Come farci conoscere!

Esatto, quello è il problema. Il 90% delle società italiane, o forse anche più, non è in grado di seguire eventuali bambini che volessero approcciare al nostro sport.

Ma veramente, QUASI NESSUNO conosce il nostro sport, se non come un gioco da spiaggia.

Sono d'accordo in molte cose, ma in altre no. Quasi tutti sono capaci a giocare a ping pong in spiaggia, credendosi anche grandi giocatori spesso, però poi non vengono a giocare in una società.
In realtà i tavoli ci sono in molte scuole, ma non risolve nulla.

 

Per seguire i ragazzini serve preparazione e anche tempo. La preparazione si potrebbe anche cercare con i corsi di 1° livello ma il tempo….Ho incontrato qualche mamma col figlio interessato, ma il fatto di avere gli allenamenti alla sera allontana i possibili praticanti di quell'età.

 

Tu sai che sono uno che nelle pieghe dell'impossibile va sempre a cercare una possibilità,se almeno si intravede una pur minima strada praticabile.Anche osando,talvolta.A Roma dicono:"Ci ho provato!"
Allora per quanto concerne il tempo,assodato che non è facile trovare una soluzione che vada bene per tutti,preparatori e ragazzi,quelli impegnati a scuola,so di una Società che ci ha ragionato sopra ed è ugualmente riuscita a contattare una parte di quei ragazzi interessati all' attività.Dato che il tempo pieno e lo studio assorbono la maggior parte della giornata dello studente,con gli impianti sportivi super prenotatissimi e contesi dalle Ass. sportive a noi concorrenti,s'e' pensato come soluzione al sabato mattina.Prima si è assicurata la disponibilità di qualche cooperante libero e disponibile a giocare e rapportarsi con i ragazzi in tale giornata,poi,ottenutala, s'e' fatta la dovuta pubblicità a questa nuova offerta sportiva sul territorirario dalle 10.00 alle 11.30 per le ragazzine ed ev. giovanissimi,dalle 11.30 alle 13.00 per gli altri.Dopo un inizio così,cosi',l'iniziativa sta ottenendo un discreto riscontro.
Non voglio dire che questo tipo di soluzione sia praticabile in tutte le Società,comunque alla lunga,prima o dopo,un punto d'incontro,volendo lo si trova.
Resta più difficile ,molto più complesso,trovare una soluzione all'altro "punto dolens",quello della preparazione dei Tecnici a lavorare,insegnando ping pong e facendo trascorrere una sana ora di divertimento ai piccoli che per tale motivo continuano a seguire i nostri Corsi d'avviamento al tennis tavolo.
Facendo peraltro contente le mamme,che si ritengono sicure di lasciare i loro pargoli in buone mani,mentre vanno a fare la spesa di fine settimana.
Il nostro sport e' ritenuto dai molti più un passatempo gioioso,che una pratica sportiva vera e propria,proprio perché chi lo ha provato e praticato preferisce di gran lunga giocare piuttosto che impegnarsi per farlo conoscere.
Negli altri sports,superata la trentina gli atleti non saltano,non corrono e non fanno più le piroette come da noi.Giocoforza molti di loro si trasformanoinTecnici,arbitri, preparatori giovanili a vario titolo,dirigenti...pur di restare nell'ambiente.Quindi a fine carriera da noi e' più facile trovare buoni giocatori,che bravi e soprattutto convinti allenatori,disposti a far gavetta.
stima ettore

 

E' ON LINE LA NUOVA RIVISTA ANNO 14 - N° 8 DICEMBRE 2018

ah no scusate !! per farci conoscere siamo un po' in ritardo

 

Io anche ne ho sentite di storie così; questo è un altro problema grande, molte società a mala pena riescono ad avere la palestra di sera, e in alcuni casi chiamarla "palestra" è un gran complimento

 

