Lombardia Cerchiamo giocatori per C1 e C2 in Lombardia

Le Aquile Azzurre di Milano cercano rinforzi per il campionato di C1 e di C2: gli interessati possono scrivermi in privato

 

Leggendo il fantastico articolo su di voi (credo fosse sul quotidiano " Il Giorno ) , oltre al raccontare l' inimmaginabile impresa storica , vi è un trafilo sulla vostra grande società con numeri immensi , ben 200 iscritti ... . Qui mi viene da pensare ... Su 200 giocatori non ci sono numeri per formare due squadre ? Poi informandomi meglio sul quotidiano di Lucera mi accorgo che uno dei vostri giocatori proviene da altra società che un altro giocatore fu formato storicamente in altri ambienti .. e qui capisco molte cose .. viva la crescita pongistica

 

Ti ringrazio per i complimenti per la nostra impresa: in effetti mi mancavano solo i tuoi ed ero in trepida attesa...

Gli oltre 200 iscritti sono il frutto di un lavoro promozionale che punta ad allargare la base quantitativa (è questo per noi il lavoro necessario per la "crescita pongistica"), quindi il 90% sono 6a ctg e amatori, non adatti per C1 e C2.

Nel frattempo abbiamo creato un gruppo multietnico di qualità (certamente non del livello che frequenti tu abitualmente), accogliendo extracomunitari di varie etnie (3 pugliesi, un calabrese e un bergamasco, formati pongisticamente nei loro Paesi), protagonisti di quella che giustamente hai definito "inimmaginabile impresa storica", perchè per vincere la Coppa Italia hanno superato avversari con classifiche più alte, grazie allo spirito di squadra che la società ha contribuito a far crescere, perchè da noi si è prima di tutto amici.

Colgo l'occasione per segnalarti che la coppia di amici formata da un pugliese e un bergamasco (110 anni in due, rispettivamente n° 655 e n° 1180), a Riccione ha anche conquistato il 3° posto nel doppio 4a, superando i seguenti avversari:
- I° T Papa Francesco-Manto (n°951 e 981), 3-1
- II° T Simon Davide-Mankowsky Oliver (n° 257 e 320, testa serie 2), 3-2 (-7,-7,9,10,9)
- III° T Stibiel Alessio-Rossi Michele (n° 664 e 603), 3-0 (6-9-9)
- IV° T Marzulli V-Riggi (n° 695 e 417), 3-2 (-3,8-9, 9,7)
- Quarti Iozzi Pietro-CartaGC, (n° 659 e 499), 3-0 (8,6,11)
- Semi Garello-Paulina (n° 389 e 230), 1-3 (4,-7, -7, -9)

Questi numeri confermano che nel ping pong (naturalmente non nel livello che frequenti tu abitualmente), l'amicizia e lo spirito di gruppo possono produrre risultati inimmaginabili per chi frequenta società che praticano valori diversi, come l'invidia, la competitività ad ogni costo, l'egoismo, l'aggressività, che magari producono grandi atleti, ma piccoli uomini

 

Carissimo , io elogio sinceramente questi ragazzi per l' impegno e la passione che ogni giorno mettono in questo sport , purtroppo le tue parole sono parzialmente vere , i risultati ottenuti sono di certo frutto di un forte spirito di squadra ma mi chiedo se gli stessi risultati sarebbero avvenuti se gli stessi protagonisti ,non avessero ,nel loro storico passato quegli ambienti come dici tu ricchi di invidia competitività ,egoismo ecc ecc ecc .. ... Perché per quanto ho capito ... La tua ottica è che se una società lavora più professionalmente allora viene elegiata da te tramite questi epiteti .Eppure tu stesso ti avvali di allenatori professionali che fanno di questo sport il loro lavoro .. allora la cosa ancora non mi quadra ... Prima discrimini ciò e poi ti fai " accompagnare " da loro nei tuoi progetti ... Controsenso ... Ancora i miei sinceri complimenti per i risultati ottenuti .

 

Complimenti per il numero d'iscritti, 200 persone tesserate sono un risultato eccezzionale. Mi sorprendevo di squadre con 100 tesserati, ma duecento è quasi irraggiungibile. Eppure ci sono società sportive di altri sport con 500 tesserati, se ci si organizza adeguatamente è possibile gestire numeri così alti di sportivi. Ma come fate a farli allenare? Se vengono due volte a settimana bisogna usare tre palestre.

