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Campioni e/o allenatori ?

Discussione in 'Chiacchiere sul Tennis Tavolo' iniziata da mago, 29 Apr 2009.

Status Discussione:
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  1. mago

    mago Professionista

    Nome e Cognome:
    Erich Schuster
    Categoria Atleta:
    3a Cat.
    Squadra:
    Sarmeola Padova
    Faccio riferimento al 3d sul top di rovescio che ha "rinfrescato" il tema di un allenatore che, mi sembra, ancora oggi qualcuno individua nel campione o nel "grosso" giocatore. Ma...il livello di un giocatore è decisivo per essere un buon allenatore o no ? Uno che è stato il n.1 e ha giocato a livello internazionale per 10 o più anni insegna meglio ed è più adatto ad essere allenatore di uno che era nei primi 10 o 20 ? Per farsi allenare è meglio un seconda categoria alto piuttosto che un quarta ?
    Dovendo scegliere, qualcuno preferirebbe Kreanga (forse a livello più emozionale che razionale) ad uno che non era mai un campione, ma che forse è molto più preparato e "allenatore" ?

    Forse si ha un'idea anche non chiara della figura dell'allenatore, nel senso che si pensa a volte che l'allenatore ti insegna a fare il "suo" gioco (quello è il giocatore...e ti "passa" anche i suoi difetti in mancanza di una visione e preparazione tecnica "globale". L'allenatore vero insegna a giocare come "si deve" e non come gioca lui.

    Alcune domande sono un po' retoriche, si...però fino ad un certo punto, perchè ci sarà più di qualche persona che dirà l'esatto opposto di un altra, anche se qualcosa potrebbe sembrare ovvio...:rolleyes::)
     
  2. superciuk

    superciuk Si fa Giorno e cala la notte.

    D'accordissimo... le due categorie non vanno necessariamente di pari passo.
    Anzi più probabile che un giocatore non eccelso sia più in grado di capire le difficoltà dell'atleta e anche di cercare assieme le soluzioni.
    Ovviamente eccezioni ve ne possono essere.
     
  3. mago

    mago Professionista

    Nome e Cognome:
    Erich Schuster
    Categoria Atleta:
    3a Cat.
    Squadra:
    Sarmeola Padova
    Infatti io penso uguale, vedi bravissimi allenatori come Hampl, Oesth, Schimmelpfennig, Thunstroem, Ovtcharov non sono mai stati grandi campioni.
    Conosco per es. l'allenatore di Murska S. in Slovenija, che da anni sforna i migliori giocatori della sua nazione, mai stato nessuno. Anche da noi bravi secondo me come Patrizio, Maurizio, Eliseo non erano mai grandi. Ho postato perchè sento ancora qualcuno che parla di campioni, di nr.1 e che sarebbero bravi allenatori (??perchè ? Come giocatori erano bravi o super pure...), che vorrebbero Kreanga ad allenare e farebbero carte false per averli, ma forse sbaglierebbero...:rolleyes:
     
  4. wild_1999

    wild_1999 presidente/allenatore

    Nome e Cognome:
    MarFede
    Squadra:
    asd tennistavolo nuova luzzi

    Grande Mago,

    grazie di cuore per questa bella discussione....i piccoli allenatori di periferia come me sono confortati ed incoraggiati a sentire queste sante parole....

    ci si vede a Terni ai campionati giovanili (venerdì 1° maggio ctg. allievi e ctg. Ragazzi)


    cari saluti

    Wild
     
  5. anxun

    anxun Jia You!

    Categoria Atleta:
    4a Cat.
    Squadra:
    TT Varese
    La risposta è una sola:
    42 (ma la capiscono in pochi).:approved::rolleyes:

    Per tutti gli altri la risposta è: Maradona. E ho detto tutto.
     
  6. TiborKlampar

    TiborKlampar Rabarama's fan Staff Member

    Categoria Atleta:
    Non Tesserato
    E' nella natura delle cose: la formazione (intendendo con questa parola la fase piu' delicata, che condiziona spesso tutto lo sviluppo di un giocatore) di giocatore si compie in età scolare o poco piu'. La parabola formativa di un allenatore inizia molto piu' avanti negli anni, presupponendo la co-presenza di caratteristiche spesso assenti in età da giocatore (anzi, quasi sempre il processo formativo inizia dopo il termine della carriera agonistica). Dunque, cio' che era carbone prima col tempo (e l'applicazione) può diventare diamante. Secondo me.
    Certo, è necessario sapere come fare (e non necessariamente saper fare a livelli di eccellenza), ma è piu' importante ancora sapere cosa fare e quando fare (qui Gene Wilder insegna: in uno dei suoi films, credo "Wagon lits con omicidi" un personaggio accreditato di essere un esperto in materia amorosa, si schernisce rispondendo :" No, io so cosa va....dove.....e perchè!"):rotfl::rotfl::rotfl::rotfl::hail::hail::hail:
     
