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Allenare i giovani

Discussione in 'Allenamento e Tecniche di Gioco' iniziata da bvzpao, 22 Giu 2009.

Status Discussione:
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  1. bvzpao

    bvzpao Nuovo Utente

    la mia è una minuscola società di un oratorio. In tutta la nostra provincia c'è una sola società che gioca il campionato fitet (b e c) quindi partiamo svantaggiati riguardo a tradizione pongistica e riconoscimento pubblico.
    Grazie al nostro uomo-società ci è riconosciuta invece una discreta capacità educativa e la capacità di far divertire i ragazzi e i bambini.
    Vorrei però aumentare il grado di coinvolgimento dei giovani dagli 11 ai 17 anni che, come sapete, sono spesso per il cazzeggio, quindi domando: ma nelle vostre società l'aspetto motivazionale è seguito in qualche modo oppure ci si aspetta dai ragazzi che siano motivati di per se stessi?
    Che atteggiamento ha l'allenatore ("si fa così e non rompere i maroni! Qui comando io e si fa solo quello che dico io e chi discute salta" oppure "ecco, io se fossi in te il top lo farei così, ma poi fai come vuoi tu ")? e quale pensate che funzioni meglio?

    grazie;)
     
  2. stradivari

    stradivari Utente Noto

    Categoria Atleta:
    4a Cat.
    Squadra:
    A.S.D. Atlantide
    Domanda da un milione di dollari!:rolleyes: Io sono 10 anni che insegno tennistavolo e devo dirti che a mio personale parere non esiste una formula valida per tutti i ragazzi/e. Solitamente dipende da individuo a individuo ed anche al fatto se sia un atleta maschio o femmina. Alcuni reagiscono bene ai rimproveri per il mancato impegno altri invece reagiscono male e abbandonano, devi cercare di capire il carattere del ragazzo e agire di conseguenza. Con le ragazze soprattutto se atlete piccole ti consiglio di non essere troppo duro,reagirebbero vedendoti come un rompiscatole e di conseguenza non amerebbero più quello che tu vuoi insegnargli. Comunque ti ripeto che è una cosa soggettiva. Quanto alle motivazioni quelle hanno una spinta infallibile nei risultati, se il ragazzo/a riesce ad avere dei risultati, avrà maggiore stima in se stesso e sicuramente sarà portato ad appassionarsi a questo sport.:sisi:
    Auguri per la vostra società,anche qui in Calabria quest'anno è nata una società sportiva legata ad un Oratorio (Oratorio Santa Lucia Reggio Calabria),ciao. :)
     
  3. mago

    mago Professionista

    Nome e Cognome:
    Erich Schuster
    Categoria Atleta:
    3a Cat.
    Squadra:
    Sarmeola Padova
    Credo che innanzitutto debba farti rispettare non certo per atteggiamenti autoritari, urla ecc. e neanche per tolleranza eccessiva verso i tuoi allievi.

    Devi farti rispettare per la tua competenza e la tua capacità di stare in...equilibrio tra severità e comprensione.

    Tu sei allenatore, il punto centrale di quello che fai è il lavoro e i risultati che verranno, indipendenti da amicizia o rapporti paternalistici, quindi il lavoro deve essere fatto seriamente con una certa severità, (certo non da full metal jacket); devi far capire in...qualche modo quello che vuoi, sennò viene fuori un casino e non si lavora bene, anche arrabbiandoti e con giuste "punizioni" altrimenti non tieni in pugno la situazione, ma non arrivare a essere uno che non capisce quando gli allievi stanno davvero dando tutto e hanno pure bisogno di tolleranza e un tanto di elasticità, oltre che di lode.

