Allenatori: cosa fate per migliorare la vostra competenza

...lavorare meglio con migliori risultati? Per riuscire a tirare fuori il meglio dalle vostre giovani promesse e magari creare il campione o...campioncino? Corsi, consulti con altri allenatori o con professionisti, esperienze all'estero, studiare incontri di alto livello o video di allenamenti per analizzare i gesti tecnici dei piu' bravi al mondo?

 

una domanda, ma l allenatore deve istruire l allievo secondo la sua idea di gioco vincente o deve esaltare le caratteristiche di gioco del allievo?

 

io se posso vado a corsi all'estero,ascolto qualsiasi allenatore anche in italia che reputo possa insegnarmi qualcosa(quasi tutti), vado avedere eventi internazionali, tutorial di allenatori su internet e altro ancora

 

Ho sempre pensato che l'unico modo per arricchire il mio bagaglio di conoscenze come allenatore fosse andare all'estero cosi ho girato un pò in Europa fino ad andare in Ungheria dove ho avuto la fortuna di conoscere Ju qui wei allenatore cinese che ha formato per molti anni gli attuali primi giocatori di quel paese, in quella palestra poi ho avuto il piacere di conoscere Toth Gabor allievo di questo maestro cinese e di Ferenc Karsai sia come giocatore che come allenatore, poi ho altresi avuto il piacere di imparare anche alcune cose da Karsai stesso, adesso sono quattro anni che imparo da Gabor Toth sia qui in Italia visto che viene ogni mese sia li in Ungheria per altri stage.

In questi anni ho capito che per creare un giocatore degno di tale nome ci vuole una programmazione di lungo periodo con un lavoro orientato a migliorare nel tempo gli aspetti psichicici e tecnici di quest'ultimo affinando la tecnica e la tattica quando il soggetto è pronto passo per passo.

Ora sto da qualche anno cercando di imparare dopo aver capito....



Credo che comprendere l'errore dell'allievo e trovare il modo per risolverlo sia la strada infinita che un tecnico debba seguire ma per farlo deve crescere con uno o più maestri che gli insegnino come guardare e capire certe lacune ed altresi la tecnica per risolvere, quest'ultima intesa come la sintesi di processi analitici di varie materie come la fisica, la biomeccanica e quant'altro necessario per far si che la tecnica sia calata su ogni atleta a seconda delle sue caratteristiche pur rispettando i caratteri peculiari per i criteri di riuscita del gesto tecnico.

I corsi dispensati dalla nostra federazione fatto salvo che per i docenti del Coni sono molto spesso di astratta teoria e quando pratici nella tecnica meglio stendere un velo pietoso......e tutto sommato non sarebbe un grosso problema se tutto questo non si riversasse poi sugli allievi nelle varie palestre o a livello regionale nei vari kids ed altro.

L'altro cardine per me importante è la videoanalisi senza la quale credo che ogni nostra "ricetta" risulti superficiale perchè l'occhio umano non riesce a carpire certe situazioni che invece la telecamera ci mostra in maniera implacabile, credo che anche questo approccio scientifico sia maggiormente apprezzato da chi ricerca senza alibi e con molta umiltà di comprendere la via per un possibile miglioramento partendo dagli errori, oggi invece noto molta anarchia tecnica, cioè ognuno crede di inventare tutto di sana pianta frutto di proprie convinzioni derivanti da informazioni sommarie o di esperienze pregresse da giocatore.

Il confronto poi tra tecnici è estremamente importante ma solo se si ha in comune almeno la tecnica di base di questo sport che si discosta poco nelle nazioni dove si pratica ad alto livello, altrimenti diventa inutile si rischia di parlare un linguaggio troppo diverso e poco costruttivo, purtroppo devo dire che alcuni anni orsono avevo proposto nella mia regione (Campania) di chiamare un tecnico estero di chiara fama internazionale che formasse periodicamente i tecnici in modo da avere una base comune di confronto che ci facesse uscire da un contesto dove la competenza è decisa dalla politica più che dai curriculum, ma il progetto è stato bocciato perchè dietro la scusa dell'esborso economico (avevo trovato il sistema per pagare il tecnico senza aggravi sul bilancio regionale) c'era la paura di molti di mostrare le proprie pochezze in materia e quindi il loro "blasone" sarebbe caduto in disgrazia con grosse ricadute di immagine e di introiti economici, meglio continuare sentendosi re e regine nel proprio castello...

 

Quando si abbonda a divulgare in modo ossessivo concetti teorici , magari anche giusti nella loro impostazione di base senza che questo abbia un supporto dimostrativo a livello tecnico in modo estremamente pratico e visivamente diretto è un brutto segno del decadimento dei tempi in cui viviamo! E questo non accade soltanto nel tennis-tavolo , ma anche in altri sport più noti!
La vita sportiva e non soltanto una volta era più pratica nella sua comunicazione!
Non avevamo i parametri informativi dei mezzi di adesso e la sperimentazione diretta, sul campo, era l'unica arma a cui dovevamo gioco forza affidarci! Ma nonostante questi evidenti limiti ognuno di noi riusciva a trovare tutti gli stimoli e tutte le informazioni per proseguire il proprio percorso con continuità , con assiduità e in taluni casi anche con successo! State tranquilli che i teorici e gli improvvisati odierni che fanno dell'astrazione la loro forza, nel periodo in cui ho vissuto la mia gioventù sportiva venivano allontanati e presi a calci!
Viceversa chi dimostrava reale competenza pratica e conseguentemente comunicativa aveva tutto il rispetto che meritava!
La società dei compiuter ti garantisce l'informazione nuda e cruda! Il resto ce lo deve mettere l'individuo!

 

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Ovviamente un'ottima risposta, secondo me. Si tratta di considerazioni di un allenatore come Vincenzo che sicuramente ha gia' imparato molto grazie al suo impegno di farsi il...mazzo e andare all'estero a imparare con diligenza e modestia da scuole considerate migliori e di piu' tradizione rispetto al panorama italiano. La situazione da noi e' molto migliore rispetto ai tempi in cui siamo cresciuti noi ma comunque ancorata a improvvisazione e macanza di una vera e definita scuola. Essenziale e' la voglia di sapere e dare il meglio dal punto di vista tecnico agli allievi specie in uno sport complesso ed estremamente
tecnico come il TT, la consapevolezza che, nonostante il patentino di allenatore, ci sia tanto da conoscere. E Vincenzo lo fa nonostante abbia sicuramente imparato parecchio e lo faccio anch'io ancora adesso dopo 45 anni di TT aver avuto risultati molto soddisfacenti e aver visto e sentito...di tutto in diversi paesi. Questo deve venire della passione e dalla voglia di conoscere e diventare sempre piu' esperti e competenti e dare ai nostri allievi tutte le ... armi migliori.

 

Non tutti hanno questa voglia di darsi da fare consci di dover imparare ancora.