  7. mago

    mago Professionista

    Nome e Cognome:
    Erich Schuster
    Categoria Atleta:
    3a Cat.
    Squadra:
    Sarmeola Padova
    ò
    Non fa una piega. :approved:
    - - -
    Ne sono convinto e so che, anche in Italia, ci sono allenatori non "famosi" che tuttavia fanno un gran bel lavoro, sono modesti, pronti a imparare sempre, spinti da passione che li porta a lavorare duramente anche senza soldi. E tu e altri che siete di questo "tipo" sapete che non è stupida retorica, ma è la verità, lo dico col cuore, ma anche a ragion veduta.
    A me piacerebbe incoraggiare, incentivare (sia con strutture che con soldi) queste "stoiche" e capaci persone. Il mondo pongistico, purtroppo, non va sempre nella direzione giusta. E' questa "l'anima" del TT, è grazie a queste persone, che uniscono volontà a capacità, che si formano giocatori bravi.
     
  8. Giorno

    Giorno Amministratore Staff Member

    Nome e Cognome:
    Li trovi in firma
    Categoria Atleta:
    4a Cat.
    Squadra:
    EverPing ASD
    :rotfl: Mitica "Guida".

    quoto... ma anche Waldner... non è detto che un geniaccio poi sappia spiegare quel che fa. spesso lui lo fa e basta.

    in più sarebbe ora di iniziare a capire che ci sono allenatori che sono bravi con persone diverse. con i bambini, con giocatori già formati, tecnici più bravi tatticamente in panchina e altri meno. Quando si arriva ad alto livello penso che non sia possibile essere in grado di fare tutto e bene al 100%.

    Il problema vero è il numero delle persone che si vogliono mettere a fare gli allenatori... se è basso è ovvio che non ci può essere neanche tutta questa varietà di ruoli.
     
  9. Gianan14

    Gianan14 Ma Long

    Non credo che ci siano leggi e format in materia di allenatori.
    E chiaro che a parità di doti però, a mio parere, colui che ha avuto esperienze di competizione ad alti livelli vissute sulla propria pelle e con successo dispone un baglio superiore.

    Il calcio ci dimostra la stessa cosa. Ci sono dei Capello e Ancelotti che hanno vissuto e ottenuto tanto prima di affermarsi come allenatori. Ci sono anche dei Sacchi che il massimo lo hanno raggiunto come allenatori.

    Da giocatore e dovendo scegliere preferirei poter contare su un allenatore con un passato solido da giocatore, mi darebbe più fiducia...
     
  10. Chicco

    Chicco superiperappassionato

    Nome e Cognome:
    eric
    Squadra:
    TTBiella
    Credo che un grande giocatore (un campione) ,oltre al fatto di essere dotato e di avere acquisito una grande tecnica, abbia sviluppato uno "stile " di gioco molto personale: questo ,penso ,sia il motivo per cui non lo si possa ritenere "universale", possa essere meno adatto a fare l'allenatore,a meno che a sua volta abbia avuto lui stesso un grande allenatore e , ad un certo punto, decida di "ritrasmettere" questi stessi insegnamenti (adattati naturalmente all'evoluzione del gioco). Lo stesso giocatore che ha assimilato così profiquamente gli insegnamenti ,magari non è "portato " nel ritrasmetterli ad altri,purtroppo.
    E' più facile diventi un ottimo sparring.
    Un allenatore è uno che studia, studia , e ristudia, fa esperimenti ,conosce la tecnica di base, ha esperienza di buon livello, soprattutto è capace di trasmettere le informazioni adattandosi alle caratteristiche di ogni giocatore con cui è a contatto: non è da tutti. Un grande allenatore è uno che tratta con la medesima passione e serietà sia un piccolo principiante, che non sa ancora tenere la racchetta in mano, sia un grande giocatore.
    Mi disse un grande del tt romeno (Virgil Balan) quando era ancora in vita: un tecnico non lo è solo perchè sa di tecnica, lo è prima di tutto perchè è uno che sa parlare alle persone(e farsi ascoltare), un pò psicologo,un pò papà e ha un "colpo d'occhio" particolare.
     
  11. Pigreco

    Pigreco Me, I'm just a lownmower

    Grande Anxun,
    una risposta "galattica".
     
  12. Chicco

    Chicco superiperappassionato

    Nome e Cognome:
    eric
    Squadra:
    TTBiella
    :confused::confused::confused:
     
  13. gspix

    gspix Utente Noto

    Squadra:
    A.S.D. ASTRA

    Quoto Chicco al quadrato, uno perchè penso che un buon giocatore può essere avvantaggiato dall'aver avuto modo di vedere come e cosa insegnano grandi allenatori, due perchè penso che un buon allenatore debba avere, oltre ad un gran bagaglio tecnico, un gran carisma ed una grande sensibilità per riuscire a comunicare con i suoi atleti in maniera diretta ed efficace...... se poi ha anche un gran c...lo tanto di guadagnat:D:D

    Per il resto penso che (magari mi sbaglio) campioni si nasce, allenatori si diventa!
     
