Sono commenti superflui. Il progetto va benissimo, infatti ho scritto:
    Progetto interessante. Un pò complesso ma in linea con l'obiettivo da realizzare. Alla base deve esistere un gruppo di almeno 4/5 persone che seguano i vari settori interessati:
    [/COLOR]
    Quindi non mi sembra di aver voluto polemizzare io.
     
  18. GWT

    GWT GWT 2.0

    Categoria Atleta:
    Non Tesserato
    Squadra:
    GWT 2.0 non sono lui io
    Miiiincaaa!!!!

    Ma la finnitte voi due di romperre...
    Sembrate Waldorf e Hilton i due vecchietti del Muppet Show
    ......sul balconcinno sardo!
     
  19. .machiavelli.

    .machiavelli. Nuovo Utente

    Nome e Cognome:
    Pierluigi Montalbano
    Io avevo finito. Comunque l'argomento è importante e, forse, anche gli interventi apparentemente inutili possono portare qualche beneficio. Comunque scusa se ti abbiamo disturbato.
     
  20. GWT

    GWT GWT 2.0

    Categoria Atleta:
    Non Tesserato
    Squadra:
    GWT 2.0 non sono lui io
    ;)
    ma figurati se mi disturbate...
    e comunque almeno discutevate di ... proselitismo al tennistavolo....
    stai tranquillo che cercavo solo di mettere un po' di spirito e come al solito stemperare un po'.... mica posso sempre e solo stracciare i callones....
    dopo divento pesante (che già leggero non sono)...!
    non veddo l'orra di andarre a casa... a passarre ferragosto !
    ho bisognno di fferrie (e ferrie-boat!)...
    :p
    :birra: :birra: :birra: :birra:
    ichnusa ...e sai cosa bevi !
     
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