    Inoltre non devi avere comportamenti e trattamenti differenti a seconda di...chi hai davanti, le regole ci sono e devi farle rispettare, (qualcuno potrebbe vederci privilegi o prese di mira) ricordando che sei in quel posto anche per motivare, dar fiducia in se stessi e far sentire la tua presenza di disponibilità aiuto e sostegno tecnico e morale. Poi dipende anche dallo scopo, si va dal divertimento con risultati alla preparazione di atleti per la nazionale ecc. Come si dice....? IMHO...:)
     
  4. jacopong

    jacopong Utente Attivo

    Qualifica Tecnico:
    Tecnico di Base FITeT
    Categoria Atleta:
    4a Cat.
    In linea di principio, per ogni persona esiste un modo di insegnare particolare che ad essa si addice.
    Nella prassi, avendo spesso a che fare con classi, chiaramente le cose cambiano. Comunque, dando per necessaria la circostanza di un programma per più persone, questo dovrebbe adattarsi il più possibile al gruppo che ti trovi di fronte.
     
  5. bvzpao

    bvzpao Nuovo Utente


    cosa significa IMHO ?

    per il resto ringrazio. e aggiungo: se mi accorgo che per un ragazzino è proprio impossibile capire il gesto del rovescio, e dopo 10 allenamenti e 1000 consigli su cosa cambiare siamo ancora al punto di partenza, è meglio soprassedere arrendendosi all'idea che meglio di così non sarà mai (quindi smetto di correggerlo) oppure insisto anche senza speranza? io sono per la prima ipotesi, perchè ad un certo punto anche l'allenatore deve rendersi conto del suo proprio limite ed eventualmente cercare aiuto da altri, perchè la probabilità che sia mio il problema esiste sempre ed è alta.

    ciao
     
  6. Fiumicello

    Fiumicello Utente Attivo

    Squadra:
    Fiumicello(UDINE)
    Concordo con quanto detto da Stradivari.E' una domanda difficile e la sua risposta dipende da caso a caso(e da società e società).
    Voglio darti il mio piccolissimo consiglio.Porta i ragazzi meno motivati a fare un torneo di alto livello, della loro età.Io sono dell'idea che perdere con punteggi imbarazzanti sia un grande input motivazionale.
    Saluti. :)
     
  7. bvzpao

    bvzpao Nuovo Utente

    insomma

    c'è anche quello che se perde 11-1 si incazza e lancia la paletta e non si fa vedere per 1 mese!
    il torneo grande, con tanti altri "colleghi" che condividono la stessa passione è sicurmente importante - noi andiamo a fare i regionali ed è sempre molto appassionante - ma è necessario non uscirne triturati, come a dire che "hai perso, ma la vostra differenza non è abissale. Ti manca poco per poterlo battere, Continua ad impegnarti come hai fatto finora e tra 5 mesi sarai tu a passare il turno"
    piuttosto che dirgli, dopo un 11-0 doppio, " vedi, lui ha cominciato a 4 anni, ha 2 anni meno di te però fa 3 ore al giorno di tennis tavolo: se vuoi batterlo devi lavorare come lui" questo ti guarda e ti dice "preferisco vivere"
     
  8. mago

    mago Professionista

    Nome e Cognome:
    Erich Schuster
    Categoria Atleta:
    3a Cat.
    Squadra:
    Sarmeola Padova
    Re: insomma

    Non ha importanza chi fa questo o chi fa quello, se parliamo di tecnica è una cosa, lì il discorso è molto individuale. Se parliamo di gestire un allenamento l'individualità non conta nello stesso modo: devi avere regole e trattamento simile per tutti, l'intensità della severità e delle punizoni devi vederle tu, come dicevo...un equilibrio tra comprensione, flessibilità e disciplina.

    Se quello sta via un mese, parlaci, se insiste fregatene: per fare un buon lavoro bisogna essere...in due e qui dipende da carattere (alle volte incorreggibile), educazione, società, interesse ecc.

    Un ragazzo ha diritto a dire "preferisco vivere" se non ha voglia di soffrire, costanza o interesse per allenarsi. Tu devi tenerne conto e reagire in modo adeguato, regolati anche tu nel tuo atteggiamento verso di lui: vuol dire che anche tu non ti devi perdere troppo tempo con lui, disperdere energie ed entusiasmo per insegnargli contro la sua volontà...non va questo e poi non lo merita. Se qualcuno non ascolta mai e non se ne frega, mettilo nel tavolo "in fondo" dove sono gli amatori e dagli un consiglio ogni due giorni.