  14. mago

    mago Professionista

    Nome e Cognome:
    Erich Schuster
    Categoria Atleta:
    3a Cat.
    Squadra:
    Sarmeola Padova
    Trovo che i concetti espressi abbiano colto abbastanza nel segno, che siano cose senza dubbio vere, motivazioni che sono fondamentali nella "descrizione" dell'allenatore. Preciserei delle cose che credo siano pure da considerare, anche frutto della mia ormai (sigh) quarantennale esperienza, nel senso che in tanti anni ne ho viste di cose...di tutti i tipi...:rotfl: cioè:

    Certo il fatto è che spesso grandi giocatori hanno avuto grandi allenatori, però spesso è vero pure che tanti campioni hanno avuto gli stessi allenatori di altri e sono emersi per loro doti peculiari, talento, classe. Poi quando diventano allenatori, pur avendo imparato la tecnica, non hanno il colpo d'occhio, non sanno esprimersi, trasmettere, comunicare e magari tatticamente non sono in grado di elaborare velocemente (diciamo dopo mezzo set ?) una strategia. Alcuni campioni lo sono per la loro potenza e combattività feeling...non perchè sono dei draghi di intelligenza di gioco, tattica.
    Avere avuto bravi allenatori è comunque un punto di partenza ottimale, e poi il resto dipende dalle capacità del giocatore nell'adattarsi alla nuova professione, che a volte...non è per lui, nonostante la grande esperienza; infatti ognuno ne capiscem ne trae le possibili indicazioni in modo più o meno completo, a seconda della sua capacità di analisi e di comprendere significato e risvolti di ogni esperienza.

    Il carisma che ti porti "addoso" come grande campione è una cosa che indubbiamente aiuta...specialmente per trovare lavoro di allenatore, molti "prendono" un campione come allenatore e pensano di aver fatto un affare. Più di qualche volta ho visto giocatori di nome che ne hanno solo approfittato per ottenere "impieghi" di alto livello e ben remunerati e poi si sono dimostrati mediocri. C'è qualcuno che riesce a "giocarci" abbastanza a lungo di rendita, poi succede che bene o male la gente se ne accorge e capisce che "quello" non sarà mai un allenatore di buon livello, neanche lontanamente all'altezza di ciò che era come giocatore.

    Senza prendere il campione, anche a livelli un po' più bassi c'è questa mentalità "Quello è un prima, un seconda...scelgo lui come allenatore, meglio di quel terza" non capendo che...cos'è uno come giocatore c'entra fino ad un certo puntom o "Quello è un difensore, come può impostare un attaccante?":clap:
    Questo è "figlio " della mentalitè decennale dilettantistica ed empirica che si è sviluppata in Italia e altri posti, qundo il più forte della squadra faceva il "leader" e scuola per gli altri trasmettendo i suoi pregi e difetti e la gente pensa che il "bravo" ti trasmetta in qualche modo la sua bravura, il suo talento...:p

    Sono d'accordissimo che campioni si nasce. Allenatori si diventa nel senso che devi sempre tenerti aggiornato e avere sempre l'umiltà di imparare, consultarti con altri grandi allenatori, scambiarsi pareri: però la strategia, il colpo d'occhio, l'energia per motivare, il saper percepire e valutare una situazione, un momento della partita, capire e rapportarsi alle altre persone specie in certi momenti di difficoltà psicologica o caratteriale sono pure doti naturali che ognuno ha in quantità e qualità differenti.
     
  15. Fiumicello

    Fiumicello Utente Attivo

    Squadra:
    Fiumicello(UDINE)
    Sono totalmente d'accordo con quello che avete detto.Insomma,dipende dalla capacità che uno ha di allenare.Porto 2 esempi:
    Il più forte allenatore adesso in circolazione: Liu Guoliang(allenatore della nazionale cinese:ex numero 1 al mondo per diversi anni).
    L'allenatore che più ha influito nella storia del calcio:Arrigo Sacchi(ex fornitore di scarpe per una squadretta di provincia).
    :)
     