le storie un po' così....
Le palestre? gli orari? Di grazia i tavoli.....prima che ammuffiscano.
Eppure qualcuno, molti, queste benedette palestre le frequenta, ritagliandosi per sè, causa sovrabbondanza d'iscritti, tutto l'orario pomeridiano e financo antimeridiano. Sono ovviamente le Ass. sportive a noi concorrenti.Che però un merito ce l'hanno ed è quello di saper coinvolgere i ragazzi a seguire con passione i vari Corsi proposti e soprattutto di farlo con una seria programmazione annuale per obiettivi.Proprio ieri sera ho sostenuto una conversazione su queste problematiche con un dirigente,rappresentante di una Società pongistica a noi vicina,che lamentava la poca o nulla frequenza di giovani nella sua palestra.Suscitando la mia curiosità gli chiesi il motivo di questo poco interesse dei giovani per il ping pong, proprio loro, a differenza nostra, che l'orario pomeridiano e la palestra a disposizione ce l'avrebbero. M'ha risposto che i giovani, al giorno d'oggi,non vogliono faticare. Ammesso e non concesso questo, eppure se confrontato con altri sport sembra strano che solo il nostro sappia destare così poco interesse, rispetto agli altri più seguiti.
E ciò vale non solo per il calcio, ma anche per le più sconosciute e disparate discipline sportive che da poco si affacciano sulla scena mondiale. Forse,dico io, noi, me compreso, giocatori d'antan, non sappiamo motivare e accendere un minimo fuoco, nemmeno una scintilla per suscitare un seppur flebile curiosità per la pratica pongistica. Per cui i risultati.....
A ciò lui di rimando ribadisce che ,oltre la mancanza d'impegno da parte dei giovanissimi, nessuno vuole spendere inizialmente soldi per i Corsi e le attrezzature. Ma pur le altre Associazioni sportive,aggiungo io,anche quelle appena nate, sanno riempire le palestre di centinaia d'iscritti e dotati di tutto punto di ciò che serve o può servire per le loro attività. Forse perchè sanno essere molto convincenti presso le famiglie e nel dire loro che ogni soldo investito per la pratica dello sport è un ritorno in benessere psicofisico a vantaggio per la salute dei propri figli. Non occorrono cifre ingenti.
Il mio interlocutore serale si sofferma indispettito e accigliato:"Cosa non faremo mica iniziare i nostri giovani, ammesso che ci siano (sic!) con una racchetta di 10 euro della Decath.....,che ne sarebbe poi dell'impostazione?...e della ricerca poi di un gioco attraente e vincente per il ragazzo?"
Già qui mi par evidente che parliamo di due situazioni all'opposto. Lui,come molti altri mi par di capire, pensa all'obiettivo finale ,di quando cioè un ragazzo molto motivato viene e soprattutto continua a venire in palestra, quindi indipendente, di una certa età, comunque già grandino e appassionato .....viceversa
io penso alla strada ,al percorso necessario a far sì che quel tal ragazzo o ancor ragazzino,vergine e all'oscuro di tutto della nostra disciplina, s'accosti gradualmente e con interesse, pur con gli alti e bassi della sua giovane età, al tennis da tavolo.Ripeto da zero alla nostra palestra, con in mezzo il deserto, con tutte le sue buche e tanta, tanta polvere di sabbia che spesso fanno deviare dal percorso iniziale e perdere di vista poi la vera meta.Un lungo e faticoso camino,che non si può affrontare con la stessa leggerezza di una passeggiata sotto il viale alberato della città. Sempre il solito..,ma se si vuol affrontare un viaggio nuovo, in tutto il suo fascino con la scoperta e l'apertura di nuove prospettive......
Comunque sia,dice lui,nonostante qualche saltuario impegno con i ragazzi più grandi delle scuole medie poi,in effetti nessuno o quasi aderisce...Spesso rimane solo e dopo un paio di tentativi,demorde e sparisce.
Forse,faccio io, non è lì la nostra miniera cui attingere per formare un nucleo di pongisti, destinato a rimanere ed eventualmente a crescere nel tempo, essendo a quell'età già consolidate e aggregate le compagnie per gruppi d'interesse,di solito verso gli sports che vanno per la maggiore e comunque non ancora il ping pong.
Quindi per il futuro sarà necessario cercare le nuove leve fra i giovanissimi,o ancor di più,essendo il nostro sport adatto a tutte le età.Certo, perchè no, anche le prime classi delle scuole dell'obbligo,dove i gruppi d'interesse non sono ancora preminenti,neanche così consolidati fra le famiglie del giorno d'oggi,così frammentate anche per la presenza di molti stranieri.E difatti se andiamo a ben vedere le Società di successo,molte con forte pregnanza femminile,che ora stan raccogliendo frutti abbondanti e ben meritati dopo intenso e certosino lavoro, lì hanno seminato. O, se possibile e indubbiamente lo è, ancor prima già dalle scuole materne. Anno dopo anno .....ora nessuno fra loro lamenta di palestre vuote e scarso impegno di atleti o atlete....Risultati di ogni tipo non mancheranno.
Avremo la pazienza, noi di una certa età, compresi i due amabili conversatori perditempo di ieri sera che s'avvicinano ciascuno ormai alla settantina d'anni, se non l'hanno già superata.....Poi l'energia e la passione necessaria per affrontare una simile o ancor più ringiovanita platea, peraltro vivacissima e massimamente curiosa per tutto ciò che è nuovo, come poi non lo sarà mai della stessa intensità, negli anni futuri?
Da qui adesso si dovrebbe affrontare un nuovo discorso didattico, al passo con i tempi,su chi e come attivare e preparare i nuovi docenti esperti, con le giuste qualità per affrontare questo nuovo mondo.Qualcuno vuole cominciare?
stima ettore

 

è molto più facile in questi sport più importanti tenere i bambini, essendoci già una solida società con tanti giocatori della stessa età. Da noi questo è più difficile, per i motivi sopra detti. Guarda, quasi quasi, per come siamo messi, conviene fare più promozione tra gli adulti per promuovere il nostro sport, loro è più facile che non abbandonino la società. Dico per dire, ovviamente..

 

Guarda, quasi quasi, per come siamo messi, conviene fare più promozione tra gli adulti per promuovere il nostro sport, loro è più facile che non abbandonino la società.
Sì certo.Le Società devono comunque sopravvivere con chi e assieme a chiunque si presenti nelle nostre palestre.Però non arrendiamoci,individuato il problema e le carenze di un sistema bloccato,perchè non c'è ricambio, adesso pensiamo a trovare soluzioni,piuttosto che rimandare e mettere il nostro "punto dolens" sotto il tappeto.Vogliamo parlare della preparazione di chi poi andrà a spendersi laddove ci sono i giovani e i giovanissimi,
nel saper motivarli,sondare e preparare il terreno affinchè essi ben attechiscano e infine coltivare il tutto con la pazienza necessaria?
ettore