    IMHO ? In my honest opinion. :)
     
  9. record

    record Utente Attivo

    la mia (ancora breve) esperienza di tecnico mi ha portato a questa riflessione: funzionano molto bene l'emulazione e la gratificazione.

    se uno fa bene il rovescio, lo prendo ad esempio per gli altri, che, osservandolo, possono imparare il movimento molto meglio di ventimila spiegazioni.
    in più, il ragazzino che fa da modello, si sente gratificato.

    dopo tre mesi da che avevamo iniziato, ho organizzato un'amichevole con un'altra società, che ha portato i suoi ragazzini.
    risultato, tutti quanti hanno giocato tantissimo (6 partite per ciascuno), e tutti si sono divertiti (in tutto erano 10 ragazzini, abbiamo finito nello spazio di una mattinata, quindi in tempi ragionevoli).

    E PER TUTTI C ' ERA UN PREMIO.

    prova poi a coinvolgere i più grandi nelle responsabilità della palestra.
    uno lo fai diventare "responsabile delle comunicazioni" (email, facebook, sms..) con il resto del tuo gruppo, un altro lo fai "responsabile dell'immagine" (magari è quello che sceglie le nuove divise..)...

    sono solo esempi e magari pure idioti.. però, è importante che DAI UN'IDENTITA' a ciascuno, anche minima, ma che la dai.

    se si sentono "importanti" e gratificati, RISPETTATI nella loro identità, è più facile che sviluppino il senso di appartenenza, che in fin dei conti è ciò che ci proponiamo quando mettiamo su una squadra.

    in pratica, non devono essere "giocatori" o "allievi", bensì "luca", "federico", "giulia", "martina".......

    ecc ecc ecc...
     
  10. eta beta

    eta beta Pnaftalin Balls

    Categoria Atleta:
    5a Cat.
    Squadra:
    TT Ossola 2000 Domodossola
    Ho letto molte cose interessanti ma questa proprio non la condivido. Fare affrontare ad un ragazzo una gara dalla quale può uscire solo umiliato è un buon input motivazionale? Ti faccio un esempio per farti capire quanto penso tu stia sbagliando:

    un giorno io e mio figlio ci mettemmo a fare disegni su fogli di carta. Io facevo il mio e lui il suo. Vedevo che osservava quello che stavo facendo e ad un certo punto smise di disegnare... "non sarò mai capace di disegnare come te" disse e lasciò cadere la matita. Lo presi vicino a me e gli spiegai che il suo disegno era molto più bello di quelli che facevo io alla sua età, che ci voleva tempo e "allenamento" per imparare. Non passò nemmeno un secondo ed aveva già in mano la sua matita e riuscì a fare un disegno comprensibilissimo nel quale si vedeva lui aggrappato al windsurf condotto da papà.

    Solo un briciolo di autostima può motivarti, a meno che non si abbia fame, quella vera. Puoi perdere ma credere di poterti migliorare. Se prendi solo "mazzate" senza sapere perchè le stai prendendo se non considerando che "non ci stai capendo niente" ti serve solo a gettare la spugna prima ancora di averci provato. Forse può funzionare con un ragazzo dall'ego ipertrofico che crede di poter vincere sul destino e le avversità ma spesso sono proprio questi che al primo successo si sentono appagati di aver dimostrato a tutti di essere dei "grandi"... e smettono prima degli altri.

    In Piemonte si fa un circuito di gare riservato ai giovani che cominciano. A queste gare non sono ammesi i giovani 4a categoria, 3° gruppo, che hanno altre gare nelle quali cimentarsi tra campionato e tornei predeterminati.

    Tutto va fatto per gradi. Il ping pong più di tutto. imho.
     