  16. mago

    mago Professionista

    Nome e Cognome:
    Erich Schuster
    Categoria Atleta:
    3a Cat.
    Squadra:
    Sarmeola Padova
    Esatto. direi ancora qualcosa, per esempio che nel calcio e in altri sport, compreso il TT ci sono alcuni (assolutamente non tutti) che erano campioni e che allenano squadre o nazionali, con risultati più o meno buoni e alle volte mediocri, talvolta scarsetti.
    Tuttavia, tante persone e parliamo di presidenti, giocatori, addetti ai lavori con poca esperienza sono contentissimi: perchè ?
    Perchè l'aura del campione è alle volte un "plus" che lo accompagna e lo avvantaggia anche se non se lo merita e non è tagliato per il lavoro di allenatore. senza dire il...peccatore, conosco un campione del mondo che prendeva fior di quattrini all'ora dicendo "Vai avanti col braccio" per il dritto e "vai dritto in direzione della rete senza...curve" per il rovescio più qualche nozioncella in aggiunta, un po' pochino; lo stesso giocatore faceva telai in balsa orrendi, autentici pezzi di vetri che vendeva a 150 euro e una marea di polli correva perchè li faceva ""quel giocatore", pensano di comperare infantilmente qualcosa di miracoloso o che il campione fosse anche un grande allenatore e un eccelso conoscitore di legni...:clap:
    Da aggiungere che, per riconoscere un bravo allenatore, oltre ai risultati (alle volte lavori in squadre e posti che non sono l'ideale per avere grossi successi, non dipende tutto dall'allenatore) c'è bisogno di una cosa: saper riconoscere la competenza. :rolleyes:
    Esempio: chi ha giocato per tre-quattro anni a livello regionale (o non ha una certa base tecnica) difficilmente vede la differenza tra un cinese qualsiasi e Liu (se non gli dici prima chi è...). Per lui sono tutti e due bravi, "grandi" o, come si suol dire, "enciclopedie viventi" di tt perchè rapporta le conoscenze dei due a se stesso e alla sua competenza. Ho visto allenatori che dicevano qualche cosetta ed erano apprezzatissimi, perchè gli allievi pensavano di aver saputo tutto sul movimento e invece mancavano cose fondamentali...ma come facevano gli allievi a saperlo ? Solo quando confronta quello che credeva bravo con uno che veramente ti dice "tutto" ti rendi conto di aver perso un po' di tempo e...pagato forse troppo per un consulto mediocre; senza parlare di quelli che giocano a fare i grandi e fanno cadere quelle quattro cose che sanno dall'altro e parlano di bioritmi o fartlek come se se li mangiassero a colazione ogni giorno.:p
     
  17. lupo alberto

    lupo alberto a tempo a tempo, chi sà sà e chi un sà su' danno

    posso provare a spostare un pò la discussione (peraltro veramente interessante): meglio spendere in giocatori o in allenatori?
     
  18. mago

    mago Professionista

    Nome e Cognome:
    Erich Schuster
    Categoria Atleta:
    3a Cat.
    Squadra:
    Sarmeola Padova
    Ti rispondo così: all'est per tanti anni si sono dedicati ai vivai non avendo i soldi per comprare cinesi e gli allenatori erano pagati dallo stato; all'ovest i soldi sono stati spesso spesi per comprare giocatori, il che vuol dire che la gente che sposorizza vuole risultati immediati (anche a scapito di diffusione e lavoro di base programmativo per lo sviluppo del TT) ...ora e non il futuro di una società. dipende quello che uno vuole.
    Se si è attaccati ad una società e al nostro sport non si può non pensare di investire nei giovani, un compromesso con qualche buon giocatore allenatore sta bene. Quello che vedo spesso è che le buone intenzioni si fermano, vanno a volte a finire nel nulla o stagnano, nel senso che qualcosa che inizia con grande entusiasmo e suscettibile di miglioramenti rimane un po'...un colpo in canna per mancanza di sponsor, ma anche di stimoli da parte di persone che, persa l'iniziale energia più di emozione che di programma, perdono per strada anche voglia e volontà, accontentandosi di aver costruito qualcosa di discreto che vada avanti per inerzia.
     
  19. lupo alberto

    lupo alberto a tempo a tempo, chi sà sà e chi un sà su' danno


    noi, più che altro, abbiamo per anni "ospitato" corsi di un istruttore (bravo e con buoni risultati).
    corsi di un ora a settimana, singoli.
    adesso l'istruttore non è più disponibile e per il prossimo anno speriamo di riuscire a mettere in piedi dei corsi.
    piccoli gruppi di ragazzini.
    si accettano consigli.
     
  20. Gianan14

    Gianan14 Ma Long

    Da post di Anxun: ""A quanto pare si sono resi conto anche loro che a vincere tutto va male a tutti.
    Sarà verò? Only time will tell...

    http://www.chinadaily.com.cn/sports/...nt_7736254.htm """"

    Faccio il legame con una discussione aperta da ANXUN dove sembra che i Cinesi si siano decisi ad esportare la loro passione e tecnica per innalzae il livello del resto del mondo. Forse potresti chiedere direttamente a loro cosa ti consigliano...:):)
     
Status Discussione:
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