 

Come dicevo, circa 2/3 dei giocatori sono amatori, che si accontentano di venire una volta alla settimana. Abbiamo due palestre e per ora riusciamo a soddisfare le esigenze di tutti, ma in vista di un ulteriore incremento di richieste siamo in contatto con le scuole della zona per ottenere ulteriori spazi

--- Messaggio Unito Automaticamente, 9 Giu 2022, Data originale: 9 Giu 2022 ---

Carissimo, per sapere chi di noi due racconta "parziali verità" bisognerebbe chiedere ai diretti interessati qual è stata la loro storia pongistica e quali ambienti hanno frequentato: dato che li conosci bene, puoi avere conferma da loro se sono cresciuti con allenatori che insultano i loro atleti, che li trattano come oggetti da plasmare a loro immagine e somiglianza e quali valori gli hanno trasmesso: lavorare "professionalmente" per me significa far crescere atleti maturi e liberi, non fragili automi.

 

Diciamolo,diciamolo...
una volta arrivati all'anno zero,uno?..uno e mezzo? via,quello che è,bisogna rimboccarsi le maniche,portare tanta pazienza e ricostruire,titoli e meriti sportivi,quante volte ancora?con quali aiuti?per chi porta tanta passione non è un peso la ricostruzione,anzi....e poi sta a vedere qualcosa rimane,....potessimo coinvolgere ancor di più i tanti stranieri qui da noi di seconda,terza generazione,ma ancora troppo lontani e disinteressati ad una pratica sportiva vera e propria.Per i Campionati,certo non v'è ne mai abbastanza, hai i fondi,hai i giocatori, hai tutto è facile,poi manca sempre qualcosa o qualcuno.Ma vi rendete conto che il nostro in Italia della massima serie A maschile abbiamo due squadre fortissime,quest'anno ancor di più con l'arrivo di non so quanti, i tanti che non se la son sentita di giocare lassù nei Paesi infuocati e belligeranti,per il resto,con tutto il rispetto, è di contorno?Urge una diversa elargizione di fondi,Campionati di alto livello fra Regioni,quattro giocatori in squadra per fare giocare tutti,un doppio obbligatorio,minimo due giocatori di accertata provenienza locale,o comunque della stessa Regione...e maggior facilità di reperire fondi significativi da parte di sponsor,consapevoli di ampliare fama e giro d'affari ben oltre la cinta muraria della propria città.
Detto ciò i duecento iscritti di Milano sono proprio una bella cifra,senza abbandonare lo spirito goliardico,amichevole e battagliero allo stesso tempo di una piccola A S.D. di piccola borgata.Ricordiamo a tutti che tirar su un ipotetico "campioncino" e'relativamente più facile se lui,assieme a pochi altri " eletti", viene seguito personalmente dallo stesso e unico allenatore societario,mentre comporta tempi più lunghi e maggior difficoltà farlo in presenza di gruppi in formazione più numerosi e non tutti egualmente motivati.A meno che....risorse,spazi,palestre,personale tecnico ben addestrato e focalizzato, tutto ciò che serve nel non facile compito di arrivare al risultato in partenza pianificato sia nelle disponibilità delle nostre Associazioni Sportive Dilettantistiche....
Ma sappiamo tutti che.....
Complimenti comunque per i traguardi anche numerici per quella Società pongistica di Milano,ciò farà enorme piacere alle casse della nostra Fitet.
E il resto il tempo dirà...
ettore

 

Carissimo , a Milano fortunatamente c'è un altra società con 500 tesserati in attivo , un livello tecnico più alto e nessun " automa " come tu lo definisci , perché i numeri sono sempre importanti , ma poi bisogna guardare guardare chi effettivamente frequenta e chi sceglie di aumentare non soli i numeri ma anche il livello del nostro sport. Altrimenti si finisce come ha dichiarato Ettore di incrementare solamente le casse della FITET

 

Il riferimento ai costruttori di automi è generale e riguarda società che in tutta Italia usano metodi da caserma: per capire quali sono basta vedere i loro coach, che quando sono in panchina insultano i loro giovani atleti e li minacciano.

Sono molto competitivo sui tavoli, ma non ho nessun bisogno di competere con le altre società, per cui non ho bisogno di fare confronti o di rosicare per i loro successi, come fa qualcuno, anzi collaboro con tutti, salvo casi patologici.

Ognuno ovviamente è libero di sviluppare la propria società come crede.
Schematizzando, c'è chi punta alla qualità, ma spesso lascia indietro i "peones", per costruire campioni.
C'è poi chi punta alla quantità, magari tesserando anche i tennisti per far crescere il proprio peso politico.

Personalmente preferisco allargare la base dei praticanti, mettendo a disposizioni di tutti le stesse risorse e creando un gruppo di persone che condividono gli stessi valori di solidarietà e di impegno nei confronti degli altri: la fabbriche dei campioni, che vanno e vengono a seconda di chi offre più denaro, le lascio fare agli altri.

Tra l'altro nel ping pong, dove girano pochi soldi, molte "fabbriche di campioni" negli anni sono fallite miseramente, rese orfane dai Dell'Utri di turno o dalla Guardia di Finanza