  11. Fiumicello

    Fiumicello Utente Attivo

    Squadra:
    Fiumicello(UDINE)
    Adesso mi accorgo che il mio messaggio è stato travisato poichè mi sono espresso in modo parziale.Di conseguenza adesso mi spiegherò meglio.
    Dunque,per prima cosa davo per scontato che dopo una batosta debba seguire un discorso del genere:'Guarda,non devi deprimerti.L'altro ragazzo ha vinto non perchè è più figo o più forte di te,ma solo perchè si allena da più tempo e con maggior impegno.Sono convinto che se tu riuscirai ad allenarti nello stesso modo,riuscirai a batterlo.'
    Poi,il mio discorso è limitato solo al tennistavolo.In altri campi della vita sarei propenso a proporre altre strategia di educazione.E spiego anche il perchè:
    Spesso il tennistavolo è visto dai bimbi come un gioco,una specie di videogame da praticare in palestra.Magari possono anche restare impressionati da alcuni adulti che giocano,tuttavia un confronto con ragazzi forti della loro età li aiuterà a comprendere la vera natura di questo sport.
    Ripeto,limito questo discorso al tennistavolo in Italia;nel basket o nel calcio il problema è inesistente.
    Sicuramente avete ragione sul fatto che il mio consiglio è molto rischioso.Può ottenere 2 risultati: a)il ragazzo continua ad allenarsi con una diversa mentalità. b)il ragazzo lascia lo sport.
    Non faccio parte di quella categoria di persone che valuta la gioventù di oggi poco motivata rispetto a quella passata.Quindi lascio a voi le valutazioni in merito.
    L'unica cosa che mi sento di dire è che io provo gratificazione ad allenare un ragazzo motivato,mentre provo fastidio ad allenare un ragazzo scazzato(se si può dire;) ).
    Saluti
     
  12. mago

    mago Professionista

    Nome e Cognome:
    Erich Schuster
    Categoria Atleta:
    3a Cat.
    Squadra:
    Sarmeola Padova
    Allora, posso dirti questo: fatto salvo il discorso sulla "gestione" dell'allenamento, del gruppo e dell'individualità dal punto di vista umano, parliamo di tecnica.

    E' evidente che ci sarà qualcuno con "un" feeling, un altro con "un altro", più o meno capacità di recepire insegnamenti e più o meno capacità di "comandare" il braccio. E' pure chiaro che uno sarà più portato per un gioco e ad un altro riuscirà meglio un alto gioco, c'è chi esegue il rovescio naturale o quasi, chi fa meglio il dritto ecc. Secondo me il rovescio deve impararlo comunque, magari non sarà facile, non gli verrà naturale, con alcuni dopo 5 minuti è fatta, con altri ci vuole molto. Dipende dalla persona, dalle sue capacità e predisposizioni.

    Però dipende anche molto dall'allenatore: deve avere una "cultura" pongistica di base buona, spiegare a volte cm per cm il movimento, inclinazione, posizione del corpo, impatto con la palla, timing, carico/scarico del peso, lavoro di corpo, spalle, braccio, avambraccio e polso. Deve capire tutti gli errori dell'allievo (per. es. se ne fa...4, deve essere in grado di vederli tutti, non 2 o 3...) e deve essere in grado di comunicare l'informazione: questo vuol dire che ci sono allievi che capiscono per esempi, per imitazione, altri per immagini, ad altri devi regolare impatto e angolazioni con esempi numerici (da uno a dieci...funziona !), altri capiscono solo se prendi la mano e fai il movimento insieme a lui.

    Per questo dico che l'allenatore è un mestiere. Un mestiere ben diverso da quello di giocatore, che pur bravissimo, non è sempre in grado di analizzare e comunicare il dovuto. Per insegnare a tenere il gomito basso e le gambe piegate, oltre a qualche info minima di base, qualsiasi giocatore può farlo. Se devi superare difficoltà grosse o preparare per traguardi importanti serve una preparazione notevole e un'esperienza a buoni livelli, perlomeno.

