ciao massimo

ieri, dopo l'ultima gara durata un paio di anni, dove si è difeso come poteva ma il suo avversario era altissimo in classifica, è uscito dal tabellone MASSIMO SALVATORI, un pongista laziale.
avevamo iniziato insieme, agli inizi degli anni 70 nella mitica "marbert" di roma. non si è mai distinto per i suoi risultati ma per il suo attaccamento a questo sport. la sua passione era talmente travolgente che ne ha fatte le spese per primo il fratello minore Angelo, che, nonostante non avesse la stessa passione è arrivato ad essere seconda categoria. in tanti assistevamo alle frequenti liti tra i due a causa delle "pressioni" del più grande. Massimo è stato uno di quei personaggi che hanno fatto la storia del nostro sport. ci sono quelli che vincono i titoli e quelli che si prodigano a far capire agli altri l'importanza del nostro sport. Massimo ne ha fatti tanti di sacrifici, prima per portare il fratello agli allenamenti e alle gare, poi con il figlio stessa cosa. tutto questo per far si che un salvatori potesse arrivare a grandi traguardi. lui sapeva di non poterci arrivare, nonostante la sua forza di volontà lo spingesse a giocare tantissimo e ovunque. questa sua forza di volontà la sperimentai fin dai primissimi tempi quando, tra un set e l'altro, mi costringeva ad interrogarlo sui vocaboli inglesi che imparava a memoria. non solo imparò l'inglese con questo metodo, ma anche altre lingue. personaggio molto eclettico, ogni 5 minuti iniziava una nuova attività. chi gli era vicino non si annoiava di certo. tutto questo fino ad un paio di anni fa quando il male lo ha colpito. sono contento che qualche tempo fa è riuscito a venire nella palestra dello stadio olimpico a respirare quell'aria malsana frutto degi allenamenti degli altri ma per lui importantissima per dargli un po' di serenità che lo ha accompagnato negli ultimi giorni. per noi una grande perdita, per quelli lassù un bell'acquisto per passare qualche ora in più di svago tra una partita di ping pong, una barzelletta o un gioco di prestigio in cui massimo era bravissimo.
saluto con affetto i suoi familiari e soprattutto angelo (il fratello minore)

 

Mi unisco ai saluti

 

Sentite condoglianze anche da parte mia a tutti i famigliari.

 

Condoglianze

 

Condoglianze alla famiglia da parte di tutta la società Atlantide di Vibo Valentia.

 

Condoglianze anche da parte mia alla famiglia e al fratello Angelo.
Li ho conosciuti entrambi, ormai molti lustri fa, in quell'avamposto meritevolissimo del tennistavolo romano che era il TT Casalbruciato.
Personaggio davvero pirotecnico, dalla simpatia contagiosa, al quale era difficile stare appresso.
Non sapevo che stesse male. Mi spiace molto...un altro pezzo della mia vita che se ne va.

 

ciao massimo,
ci mancherai.sentite condoglianze alla famiglia e a quanti lo hanno conosciuto e stimato

 

Anche da parte mia, condoglianze alla famiglia.
Mi sono piaciute tantissimo le parole di Antonio "un bell'acquisto per quelli di lassù".

 

Ottobre 1977. Torneo regionale giovanile al CTT Parioli di Roma. Primo torneo ufficiale della mia vita. Mi viene ad accogliere sulla porta uno strano personaggio che mi rimbambisce di chiacchiere con lo scopo di farmi vedere e conoscere suo fratello Angelo, allora giovane promessa tra i 10 migliori pongisti in Italia, che a suo dire mi avrebbe battuto non facendomi superare mai i 5 punti.
Allora ero un tredicenne educato e ben sopportavo questo ragazzo ventunenne che mi sfotteva senza problemi. In fondo, si notava che lo faceva perché idolatrava il giovane fratello con mezzi tecnici per lui inarrivabili e non per dileggiare me. Dopo 10 minuti mi chiese di fare “due scambi” e non me lo tolsi di torno per tutta la mattinata.

Ottobre 2009. Palestra interna dello Stadio Olimpico. Mentre scendevamo le scale tremava per l’emozione. Al telefono mi aveva detto che finchè non sarebbe riuscito a risentire il suono della pallina sul tavolo la sua guarigione non sarebbe stata totale. Aveva vinto anche il pudore di mostrare le sue cicatrici che gli coronavano il cranio rasato. Il richiamo del tavolo era troppo forte. Il richiamo delle sfide con i vecchi amici. L’unica richiesta che mi aveva fatto era “stammi vicino”. Aveva il terrore di non riconoscere quei volti che gli erano stati familiari per più di un trentennio. Questo non lo avrebbe sopportato. Fino all’ultimo non capivo se lui si stava prendendo gioco di me oppure era la malattia che si stava prendendo gioco di lui. Al termine della serata, abbracciato anche dal sempre “fratello più piccolo” Angelo e da suo nipote era sfinito, ma contento.
Tra i due episodi una vita.
Tanti voli aerei, tanti luoghi conosciuti, tanti volti conosciuti, tante lingue conosciute.
Giochi di carte incredibili, tante barzellette, una dopo l’altra, tante sfide a ping pong, tanti allenamenti perché “sto in formissima! Il prossimo torneo lo vinco io”.
Ma soprattutto Gabriella, Alessio ed Emanuele.
Hanno riempito la tua vita e Tu hai riempito la loro.

Ciao Massimo non Ti dimenticheremo.

 

Ho condiviso per anni quanto Antonio ha ben raccontato. Tanti i ricordi belli, a volte esilaranti. Nell'apprendere la scomparsa di Massimo ho provato un dispiacere vero.

Ciao Massimo, un saluto ad Angelo

Renato

 

Faccio le mie condoglianze a tutti quelli che lo conoscevano!

 

condolianze anche da parte mia e complimenti per le belle parole ad Antonio e Rommel