    Spero di averti aiutato ad avere la situazione "allenamento" più chiara.Buon lavoro.:)
     
  13. bvzpao

    bvzpao Nuovo Utente

    sì, caro Mago. Efficace ed efficiente
    Proprio come un allenatore!:approved:

    Ma aggiungo un particolare sul quale chiedo il vostro parere:
    per me la diff tra un allenatore e un giocatore è esattamente quella che descrivi tu ma temo che un bambino si fiderà di chi dimostra di saper giocare bene piuttosto di chi gli spiega bene come si gioca; questo solo per dire che però nella realtà, per quanto giocatore "scarso", un allenatore sarà sempre in grado di affrontare un campionato di C2 (o no?).

    ciao
     
  14. lupo alberto

    lupo alberto a tempo a tempo, chi sà sà e chi un sà su' danno

    aggiungo a tutto quanto detto finora:
    se possibile dotarsi di un vecchio televisore, e proiettattarci sia video di campioni sia, soprattutto, video degli allievi.
     
  15. mago

    mago Professionista

    Nome e Cognome:
    Erich Schuster
    Categoria Atleta:
    3a Cat.
    Squadra:
    Sarmeola Padova
    Beh allenatore è una parola grossa...mi diverto a dare qualche consiglietto ogni tanto. Sono agli inizi e sto imparando, so che la Fitet fa dei corsi per tecnico e in poco tempo lo diventi...;) Penso di cominicare così e dopo, ovviamente, mi farò un po' di esperienza in qualche societa di c o b2, naturalmente il mio sogno sarebbe di fare il professionista all'estero...:D

    Questo è verissimo. Infatti la mentalità da oratorio o dilettantistica porta a "formare" i giovani anche con queste idee totalmente sbagliate e poi si pagano le conseguenze.
    Invece è proprio il contrario: il giocatore bravo ha "sue" caratteristiche di talento, feeling, intelligenza tattica, reattività ecc. che non ti può darem anzi spesso il "bravo" giocatore è un danno in un certo senso, perchè "tramanda" i suo difetti.
    L'allenatore è uno che ha studiato, si è fatto molta esperienza tecnica tattica e...umana, attraverso corsi, allenamenti di squadre di vario livello, scambi di idee con altri allenatori e innumerevoli situazioni tattiche in partita da gestire e risolvere. Se poi ha giocato ad alti livelli, meglio, a che livello giochi "ora" da allenatore è ininfluente, ci sono allenatori che da anni fanno solo cesti...
     
  16. bvzm71

    bvzm71 Old style, but looking to the future

    Nome e Cognome:
    Igno #1
    Qualifica Tecnico:
    Tecnico di Base FITeT
    Categoria Atleta:
    4a Cat.
    Squadra:
    TT Athletic Club Genova & Lavagna
    Prima di tutto devi capire chi hai in palestra...detto questo...

    1) riguardo al comportamento e rispetto nei confronti di persone e cose , l'allenatore DEVE tenere un atteggiamento fermo e uguale con tutti

    2) riguardo la tecnica ... deve dare le basi permettendo piccole "degressioni" personali solo nel caso in cui non siano bloccanti per il miglioramento delle tecnica (ovvio che se l'atleta ha dei palesi limiti non si dovrà esagerare ... a quel punto sarà importante ottenere il massimo possibile e farlo divertire :banana:)
     
  17. gspix

    gspix Utente Noto

    Squadra:
    A.S.D. ASTRA
    Anche io dal basso della mia esperienza penso che la gratificazione sia fondamentale, secondo me è più importante spiegargli quando fanno bene e perchè hanno fatto bene invece di torturarli e/o mortificarli soltanto quando fanno male.

    Penso anche che non esista una regola generale, ogni ragazzo è un mondo a sè, tocca all'allenatore trovare il giusto canale di comunicazione....

    Certo un allenatore è un'allenatore e deve imporre il suo ruolo, i suoi ritmi e le sue regole altrimenti diventa un casino, però l'aspetto divertente del gioco non deve mai essere messo in secondo piano....... se si deve costruire il sostituto di Timo Boll non c'è tempo per scherzare:D:D per tutti gli altri una spuzzatina di ca....ggio qua e la aiuta a fare gruppo ed il gruppo aiuta a non stancarsi presto!!
     
Status Discussione:
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